Matteo Bagnaresi, supporter del Parma di 27 anni, perde la vita travolto in un'area di servizio tra Alessandria e Asti da un pullman di tifosi juventini che scappava dopo un'aggressione. Il questore: "Solo una fatalità". Indagato per omicidio colposo l'autista, Siro Sponti.
Scontri tra tifosi in autogrill
ucciso da pullman in fuga

TORINO, 30 marzo 2008 - Dodicesima giornata d'andata: la morte di Gabriele Sandri, giovane tifoso laziale, ucciso davanti a un autogrill da un colpo di pistola sparato da un poliziotto. Quella domenica non vennero disputate Inter-Lazio, Roma-Cagliari e Atalanta-Milan. Dodicesima giornata di ritorno: muore un tifoso ventisettenne del Parma, Matteo Bagnaresi, travolto in un'area di servizio da un pulmino di tifosi juventini, Juve-Parma viene rinviata. Su tutti gli altri campi è stato osservato un minuto di silenzio prima del fischio d'inizio in segno di lutto.

I FATTI - La decisione è stata presa dopo la morte del tifoso del Parma, che tornava a vedere una gara dopo tre anni causa diffida, travolto e ucciso da un pulmino nell'area di servizio Crocetta Nord, situata sulla A1 fra Alessandria e Asti in direzione Torino.
Questa sarebbe stata la dinamica dei fatti, in base alle prime ricostruzioni: alle 12.30 arriva presso l'area di servizio un pullman con 25 tifosi della Juve a bordo, proveniente da Crema. Si ferma, gli occupanti scendono, qualcuno si dirige verso il bagno, altri rimangono nei pressi del mezzo fumando sigarette. Dopo circa tre minuti arrivano due pullman dei "Boys" di Parma, alcuni ultrà scendono impugnando minacciosamente le cinghie dei pantaloni e lanciando bottiglie verso il pullman dei bianconeri. Gli juventini, in inferiorità numerica e in preda al panico, risalgono sul loro veicolo, che parte a razzo. Travolgendo Matteo Bagnaresi, a quanto pare apparso all'improvviso da dietro un distributore di benzina. Il giovane viene schiacciato dalla ruota anteriore e dalla quella posteriore del lato sinistro del pullman. Qualcuno a bordo si accorge dell'accaduto e avverte il guidatore che però prosegue la fuga in autostrada per circa 700 metri, poi si ferma e chiama la polizia. Pare che l'autista, già interrogato, abbia dichiarato di non essersi reso conto di aver travolto una persona. Ad avvisarlo, inducendolo a fermare il mezzo, sarebbe stato un tifoso seduto in ultima fila.
Hanno raggiunto il luogo del tragico incidente il medico legale, il questore di Asti, i genitori dello sfortunato tifoso, appartenente al gruppo dei "Boys" e il presidente del Parma Tommaso Ghirardi.

IL RINVIO - È stata una decisione comune, quella di sospendere la partita. Lo hanno confermato i presidenti di Juventus e Parma, Cobolli Gigli e Ghirardi: "Era logico non giocare questa partita, per senso di responsabilità e rispetto nei confronti dei familiari", ha detto Cobolli nella conferenza stampa organizzata allo stadio. "Siamo stati subito d'accordo e ringraziamo la Juventus per la disponibilità", ha aggiunto il collega Ghirardi. Entrambi concordano sulla tesi che si tratti di pura fatalità, anche se Cobolli ha invitato ad aspettare la ricostruzione delle forze dell'ordine.

LA DATA - La prima data proposta per il recupero di Juventus-Parma è quella di mercoledì 16 aprile, ora toccherà alla Lega prendere la decisione finale, considerando anche che in quel mercoledì verranno disputate anche le semifinali d'andata di coppa Italia (Inter-Lazio e Roma-Catania).

