Il forum dei Drow, dei Vampiri e delle creature dell'oscurità
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I Francesi da quel lato rulezzano troppo.
In Francia la protesta degli studenti ha fatto ritirare una legge schifosa, con tanto di scuse del Presidente.

In Italia i giovani sono stati definiti "terroristi" da un Governo sordo che è andato avanti a colpi di maggioranza (e fiducia) nonostante fosse palese che quelle leggi non erano apprezzate da nessuno.
Siamo in Italia, del resto, abituati ad abbassare il capo dinnanzi all'invasore straniero.

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!


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Come no...
Qui in italia c'è una parte del paese incapace di accettare leggi e un governo diverso da quelle che sono le loro idee, con la cultura dello scendere in piazza e del fare casino.
Se a te tutto questo sembra positivo, secondo me è uno degli aspetti pessimi di questo paese.

_________________
Nell'anno 1969 è bastata la potenza di calcolo di due Commodore 64 per mandare con successo una navicella sulla Luna.
Nell'anno 2003 è necessario un Pentium 4 a 2 Ghz per far funzionare bene Windows XP.
...Qualcosa deve essere andato storto!


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MessaggioInviato: mer apr 12, 2006 11:44 
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borgata ha scritto:
Come no...
Qui in italia c'è una parte del paese incapace di accettare leggi e un governo diverso da quelle che sono le loro idee, con la cultura dello scendere in piazza e del fare casino.
Se a te tutto questo sembra positivo, secondo me è uno degli aspetti pessimi di questo paese.


E quand'è che i giovani italiani avrebbero fatto una cosa simile? Dal 1940 al 1945?

In Francia non hanno fatto manifestazioni casiniste.
In Francia hanno fatto una vera e proria guerra civile durata settimane.

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La propria libertà finisce dove comincia quella degli altri.
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No, Borgata è contrario a queste manifestazioni di dissenso. :D
Fosse per lui i partigiani non sarebbero mai esistiti, ed ora vivremmo nella Repubblica di Salò sotto regime ditattoriale (e parleremo con forte accento altoaltesino).

Mi pare che per le leggi strampalate che questo Governo abbia buttato nella mischia, in Italia si sia scesi in piazza solo per quelle pericolose. Articolo 18, conflitto di interessi, leggi salva Previti. Cose che in altri stati non accadono (e non potrebbero accadere) quindi non ha senso dire "solo in Italia non si accettano le idee di chi la pensa diversamente"... sarebbe più corretto dire "solo in Italia un Governo può fare leggi ad personam, con al Governo un indagato per mafia, con decine di processi e parecchie condanne a carico, cambiando la Costituzione (in punti chiave) senza avere il consenso dell'opposizione..."

Potrei continuare per ore... ovviamente non sarai d'accordo, ma il governo Berlusconi è stato quello che più si è avvicinato ad un regime dai tempi di Mussolini, con troppo potere in mano ad una sola persona.
Ed è per questo che tante persone si sono giustamente mobilitate. Il popolo non deve avere paura del proprio governo. E' il governo a dover avere paura del popolo.

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MessaggioInviato: mer apr 12, 2006 13:20 
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Il Popolo e' Sovrano.

Se un Governo non rispetta il Popolo, viola la fiducia del Popolo, il popolo non ha il diritto, ha il DOVERE di andare a fare casino.

E sono d'accordo...se in Francia si fossero permessi di anche solo PENSARE cose del genere li avrebbero massacrati. E forse e' anche il motivo per cui in Francia cose simili non succedono.

Ma noi siamo Italiani dopotutto, troppo abituati a fare i bravi pecoroni.

Ma e' il POPOLO la parte piu' importante di uno Stato Democratico.
NON I POLITICI. NON SONO SUPERIORI A NOI. SONO NOSTRI DIPENDENTI.


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MessaggioInviato: mer apr 12, 2006 13:55 
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Muzedon ha scritto:
No, Borgata è contrario a queste manifestazioni di dissenso. :D
Fosse per lui i partigiani non sarebbero mai esistiti...

