A volte quando ci restano due minuti delle nostra vivace e inafferrabile vita, ci dedichiamo a comporre piccole strofe di pensieri, racconti di altre vite, che nascono e vivono nel tempo di un lampo...

Io, il lupo

Dannazione, che terribile mal di testa. E che caldo. Eppure questa notte ci saranno quindici gradi sotto lo zero, tutto ghiacciato. Non mi sento più le gambe, nemmeno le braccia stanno bene, deve essere a causa della botta che ho preso quando sono caduto. Ma quanto sono rimasto svenuto? Era appena il primo pomeriggio quando sono arrivato a questa grotta, e ora è notte fonda. E la mia spada dove è finita, l’ho forse perduta? Non la vedo qui, deve essermi caduta durante le lotta. Eccolo lì, riversato a terra, nel suo stesso sangue. Dannato mannaro, ha avuto quel che si meritava, ha finito di seminare terrore e morte ora. Peccato averlo colpito così tanto, avrei potuto conciare la sua pelliccia e farmi un bel mantello, un ottimo trofeo. Meglio prendere una boccata d’aria fresca, sto soffocando in questo antro, e la luce della mia fiaccola non aiuta di certo a darmi sollievo. Quella luce è davvero accecante. Molto meglio veder gli astri nella volta celeste, la loro luce pallida è davvero piacevole. E poi il vento fresco mi risveglierà un poco dallo stordimento, a mente lucida penserò più rapidamente. Magari ci fosse anche una polla d’acqua, un ruscelletto. Mi parve di udirne lo scroscio quando arrivai oggi, ma ero troppo eccitato e intimorito per badare ai dettagli naturalistici. Forse dietro a quei massi…eccolo, non mi ingannarono i sensi. Che acqua fangosa, ne berrò giusto qualche sorso per bagnarmi la gola, poi appena arriverò al villaggio festeggerò con una donna e un calice del miglior vino. Che orribile sapore quest’acqua, assomiglia molto al mio aspetto, almeno credo sia terribile, mi sento così. Almeno non sono stanco, potrò camminare sino al villaggio. Spero di non incontrare briganti, senza la mia arma me la farebbero pagare per tutte le volte che ho mandato a monte i loro piani. Gradirei molto non essere cantato nelle canzoni come “il cavalier che stroncata la vita del mannaro lupo, dai banditi stroncato fu”, non sarebbe onorevole, e alla vita ci tengo ancora. Il mastro cittadino mi pagherà bene per aver eliminato quella pericolosa bestia, e vorrei godermi quell’oro. Sono ancora un po’ confuso ma rammento di essere pervenuto qui da ovest, quindi il sentiero è quello laggiù, dove si trovano quegli enormi tronchi abbattuti. Sette miglia e arriverò, meglio mettersi a correre. Ecco il vecchio faggio, ottimo è la strada corretta. Mi sono ben ripreso, sto correndo come se fossi a cavallo, quell’acqua fangosa doveva essere anche miracolosa. Ancora nubi, non vedrò mai questa notte il lucido specchio lunare? La natura mi cela il suo sguardo. Non mi sento per nulla spossato dalla lotta, e non provo nemmeno dolore perle ferite che la creatura mi ha inferto, ma credo che la giornata passata svenuto mi abbia rimesso a nuovo,e forse gli artigli del lupo non erano poi così affilati…a proposito di questo, cosa stanno facendo quei lupi grigi? Hanno trovato una preda, ma quello è un cittadino del luogo, maledizione devo aiutarlo. La mia spada…e ora con cosa scaccerò le belve? Ecco questo bastone mi pare molto robusto…coraggio, se sarò abbastanza veloce dovrei riuscire a salvare l’uomo, e spero anche di cavarmela. Prendete dannate bestie, assaggiate un po’ di dolore. Perché mi stanno fissando, perché non ringhiano, non mi attaccano? Scappano? E anche il contadino…ma sono impazziti? O lo sono io…il freddo della notte avrà gelato i loro cervelli, e io sono troppo scosso per cercare di capire. Meglio proseguire, vedo le porte del villaggio laggiù, sono giunto, ora sarò onorato come un eroe, farò festa tutta la notte, e domani riceverò la ricompensa. Credo di dover piantarla con questi atti di coraggio, queste folli uscite avventurose, le imprese audaci…mi ritirerò a vita privata, in fondo ho sempre desiderato una piccola casupola ai margini della foresta…eccomi, sono tornato, accoglietemi gente…nessuno in giro. Non un’ anima. Saranno tutti alla locanda, direi che sono angosciati per la mia vita, ingrati, la prossima volta lascerò che il mannaro li stermini, poi vedremo. Ah, ecco la locanda, bene, a me birra, a me donne, a me onore. Ma guardali, tutti a bere, a divertirsi, con i loro occhi piantati su di me, le grida, i forconi e le falci in mano…che sta succedendo, sono impazziti anche loro? La fuga mi pare ovvia, forza gambe reggetemi ancora. Devo trovare dove nascondermi, devo trovare un luogo sicuro dove poter capire qualcosa. Ottimo, una porta aperta, è l’ideale, mi rifugerò in quella casa. Devo capire cosa sta accadendo, non posso agire sino a quando non saprò quale incantesimo ha colpito le loro menti per attaccare il loro liberatore. Un rumore, c’è qualcuno in questa casa, non sono solo…sta scendendo da quella scala…è una ragazza, molto bella. Fugge anche lei, perché fugge, cosa ho fatto, cosa accade? Questa volta no non resterò a guardare, devo risolvere la questione. Eccola lì, crede di nascondersi dietro a quei barili, ma io la sento… ah, la luna, finalmente la vedo…ma che diavolo, cosa ho sulle baraccia, su tutto il corpo, le mie mani, queste mani…il mio volto…dell’acqua presto, in quel barile, il mio volto, questo non sono io, questo è quello che ho ucciso, questo è il mannaro. Il mio petto, sangue, questo è un morso, ora capisco, no, non ci credo non è possibile, sia dannato il mio spirito, sia dannata la mia intraprendenza…la luna… mi sta prendendo, mi vuole, vuole sangue…avevo detto che avrei festeggiato con una donna e un calice di vino…ora la donna, poi da bere e da mangiare ne avrò in abbondanza…è l’ora, vieni qui mia ricompensa, ho molta sete…

