Possono i nostri sogni influenzare la realtà? [Ovvero la difesa contro la durezza]

A dire il vero la nostra realtà prevarrebbe sempre con il suo vortice di perfidia su qualunque sogno noi possiamo crearci. Naturalmente possiamo cercare di compensare con la speranza, ma poco verrebbe nelle nostre tasche, poiché ogni corretto sperare, verrebbe sopraffatto incredibilmente da un nuovo impeto. Per questo comparve, con la maestosità del fulmine e la grandiosità della tempesta l'annichilimento, l'annullamento totale delle nostre emozioni. Il tempo parve poi non più scorrere, e le nostre facoltà divennero semplici enigmi di noi stessi. Lo spazio divenne invece l'unica realtà capace di trasformarci, e in effetti da luogo a luogo mutiamo le nostre capacità. Ma pochissimi mantengono ancora l'antico spirito, quello che permetteva di riconoscersi, mutarsi e ribellarsi alle ingiurie del tempo, dello spazio e della società. Quell'antico spirito di ribellione, quel moto dell'animo, cortese ma risoluto, che potenziava il nostro pensiero, rendendoci schiavi di amore e odio. Tentiamo di riportare questi istinti alla coscienza, tentiamo di renderci vivi, di non abitar mai più quelle dimore iperboree, quegli scogli di desolazione che ci separarono un tempo dal giusto mare. Attendiamoci fatiche e pianti, ma non saremo mai davvero noi stessi, se prima non ricopriremo con le bandiere dell'oro il tempo, o se non riusciremo a ricoprirci noi stessi della gloria sempiterna che dal cielo porta il vento del Nord. Ma renderemo così omaggio alla nostra stirpe, flagello di potenza, sterminatrice della patri naturale, del dominio di Madre di nostra vita, o saremo solamente l'abbaglio della nostra esistenza, perdureremo noi forse in quello che chiamiamo sogno, o il sogno perdurerà nella nostra realtà? Mutiamo noi quindi le idee, o le idee ci mutano? Se questo fosse vero, sia lode al sogno, maestro di illusione, e nel contempo, chiave di ogni miraggio!

E se la maggior parte delle cose, spinte al proprio punto limite, si trasformassero nel loro diretto opposto. Se la vita fosse uno stato mentale da cui destarsi nel sonno profondo per spiegare le ali, esplorando i luoghi più reconditi della nostra mente di cui al risveglio non serbiamo ricordo? O forse al contrario, immersi nel sonno più abissale sfioriamo il nulla e per un attimo, non siamo già più. Sui sogni ho infinite teorie, come sul fatto che essi influenzino nel subconscio la nostra cognizione della realtà, proprio come la nostra veglia influenzi i sogni a sua volta. Un concetto interessante comunque, di cui si potrebbero spendere tante parole quasi quante se ne potrebbero spendere riguardo a cosa ci attende nell'aldilà. La nostra mente ci cela dei segreti che neppure immaginiamo. Chissà se forse siamo in parte imperscrutabili a noi stessi. Spero che otterrai più contributi in materia.

sinceramente avrei paura, ma al contempo ne sono attratto, della conoscenza totale.
E' un'arma a doppio taglio, da maneggiare con cautela.

Assolutamente d'accordo con i vostri pareri preziosi!