Non traiamo conclusioni senza cognizione, plis! :wink:

Muzedon ha scritto:
in Italia si sia scesi in piazza solo per quelle pericolose. Articolo 18, conflitto di interessi, leggi salva Previti. [...]

Come no... in Italia si è scesi in piazza per ogni cosa, e ogni volta che ci si sentiva lesi nei propri interessi personali.
Articolo 18? E chi ti dice che tutti sono d'accordo con una legge che ormai non è altro che una palla al piede per chi produce ricchezza, oltre ad essere una legge ingiusta? Si, capito bene, ingiusta.
Certo, a volte il berlusca ha esagerato, ma dall'altra parte si è riusciti a fare persino di peggio.

Qui mi pare si abbia la presunzione di pensare che a scendere in piazza sia tutta l'italia contro il governo rovinapopolo, forse ci si dovrebbe rendere conto che quel governo l'ha eletto il popolo e oggi è sostenuto praticamente dalla metà degli italiani.
Evidentemente non è poi così vero che "il popolo" maltrattato scende in piazza contro il governo tiranno.
È solo una parte di quel popolo, quella parte che crede che l'italia dovrebbe andare come dicono loro, e non importa cosa voglia il resto dei cittadini.
Poi si parla di democrazia, e ci si lamenta che le cose non funzionano... ma per piacere!

Italia popolo di Pecoroni? Bel modo di definire chi la pensa diversamente da te... vuoi dire che solo chi fa la pecora, seguendo senza ragionare, può pensarla in un certo modo?
Chiediti da che parte stanno, i pecoroni. Forse ne troverai un po' da entrabe le parti ;)

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A mio avviso Borgata, il problema principale e' che si pensa che la volonta' dei "di piu'" sia assolutamente quella da seguire cioe' quella GIUSTA concetto secondo me assolutamete ERRATO.


Le liberta' personali del singolo sono sacre e quindi andrebbero tutelate, oltre che regolamentate,cosa che molto spesso non avviene.

Le minoranze dovrebbero avere stessi diritti e doveri delle maggioranze in quanto entrambe formate da individui ed ogni individuo e' assolutamente UGUALE (x diritti e doveri) ad un altro individuo.

Questo a mio avviso e' democrazia LAICA, cioe' quella che in teoria dovrebbe formare la nostra costituzione.

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.......sali sulle cime delle cose vere e magicamente lasciati cadere......abbracciami e' questo ciò di cui ho bisogno.
Ed io rinascero', fra tutta questa polvere ti ritrovero', splendente diventero'..........acqua di sorgente fra tutta questa gente......un viaggio della mente..........vincerò!!!!!


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MessaggioInviato: mer apr 12, 2006 14:47 
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Iscritto il: ven set 03, 2004 23:47
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ieri sera a Ballarò mi è piaciuto l'intervento di Fassino (da politicante e probabilmente non ci penserà più).
in pratica ha messo a nudo il problema del precariato e dei call center
oggi in italia per vivere si spendono troppi soldi e poi ci si lamenta se i giovani restano a casa dei genitori...
lo stipendio medio di un ragazzo di 23/30 anni è 600 euro (con punte di 400 o 1500 in rari casi non tanto per i 400 quanto i 1500...)
l'affitto costa ogni mese circa 500 euro ai quali aggiungere le spese (40 euro) , le utenze (luce, acqua, gas telefono etc. 100 euro) il mangiare (strano vizio) almeno 200 euro al mese
se uno fa i conti va a finire che non si riesce a fare nulla quindi si va a convivere in 2 o più colleghi di lavoro/studio/fidanzati per avere almeno quelle 200 euro in più e riuscire ad andare avanti.
Non che sia colpa del solo Berlusconi un tale stato di cose, ma quando viene a dire che ha creato due milioni di posti di lavoro e 1.900.000 sono nei call center mi cascano le braccia...
Dico questo per esperienza diretta, fino a 2 settimane fa convivevo con 2 colleghi di lavoro ed ora convivo con la mia ragazza.
Alcuni politici dicono che non si è obbligati ad andare in affitto e che si possono prendere i mutui per comprare casa...
OK, voglio proprio vedere che mutuo pagano con un massimo prelevabile di 200 euro mensili...
in pratica uno stipendio di 800 euro al mese può arrivare a chiedere un mutuo massimo di 200 euro al mese (circa 65.000 euro) e con quella cifra non si paga neanche un monolocale a Roma e dintorni...

