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 Oggetto del messaggio: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: gio gen 21, 2010 00:06 
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Era da un po' che non sottolineavo le porcate di questo governo (e sto tralasciando le ormai note schifezze nell'ambito giustizia, è uno spreco di tempo parlarne, non resta che sperare che Berlusconi venga assolto da tutto e la smetta di fare leggi per salvarsi) ma quando si tocca il settore scuola/giovani leggere simili stupidaggini fa cadere le braccia.

C'è davvero un limite alla pochezza di questa gente? :?:



Emendamento della maggioranza: l'apprendistato vale come un anno di scuola
E' bufera sul governo. Il Pd: "Fanno carta straccia di tutti le scelte mondiali"

Al lavoro a 15 anni invece che in classe
passo indietro sull'obbligo scolastico

Critiche dai sindacati: "Non è così che si aiuta l'occupazione dei giovani"

Al lavoro a 15 anni e scoppia la polemica tra governo e opposizione. "La maggioranza fa carta straccia dell'obbligo scolastico: inaccettabili questi salti all'indietro sul tema della formazione", dichiara l'ex ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni (Pd). Al centro della querelle un emendamento al disegno di legge Lavoro, collegato alla Finanziaria, approvato questa mattina dalla commissione Lavoro della Camera, che prevede che l'apprendistato possa valere a tutti gli effetti come assolvimento dell'obbligo di istruzione. Se il provvedimento dovesse andare in porto gli studenti meno volenterosi potrebbero uscire dalle aule scolastiche un anno prima dell'attuale obbligo scolastico, fissato a 16 anni.

Ma l'Ue e tutti i più recenti studi sul capitale umano ci chiedono il contrario: aumentare la permanenza a scuola dei nostri adolescenti e ridurre la dispersione scolastica. "La maggioranza e il ministro Sacconi - continua Fioroni - hanno deciso di fare carta straccia dell'obbligo scolastico. E' inaccettabile che, invece di intensificare gli sforzi per collegare la fase educativa alla formazione e mettere in grado i ragazzi italiani di poter competere ad armi pari con i loro colleghi nel resto del mondo, qui si decida di fare un salto all'indietro così macroscopico".

In effetti, gli ultimi studi di Ocse (l'Organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico) e Banca d'Italia raccomandano l'esatto opposto: investire in istruzione. Lo scorso mese di novembre, la Banca d'Italia ha pubblicato uno studio dall'emblematico titolo "Investire in conoscenza". I due economisti Federico Cingano e Piero Cipollone evidenziano tutti i vantaggi connessi con un aumento del grado di preparazione dei cittadini italiani. Un massiccio investimento da parte dello stato in istruzione verrebbe più che compensato dalle entrate fiscali, a parità di prelievo, e dai minori costi derivanti dall'aumento del tasso di occupazione. E un anno in più sui banchi di scuola rende, secondo gli esperti di Bankitalia, nel medio-lungo periodo quasi il 9 per cento in termini di remunerazione del lavoro. I vantaggi maggiori sono per i laureati, il cui titolo di studio può fruttare più del 10 per cento e il diploma di maturità, il 9,7 per cento

Durissimo il commento del senatore Antonio Rusconi, componente della commissione Cultura di Palazzo Madama. "Si tratta di un provvedimento assurdo che ci allontana ancora di più dai livelli dell'istruzione previsti dal trattato di Lisbona e soprattutto annulla una conquista importante del governo del centrosinistra, ovvero l'obbligo all'istruzione svolta nella scuola superiore o professionale fino a 16 anni, ma comunque nella scuola". "Di fatto - prosegue Rusconi - il governo Berlusconi sembra orientare la scuola e la società italiana verso indirizzi 'classisti', la serie A dei licei, la serie B degli Istituti tecnici, la serie C dei professionali, e ora per qualcuno, subito dopo la terza media, l'idea di andare subito al lavoro". All'estero, secondo il senatore del Partito democratico, "la crisi economica la si sta combattendo con più investimenti" su scuola, università e formazione.

Nel 2003, una comunicazione della Commissione europea considerava "imperativo categorico" l'investimento efficiente nell'istruzione e nella formazione. Nel marzo 2000 il Consiglio europeo di Lisbona ha fissato all'Ue l'ambizioso obiettivo strategico di diventare entro il 2010 "l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale". Il Consiglio europeo "ha ribadito che il futuro dell'economia (e della società) europea dipenderà dalle abilità dei suoi cittadini e che queste a loro volta richiedono un aggiornamento continuativo caratteristico delle società basate sulla conoscenza".

