THERION
I Therion sono tornati sul mercato due nuovi studio-album pubblicati in contemporanea. Il gran guru del gruppo, Christopher Johnsson, ci racconta i dettagli di questa inusuale e rischiosa operazione. In attesa di un terzo Cd...
Christopher, ti chiedo subito perché avete deciso di rilasciare contemporaneamente due album...
"Semplicemente perché avevamo scritto un sacco di buone canzoni, circa una trentina! Vista la qualità delle composizioni eravamo addirittura in grado di pubblicare tre album in contemporanea, oppure un triplo. A noi sarebbe piaciuto, ma poi ci hanno spiegato che sarebbe andato contro tutte le leggi di mercato. C'è stato proposto di pubblicare i tre dischi uno di seguito all'altro, ma l'operazione non ci convinceva perché, così facendo, l'intera storia avrebbe portato via almeno due anni e l'ultimo disco sarebbe arrivato sul mercato ormai datato. Nei prossimi due anni saremo senz'altro in grado scrivere molte altre canzoni e il nostro approccio alla musica sarà ovviamente diverso ed evoluto. Dunque non ci restava che la soluzione intermedia: pubblicare due dischi in un colpo solo e lasciar da parte il restante materiale per un terzo disco che uscirà più tardi e che andrà a completare una sorta di trilogia".
A tuo giudizio, quali sono le reali differenze musicali tra "Lemuria" e "Sirius B"? E i due dischi fanno parte di un unico concept?
"Diciamo che 'Sirius B' è un album più orientato verso l'heavy metal tradizionale ed al suo interno puoi trovare un maggior numero di arrangiamenti sinfonici. Nel complesso si tratta di un lavoro più trascinante e diretto. 'Lemuria' è stilisticamente più vario, contiene elementi progressivi, medievali, psichedelici, spunti death e parecchie parti orchestrali. Queste le differenze, mentre i punti in comune sono rappresentati dal suono, dalle orchestrazioni e dagli arrangiamenti realizzati tutti nello stesso periodo. Per quanto riguarda il concept, ti rispondo che i due album sono assolutamente indipendenti l'uno dall'altro e che i temi trattati sono molto vari a seconda di quella che è la musica del momento. Le ispirazioni sono state tante: la mitologia greca, la mitologia delle civiltà pre-colombiane che mi ha ispirato il testo di 'Quetzalcoatl' (il nome del dio serpente di Atzechi e Toltechi), leggende varie come per 'Lemuria' (un continente scomparso ancora più antico di Atlantide), la mitologia nordica ("Uthark Runa"), la mitologia babilonese ("Blood Of Kingu") e tante altre cose. Ad esempio 'Son Of The Sun' parla della storia del faraone pazzo Akenathon, che, credendosi lui stesso il figlio del sole, unico Dio, soppresse tutti i culti tradizionali, inventando praticamente il monoteismo. Tutto finì con la sua morte ma per la prima volta nella storia del genere umano si parlò di religione monoteista, un concetto alla base poi della religione ebraica e cristiana, praticamente nato dai pensieri di un pazzo... Anche la storia di Rasputin (monaco russo vissuto alla corte dell'ultimo Zar Nicola II) mi ha ispirato il testo di 'The Voyage Of Gurdjeff' e ovviamente il testo di 'Kali Yuga' è legato alla religione induista e descrive l'era in cui vivrebbe adesso l'umanità, l'età di Kali, un'era di malvagità, che durerà fino al momento in cui Kali non girerà nuovamente la ruota del tempo facendo entrare il mondo in una nuova era".
I testi sono stati scritti ancora una volta in collaborazione col misterioso Thomas Karlsson?
"Sì, come d'abitudine. Thomas è uno dei miei migliori amici, una persona in possesso di grande cultura e diplomato in storia delle religioni. Thomas ha fondato inoltre l'ordine del Dragone Rosso, un club di meditazione esoterica".
Una sorta di setta o società segreta...