Io credo che questo sia un grave problema che vada risolto, l'Art. 18 a mio avviso non lo era visto che nessuna azienda avrebbe licenziato "senza giusta causa" col rischio di dover assumere nuovo personale da riqualificare che magari non avrebbe sostituito bene il personale.
Molte aziende non assumono per via della difficoltà di licenziare un "operaio" fannullone o troppo sindacalista.
OPra che la campagna elettorale è finita, vediamo se la sinistra riuscirà a governare per 5 anni e cosa potrà fare

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Località: Underdark di Genova... le fogne? O_o
Skaan Natsaclanee ha scritto:
...ma quando viene a dire che ha creato due milioni di posti di lavoro e 1.900.000 sono nei call center mi cascano le braccia...


A chi lo dici! io sono uno di quei "poveracci" che lavorano in Call Center. :d

Intendiamoci, meno male che c'e' altrimenti sarei a piedi.... io sono a tempo Indeterminato e ho uno stipendio sempre attorno ai 1000 euro (turni a parte quasi come un lavoro normale :shock:).

Ma il fatto che a quasi 30anni non riesca a trovare di meglio mi preoccupa non poco... il lavoro in Italia sta diventando un optional e non un cosa certa (o quasi). Non è bello essere in queste condizioni... :sisi:

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"...gli uomini non possono generare niente senza appoggiarsi a qualcosa...
del resto gli uomini non sono divinità..."

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-Fondatore della Comunità di San SPAMmignano
:asd:


Ultima modifica di Golconda76 il mer apr 12, 2006 15:16, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: mer apr 12, 2006 15:13 
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Lettera di un elettore residente all'estero


Se tradizione italiana vuole che dopo le elezioni anche il più minuscolo dei partiti ci venga a raccontare che "ha vinto", questa volta possiamo dire con certezza matematica che un partito ha vinto di certo. E questo partito siamo noi, gli Italiani che vivono fuori d'Italia. Con quel voto che ha sorpreso tutti, me compreso che pure dall'estero ho votato, la Sinistra italiana ha avuto la maggioranza al Senato, così garantendo che Silvio Berlusconi e la Destra non potranno, in ogni caso, più essere chiamati a guidare il governo, anche se una verifica delle schede rovesciasse, cosa tecnicamente assai improbabile, quella paper thin majority di voti conquistati da Romano Prodi e dalla Sinistra alla Camera.

Siamo stati noi, dall'estero, a "Save Private Prodi" e se questo sia stato un merito o un disastro dirà il futuro incerto di un'Italia che oggi di tutto ha bisogno altro che di un calvario Florida style, di schede "incinta" o "vergini" come si diceva durante la riconta Bush-Gore. La certezza è la scoperta, sbalorditiva per gli Italiani in Italia e un poco sorprendente anche per noi Italiani fuori d'Italia, che i luoghi comuni su di noi sono antiquati come i servizi delle tv che ancora vanno a cercare gli italiani nelle Little Italys dove non vivono più da tempo e ci allietano con processioni e sagre paesane alla Mario Puzo.

L'Italia oltre l'Italia non è più, e da tempo, quella che Mirko Tremaglia immaginava, sfilando nel giorno di Colombo lungo la Quinta Strada di Manhattan. L'idea che il nostro emigrato e le sue famiglie siano ancora lacrimevoli figure di nostalgici disposti a svenire alla vista dei tre colori e votare chiunque glieli agiti in faccia, si è dimostrata falsa, oppure, per dirla con Mark Twain, grandemente esagerata. L'Italia fuori dall'Italia è, piuttosto, una comunità più raffinata ed evoluta dell'Italia stessa in Italia, perché esposta al confronto con mondi, culture e media diversi. Ci sono tra noi, naturalmente, i nostalgici, i nazionalisti che confondono le apparenze con la sostanza, i prigionieri della guerra fredda, i "rimpiantisti" e hanno il diritto di essere e pensare quello che vogliono.

