Da dove viene questa musica? Io sto dormendo, ma la sento, la sento ancora e ancora, eppure sto dormendo. Un fuoco mi brucia, insofferente e insonne, a nulla vale dimenarmi, mi sto girando e rigirando nel giaciglio, lo so, mi succede spesso, ancora …e ancora.
Eppure essa viaggia per la mia testa arrivando a pizzicare il cuore, incertezza che mi solleva mi toglie le coperte, senza ho paura, ecco ho paura, ho paura che le mie paure mi trovino, copritemi, copritemi … copritemi …rischia di togliermi anche la pazzia.
Confusione, regna, e ancora mi giro, e ancora musica. Attendo il risveglio?
No, dopotutto questa musica mi piace, essa viaggia, ancora e ancora, mi attraversa, scorre tutta freme dentro, sì ora è qui, ora qua, eccola, ancora e ancora. Mi scuote, mi attraversa, la sento, formicolio incessante, mi opprime le tempie, qualcosa … ma essa disseta le mie vene riarse, disseta…
Tutto buio? Perché, prima non lo era, mi sembrava luce, o non lo era?
Che delusione, immensa delusione … maligna pietra, non era riflesso di luce, maligna e fredda, troppo fredda e dura, non riesco a riposare nel ventre di questo Castello che pare troppo stretto; è spoglio, cadono monete, mi aprono ferite, libri, inchiostro, insulse illusioni, il nemico … è proprio il Nemico, ma dicono che lo combattono.
E’ lui, voi, dissacratori di antiche parole, insultate la materia di cui siamo fatti, multiformi con ipocrisia ad arma vi nascondete... il male, vi sfido.
Sto sudando, mi giro, ancora, un po’ di frescura, è troppo caldo. Portatemi via, Madre, portami via, le stringo la mano, esco, corro, dove, un pino, non vi so salire, sbaglio strada, erro e mi dispero, un sasso, mi siedo, la testa nelle mani, le mani nei capelli. Posso piangere… La disperazione mi soffoca, mano alla gola, non respiro, mi dimeno, urlo, sto nascendo o sto morendo… Pugnali della disperazione, fendono, calano, dilaniano me stessa, aiuto!
Aiuto!
Soffoco, il sangue è troppo, i pensieri ancor di più, non respiro ormai da troppo, morta... Non voglio soffocare, ora mi sembra di essere lucida, perché nessuno mi vede agitarmi così nel sonno? Maledizione!
Maledico questo rantolo continuo, cosa aspetti, sfidami, non sono una vigliacca, no! Ho sempre lottato, non ho mai abbandonato… Perché questa nebbia! E’ inutile che io batta i pugni, nessuno vedrà il mio sguardo minaccioso.
Non voglio perdermi nella nebbia, ora sì che vorrei l’alba, ora è un incubo, un incubo ma c’è la musica, la seguo, non importa dove mi porterà, non mi importa … non mi importa. Dovunque sia, è musica bella … tendo l’orecchio, ma mi strappano le carni, mi dilaniano con artigli tiranni della mente, i rimorsi e gli errori.
Basta!
Sono passati... , ma mi rigiro e mi rigiro nel giaciglio, eccomi, riesco a vedermi nello specchio. La mano Signora, prendetela ve ne prego, ora sto piangendo, sì è così. Mi siete accanto vero? Piango come una bambina, gioia, tristezza, lacrime pesanti il doppio, portano la loro fusione, raccoglietele, bagnatevici le labbra, baciatemi il volto, rassicurate dolcemente le mie labbra.
Sono sola Signora, ve ne prego stringetela, forte forte sul vostro cuore, vi prego Signora cara. Stringetela Dama Nera, vi canto la ninna nanna, stringetevi a me, mischiate le vostre alle mie lacrime, non lasciatele sole, sì, ora sono di gioia. Colgo un fiore nel deserto, in un prato, il più bel prato, il più bel fiore. Sto volando, a pochi passi da terra, dannazione, le fiamme mi bruciano i calcagni, dove sono le mie ali? Non riesco a volare, dove sono?. Chi me le ha prese chi? Singhiozzo di rabbia fin in fondo al cuore. Ecco la mia forza, eccola, sale, sale, spuntano le ali, fuoco dagli occhi, ora dolcezza, la sua forza, entrambe. Eccola, ora sono io, la pazzia non c’è e c’è, è tutt’ uno, vedo oltre, ora vedo oltre e posso procedere, non cederanno le membra, mantengo la forza. Vedo la meta, una piccola luce, com’è bella … tremolante, allungo una mano, tutta la mia forza per lei, devo urlare più forte, ancora più forte, fino a che io non ne sia stremato, finalmente torno ad essere … me stessa. Ogni volta più in alto, ogni volta più potente è il mio desiderio, la mia visione, ti tocco quasi, potrei distruggere, annientare, servire, amare …
Cedo, sto cedendo, la stanchezza, barlume di pazzia, ancora, eppure io non sono pazza, solo la mia padrona mi è accanto, una mano anche a voi, stringetela, amica mia …
La bambina, devo difenderla, la bambina! Ucciderei per lei, forse l’ho già fatto, ma è stato necessario...