GLI SVILUPPI - "Il tifo stavolta non c'entra". Secondo il questore di Asti, Antonio Nanni, la morte di Matteo Bagnaresi, è "una tragica fatalità". "Stavano andando via - dice Nanni intervistato da Mediaset - l'autista dice che non l'ha visto. Non ci sono stati scontri. Non ci sono bottiglie e oggetti a terra. Non ci sono testimoni esterni. Il benzinaio era rivolto di spalle. È stata una terribile disgrazia". Nel frattempo l'autista del pullman, Siro Sponti, è stato indagato per omicidio colposo.

purtroppo questo è uno dei motivi per il quale il calcio credo sia bene resti fuori di qui.
Alcuni tifosi parlando dell'incidente alla domanda su come stessero i loro amici hanno risposto che stavano bene, solo una coltellata e qualche botta...
A me non pare una cosa che rientri nella normalità.
Sull'incidente in se per se stesso poco da dire se non che se il defunto fosse rimasto tranquillo insieme agli altrei ultras a quest'ora probabilmente sarebbe a casa sua e non in una camera mortuaria.
Vorrei sperare che questo evento avesse un significato profondo, ma guardando quanto è accaduto oggi non ci credo.
Quando morì il tifoso laziale ucciso dal poliziotto su tutti i campi ci furono proteste e scioperi, oggi che è morto un tifoso per mano di un tifoso (o meglio è morto in seguito a disordini tra tifosi) non è successo nulla.
Fermiamo il calcio per un anno o due se uno sport deve condurre a questo

Sul bus i resti di bottiglie in frantumi, tracce di colpi sulla fiancata
Tifoso morto: «Il pullman fu assaltato»
Parla un testimone che non fa parte né dell'una né dell'altra tifoseria

ASTI - C'è almeno una persona che ha visto cosa è successo nei minuti che hanno preceduto la morte di Matteo Bagnaresi e negli attimi immediatamente successivi. È il «testimone terzo» che gli inquirenti cercavano. Non fa parte delle due tifoserie che si sono incrociate nell'Autogrill Crocetta Nord e quindi può offrire una versione dei fatti imparziale. Le sue parole confermano nella sostanza il racconto del-l'autista che ha investito e ucciso il giovane tifoso gialloblù.

E avvalorano, assieme ai racconti di altri tifosi sentiti ieri, la ricostruzione che parla di un attacco dei Boys parmigiani contro i supporter della Juventus. «È stata un'aggressione deliberata», ha messo a verbale Siro Spolti, l'autista. È partito con la portiera aperta, mentre i sostenitori bianconeri saltavano a bordo. L'ultimo è rimasto steso sui gradini, impediva a Spolti sia di chiudere la porta sia di ingranare la terza. Da quella parte l'autista vedeva avvicinarsi ragazzi con le cinghie, tanto che ha fatto un mezzo zig-zag per evitarli, scartando a sinistra. Ieri il pm incaricato delle indagini, Massimo Casucci, ha spiegato che «la situazione nell'autogrill era critica». Resta da capire chi l'ha provocata. I testimoni hanno descritto il comportamento di «gruppi di tifosi». Gli uomini della Digos di Asti, con l'aiuto dei colleghi di Parma e Crema, stanno tentando di risalire all'identità di chi era presente nell'area di servizio e, soprattutto, ai singoli che hanno partecipato all'aggressione.

Si lavora sui nomi raccolti dalla Polstrada subito dopo la tragedia, sulle matrici dei biglietti venduti ai tifosi in trasferta, sulle foto in possesso della Questura di Parma e su quelle scattate nell'area di servizio dopo la morte di Bagnaresi. Gli inquirenti vogliono attribuire a ogni nome un volto, per poi mostrare le foto a testimoni e tifosi bianconeri. Altre indicazioni verranno dai rilievi sul pullman e dall'autopsia. Gli investigatori aspettano anche l'esito degli esami tossicologici. Il Volvo color crema della ditta Spolti è fermo in un deposito dell'Aci a Isola d'Asti. Sul lato destro della carrozzeria ci sono segni di colpi e tracce di schizzi che fanno pensare a bottiglie ancora piene volate contro le lamiere. Dentro, sulla moquette, i cocci di quelle che sono passate dalla porta posteriore prima di rompersi. La scientifica ha trovato grumi di sangue del ragazzo investito sotto al parafango posteriore sinistro e fra le due ruote gemellate. E rilevato impronte digitali sul muso e sulla fiancata destra del mezzo. Per il resto, ci sono bottiglie di acqua e the piene a metà, un libro di Dan Brown e un giubbotto di jeans sul portaoggetti non lontano dal posto di guida, lo scontrino di un autogrill e un Tuttosport aperto su Lazio-Inter abbandonati tra due braccioli. I segni di quella che doveva essere una trasferta normale.

fermiamo la scuola per il bullismo, chiudiamo pub e discoteche per i morti sulle strade, magari non andiamo neanche a lavorare visto che ogni tanto qualcuno muore......