Ma c'è una nuova Italia, fatta di ricercatori universitari, di piccoli e grandi businessmen, di professionals, di pendolari della nazionalità, di donne che vivono nelle carriere o nelle loro famiglie la coscienza dei propri diritti di cittadine. Queste persone leggono i giornali tedeschi, inglesi, francesi, australiani, giapponesi e americani e per avere notizie dall'Italia si collegano molto più a siti Internet come repubblica. it (grazie a tutti voi che ci avete scritto per ringraziarci) che non alla voce del padrone di turno, a quella Rai International che li offende con una programmazione imbarazzante e paternalistica. Uno strumento così rozzo, antiquato e controproducente da mandare in diretta e poi in differita tutte, dico tutte!, le serate dello straziante Festival di Sanremo, ma incapace di proporre in diretta i dibattiti Prodi-Berlusconi. Quella Rai che posiziona Vespa e Porta a Porta negli orari migliori, sapendo di poter contare sul fido portiere, ma condanna Ballarò, considerata un empio nido di leninisti no global, alla diretta, dunque al primo pomeriggio sul mercato americano, quando gli ascolti sono minimi.

A questa Italia che non vive di sagre di San Gennaro e di sole partite di calcio dal campionato di serie A, delle imposte sulla casa a Milano o sulla garbage collection a Roma, dei Bot, che nessun Italiano all'estero possiede, della Tirsu, la tasse sulla spazzatura, nulla o pochissimo importa. E l'assenza di quel bombardamento televisivo "shock and awe" scatenato dalle reti private dell'ex presidente del Consiglio (suona bene, dirlo, l'ex presidente del Consiglio) non è arrivato nulla, se non di rimbalzo, attraverso i pochi e sempre sarcastici servizi dei grandi media internazionali che ormai trattavano "Don Coglioni", come titolò il Wall Street Journal, con dileggio e aperto disprezzo.

A loro, a noi che abbiamo votato due settimane prima del 9 aprile dunque abbiamo evitato l'assedio finale e spasmodico del Cavaliere "imbavagliato" e dunque ventriloquo visto che parlava comunque dappertutto e sempre, dell'Ici importa poco e quelle leve azionate dalla destra per restare in quota di volo non funzionano. Importa invece lo stato della cultura, della università che ha disseminato i nostri cervelli in giro per il mondo impoverendo l'Italia e arricchendo le nazioni che astutamente li accolgono spesso con belle borse di studio e non li trattano da precari o carne da cannone nella salumeria dei lauree. Importano l'immagine del nostro governo, la dignità di una nazione che vorrebbero, almeno, poter indicare ai propri figli o ai propri nipotini come qualcosa di cui essere orgogliosi per i successi concreti, per la sua civiltà politica, non per le "trasvolate di Balbo" o per la pacche di un Bush talmente impopolare negli Usa da essere ormai evitato come la peste dai suoi stessi colleghi repubblicani in vista delle elezioni 2006. Gente stanca dispiegare ai bambini come di debba tradurre "testicles" nella loro lingua, quando i media citano non un clown un po' grossier, ma un Presidente del Consiglio.

Questi sono emigrati temporanei o definitivi che non hanno paura dei comunisti, ma hanno paura dei consolati, nei quali entrano tremando al pensiero dell'incubo burocratiche che li aspetta per le pensioni, le eredità, le procure, i passaporti. Trattati troppo spesso non come ospiti graditi, come padroni di casa quali sono, ma come rompicoglioni (cito un altro nostro ex ministro, Scajola): i maltollerati da funzionari overworked and understaffed, dotati di attrezzature tecnologiche da Regno Sabaudo, con fondi tagliati da un governo che non esita a spendere centinaia di migliaia di euro per un'inutile missione elettorale di Berlusconi a Washington, ma non trova i soldi per un cancelliere, un computer, un impiegato di concetto, una linea telefonica in più.

