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 Oggetto del messaggio: Quelle donne a Sud di Gomorra
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IL RACCONTO. Lo scrittore su riti, comportamenti
sessuali e regole imposti nelle terre di mafia

Quelle donne a Sud di Gomorra
di ROBERTO SAVIANO


ESSERE donna in terra criminale è complicatissimo. Regole complesse, riti rigorosi, vincoli inscindibili. Una sintassi inflessibile e spesso eternamente identica regolamenta il comportamento femminile in terra di mafie. È un mantenersi in precario equilibrio tra modernità e tradizione, tra gabbia moralistica e totale spregiudicatezza nell'affrontare questioni di business. Possono dare ordini di morte ma non possono permettersi di avere un amante o di lasciare un uomo. Possono decidere di investire in interi settori di mercato ma non truccarsi quando il loro uomo è in carcere. Durante i processi capita spesso di vedere donne accalcate negli spazi riservati al pubblico, mandano baci o semplici saluti agli imputati dietro le gabbie. Sono le loro mogli, ma spesso sembrano le loro madri. Vestirsi in maniera elegante, curarsi con smalti e trucco mentre tuo marito è rinchiuso, è un modo per dire che lo fai per altri. Tingersi i capelli equivale a una silenziosa confessione di tradimento. La donna esiste solo in relazione all'uomo. Senza, è come un essere inanimato. Un essere a metà. Ecco perché le vedi tutte sfatte e trascurate quando hanno i mariti in cella. È testimonianza di fedeltà. Questo vale per i clan dell'entroterra campano, per certa 'ndrangheta, per alcune famiglie di Cosa Nostra. Quando invece le vedi vestite bene, curate, truccate, allora il loro uomo è vicino, è libero. Comanda. E comandando riflette sulla sua donna il suo potere, lo trasmette attraverso la sua immagine. Eppure le mogli dei boss carcerati, sciatte sino a divenire quasi invisibili, sono spesso quelle che facendone le veci più comandano.

Tutte le storie delle donne in terra criminale si somigliano, sia che abbiano un destino tragico sia che riescano a galleggiare nella normalità. In genere marito e moglie si conoscono da adolescenti e celebrano il loro matrimonio a venti, venticinque anni. Sposare la ragazza conosciuta da piccola è la regola, è condizione fondamentale perché sia vergine. In genere, invece, all'uomo è permesso di poter avere amanti, ma il vincolo dato dalle loro mogli negli ultimi anni è che siano straniere: russe, polacche, rumene, moldave. Tutte donne considerate di secondo livello, incapaci di costruire una famiglia, secondo loro, di educare i figli come si deve. Mentre farsi un'amante italiana o peggio del proprio paese sarebbe destabilizzante, e un comportamento da punire. Attraverso la sessualità passa molta parte della formazione di un uomo e di una donna in terra di mafia. "Mai sotto una femmina" è l'imperativo con cui si viene educati.

Se mentre fai l'amore, decidi di stare sotto, stai scegliendo pure di sottometterti nella vita di tutti i giorni. Farlo per puro piacere ti condannerà, nella loro logica, a sottometterti. "Mai sesso orale". Riceverlo è lecito, praticarlo a una donna è da "cani". "Non devi diventare cane di nessuno". Vecchio codice a cui si attiene ancora molta parte delle nuove generazioni di affiliati. E regole anche più rigide valgono pure al di fuori dell'Italia. La Yardie, la potente mafia giamaicana egemone in molti quartieri londinesi e newyorkesi, oltre che a Kingston, ne è un esempio. Vietato praticare sesso orale e riceverlo, vietato sfiorare l'ano delle donne e avere rapporti anali. Tutto questo è considerato sporco, omosessuale (i gay sono condannati a morte nella cultura mafiosa giamaicana), mentre il sesso dev'essere una pratica forte, maschile e soprattutto ordinata. Senza baci. La lingua serve per bere, un vero uomo non la usa se non a quello scopo.
Gli affiliati delle cosche sono ossessionati non solo dalla loro virilità, ma da come poterla esercitare: farlo secondo la rigida applicazione di quegli imperativi categorici, diviene un rito con cui si riconfermano il loro potere. Valgono, quelle norme chiare e inderogabili, in pressoché tutti i paesi di 'ndrangheta, camorra, mafia e Sacra Corona Unita. E sono, a ben vedere, qualcosa in più del semplice specchio di una cultura maschilista. Nulla come quel codice sessuale dice forse come in terra di criminalità non possa esistere ambito che si sottragga alle logiche ferree di appartenenza, gerarchia, potere, controllo territoriale. Potere sulla vita e sulla morte, di cui la morte subita o data è posta a fondamento. E chi crede di poter esserne libero, si sbaglia. Il controllo della sessualità è fondamentale. Anche corteggiare diventa marcare il territorio. Avvicinarsi a una donna significa rischiare un'invasione territoriale.