il titolo lascia già presagire il finale però è comunque un racconto piacevole da leggere ^^

complimenti ancora

Sì...i titoli non sono la mia specialità...

Ringrazio molto

Appena ho un attimo di tempo voglio dedicarmici, stiamo scrivendo troppo in questo periodo e sto avendo poco modem

Eh eh eh, con gioia

Dunque, questo racconto può essere una lezione: si diventa ciò che si combatte!

Il titolo, accompagnato con le prime righe purtroppo fanno capire come finirà il racconto, se fossi riuscito a tenere più misteriosa la trama in generale avrebbe sicuramente acquistato punti
Resta un bel racconto, mi piace la narrazione per pensieri

In questo racconto in effetti ho avuto questa difficoltà. La mia specialità normalmente è celare il finale crudele e sconvolgente. Questa volta ho fallito. Non è detto che non provi però a sistemarlo...^^ Grazie per averlo letto e commentato

Mi piace si...Devo ammettere che mi piace assai. Soprattutto quest'analisi approfondita delle sensazioni del protagonista, tuttavia, scusa se mi permetto, a tratti mi sembra che acquisti, un ritmo quasi febbrile, frenetico, che fa perdere un pò di fascino a quei punti...Però, questo è il tuo personale stile di scrittura, che è unica proprio per queste peculiarità

Non hai tutti i torti, ma è una cosa voluta...una trasformazione di certo non è cosa rapida ed indolore...l'animo ed il corpo si scuotono...così come dici, febbrilmente