Simposio vuol dire banchetto, e questo dialogo di Platone narra di un banchetto tenutosi circa 2400 anni fa, il cui tema era l'amore. Questo banchetto si tenne a casa di Agatone, ed oltre ad egli vi erano: Fedro, Eurissimaco, Pausania, Aristofane, Socrate ed Aristodemo. Successivamente, si unì a loro, anche Alcibiade.
Il primo a dire la sua fu Fedro che all'epoca era ancora ragazzo.
"Amore è un Dio potente e meraviglioso per molte ragioni, non ultima la nascita: deve essere considerato infatti il più antico degli Dei, e, ovemai ne dubitassimo, ce lo conferma Esiodo allorquando sostiene che fu lui il primo a emergere dal Caos. Ebbene amici, cosi come Amore è un Dio meraviglioso, anche coloro che amano sono a loro volta meravigliosi, giacché sono tutti disposti a sacrificarsi per la persona amata.
Alcesti alla fin fine fu l'unica ad accettare la morte al posto del marito, sebbene questi aveva ancora in vita entrambi i genitori.
Ciò detto, io affermo che "chi ama è più divino di chi è amato, dal momento che solo lui è pervaso dal Dio"
Il secondo a parlare fu Pausania.
Egli parlò di due Dei, disse infatti che esisteva l'amore celeste di Afrodite Urania e quello volgare di Afrodite Pandemia. Gli uomini che praticano l'amore volgare corrono dietro alle donne, e desiderano solo i loro corpi, e per questo finiscono col prediligere le persone stupide, cioè le donne. Il vero amatore, quello celeste, preferisce i maschi, ammirandone la natura forte e l'intelligenza più viva.
Poi parlò Eurissimaco.
Egli disse che esistevano numerosissime forme d'amore, non solo tra gli uomini e nelle donne, ma anche negli animali, nelle piante e in tutte le altre specie viventi, praticamente ovunque esiste una contrapposizione di valori. Inoltre Amore deve essere apportatore di armonia.
Il quarto a parlare fu Aristofane.
Egli dice che in origine l'umanita comprendeva tre sessi: gli uomini, le donne e gli androgini, che erano maschi e femmine nello stesso tempo. Questi individui avevano tutto doppio: avevano quattro braccia, quattro gambe, quattro occhi, ecc..., e ciascuno di essi aveva due organi genitali, entrambi maschili negli uomini, tutti e due femminili nelle donne, e uno maschile e l'altro femminile negli androgini. Questi camminavano a quattro gambe, ma potevano procedere in qualsiasi direzione, come i ragni. Questi avevano una forza incredibile e una sovrumana superbia, al punto di sfidare gli Dei. Zeus in particolare era indignato e voleva punirli. Un giorno decise di dividerli in due, in modo che ciascuna parte avesse due gambe e un solo organo genitale. A questo punto gli uomini erano diventati infelici, perché ciascuno di essi sentiva la mancanza della sua metà. I semiuomini cercavano i semiuomini, le semidonne cercavano le semidonne, e la metà maschile degli androgini cercava la metà femminile. Per ritrovare la felicità perduta ognuno di loro cercava di riunirsi con l'anima gemella. Ed è appunto questa smania che si chiama Amore.
Prese dunque la parola Agatone.
Egli non disse niente di interessante, ma cercò solo di abbellire il discorso con fronzoli e frasi ad effetto.
Giunse dunque il momento di Socrate.
Socrate raccontò una storia sentita da una donna di nome Diotima.
Il giorno in cui nacque Afrodite, gli Dei tennero un banchetto e fra gli invitati vi era Poros, il Dio dell'Espediente. Più tardi arrivo Penìa, la Povertà, ma non la fecero entrare perché era troppo malvestita. Poros si ubriacò, usci all'aperto e fatti due passi cadde al suolo. Penìa ne approfittò, e si accoppiò con Poros. Dall'unione della povertà con l'arte dell'arrangiarsi nacque l'Amore. Amore non è né bello, né delicato, ma al contrario è duro, scalzo, vagabondo e sempre in compagnia della miseria. Inoltre, come suo padre, è anche insidiatore dei belli e dei nobili, sempre pronto a escogitare trucchi di ogni tipo, dedito a filosofare, stregone, ecc... Fedro gli chiese come fosse possibile che Amore non fosse bello. Socrate rispose che:
solo chi è amato ha bisogno di essere bello, e che chi ama ne può fare a meno, e siccome il Bello desidera anche il Bene, potrà essere felice solo quando l'avrà trovato. Scopo dell'Amore è la creazione del Bello.
Ultimo a parlare fu Alcibiade, arrivato dopo che Socrate aveva parlato, era completamente sbronzo, fu convinto a parlare anch'egli d'amore da Eurissimaco.
Parla del suo amore per Socrate, dice che quando il suo maestro parla gli batte il cuore. Alcibiade aveva creduto che Socrate apprezzasse la sua bellezza, e allora lo invitò in palestra, dove fecero ogni tipo di esercizio, anche quelli + coinvolgenti, lottarono insieme l'uno avvinghiato all'altro senza che per questo accadesse mai nulla di significativo. Dopodiché lo invitò a casa sua, e lo convinse a dormire con lui. Alcibiade prese coraggio, ma Socrate lo respinse e da allora che il suo allievo soffre d'Amore.
_________________ Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle. Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!
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