Non credo che l'Italia fuori dall'Italia sia di sinistra. Il primo voto degli italiani all'estero è stato un voto contro il governo, qualsiasi governo gli fosse capitato tra le dita ed è patetico dire oggi che la destra ha perso perché si sono presentati con manciate di simboli mentre l'Unione era, almeno in Nord America, sola. Se la Destra si è sminuzzata è perché la sua arroganza, la sua certezza, erano totali e credevano di giocarsi tra di loro la partita.

Il voto è stato un grido di rabbia che tanti hanno accumulato contro chi li ha sempre ignorati, al massimo trattati con condiscendenza, con una visita pastorale tra marcette, coccarde, pizze e retorica da "mamma luntana". Se il povero ministro Tremaglia che si aspettava una messe di deputati e senatori di destra e passerà invece alla storia come l'artefice della strombatura di Berlusconi, è un segnale di quanto profonda sia la loro insoddisfazione per il Paese che hanno lasciato, per libera decisione o per necessità e nel quale molti di loro, medici, biologi, fisici, chimici, specialisti di informativa vorrebbero anche tornare, se non temessero di essere trattati da idioti.

Spero che un nuovo governo, quando ci sarà e qualunque esso sia, cambi questa legge elettorale pessima per tutti e francamente ridicola nella suddivisione di collegi che avrebbero, per la loro vastità oceanica e dispersione, spaventato anche italiani come Verazzano o Colombo.

Per adesso, mi accontento di osservare con immensa gioia che il paternalismo alla Mirko Tremaglia e alla sua Rai International è fallito miserevolmente perché non siamo quello credevano che fossimo. E' toccato ancora una volta alla gente venuta dal mare il compito di salvare, se non la democrazia, almeno la faccia dell'Italia.

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MessaggioInviato: mer apr 12, 2006 17:17 
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Non ci sono altre parole, questa lettera è eccezionale... :wink:


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Considerando che e' di Vittorio Zucconi, se non erro, non mi stupisce sia eccezionale...^^


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Shiva ha scritto:
A mio avviso Borgata, il problema principale e' che si pensa che la volonta' dei "di piu'" sia assolutamente quella da seguire cioe' quella GIUSTA concetto secondo me assolutamete ERRATO. [...]

E ci mancherebbe che l'avere la maggioranza significhi il potere assoluto sulla minoranza.

È però vero che l'italia va governata, e che, in democrazia, chi vota decide chi lo debba fare.
Di fronte a concezioni contrastanti dell'economia, della politica, ecc... una strada va intrapresa, è giusto che chi governa possa fare ciò che giudica necessario per portare avanti il paese, entro certi limiti.
Se le persone hanno dato fiducia ad un certo modi di vecere e di fare le cose, lo si lasci fare. Se poi quella strada deluderà, allora se ne prenderà un'altra, la prossima volta.

Ovvio poi che sulle questioni morale, quelle non strettamente legate al "mandare avanti il paese", è giusto che ognuno manifesti i propri diritti e la propria opinione. Ma non era a questo che mi riferivo.

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borgata ha scritto:
Se poi quella strada deluderà, allora se ne prenderà un'altra, la prossima volta.

non che abbia votato destra alle precedenti, ma vista la politica estera della passata legislatura mi sarei aspettato più voti alla sinistra seguendo il tuo ragionamento.
Senza andare a vedere la legge sulla droga :( :( e pensare che devo pure andarmela a studiare per applicarla....

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MessaggioInviato: gio apr 13, 2006 10:45 
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e per quale motivo? La destra ha deluso solo chi ha voluto credere che il governo non abbia fatto nulla (o abbia fatto solo danni), ma questo molti italiani sanno non essere vero.
Non c'è molto di cui stupirsi, quindi. :wink:

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