"No, le cose non stanno proprio così. Il Dragone Ross è un ordine magico nato in Svezia nel 1995 e che oggi può vantare ramificazioni in ogni parte del mondo. L'attività dell'ordine è incentrata sullo studio della magia e dell'esoterismo, sia nella teoria che nella pratica. E' forse più giusto paragonarlo all'OTO, l'ordine fondato da Aleister Crowley".
Gli album sono stati prodotti nei tuoi personal studios?
"Sì, nei miei studi abbiamo registrato la maggior parte del materiale: tutte le parti di chitarra, di basso e batteria, il cantato metal e alcune linee di cantato classico, oltre che agli interventi di balalaïka. Per quel che concerne invece le orchestrazioni, abbiamo preferito usare degli studi di Praga, gli stessi dove in passato avevano già registrato i Dimmu Borgir e gli Iced Earth. Avendo lo stesso management dei due gruppi appena citati, siamo riusciti a negoziare un prezzo vantaggioso. Sui dischi ci sono anche parti di organo che abbiamo inciso in una chiesa di Copenhagen. Pensa che abbiamo dovuto lavorare quasi sempre di notte, perché durante la giornata l'intenso traffico fuori dalla chiesa ci impediva di registrare il suono pulito da qualsiasi rumore o brusio. E' stata un'esperienza fantastica e al tempo stesso impressionante lavorare dalla mezzanotte in poi sui grandi organi di quella chiesa. Purtroppo ci è stato impossibile trovare un contesto analogo qua in Svezia, perché in patria i Therion vengono ancora considerati come un gruppo anti-cristiano o satanista. Nessuna chiesa cattolica ha accettato di farci usare l'organo! Alla fine abbiamo messo insieme nove mesi di registrazioni, utilizzando la bellezza di 165 persone!".
Qual è l'album dei Therion che ha riscosso maggior successo in fatto di vendite?
"In termini di vendita senz'altro 'Vovin'. Già 'Theli' ci aveva permesso di ampliare sensibilmente il nostro seguito, ma 'Vovin' ha stracciato qualsiasi altro disco dei Therion".
C'è un album, nella storia dei Therion, che tu giudichi decisivo in quella che è stata la vostra evoluzione artistica?
"Tutto sommato direi 'Theli'. Tutti i nostro album hanno una loro precisa identità ed ognuno di essi rappresenta una fase dell'evoluzione dei Therion, ma è stato principalmente con 'Theli' che abbiamo trovato un nostro stile ben definito. E' stato il primo album dove abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che ci eravamo preposti alla vigilia. Sì, 'Theli' è il nostro disco più importante, una pietra miliare nella carriera del gruppo".
Da quanto tempo riesci a vivere di sola musica?
"Ormai succede dal 1992. Devo dire che all'inizio è stato relativamente facile, visto che all'epoca vivevo ancora a casa dei miei genitori. Me ne sono andato per conto mio l'anno successivo e solo allora mi sono accorto che, avendo un alloggio da pagare, le cose erano meno semplici di quanto avevo pensato. Più che vivere direi che sono sopravvissuto di musica, considerato che anche con 'Theli' gli introiti non furono un granché. Le cose sono migliorate sensibilmente dopo l'uscita di 'Vovin'".
Che tipo d'opinione ti sei fatto su internet in generale?
"Credo che tu voglia intendere gli mp3 e lo scaricare musica gratuitamente... Beh, andando controcorrente ti dico che a mio parere gli mp3 non rappresentano una vera minaccia per il metal. Lo sono sicuramente di più per la musica commerciale. Chi ascolta Britney Spears o altre cazzate del genere non sta lì a preoccuparsi della qualità sonora di quanto ha scaricato o del fatto di non avere l'artwork e il libretto originale. Mentre invece la maggior parte dei metallari fa attenzione a queste cose. Le nostre vendite, ad esempio, non ha fatto registrare cali sensibili negli ultimi tempi. Gli mp3, al contrario, possono essere utili per i gruppi metal perché consentono ai ragazzi di scoprire sempre nuovi gruppi, soprattutto in quei paesi dove la distribuzione è ancora deficitaria".
spudorato cut and copy di un intervista