Ecco i pensieri informi di nuovo il baratro, ora rientrerò nel caos, di nuovo mi sto rigirando, ancora e ancora... Confusione di mille nuvole, eppure il cielo al di sopra è sereno, io ci sono stata. Non è difficile camminare sulle nuvole, cantando e lassù vi sono le guerre migliori e cadono i migliori guerrieri in tombe silenti che portano la loro incisione nei rantoli del vento, ed ogni sera portano la memoria, e nel loro profumo, vi è quello dei fiori, che le anime gentili portano fin lassù.
Io ci sono morta, sì ci sono morta, mi ha trafitto l’ira e la disperazione, ma avrei potuto essere la Signora delle nuvole? No, sono una sciocca, ed è inutile che bagno il cuscino … finirò per sporcarlo… sono una stupida.
Tutto torna, e io ancora non ho imbracciato la pazienza, piume delle ali del corvo, del cigno e dell’aquila, dell’airone e del fenicottero, del pettirosso e dell’allodola, della civetta e dell’upupa, l’allodola sì, la sento ogni sera, e mi pare di udirla anche ora, ma io dormo, sorrido della mia incoscienza, sorrido perché dormo.
Schiava, al servizio di ciò che deve essere, vi prego, ordinatemi, voglio essere utile, non sono pazza… voi Nera Signora, rivolgetemi un comando, ve ne prego, il silenzio mi spaventa, non voglio sentire il mio silenzio, non adesso, non adesso! Mi inchino, vi abbraccio, vi lustro la falce, combatto al vostro fianco. Le cose semplici … dove sono le cose semplici? Devo cercarle, devo vivere, me lo ha ordinato, me lo ha ordinato Lei, Le obbedisco, sì, Le obbedisco, piangeva, piango.
Voglio venire, andare, da voi, con voi, sempre, per sempre...
Io sono stata dove volevo, dove desideravo, basta che io chiuda gli occhi, e che come ora, ancora … sogno. O no, no, no sono stata al di là ed è per questo che mi è così odioso qui? Perché! Urlo.
Qui, là, o forse passato e presente?
Voglio dormire, allontanatevi o spiriti di pensieri inquieti, o lumi della ragion persa, fuochi fatui di timori, che non lasciano riposo, ora non mi muovo più, una leggiadra mano si è posata sulla mia e un bacio sulla fronte, è come vento, ecco le ali, ecco la pace, non mi servite più o pesanti parole, per un attimo voglio parlare col cuore, le sue note, solo le sue, soavi sono le corde dei sentimenti, e vibrano, sotto il vostro, sotto il tuo tocco, sei distesa accanto a me, sei soave, pura, luminosa, i miei occhi hanno perso del tutto la pazzia, si aprono e temono di essere accecati, sei qui per me? Un altro bacio, un assenso silente, si sopisce in me il demone oscuro, restano attimi di lucida dolcezza, sono di nuovo una fanciulla, tua per sempre...
Un abbraccio...
Riprende la musica, mi accorgo che non si era mai quietata, mai, ero io stessa la musica, era ogni singolo ricordo, eravate voi … e voi Signora siete sempre qui… So che ora dormirò in pace, ma al mio risveglio, sì al mio risveglio, di nuovo pazzia, pazza io, pazza dentro, pazza tutt’intorno, incertezza, paura, solitudine, lotta … no, ora sorrido chiaramente, non mi arrendo.
Dal mare in tempesta S’alza uno sprazzo di sereno Dal confuso essere S’alza uno spazzo di calma Fino al dormiveglia navigherò Scivolo leggera, scivolo leggera Fino al dormiveglia navigherò Sogno e spero Sogno e attendo Di perdermi ancora una volta Dolcemente nell’ebrezza Di poter lambir il passato Dolcemente nell’ebrezza Di poter lambir il futuro Sogno dolcemente Riposa cullata Mi è regalata l’ora Prima dell’alba Mi è regalata l’ora prima Dell’alba, sogno Scivolo, scivolo, leggera.
Fino al dormiveglia, navigherò, scivolo leggera. Mi è regalata l’ora prima dell’alba, sì, mi è regalata e vi scivolo, vi scivolo … vi scivolo. Addio, è tardi, sono già lontana, quasi troppo lontana, per udirmi, tra poco lo sarò, e un po’ di pace, sentirò me stessa, sola nel grande coro, ma non ricorderò, non ricorderò la musica, le mie note, con le altre. Mi allontano … come ogni notte, ogni notte è nuova, di nuovo … Scivolo, sorrido. Ora riposo, ora mi aspetta un sogno. Sorrido … sogno… la bambina che ero…
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 Stupito il diavolo rimase quando comprese quanto osceno fosse il bene e vide la virtù nello splendore delle sue forme sinuose...
Ultima modifica di Mirshan il ven mag 29, 2009 23:26, modificato 1 volta in totale.
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