E secondo l'ultimo lavoro dell'Osce, "Education at a Glance", in Italia la laurea, in termini di resa salariale, è un affare. In base ai calcoli dell'Ocse un uomo laureato può aspettarsi rispetto a un diplomato un vantaggio salariale durante la carriera superiore a 322 mila dollari, mentre per una donna il beneficio si ferma a 136 mila. La media Ocse è di 186 mila a livello lordo per un uomo e di 134 mila per una donna. E con un titolo di studio più elevato ci si assicura anche meglio contro la disoccupazione.

"E' l'ultimo atto dello smantellamento di un vero obbligo scolastico": così il segretario della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, commenta l'emendamento. "Siamo decisamente contrari. Prevedere questo - afferma il sindacalista - significa mettere in discussione l'essenza stessa dell'obbligo scolastico che va assolto nei percorsi di istruzione e formazione, e non attraverso l'apprendistato che nella maggior parte dei casi si traduce in un lavoro vero e proprio dove di apprendimento c'è ben poco". E i Cobas della scuola indicono uno sciopero della categoria per il prossimo 12 marzo.

Critiche sono state espresse anche dal segretario confederale della Cisl, Giorgio Santini. "L'emendamento sull'apprendistato approvato dalla commissione Lavoro della Camera, in modo frettoloso e senza nessuna consultazione delle parti sociali, deve essere corretto prima dell'approvazione in Aula del ddl lavoro prevista per la prossima settimana". "In particolare - aggiunge Santini - va attentamente valutato il rischio di un conflitto tra norme, stante la vigente legge 296/06 che fissa l'obbligo di istruzione a 16 anni, che porterebbe alla paralisi operativa". La richiesta del sindacato è quella di "rilanciare l'apprendistato per aiutare concretamente l'occupazione dei giovani", ma di farlo in collegamento con "percorsi di istruzione e formazione professionali nei quali, come previsto dalla legge, si assolva all'obbligo di istruzione".

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 Oggetto del messaggio: Re: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: gio gen 21, 2010 09:59 
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Località: Togarini
ogni tanto mi domando se c'è un limite alla stupidà di chi ci governa.... :wall:

ma io mi domando anche: ma come abbiamo fatto a farci governare da certa gente? Quanto sarebbe più giusto andarli a persuadere con i giusti strumenti

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 Oggetto del messaggio: Re: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: gio gen 21, 2010 13:06 
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Località: Nelle oscure terre boschive elvetiche...
E hanno ancora il coraggio di definire l'italia una democrazia?
bella roba.

massì, torniamo un po' indietro, una rispolverata ai vecchi tempi non fa mai male, giusto?
Andiamo avanti così...

Quando leggo queste cose scusatemi, ma divento parecchio acida e cattiva :sisi:

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"...muoio ogni attimo e rinasco nuovo e senza ricordi:vivo e intero,non più in me, ma in ogni cosa fuori."

"L'uccello si sforza di uscire dall'uovo.L'uovo é il mondo.Chi vuol nascere deve distruggere un mondo.L'uccello vola a Dio.Il Dio si chiama Abraxas."


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 Oggetto del messaggio: Re: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: gio gen 21, 2010 14:35 
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Località: Altopiano di Leng
Se si parlasse, che so, di uno stage di una settimana, forse potrebbe avere senso come attività formativa. Magari con una relazione finale e come assaggio della tua possibile vita futura. Ma così mi sembra addirittura vagamente dickensiano.

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"[...]vedete dei marinai che stanno scaricando delle tasse..."
-Grande Pacho 'M Hell-


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 Oggetto del messaggio: Re: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: gio gen 21, 2010 15:48 
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Adesso non faccio il tifo per il governo premetto prima che lo Zumbledon cominci con queste cose, poi mi inacidisco e non è proprio il periodo...
Il diritto allo studio è una cosa importantissima, soprattutto per delle prospettive future...
Un pò da bastarda però mi ritroverei a dire due cose...
1. Visti certi ragazzini idioti che non sanno neanche più scrivere in effetti una bella immersione nel mondo del lavoro potrebbe contribuire al miglioramento delle loro limitate capacità al posto di dare per scontati vizi e telefonini avere delle responsabilità non farebbe loro male. Però come Kagura penso che dovrebbe essere implementato magari nei corsi di studi.
2. Visione mia del mondo del lavoro degli ultimi mmm... non saprei è da quando ho cominciato a lavorare (vedendo passare vari buffoni al governo sia di destra che di sinistra) che mi ritrovo a pensare che pur studiando fino a quarant'anni la garanzia di un lavoro non ci sarà comunque... Forse iniziando prima magari per i quarant'anni una persona riuscirà a smettere di fare il bambacione... sconsolata chiudo questo mio post... saluti Zaphi mezza polemica :wall:

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Come una goccia nel vasto oceano, ognuno di noi causa un'increspatura, percorrendo la propria vita. Gli effetti di ciò che facciamo - per quanto possano sembrare insignificanti - si espandono oltre noi. Non potremo mai sapere quale portata abbiano le nostre azioni, anche le più semplici, in termini di conseguenze sugli altri mortali. :spider_y:

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 Oggetto del messaggio: Re: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: gio gen 21, 2010 16:13 
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Penso che il ragionamento di fondo sia: i soldi all'istruzione nons ervono, tanto i ragazzi buoni vanno all'estero... eppoi l'ignoranza del popolo è fondamentale per governare :asd:

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 Oggetto del messaggio: Re: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: gio gen 21, 2010 21:03 
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Località: shamragon (TO)
goldrake ha scritto:
Penso che il ragionamento di fondo sia: i soldi all'istruzione nons ervono, tanto i ragazzi buoni vanno all'estero... eppoi l'ignoranza del popolo è fondamentale per governare :asd:


Se tu riesci a interpretare i grugniti di certi ragazzini di quell'età sei bravo :paura:

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 Oggetto del messaggio: Re: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: gio gen 21, 2010 22:21 
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saphira ha scritto:
goldrake ha scritto:
Penso che il ragionamento di fondo sia: i soldi all'istruzione nons ervono, tanto i ragazzi buoni vanno all'estero... eppoi l'ignoranza del popolo è fondamentale per governare :asd:


Se tu riesci a interpretare i grugniti di certi ragazzini di quell'età sei bravo :paura:

:asd:
Non so che età tu intenda, ma non credo di esserne lontano :-P Sono vere tante cose ma non credo assolutamente che "adeguare" l'Istruzione ai ragazzi sia una cosa utile. Al contrario, lo trovo decisamente controproducente. (Volendo fare un pò il polemico (non con Saphi! :-P) direi che non ha assolutamente senso. Possono essere aduguati la didattica, gli orari, il personale, le strutture...)

Nonostante tutto credo che tantissima gente sarà contenta di questa cosa. Se è vero che la vox populi ha "sempre ragione", pazienza.

Volendo pensarci un pò più su, forse la marcia indietro avrebbe anche senso, ma data la natura di chi governa non ho speranze che sia una manovra a scopo salutare perlo Stato :asd: Quindi... retromarcia!

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 Oggetto del messaggio: Re: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: gio gen 21, 2010 22:35 
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Mio padre ha iniziato a lavorare a 15 anni e ora sta benissimo. :sisi:

Ma erano anche altri tempi. Anacronistica, come legge.

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 Oggetto del messaggio: Re: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: gio gen 21, 2010 23:47 
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Azrael The Dark ha scritto:
Mio padre ha iniziato a lavorare a 15 anni e ora sta benissimo. :sisi:
Ma erano anche altri tempi. Anacronistica, come legge.


:sisi: Anacronistica è la parola giusta.

Mio padre con la terza media e uno stipendio da operaio a 26 anni era sposato, con due figli, macchina e casa.
Io ne ho 28, ho una laurea e uno stipendio di cui non mi lamento, arrotondo come posso con il libero professionismo. Ho una macchina, ma non posso assolutamente pensare di comprare (o costruire) una casa. Non potrei di certo pagare il mutuo e mantenere due bambini.

E questo nonostante io mi sia laureato in regola e abbia trovato lavoro fisso quasi subito. Di fatto sono un privilegiato fra quelli che provengono dal ceto del proletariato operaio.
Ora mi guardo attorno e vedo che ha tante difficoltà a trovare lavoro ANCHE chi ha una laurea. Se la laurea poi è triennale poi vale poco e nulla, dato che per i concorsi pubblici (o nelle aziende di alto profilo) richiedono quasi sempre la specialistica.

Quindi la soluzione quale sarebbe? Non agevolare il percorso studentesco. Non convincere i ragazzi a studiare per il loro futuro. Non combattere l'ignoranza dilagante dei giovani (la colpa della quale è della generazione di 35-40enni attuale, attenzione! I giovani non hanno colpa se i genitori non insegnano loro alcun valore).

