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 Oggetto del messaggio: umilmente...
MessaggioInviato: dom ott 15, 2006 17:47 
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Iscritto il: mer lug 13, 2005 14:43
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umilmente.

mi permetto umilmente di trasporre quì un pezzo che ho scritto nella sezione Oscuro Sentiero poc'anzi.
mi è parso bello e ho voluto trasporla quì
grazie.


° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °

...la profonda tristezza...

quella cantata da dolce e straziata voce
dolce quanto la sofferenza
di un cuore che dell'amore ha conosciuto la parte più amara
assieme al piacere della sofferenza
del crociolarsi in un caldo e freddo al tempo stesso
in una mielata sofferenza
sofferenza che ha da insegnare
che distrugge ogni appiglio
che ne crea dei nuovi
nel proprio ego
nel proprio animo

dissimile dell'inverno
quando tutto muore
estraneo all'estate
quando tutto è già nato
impossibilitato a godere dei primi raggi del sole primaverili
simbolo di speranza e di una rinascita
che quel cuore straziato non canta che il suo contrario

canta di un autunno
dall'aria fredda e umida
dal cielo grigio che seppur carico della pioggia del rammarico
è straziato dalle ferite
che un calore estivo troppo intenso vuole lasciare
un autunno dove le speranze ingialliscono,muoiono e cadono
come le foglie

e lì
su una aspra collina
circondata dagli alberi
il cui cuore pulsante di vita si vede marcire
inzuppato da quel rammarico
urlato al cielo FIN TROPPO SPESSO!...
...in quella sofferenza.

e lì
su un letto di foglie
morte o morenti
come quell'amore
finito così

e lì
circondata da un dolce dolore infantile
da un'amara sensazione di futilità della vita
di quella vita che si andava spegnendo
col tempo
quella dolce ragazza si accoccolò
sotto la lapide,che aveva segnato
l'inizio di quell'aututuno

sentì l'odore della terra umida
e delle foglie morte
vide quegli alberi
che sopravvivevano grazie al sacrificio di quelle foglie
le stesse foglie che davno alla terra altri alberi
come loro

osservò quella tristezza insita tra le fessure di quei tronchi
e quella saggezza che frattanto avevano accumulato
che dispendiavano con parsimonia in quelle rade
occasioni
nei cuori di quelle persone
che tanto avevano assaporato l'amore e la tristezza
da spingersi vicine allo stesso limite
che loro avevano oltrepassato da tempo

ora una scelta...
lasciarsi morire lì
dov'era quella lapide
crogiolandosi in quell'amara dolcezza
oppure abbracciare la parte più nera di quegli alberi
quell'oscurità che si occultava ai loro piedi e tra i loro rami
quell'oscurità che inaspriva lo spirito e conduceva ad ODIARE
il modo
le persona
la vita
in una nube di tagliente cattiveria

la ragazza
quella dolce ragazza
un angelo dalle ali grigie ormai
e dal cuore rosso
più rosso che mai
come il sangue che da esso sgorgava in piccole ma dolorose ferite
in stille mielose quanto un agrume
un agrume estivo

ella riflettè
quel dolore
era allettante
lasciarsi lì dove abrebbero rimpianto lei
ma a lei non importava
ora viveva per se stessa
e la sofferenza sarebbe durata in eterno
ma quell'autunno a cui si addiceva no
e lei sarebbe rimasta sola in triste in esso

no
non fu quella la sua scelta
e riflette
quell'ombra
quella cattiveria
VOLEVA essere ASCOLTATA
VOLEVA la sofferenza
lo strazio
degli altri cuori
voleva far soffrire
come se stessa
gli altri
e...

NO
non sara questa la sua via
non potrà votarsi alle tenebre
dimenticando
che le tenebre muoiono perchè sono morte
mentre lei era viva
pulsava di vita
e l'amore era la sua via
la sua unica
speranza
non quello
no
non poteve voltare pagina come se nulla fosse stato scritto

d'un tratto
sulla cima della collina
lame di rossastra luce del tramonto
solcavano la collina
al centro di quella radura autunnale
di una sterminata foresta
e sovrastata da nubi grigie

la ragazza vide il disegno che quei raggi creavano in lontananza
come proiezioni di un dio
sentì su di se
si alzò in piedi
sulla cima della collina
accanto alla lapide
senti il tranquillo vento umido e morbido
che le portava l'odore dell'autunno
e spaziò lo sguardo dei suoi bellissimi occhi castani
come i suoi capelli
ed ella si riempì di tale immensità
di quella luce che in un raggio sonnolente che le illuminò gli occhi
e fece riverberare le sue palpebre
la sua morbida pelle del viso

e lei capì
la sua via
spalancò gli occhi
allargò le braccia da quella forma sofferente
e senti il vento
gonfiarsi come la sua consapevolezza
e le nubi!rispondere al suo richiamo!
al suo ego! al suo POTERE!

fulmini!solcarono il cielo!
rossi!come la rabbia!
si distrussero tra loro!
come belve assetate di sangue! e sature! furia!
quella luce!risplendè! con tutta la sua forza!

e tutto tornò calmo
la ragazza diede sfogo alla sua ira
in quei momenti
la natura la assecondava
la vita del mondo era lontana
ma quella presenza di quella luce debole
come se fosse per pochi attimi
stata una dea
seppur umana
capì quanto fosse potente
la volontà
la sua...
il vento ridivenne pigro
la luce svanì un pò da quella cima
il grigio tornò a dominare l'aria
e il cielo
ma quella ragazza
aveva trovato la sua via
e il suo cuore si rinsaldò
conservando le cicatrici
e le sue ali
divennero rosse come il suo amore
un amore di cui era piena
e di cui aveva bisogno
e che voleva
qualcuno a cui darlo
voleva l'amore
ne era satura e aveva bisogno di qualcuno
a cui donarlo

ma non la natura
non lei
lei ara la madre di conforto
e un padre forte
più di te
che ti fà capire che tutta la tua rabbia
e il tuo risentimento
non può NULLA contro di lui!
e che quindi ti ferma con la forza
ti tiene testa
e ti raccoglie
quando la tua rabbia si trasforma in amara frustrazione
e ti lascia lì
scempiato e dolorante

proprio come quella ragazza
ma lei aveva capito
la dolcezza del dolore era con lei
quella rabbia
diventò matura saggezza


e proprio allora
ella spalancò le sue ali
rosse come i sui occhi e il suoi capelli
e i battiti di queste ali la sollevarono
lei disse addio a quella natura
che l'aveva riportata alla vita
che con un sorriso la salutava
felice del suo operato
di aver saputo
trasmettere la sua saggezza
in un bene così prezioso come quella ragazza

lei volse lo sguardo al mare
roseo per via della luce
che ora su di essa risplendeva
e che le indava dov'era la via

era ora di tornare alla vita
assorbita di nuova sapienza
consapevole del potere che molti ignoravano e ignorano

sorrise e spiegò le ali al vento una seconda volta.



per la prima volta
in Autunno...

...era nato qualcosa.

Immagine













° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °

_________________
Every day meditate for ten minutes. If you have no time, meditate for an hour.


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