Nel 1994 Antonio Magliulo di Casal di Principe tentò di corteggiare una ragazza imparentata con un uomo dei casalesi e promessa in matrimonio a un altro affiliato. Magliulo le faceva molti regali, e intuendo forse che la ragazza non era felicissima di sposare il suo fidanzato, insisteva. Era invaghito di questa ragazza assai più giovane di lui e la corteggiava come dalle sue parti è abituale. Baci Perugina a San Valentino, un collo di pelliccia di volpe a Natale, "postegge" ossia attese fuori dal luogo di lavoro nei giorni normali. Un giorno in piena estate un gruppo di affiliati del clan di Schiavone lo convocò per un chiarimento al lido La Scogliera di Castelvolturno. Non gli diedero neanche il tempo di parlare. Maurizio Lavoro, Giuseppe Cecoro e Guido Emilio gli tirarono una botta in testa con una mazzola chiodata, lo legarono e iniziarono a ficcargli la sabbia in bocca e nel naso. Più inghiottiva per respirare più loro lo ingozzavano. Rimase strozzato da una pasta di sabbia e saliva che gli si è cementificata in gola. Fu condannato a morte perché corteggiava una donna più giovane, col sangue di un importante affiliato, già promessa in moglie.

Corteggiare, chiedere anche solo un appuntamento, passare una notte insieme è impegno, rischio, responsabilità. Valentino Galati aveva diciannove anni quando è sparito il 26 dicembre 2006 a Filadelfia, che non è la città fondata dai quaccheri americani, ma un paese in provincia di Vibo Valentia, fondato da massoni. Valentino era un ragazzo vicino alla ndrina egemone. Aveva sangue ndranghetista e quindi divenne ndranghetista, lavorava per il boss Rocco Anello. Quando questi finisce in galera per aver organizzato un sistema di estorsioni capillare (per una piccola tratta ferroviaria ogni impresa che vi partecipava doveva pagargli 50 mila euro a chilometro), sua moglie Angela ha sempre più bisogno di una mano da parte della ndrina per andare avanti. Spesa, pulizia della casa, accompagnare i bambini a scuola. A Valentino capita di essere uno dei prescelti. Così lentamente, quasi naturalmente, nasce una relazione con Angela Bartucca. Punirlo è indispensabile e quando non lo si vede più girare per il paese, nessuno si stupisce.

Condannato a morte perché è stato con la moglie del boss. Solo sua madre Anna non vuole crederci. Suo figlio amante della moglie di un boss? Per lei è impossibile: è divenuto da poco maggiorenne, è troppo piccolo. Ammette che Angela veniva anche in casa a prendere il caffè, e da quando suo figlio è sparito, non si è fatta più vedere. Ma per la madre di Valentino questo non dimostra nulla. "Mio figlio non c'entra niente con questa storia". Insiste a credere vi siano altri motivi, ma per la magistratura antimafia non è così. Per lungo tempo Anna ha dormito sul divano perché lì c'era il telefono ed ha aspettato una chiamata di suo figlio, terrorizzata che in camera da letto potesse non sentire il suono "dell'apparecchio", come a sud lo chiamano. Così, alla fine, la madre di Valentino si chiude nel silenzio di un dolore che rispetta il silenzio dell'omertà, continuando a negare contro ogni evidenza.