Qui si incentiva l'abbandono scolastico in un paese che è già in cima alle classifiche di lavoro minorile (specialmente al sud) e di interruzione prematura degli studi.
E' proprio per colpa della gente che dice "tanto i giovani d'oggi fanno schifo", è colpa di quella generazione X oramai adulta ma non matura, figlia degli anni '70 e del benessere del ventennio successivo, del "vogliamo tutto senza fare nulla", è colpa di quelli che ragionano così che poi i giovani del 2010 si trovano nella melma fino al collo. Prendendosene la colpa.

Io non ci sto. L'istruzione è sacra ed è il fondamento di qualsiasi civiltà moderna. Sono ammissibili sono passi avanti. Invece in Italia assistiamo all'ennesimo passo indietro, dopo tagli continui alla ricerca e alla scuola pubblica (in favore della privata), dopo la fuga continua di cervelli e dopo le decine di riforme (di destra o di sinistra, ma perchè tirare in ballo le bandiere?) vergognose degli ultimi 20 anni.

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 Oggetto del messaggio: Re: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: ven gen 22, 2010 04:26 
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goldrake ha scritto:
saphira ha scritto:
goldrake ha scritto:
Penso che il ragionamento di fondo sia: i soldi all'istruzione nons ervono, tanto i ragazzi buoni vanno all'estero... eppoi l'ignoranza del popolo è fondamentale per governare :asd:


Se tu riesci a interpretare i grugniti di certi ragazzini di quell'età sei bravo :paura:

:asd:
Non so che età tu intenda, ma non credo di esserne lontano :-P Sono vere tante cose ma non credo assolutamente che "adeguare" l'Istruzione ai ragazzi sia una cosa utile. Al contrario, lo trovo decisamente controproducente. (Volendo fare un pò il polemico (non con Saphi! :-P) direi che non ha assolutamente senso. Possono essere aduguati la didattica, gli orari, il personale, le strutture...)

Nonostante tutto credo che tantissima gente sarà contenta di questa cosa. Se è vero che la vox populi ha "sempre ragione", pazienza.

Volendo pensarci un pò più su, forse la marcia indietro avrebbe anche senso, ma data la natura di chi governa non ho speranze che sia una manovra a scopo salutare perlo Stato :asd: Quindi... retromarcia!



No Goldrake cancella :| allora tu sai scrivere... sai comunicare ed hai un intelligenza che dimostri anche postando... vuoi andare in giro già solo su you tube per vedere dei casi clinici? Io parlo di quelli.

Vero che il lavoro ti cambia il modo di vivere ma non sostituisce quello che l'istruzione ti può dare... difatti da testa di cubo io mi son messa a lavorare abbastanza presto... risultato? Ora vorrei tornare a studiare ma fisicamente e materialmente come tempi non riesco a meno di non fare salti mortali e vista la situazione lavorativa attuale in giro per l'Italia anche sbattendosi a morte non è detto (anzi è molto improbabile) che si riesca comunque a trovare un lavoro migliore.
Diciamo che degli stage per implementare le capacità dei giovani ci starebbero (sigh mi sento vecchia) ma non da sostituire alla scuola e su questo penso di essere stata chiara anche se la battutaccia sui ragazzini resta :P

Muzedon ha scritto:

cut
Io non ci sto. L'istruzione è sacra ed è il fondamento di qualsiasi civiltà moderna. Sono ammissibili sono passi avanti. Invece in Italia assistiamo all'ennesimo passo indietro, dopo tagli continui alla ricerca e alla scuola pubblica (in favore della privata), dopo la fuga continua di cervelli e dopo le decine di riforme (di destra o di sinistra, ma perchè tirare in ballo le bandiere?) vergognose degli ultimi 20 anni.


Cavoli Zumble... per una volta anche se con parole diverse siamo d'accordo ? wow... domani nevica ti quoto in pieno su tutto questa volta ^^

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 Oggetto del messaggio: Re: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: ven gen 22, 2010 10:21 
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Bè Muze, io sono un figlio di quella generazione essendo nato nel '74, ma ho sempre lavorato svolgendo vari incarichi e non mi identifico molto con quella generalizzazione, ma è anche vero che mio padre che iniziò a lavorare a 12 anni mi ha inculcato parecchio buon senso proprio per evitare che io facessi come lui.
Tornando in tema, se questa asurdità passerà, vorrà solo dire che gli italiani preferiscono vivere da ignoranti (nel senso che ignorano le cose) seguendo il detto meglio un uovo oggi che una gallina domani.