Anche io penso che fermare il calcio non sia la soluzione.
Il problema è che nessuno fa nulla per arginare il fenomeno del tifo violento organizzato. Perchè? Perchè le società hanno i loro interessi. Basterebbe seguire il modello inglese, in cui le società pagano i danni causati dalle proprie tifoserie (aggiungerei anche sanzioni in punti in classifica).

Aggiungiamo 3 anni di carcere (da scontare completamente - senza sconti di pena) per chi viene ripreso dalle telecamere a compiere atti vandalici e vediamo se il fenomeno decresce. Stessa pena per invasori di campo e per lancio di oggetti dagli spalti.

sono pienamente d'accordo con l'inasprimento delle pene, più che altro con la loro applicazione.
Di contro dico anche che, da quando hanno vietato le trasferte organizzate, questi problemi sono aumentati, una volta se organizzavi un pulman, dovevi dichiarare la tabella di marcia con le fermate che facevi, e arrivato a circa 50 km dalla città venivi scortato dalle forze dell'ordine, in questo modo, ognuno è libero di fare ciò che vuole, senza controlli, peraltro esponendo gli "ospiti" ad "agguati" fatti da chi sta in "casa"

Io credo che visto e appurato che con questo genere di persone non si può alla rieducazione del singolo bisogna appellare a provvedimenti drastici…. Cerchiamo un esempio, il primo che mi viene in mente….Voglio vedere se si giocasse a campi chiusi per un anno intero se non sarebbero le tifoserie stesse a denunciare i violenti al loro interno; perché ricordiamoci che si parla purtroppo sempre di una minoranza di t** di c*** e non di una cosa così generalizzata come i media possono far apparire. Certo, una roba del genere distruggerebbe tutte le piccole società che traggono gran parte del loro sostentamento dalle vendite dei biglietti / abbonamenti… Nessuno sosterrebbe economicamente una misura del genere a dimostrazione che quando qualcuno muore ce sempre l’ipocrisia del momento, dal mondo politico, dalle società stesse, ma ai fatti non passa nessuno. Ci sono troppi interessi dietro

Nessuna delle società campa sulla vendita dei biglietti... è una voce abbastanza marginale nel bilancio.
Ma il problema non è questo... se come dici tu le teste calde sono poche, perchè per colpa di queste persone la maggioranza delle altre, diciamo perbene, dovrebbero rinunciare al piacere di vedersi la partita?
Sarebbe una grave violazione dei loro diritti, perchè subirebbero una punizione per un crimine non commesso.
Anticostituzionale insomma.

... secondo te di cosa campa l'Atalanta ..... Premi campionato/ UEFA / Champions? Grandi vendite di stelle nate nelle loro giovanili?.. non sono nell'ambiente ma credo proprio campino ad abbonamenti, biglietti, diritti TV e così via.... magari sbaglio



Se nessuno è disposto ad una rinuncia momentanea per avere che non si lamentino se non possono portare più portare i loro figli allo stadio..... (è un po troppo communista questa? )

OH!!! e poi parlavo semplicemente dell'ipotesi più estrema che mi è venuta in mente.. dico solo che senza qualche misura veramente drastica qua ci resta solo una grande pila d' ipocrisia momentanea e basta..

80% Diritti TV, il resto da biglietti e vendita gadgets.

Ti ha già risposto Azrael^_^
Ci aggiungo che sì, per il caso particolare Atalanta la vendita di giovani scoperte ha sempre generato un enorme flusso di plusvalenze

Comunque non è questione di rinunciare o non rinunciare... è che le leggi, teoricamente, dovrebbero tener conto dei diritti di ciascuno, diritti inalienabili.