La stessa sorte era già capitata a Santo Panzarella di Lamezia Terme, ammazzato nel luglio del 2002. Santo si era innamorato di Angela Bartucca quattro anni prima. Sempre lei. Gli hanno sparato contro un caricatore, convinti di averlo ucciso lo hanno messo nel portabagagli. Ma Santo Panzarella non era morto. Scalciava nel portabagagli. Così gli hanno spezzato gli arti inferiori per non farlo continuare a intralciare con i calci il suo ultimo viaggio; infine gli hanno sparato in testa. Di lui è stata ritrovata solo una clavicola, che ha però permesso di far partire le indagini. Anche lui condannato a morte per aver sfiorato la donna sbagliata. Valentino quindi forse sapeva di rischiare la pelle, ma ha continuato lo stesso ad avere una relazione con quella donna proibita.

Ci si immagina Angela Bartucca come una sorta di donna fatale, una mantide come i giornali l'hanno spesso chiamata, capace con la propria seduzione di far superare persino la paura della morte. Una donna che amava e amando condannava a morte. Ma in realtà a vederla non sembra essere così come vuole la leggenda. Dalle foto si vede il viso di una ragazzina, carina, la cui colpa principale era la voglia di vivere. Un marito in carcere per le donne di mafia significa astinenza totale. Di affetti e di passione. Solo i boss maturi, se sono sposati con donne più giovani e sono condannati a pene pesantissime, permettono che le mogli possano avere qualche marito sostitutivo. Quasi sempre si preferisce il prete del paese quando disponibile o un fratello, un cugino, un parente comunque. Mai un affiliato non del sangue del boss, che godendo del rapporto con la donna potrebbe assumerne in qualche modo di riflesso il carisma e sostituirlo.

Molte donne vestono di nero, anche quelle giovani, e quasi perennemente. Lutto per un marito ucciso. Lutto per un figlio. Lutto perché è stato ucciso un fratello, un nipote, un vicino di casa. Lutto perché è stato ammazzato il marito di una collega di lavoro, lutto perché è stato assassinato il figlio di un lontano parente. E così c'è sempre un motivo per tenere il vestito nero. E sotto il vestito nero si porta sempre un panno rosso. Le anziane signore indossavano una maglietta rossa, per ricordare il sangue da vendicare, le giovani donne indossano un intimo rosso. Un ricordo perenne del sangue che il dolore non fa dimenticare, anzi il nero accende ancora più il colore terribilmente intimo della vendetta.

Rimanere vedove in terra criminale significa perdere quasi totalmente l'identità di donna e ricoprire soltanto quella di madre. Se resti vedova puoi risposarti solo con il consenso dei figli maschi. Solo se ti risposi con un uomo dello stesso grado del padre (o superiore) all'interno delle gerarchie mafiose. Ma soprattutto solo dopo sette anni di astinenza sessuale e osservazione rigida del lutto. Perché gli anni della vedovanza dovevano corrispondere al tempo che secondo le credenze contadine un'anima ci metteva per raggiungere l'aldilà. Così si aspettava che l'anima arrivasse nell'altro mondo, perché se ancora stava in questo avrebbe potuto vedere la moglie "tradire" con un altro. Antonio Bardellino, boss carismatico di San Cipriano d'Aversa, tendeva a liberare le vedove da queste regole medievali e da questo perenne dolore imposto. In paese molti ricordano che fino a quando comandò, don Antonio diceva: "Si mettono sette anni per raggiungere il paradiso, noi andiamo da un'altra parte. E quella parte si raggiunge presto, int' a nà nuttata".

