Quasi tutte le polizie del mondo - salvo nelle dittature - hanno i numeri identificativi sui caschi. Così che chiunque possa identificarli e sporgere una denuncia che non sia generica. Le immagini televisive possono essere una prova determinante.
In Italia invece i poliziotti dei reparti mobili, una volta che hanno indossato i caschi, è come se fossero dei fantasmi.

Quando anche l'Italia diventerà un paese normale, riconoscendo ai cittadini i diritti basilari nei confronti delle forze di polizia?

Da: http://www.youreporter.it/video_Quando_ ... i_caschi_1

Erano in 2 su uno scooter, al buio una stampella non è poi molto differente da una sbranga,

Qualcosa si son detti tant'è che il poliziotto ha detto che c..o guardi? e il ragazzo ha risposto in modo simile.
Per quanto attiene alla descrizione, vorrei portarti a riflettere sul fatto che identificare una persona in mezzo a 30000 che stanno causando problemi non è poi così semplice, ma se hai un'idea più semplice dimmelo che la giro alla digos A parte le stupidate, non è che i facinorosi "ultras" o teppisti che dir si voglia abbiano il nome stampato sulla maglia, se ti viene segnalato un sospetto in maglia rossa, tu fermi tutti quelli in maglia rossa che passano.

Come già scritto, io non approvo la violenza che è stata utilizzata e mi pare in questo d'esser stato chiaro, ma evidentemente non lo sono stato.

Infatti, ma vorrei ricordare che mentre il Sandri morto ingiustamente per colpa di un cret.no, è ricordato come un martire, un certo Raciti neanche lo si ricorda

Possono e spesso lo sono anche loro, il fatto che tu non li riconosca, non vuol dire che io superiore gerarchico non sappia chi sono quelle persone.
Più che giusto e condivisibile, ma (c'è sempre un ma) se in Italia la persona media s'arrabbia per una cavolata come può essere una partita di pallone arrivando ad assaltare edifici statali, caserme e quant'altro, è poi così strano pensare che nella media degli agenti di polizia ci siano pari elementi?
Non penso che il discorso sia poi molto differente ad esempio con i preti pedofili, non è che tutti i preti son pedofili, è solo che quello stesso reato fatto da loro ha un risalto mediatico differente che se fatto da un altro. Certo, chi fa certe professioni non dovrebbe mai fare di questi errori, ma vorrei invitare tutti a pensare che in quei momenti si rischia la vita (non nel caso specifico) e la paura fa fare molte cose che in altre situazioni non si farebbero.
Per quanto concerne i numeri identificativi, vorrei solo dire che non è certo colpa mia o di chi è in strada se i caschi non hanno identificativi. A me personalmente non credo cambi niente, ma credo che dietro ci sia stata una scelta ponderata che i complottisti spiegano in un modo e quelli dell'altra parte in altro modo. Come ultimo vorrei solo far notare che avere il numeretto sul casco, non impedisce certo ad alcune polizie di far molto peggio. La prima che si vede nel filmato è la polizia USA non certo famosa per la sua generosità. (tanto per la cronaca, se un poliziotto USA ti intima di fermarti, lo fa con un fucile a pompa carico e se tu fai tanto di alzare una mano, quello spara)per fortuna non mi pare che noi ci si trovi a questi livelli.

Non stò dicendo che tutti i poliziotti fanno schifo, perchè non è vero.
Ma sembra che vada di moda tra le forze dell'ordine picchiare i ragazzi.

Va di moda come notizia e quindi te la dicono in tutte le salse,se ci fai caso ci saranno si e no 10 / 15 agenti indagati in totale su tutti i carabinieri / poliziotti che ci sono e sono stati dispiegati

Il fatto che accia notizia non significa che il problema non ci sia.
Dietro l'uso della vilenza c'era un chiaro intento di alzare le mani.

Se hanno agito rispondendo alla segnalazione: non credo che la prassi richieda un pestaggio. Hanno quindi infranto la legge.
Se non hanno agito per senso del dovere: peggio.

Il fatto che siano poliziotti è un'aggravante, per ovvi motivi.

si ma dire che "nelle forze dell'ordine ci sono le famose mele bacate" mi sta bene, ma spesso e volentieri basta indossare una divisa per venir tacciato di squadrismo fascista anche se sei un vigile urbano.