La mia personale soluzione è esattamente opposta alla tua e, a ben vedere, anche più drastica
Li lascerei fare.
Vogliono pestarsi tra ultras? Che lo facciano!
Non vedo perchè lo Stato debba utilizzare suo personale dipendente (gli sbirri) pagati con i soldi dei contribuenti (noi).
Invece così ti dò tempo... due, tre, massimo quattro giornate, e il numero dei facinorosi ti garantisco si vedrebbe notevolmente ridotto. Anzi, auto-ridotto.
Alla coercizione preferisco la responsabilizzazione, secondo cui ad una scelta seguono le logiche conseguenze.
L'ultrà vuole pestarsi con l'altro ultrà? Benissimo. D'altronde lui sa che rischia la sua incolumità.

Ovvio che a tali soggetti negherei persino l'assistenza sanitaria pubblica, visto che non vedo perchè i contribuenti debbano pagare per le scelte (stupide, a mio avviso) di queste persone. Al limite se vogliono che si facciano un'assicurazione privata... sempre che trovino la compagnia disposta.

E altrettanto ovvio che non appena l'ultrà di turno coinvolge persone o proprietà estranee ai fatti, il discorso cambia e la società ha diritto a tutelarsi come più ritiene opportuno, ivi compresa la carcerazione.

esatto Dmitrij, io vado allo stadio tutte le sante domeniche, vado a divertirmi e mai e poi mai in anni di passione (per me lo è) mai e poi mai mi è capitato o passato per la testa di dare un cazzotto o chissàcosa, la domenica prendo il mio motorino, vado, guardo la partita, faccio il tifo, sfotto l'avversario, mi arrabbio, canto, ballo, ma la violenza non fa parte ne di me, ne di (quasi) nessuno, dopo la morte di Sandri per esempio a Firenze gli ultras non volevano cantare, beh, io l'ho fatto, senza problemi, perchè non sono loro che comandano, e, come me, vi assicuro che la pensano in tanti.....

Il calcio è un'altra cosa, non è quello che vogliono far passare alla Tv i soliti giornalisti ignoranti e caproni che ci troviamo in Italia

Devo sinceramente ammettere che anche la vostra soluzione mi piace; io puntavo a dire soltanto che bisogna fare qualcosa di veramente concreto e radicale, tutto li..
Come hai ben notato però spesso e volentieri le loro violenze finiscono per nuocere la proprietà privata altrui quindi il problema si ripresenta .. Anch’io sono un appassionato di calcio, e da adolescente quando ero in Uruguay e le mie possibilità economiche me lo permettevano andavo tutte le domeniche in “curva” e vi assicuro che visto dall’interno la violenza ingiustificata è un problema molto difficile da eliminare.
Poi sono d’accordo con Gio che il calcio NON E’ QUELLO CHE SI VEDE IN TV

Vi cambio prospettiva; a me sembra che certe cose nel mondo del calcio siano costruite apposta per istigare e non riesco a capire perchè.
Quante risse si eviterebbero con la moviola in campo? (quante sono nate per un rigore non dato o simili) stravolgerebbe veramente così tanto il gioco?
Quante polèmiche si eviterebbero se ogni maledetto “finto intenditore” della domenica si astenesse di dire la sua a partita finita? (quante volte un giocatore o un arbitro è stato mediaticamente ucciso per errori in campo)

Non voglio fare l’avvocato del diavolo e non sto giustificando nessun imb***le che trasforma frustrazione in violenza … ma non si potrebbero evitare certe cose?

(Che poi se pensiamo che questo ragazzo è stato ucciso in un autogrill uno dice “Cosa c’entra la fede coi panini?”… ma va beh)

Per lo più gli ultras sfogano i loro animaleschi istinti su sbirri e proprietà perchè si vedono negato il "confronto" con i tifosi avversari.
Permettendo questo, i danni collaterali non dico sarebbero azzerati, ma quantomeno ridotti.

Cioè ci ritroveremmo in una situazione migliore di quella attuale.

Temo di non aver capito, scusami. Stai dicendo che permettendo agli ultras di uccidersi fra loro limiteremmo i danni alle forze dell'ordine e alla proprietà pubblica? Mi sembra un'ottima idea, perchè non mettiamo armi sotto le panchine?

Scusami Dmitrij, non ce l'ho con te ^_^ Solo come idea è...tecnicamente valida per quanto mi riguarda, ma noi dovremmo pensare a qualcosa che limiti la "violenza" non la "violenza su terzi".