Ma quando fu fatto fuori Bardellino arrivò l'egemonia degli Schiavone, e tornarono le vecchie regole sessuali. Nell'agosto del 1993 Paola Stroffolino fu scoperta con un amante. Lei moglie di un boss molto importante, Alberto Beneduce, tra i primi ad importare cocaina e eroina direttamente sulle coste del Casertano. Dopo che Beneduce fu ucciso, lei non rispettò i sette anni di vedovanza e intraprese una relazione con Luigi Griffo. Il clan decise che un atteggiamento del genere era irriguardoso nei confronti del vecchio boss. E così per eseguire la punizione scelsero un suo caro amico, Dario De Simone. Invitò la coppia in una masseria di Villa Literno con la scusa di volergli far assaggiare le prime mozzarelle dell'estate. Un solo colpo alla testa per l'uomo e uno per la donna. Non di più per due infami che avevano insultato la memoria e l'onore del morto. Poi, aiutato da Vincenzo Zagaria e Sebastiano Panaro, l'uomo che aveva mostrato la sua lealtà uccidendo scaraventò i corpi in fondo ad un pozzo molto profondo a Giugliano.

Sandokan, cioè Francesco Schiavone, e suo fratello furono accusati come mandanti. La vedova di un boss è intoccabile, ma se si sporca con un altro uomo, perde lo status di inviolabilità. I pentiti che cercavano di superare l'incredulità dei giudici, diedero una risposta che è anche una sintesi eccezionale: "Dottò, ma scopare qui è peggio che uccidere. Meglio se uccidi la moglie di un capo. Forse puoi essere perdonato, ma se ci scopi sei morto sicuro". Amare, decidere di fare l'amore, baciare, regalare qualcosa, fare un sorriso, sfiorare una mano, provare a sedurre una donna, esserne sedotto può essere un gesto fatale. Il più pericoloso. L'ultimo. Dove tutto è legge terribile, i sentimenti e le passioni che non conoscono regole

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!


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 Oggetto del messaggio: Re: Quelle donne a Sud di Gomorra
MessaggioInviato: dom giu 28, 2009 21:20 
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Vabbè, un sacco di paroloni, ma in soldoni si tratta per lo più dell'ignoranza della gente e della loro stupidità.
Già si è stupidi a far parte di organizzazioni criminali, poi addirittura devono decidere loro della vita sessuale di una persona?
Bisognerebbe comunque controllare le fonti di tali notizie perché se per il Sud Italia è lui stesso la fonte, per quanto descrive del resto del mondo...

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 Oggetto del messaggio: Re: Quelle donne a Sud di Gomorra
MessaggioInviato: lun giu 29, 2009 09:17 
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Skaan, non posso accettare un commento riduttivo come "...si tratta per lo più dell'ignoranza della gente e della loro stupidità".

Sono anche io contrario al loro punto di vista, sia ben chiaro, ma non lo vedo "semplicemente" stupido: è un mix di ignoranza, di voglia di status quo, di condizioni socio-climatiche, e di tutta un'altra serie di fattori. Chiediti come mai la maggioranza dei popoli di religione cristiana che vive in climi caldi è più gelosa e possessiva della maggioranza degli stessi popoli che vive in climi più freddi, tanto per cominciare. Poi prosegui col fatto che la mancanza di cultura tende agli estremismi, e finisci col fatto che per "quelli che comandano" è comoda una situazione così, ed è difficile da cambiare.... e stiamo parlando di un ambiente dove le discussioni a volte finiscono a pistolettate, non a cazzotti!!

Poi ripeto, non piace neanche a me, ma non riesco a far rientrare tutto nella generalizzazione "stupido". Non in questo caso.