La razza peggiore di tutti.
Guerra santa contro la municipale infameeee

Un mio amico Carabiniere mi ha detto la stessa cosa, immagina tu.

te la ripeto pure io se vuoi

Lecco, denuncia contro i Carabinieri
"Mi hanno preso a calci e torturato"
Isidro Diaz, di origini argentine ma da 23 anni in Italia: timpani perforati e distacco della retina. Viene difeso dagli stessi legali delle famiglie Cucchi e Aldrovandi



"Vengo dall'Argentina dove la mia generazione è stata massacrata. Qui pensavo di vivere in un paese civile. Invece mi sono ritrovato ammanettato, preso a calci e pugni in testa dai carabinieri, trascinato sull'asfalto, torturato e sbattuto contro i muri della caserma senza poter vedere un medico. Insultato, con i militari che mi puntavano la pistola addosso. E ancora non so perché". Isidro Luciano Diaz ha 41 anni, dei quali 23 vissuti in Italia dove, nel lecchese, gestisce l'allevamento di cavalli "Dal Gaucho". Da quando il 5 aprile dell'anno scorso è stato fermato dai carabinieri vicino a Voghera, è stato operato agli occhi 6 volte per distacco della retina e ha i timpani perforati. Ferite "compatibili" col suo racconto da incubo, scrive il medico legale nella relazione che riporta alla memoria le vicende di Federico Aldrovandi, di Giuseppe Uva, Stefano Cucchi. Di giovani morti dopo essere stati malmenati da uomini in divisa, entrati vivi in caserma o in carcere e mai usciti, tragedie di cui si è occupato lo stesso studio legale, Anselmo di Ferrara, che ora difende Diaz.
"Una storia assurda. Qualunque sia l'imputazione uno deve avere tutte le garanzie, pena la rinuncia dello Stato ad essere uno stato di diritto, perché la legittimità giuridica e morale dello stato è affidata alla capacità di garantire l'incolumità delle persone affidategli", dice sociologo Luigi Manconi che con il suo lavoro come sottosegretario alla Giustizia e poi come
presidente dell'associazione a Buon diritto ha avuto una parte importante nel far emergere tutte queste vicende.

Una storia inquietante, quella raccontata da Diaz, che rischia di finire nel nulla perché la sua denuncia contro i carabinieri è a pochi passi dall'archiviazione nonostante agli atti ci sia il riconoscimento fotografico da parte dell'argentino dei militari che l'hanno aggredito. Il giudice dovrà decidere in questi giorni. Diaz, infatti, condannato a un anno poi commutato in due di libertà controllata per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni (8 giorni di prognosi ai militari), solo dopo aver patteggiato la pena ha presentato la denuncia per percosse, allegando le immagini del suo volto stravolto dalle botte, della schiena martoriata.

Ma andiamo con ordine. Il 5 aprile di ritorno da una gara di monta di vitelli mentre è alla guida della sua Mercedes, un suv nero, Diaz viene fermato dai carabinieri sulla Torino-Piacenza. Al termine di un lungo inseguimento a folle velocità, scrivono i militari. Senza motivo, ribatte l'argentino. "Vedo che hanno le pistole in pugno, ho in macchina il coltello che mi serve per i cavalli glielo mostro per consegnarglielo. Mi sono addosso, mi ammanettano e poi calci e pugni in testa, mi trascinano sull'asfalto". Portato in caserma continua il pestaggio, "mi trattavano come un pallone, buttandomi contro il muro. Mi dicevano: devi morire. Provo a chiamare un amico, mi strappano il cellulare. Alla fine ho firmato qualsiasi carta anche perché non mi chiamavano un medico".

perché si è fatto inseguire e aveva in auto un coltello ? (coltello per cavalli? che vuol dire ?)

temo che questo pestaggio sia avvenuto per colpa di un equivoco...
Ma anche con tutti gli equivoci del mondo le forze dell'ordine non dovrebbero comportarsi così...
Ultimamente al tg storie simili sono sempre piu frequenti... Secondo me questo vuol dire che qualche cosa non funziona come dovrebbe. E questo è grave!


la mia indole sanguinaria mi suggerisce una risposta, che, per il bene dei cavalli spero sia errata!

cmq mi pare strana come vicenda, cioè prima fai un lungo inseguimento, poi hai un coltello per cavalli in auto...

io avrei fatto un test per la droga

Quello che mi fa arrabbiare è constatare che questi agenti sono obbiettivamente dei cattivi agenti.

Perchè? Neutralizzata la minaccia non è prevista nessun tipo di punizione che non venga decisa da un giudice.

Nel migliore dei casi si tratta di giustizia sommaria, nel peggiore di atti di violenza gratuita.

Ma propendo per la seconda ipotesi, grazie al fattore più agghiacciante forse... l'accanimento.

Prtroppo e ripeto purtroppo non credo sapremo mai tutti i dettagli.
è indubbio che il tizio che non si ferma ad un controllo, fugge facendosi inseguire e poi ha un coltellaccio in auto non susciti certo simpatie in chi lo deve fermare, ma è altrettanto indubbio che una volta fermato ed immobilizzato non ci si dovrebbe lasciare andare.

Vero, però onestamente a me rompe particolarmente che si parli solo del fatto questo poverino è stato maltrattato e non del fatto che di notte fugge da un controllo ed ha un coltello in auto. I giornalisti dovrebbero essere obbiettivi su questi pochi casi non protetti da bavagli politici...