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Questo giovane iraniano, Hussein di Shiraz, leader dei Kuadrumana, parla della nascita della sua passione... il metal.
Dopo alcuni ascolti degli Apocaliptica e, specialmente, dei Metallica coadiuvati da un'orchestra, Hussein scopre un modo proibito di emozioni e studio musicale... proibito, si, perchè in Iran il metal è sinonimo di Occidente. Il giovane iraniano comunica, con il suo tono basso e attento, riferisce come i suoi connazionali avvertano come "immorale", ma anche come "illegale" il metal in Iran: "We can do shit here...", "possiamo metterci in guai seri".
Il suo sogno? Andare all'estero, per seguire la sua passione senza timore di essere arrestato dai pasdaran; lui non ne parla, ma le Guardie della Rivoluzione sono chiaramente il pericolo più serio per loro, i Kuadrumana, ragazzi innamorati di melodie demonizzate dal governo centrale.

Hussein ha sicuramente la solidarietà di tutti coloro che si sono sentiti, spesso giovanissimi ed emozionati, dei giovani "in rivolta", messi all'indice come degenerati controcorrente per questioni di bigottismo religioso, ma anche politico.
E di politico, l'avversione per il metal in Iran, ha tutto.

Ottima segnalazione Gold... chiederò approfondimenti ad una mia amica iraniana (che però preferisce autodefinirsi persiana)

Salamaty ad entrambi, caro Rose