JM2C.
Salud
Torx

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 Oggetto del messaggio: Re: Quelle donne a Sud di Gomorra
MessaggioInviato: lun giu 29, 2009 09:51 
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Torx ha scritto:
Sono anche io contrario al loro punto di vista, sia ben chiaro, ma non lo vedo "semplicemente" stupido: è un mix di ignoranza, di voglia di status quo, di condizioni socio-climatiche, e di tutta un'altra serie di fattori. Chiediti come mai la maggioranza dei popoli di religione cristiana che vive in climi caldi è più gelosa e possessiva della maggioranza degli stessi popoli che vive in climi più freddi, tanto per cominciare.

What? :ahah:

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 Oggetto del messaggio: Re: Quelle donne a Sud di Gomorra
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Khelden Tahl ha scritto:
Torx ha scritto:
Sono anche io contrario al loro punto di vista, sia ben chiaro, ma non lo vedo "semplicemente" stupido: è un mix di ignoranza, di voglia di status quo, di condizioni socio-climatiche, e di tutta un'altra serie di fattori. Chiediti come mai la maggioranza dei popoli di religione cristiana che vive in climi caldi è più gelosa e possessiva della maggioranza degli stessi popoli che vive in climi più freddi, tanto per cominciare.

What? :ahah:

Cos'è la stupidità umana se non un mix di
Cita:
ignoranza, di voglia di status quo, di condizioni socio-climatiche, e di tutta un'altra serie di fattori
. Io poi sono l'ultimo a dover difendere il cristianesimo, ma il problema non mi pare circoscritto a quell'area religiosa.
è un problema che ha le sue radici in tanti fattori tra i quali ignoranza, stupidità e problemi socio-economici sono a mio dire ben più importanti di qualsiasi religione praticata o professata.
Crediamo forse che un'Italia animista non avrebbe tali problemi?

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 Oggetto del messaggio: Re: Quelle donne a Sud di Gomorra
MessaggioInviato: lun giu 29, 2009 10:50 
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La religione imho non cambia nulla, ma in ogni caso il WHAT era riferito alle condizioni climatiche :asd:

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 Oggetto del messaggio: Re: Quelle donne a Sud di Gomorra
MessaggioInviato: lun giu 29, 2009 11:41 
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Beh, ci sono molti studi che collegano habitat di una comunità e comportamenti sociali e culturali. E' un settore di studi molto interessante.
Se poi sia questo un caso dove è applicabile, non saprei dirlo. Ma l'ipotesi in sé non è poi così assurda.

In generale, concordo comunque che bollare la situazione come figlia dell'ignoranza è quantomeno riduttivo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Quelle donne a Sud di Gomorra
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Quoto Dmitrij in pieno, soprattutto quando dice che (se non ho frainteso) "non è sicuro che l'ipotesi calzi, ma è sicuro che valga la pena pensarci" (liberamente tradotto e interpretato dal sottoscritto :D ).
Skaan, lo so anche io che la stupidità è esprimibile anche comme somma dei valori che ho citato, ma dirla semplicemente come
Skaan Natsaclanee ha scritto:
...ma in soldoni si tratta per lo più dell'ignoranza della gente e della loro stupidità.

secondo me é riduttivo. Perchè tagli tutto il discorso dietro. Lo so anche io che è stupido, ma bisogna chiedersi perchè lo è, o ci ridurremo semplicemente a dare la patente di stupidità, che poco per volta finirà anche a chi semplicemente non la pensa come noi. Semplificare è, per l'appunto, semplice, e a volte necessario, ma a volte, appunto... semplicistico.

Ma non ti preoccupare, ti voglio bene lo stesso :love: :ahah:

Torx

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 Oggetto del messaggio: Re: Quelle donne a Sud di Gomorra
MessaggioInviato: lun giu 29, 2009 16:24 
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Io le patenti le ritiro e basta :rockrulez: :rockrulez: :carta:
Magari sono stato un po' troppo coinciso nello scrivere la prima risposta :goccia:

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 Oggetto del messaggio: Re: Quelle donne a Sud di Gomorra
MessaggioInviato: lun giu 29, 2009 16:38 
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Devo ammettere che di mafia e di ambienti mafiosi, so solo quello che sentivo dai tg (sia che si trattasse di processi, sia che si trattasse di 'semplici' delitti) o dalle informazioni che mi danno i miei genitori...e in parte da F.F.Coppola :D

