Guardami.
Sono qui, a pochi passi da te
eppur ancora non mi puoi vedere,
non mi vuoi vedere.

Affiancami.
Ora che i tuoi occhi
si sono posati su di me,
ti prego, cammina al mio fianco.

Seguimi.
Ho imparato a correre:
non lasciarmi essere sola davanti,
tieni il mio passo veloce.

Salta.
Lo vedi? Delle ali sulla mia schiena.
Perché non usarle? Le voglio dispiegare...
Affronta la forza del salto insieme a me.

Vola.
Anche tu hai delle ali, già adulte.
E allora spiegale a volo con me,
fronteggiamo insieme la vertigine.

Amami.
Perché sei riuscito a far tutto ciò?
Perché non sei fuggito, se non per amore?
E allora donami questo sentimento.

Oltre?
Andar oltre non si può,
o forse, abbiamo già superato
le colonne d'Ercole.

Continuiamo questa danza,
immemori del mondo,
immemori della paura,
voliamo sempre più in alto
e forse un giorno
diverremo immortali.

Un pezzo a mio avviso molto, molto personale, per cui difficile da giudicare per chi ne è esterno.
Per quanto ti posso dire, molto meglio la seconda parte, dove si definisce maggiormente un dialogo tra l'Io e l'interlocutore, perfetto sconosciuto visto che non c'è traccia di lui.
Andrebbero forse fatte alcune correzioni, ma non è questo che mi preme.
Piuttosto, il mio invito è quello, per un pezzo di poesia come questo, di curare di più la simmetria e la struttura, e di sfruttarle per dare un filo più di armonia all'insieme.

In ogni caso, lode all'impegno. E' bello leggere i tuoi scritti.

Bella e dir poco, sei riuscita a farmi vedere immagini che hanno creato una bella atmosfera. Hai catturato la mia attenzione, cosa non semplice.
Complimenti

Ma grazie a tutti e due

@Dmitrij: Devo dire che l'ho scritta di getto, quindi in effetti dovrei ricontrollarla meglio ^^
Quando mi viene il trip di scrivere, solitamente non sgrezzo...ma imparerò prima o poi

@Haltiatar: addirittura la tua attenzione? :O uh mamma, mi sento lusingata...


Grazie ancora comunque ^^