ok dai provo a postare uno dei miei racconti, spero vi piaccia 8)
ANIME PERDUTE:
Prologo da leggere :
Quando ad una persona dotata di potere, viene strappata l’anima e muore piena di rabbia, il suo potere si fissa sull’ultimo oggetto che essa vede.
Questo oggetto, diventa una maledizione, che verrà propagata a tutte le persone che possederanno questo oggetto, ponendo fine alle loro vite nello stesso modo in cui è morto il primo possessore dell’oggetto e nello stesso tempo, esso diverrà contenitore dell’anima della propria vittima.
Questo accadrà finché il primo possessore dell’oggetto, non avrà conquistato abbastanza anime da vendicare la propria.
Se ne stava immobile, come al solito a contemplare il suo quadro preferito, nell’antro più profondo del suo negozio di antiquaria, la sua professione.
Non aveva mai capito cosa mai l’attirasse di quel quadro, che era così tetro e inquietante.
Rappresentava cinque uomini, prede di chissà quale supplizio, legati alla parete di una stanza buia, una cella probabilmente……
Quel quadro la ipnotizzava, con i suoi colori, le sue ombre i suoi tratti, sembrava addirittura attirarla verso di se……
Ad un tratto sentì il familiare scampanellio della porta che si apriva, segno che un cliente, più probabilmente un collezionista era disposto a sborsare una bella cifretta per uno dei suoi magnifici oggetti, tutti belli, autentici e quindi costosi.
Come volevasi dimostrare, l’ipotetico cliente si presentò come un certo Bartolomeo Schidensoft, alla ricerca di un quadro antico per arredare la propria camera da letto.
Schyla si dimostrò squisitamente gentile come al solito e provvide a mostrargli la vasta gamma di quadri di cui disponeva, sapendo però, dove alla fine, la scelta dell’uomo sarebbe caduta.
Tenne infatti “Le Anime Perdute”, come ultimo pezzo, e fu il primo al quale Schidensoft si mostrò interessato.
Finse inoltre di provare interesse per particolari futili, ma era estremamente evidente che in realtà il quadro lo stava attirando in un vortice che partiva dal centro, e che preso da questa ipnosi, stava mormorando in modo quasi febbrile:<<Quanto costa questa meraviglia? Deve vendermela, deve assolutamente darla a me….>> la classica reazione che tutti i ricconi che osservando quel quadro avevano.
<<Questo stupendo quadro, del pittore…>> si divertiva un mondo a tenere sulle spine i clienti, ben sapendo che le sarebbero saltati addosso pur di farla tacere e portarsi via il quadro.
Infatti<< Non me ne frega niente del pittore!!! Mi dica quanto costa e la faccia finita!!>> Schyla fece un faccia offesa, ma sparò il prezzo più alto che le venisse in mente per quel quadro.
Schidensoft tirò fuori il portafoglio e ne estrasse un mazzo di banconote ben maggiore al prezzo del quadro, e le consegnò all’antiquaria senza nemmeno contarle.
Prese il quadro e se ne andò via dal negozio in tutta fretta, senza nemmeno salutare.
Appena Schidensoft fu uscito dal negozio Schyla iniziò a ridere, prima timidamente poi sempre più forte finché la sua risata divento talmente incontrollata cattiva da sembrare provenire direttamente dall’inferno. Era la risata del cacciatore che aveva trovato un preda e sapeva che presto essa sarebbe stata sua.
Schidensoft era molto soddisfatto ora. Aveva trovato quel quadro così particolare a quel prezzo così basso ed ora stava tornando nella sua villa, a bordo della sua Mercedes.
Aprì la porta di casa e chiamò il maggiordomo, che non gli rispose.
Si ricordò ad un tratto di averlo licenziato proprio quella mattina.
Senza curarsene si fiondò subito in camera sua per trovare un posto dove appendere il quadro.
Non si preoccupò del fatto che per una volta sarebbe stato lui a faticare…. Non voleva che nessuno vedesse o toccasse la sua nuova meraviglia….. tanto meno qualche inetto che lui non conosceva.
Una volta finito rimase immobile a contemplare soddisfatto il suo lavoro.
Felice, si diresse verso il bagno, pronto per immergersi nell’acqua, bollente come piaceva a lui della vasca che era sempre pronta a quell’ora della sera, essendo sua abitudine rilassarsi con un bagno prima di mangiare.
Si immerse e dopo un po’ si assopì, rilassato e tranquillo.
Lo svegliarono di soprassalto dei rumori inquietanti che venivano dalla sua stanza….. erano come dei sussurri, dei sibili umani e allo stesso tempo inumani che facevano gelare il sangue nelle vene .
Si diede dello stupido pensando che probabilmente era solo la sua immaginazione, un sogno probabilmente.
Dopotutto aveva sempre avuto una fervida fantasia.
Entrò nella camera, titubante, e quasi non la riconobbe…. Si era come trasformata, sembrava una tetra cella.
Si guardò intorno e inorridì nel vedere che alla parete erano appese cinque figure, cinque uomini immobili, i tratti del viso stravolti dal dolore.
Urlò.
E urlò ancora più forte quando si accorse di essere legato anch’egli alla parete.
L’urlo rimbombò nella casa, ma nessuno ci fece caso, forse anche perché non c’era nessuno…. O forse no.
Sulla soglia era comparsa una figura ammantata che si guardava intorno sprezzante.
<< quell’uomo non è certo stato una triste perdita per nessuno, probabilmente si riteneva troppo in alto per tutti e preferiva starsene solo ad ammirare i suoi begli oggetti..>>ridacchiò tra se Schyla <<beh molto meglio per me>>.
Entrò nella camera di Schidensoft e prelevò il quadro, come aveva fatto altre cinque volte e come probabilmente avrebbe fatto altre decine, centinaia, anche migliaia di volte se fosse stato necessario.
Il giorno dopo un nuova cliente, entrò nel negozio e trovò Schyla intenta come al solito a osservare il quadro dal quale era attratta.
<<Buongiorno>> disse allegramente la donna<<cercavo qualcosa da regalare a mio marito, sa è il nostro anniversario… e cercavo qualcosa di speciale da mettere in camera magari>>.
Schyla la guardò <<che ne dice di questo? È uno dei miei preferiti, bello e tetro>> la donna fissò il quadro….
Riuscì a balbettare <<S-sì me lo dia è è stupendo, lo voglio>>.
_________________ Un'amante che odia; una santa che pecca; un'angelo che uccide
Venire fuori alla luce e volare per un attimo prima di cadere nel buio per sempre.
Perchè la nascita è morte.
Perchè nulla inizia, ma finisce soltanto.
Perchè l'esistenza è continua mancanza.
E ancora mi manco.
Rimani.
"quando la smetti di sparare cazzate?"
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