Penso che la mafia, per quanto sia, si porti dietro una cultura...che poi sia arretrara rispetto a quello che odiernamente chiamiamo così, è indubbiamente oggettivo. Ma di questo non è responsabile solo il sud Italia, ma anche il Nord non solo non ha agito in tempo ma, con la sua inattività, lo ha in un certo senso incentivato. Almeno, questo è quello che penso io ^^
Il fatto che comunque la cultura che possiede, derivi anche da altri fattori come quelli climatici, è indubbio

Wikipedia ha scritto:
Il clima viene definito come l'insieme delle condizioni atmosferiche (temperatura, umidità, pressione, venti...) medie che caratterizzano una determinata regione geografica ottenute da rilevazioni omogenee dei dati per lunghi periodi di tempo, determinandone la flora e la fauna, influenzando anche le attività economiche, le abitudini e la cultura delle popolazioni che vi abitano.


Indubbiamente è dato anche dall'ignoranza della gente, e l'ignoranza si sa, spesso fa più danni di quanto non lo faccia la cattiveria (passatemi il termine infantile) o la furbizia. Questa ignoranza credo sia data dalla situazione che il Sud si porta dietro da millenni :sisi: In fondo, a caratterizzarlo, è sempre stata una società, oltre che basata su famiglia patriarcale, anche fondata sulla società contadina. Dove serviva urgentemente portare il pane in casa, lo studio serviva a poco e nulla. Ricordo che è stato il Sud Italia a migrare verso l'America

Wikipedia ha scritto:
L’età giolittiana fu contrassegnata da una forte crescita economica che fece registrare notevoli tassi di sviluppo nel settore industriale, con conseguente aumento del reddito di molti italiani. Tuttavia, gli indici altrettanto elevati dell’emigrazione all’estero (circa 8 milioni di italiani lasciarono il paese in dieci anni) confermavano i radicati squilibri tra nord e sud e tra città e campagna.



Ma questo accadeva ancor prima di Giolitti, non dimentichiamo lo spostamento massiccio dalle campagne alle città quando ci fu la rivoluzione industriale.

Il fatto di aderire ad organizzazioni criminali, in un posto dove la cultura pare rimasta abbastanza indietro rispetto al resto dell'Italia, non è così stupido come sembra. La mafia, comunque, per quanto riesca a controllare la vita delle persone giungendo anche all'aspetto della vita sessuale come vediamo in questo articolo (?), permette loro di poter usufruire di vantaggi che lo Stato non pare dare a gente come questa. L'ignoranza fa poi il resto: se la gente non ha conoscenze nè i mezzi o più ancora la possibilità di procurarsele, puoi convincere la gente di tutto. Se a quella particolare famiglia prometti che se ti associ a loro ('ndrangheta, Sacra Corona Unita, camorra) avrai dei particolari vantaggi, una vita migliore, e protezione finché campi o non sgarri (perché nel qual caso ci pensano loro ad eliminarti), non mi stupisco che la gente abbocchi.
Certo, poi non avviene nei termini piuttosto semplicistici con cui ho espresso io il concetto, ma la dinamica è quella.
Penso che comunque l'argomento sia vasto e piuttosto intricato...guardare da fuori è un conto, trovarcisisi dentro è un altro :sisi:

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 Oggetto del messaggio: Re: Quelle donne a Sud di Gomorra
MessaggioInviato: lun giu 29, 2009 17:07 
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Tutto questo mi fa solo confermare la mia idea: la mafia (in tutte le sue forme) deve essere sterminata. Non combattuta. Sterminata: chiunque abbia mai avuto contatti, per qualsiasi motivo, con un'organizzazione mafiosa va ucciso senza alcuna pietà. E il suo corpo esposto come monito. Non sono uomini, sono solo parassiti ripugnanti e come tali vanno trattati. Il cercare di comprendere come e perchè si sia formata, è secondario, si può fare dopo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Quelle donne a Sud di Gomorra
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Credo sia piuttosto radicale come posizione.
Certamente, una bella pulita, farebbe solo bene e si farebbe anche più in fretta. Ma il problema sussisterebbe, non verrebbe eliminato. Finché il Sud Italia continua a vivere la situazione che ha vissuto finora, il problema si ripresenterà all'infinito.
Per ora credo, l'unica cosa che si può fare senza creare troppi ingarbugliamenti e casini, sia proprio combatterla.
Per combatterla meglio servirebbero persone incorruttibili, di sani valori morali etc etc...ma dove la troviamo sta gente? Non certo al Governo, e tantomeno tra i cittadini.
Ora credo dobbiamo riuscire ad accontentarci di quello che la battaglia contro la mafia sta ottenendo, che comunque non è poco.

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 Oggetto del messaggio: Re: Quelle donne a Sud di Gomorra
MessaggioInviato: lun giu 29, 2009 17:26 
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Honoo, aspetta un attimo. Tu cosa intendi per "contatto"? Se un mafioso mi telefona ho avuto un "contatto"? Se passa a trovarmi è un "contatto"? Se lo conosco da quando eravamo bambini insieme e NON so che è un mafioso ho avuto un "contatto"?

La situazione (*) non è così semplice.

Torx

(*) Inserire "purtroppo" o "per fortuna" a seconda delle proprie idee.

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 Oggetto del messaggio: Re: Quelle donne a Sud di Gomorra
MessaggioInviato: lun giu 29, 2009 17:43 
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Errore mio: con contatto intendo "collaborato con".

La mafia come ha giustamente detto Abraxas da dei vantaggi ai suoi membri. Per impedir loro di reclutare altre persone basta rendere quei vantaggi irrisori, confronto ai problemi che gli verranno causati.
Questo per cominciare. Poi bisogna sicuramente cambiare la situazione culturale del Sud Italia, ma come soluzione è molto a lungo termine e la mafia stessa si oppone a questo per conservare il proprio potere. Prima impedisci loro di reclutare in qualsiasi modo. Poi, quando saranno deboli, ci si occupa di smontare le condizioni che li generano.

Dove trovare persone oneste per combatterli? Bella domanda. Secondo me ce ne sono già, in tutti i livelli (dal semplice cittadino al giudice), solo non hanno i mezzi opportuni per essere determinanti.

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 Oggetto del messaggio: Re: Quelle donne a Sud di Gomorra
MessaggioInviato: lun giu 29, 2009 18:06 
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Iscritto il: ven set 07, 2007 12:19
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Località: Nelle oscure terre boschive elvetiche...
Purtroppo sì, quello della cultura è un problema molto più che a lungo termine... :roll:
Il punto è che per evitare che si recluti in maniera massiccia e così facile, c'è proprio bisogno di informazione :sisi: E soprattutto di protezione, di ambienti dove la mafia non deve assolutamente poter entrare in contatto! Cosa purtroppo non ancora ottenibile :nono: Perché le persone che puoi togliere dal reclutamento della mafia, sono solo quelle giovani, che indubbiamente sono figli/e di chi nella mafia ci è già dentro :?
I mezzi teoricamente dovrebbe offrirli il Governo, che purtroppo non li riesce o non li vuole offrire :mad:
Pensiamo a gente come Borsellino o Falcone...la posizione c'era per fare un lavoro del genere, i mezzi no. (questo per confermare quello che dicevi tu, Hoonoo ^^)

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"...muoio ogni attimo e rinasco nuovo e senza ricordi:vivo e intero,non più in me, ma in ogni cosa fuori."

"L'uccello si sforza di uscire dall'uovo.L'uovo é il mondo.Chi vuol nascere deve distruggere un mondo.L'uccello vola a Dio.Il Dio si chiama Abraxas."


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