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 Oggetto del messaggio: Re: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: ven gen 22, 2010 10:57 
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Skaan Natsaclanee ha scritto:
Bè Muze, io sono un figlio di quella generazione essendo nato nel '74, ma ho sempre lavorato svolgendo vari incarichi e non mi identifico molto con quella generalizzazione, ma è anche vero che mio padre che iniziò a lavorare a 12 anni mi ha inculcato parecchio buon senso proprio per evitare che io facessi come lui.

Secondo il mio discorso tu dovresti essere un PADRE della nuova generazione. E dovresti insegnare tu ai tuoi figli (quando ne avrai) i valori che tuo padre ha insegnato a te. Il salto "generazionale" è adesso, ossia i giovani genitori di oggi sono cresciuti guardando la televisione (siamo cresciuti con la tv generalista e diseducativa di "Non è la Rai", parlando delle mamme: se fai un salto all'uscita di una scuola elementare e vedi come sono conciate le mamme ti spaventi) piuttosto che leggendo libri... e i risultati si vedono. :D

Skaan Natsaclanee ha scritto:
Tornando in tema, se questa asurdità passerà, vorrà solo dire che gli italiani preferiscono vivere da ignoranti (nel senso che ignorano le cose) seguendo il detto meglio un uovo oggi che una gallina domani.

Gli italiani secondo me non preferiscono l'ignoranza: è che non hanno molte opportunità di conoscere alternative.

E' come dire che nel menù di in ristorante c'è "pasta alla carbonara" o "riso vindaloo". Però nessuno ti porta il menù e ti viene offerta solo la pasta. Non conoscendo la seconda scelta ti butti sulla pasta, ovviamente.

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 Oggetto del messaggio: Re: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: ven gen 22, 2010 14:36 
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Bel topic! Io che il mondo dell'istruzione in qualche modo lo vivo non posso che concordare su alcune affermazioni.
Mi spiego

Muzedon ha scritto:
Quindi la soluzione quale sarebbe? Non agevolare il percorso studentesco. Non convincere i ragazzi a studiare per il loro futuro. Non combattere l'ignoranza dilagante dei giovani (la colpa della quale è della generazione di 35-40enni attuale, attenzione! I giovani non hanno colpa se i genitori non insegnano loro alcun valore).

Sacrosanto! Non voglio fare il polemico o il qualunquista, ma le nuove generazioni sono completamente "abbandonate" dai propri genitori, i quali sono molto più impegnati a fare gli affari loro piuttosto che dare al proprio figlio/a un'educazione. E questi giovinotti crescono in pasto alla tv, alle mode ecc. E, per riparare, i loro genitori vorrebbero che fossero le istituzioni a pensare all'educazione dei propri figli?!?!? Mi sembra uno scaricabarile....
La scuola ti insegna la matematica, ma i compiti li devi fare a casa.... quando sono piccoli vanno seguiti per insegnare educazione, perseveranza, impegno...
La scuola può anche insegnarti educazione sessuale.... ma se a casa è un taboo dopo chiamano il MOIGE...
Se l'insegnante dà un brutto voto è colpa dell'insegnate che ce l'ha con suo figlio..

Ci siamo capiti: per quanto possa essere importante la scuola, l'educazione deve essere in primis impartita a casa. E se son rose, fioriranno... in barba alla nuova legge.

Muzedon ha scritto:
Qui si incentiva l'abbandono scolastico in un paese che è già in cima alle classifiche di lavoro minorile (specialmente al sud) e di interruzione prematura degli studi.
E' proprio per colpa della gente che dice "tanto i giovani d'oggi fanno schifo", è colpa di quella generazione X oramai adulta ma non matura, figlia degli anni '70 e del benessere del ventennio successivo, del "vogliamo tutto senza fare nulla", è colpa di quelli che ragionano così che poi i giovani del 2010 si trovano nella melma fino al collo. Prendendosene la colpa.

Appunto... questa è l'affermazione fantastica che corona il dirscorso appena fatto. Dato che l'equilibrio automatico funziona solo nei libri di Smith e Hume, c'è bisogno di una regolamentazione. Perché, anche se concordo con l'affermazione "non potranno tutti fare i medici o gli ingegneri", bisogna dare a tutti l'ooportunità di provarci. Ed evitare che lo sfruttamento rovini per sempre la crescita di un essere umano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Al lavoro a 15 anni invece che in classe
MessaggioInviato: ven gen 22, 2010 15:28 
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Iscritto il: mer lug 13, 2005 14:43
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Saphira ha scritto:
... vuoi andare in giro già solo su you tube per vedere dei casi clinici? Io parlo di quelli.

Si, capebbi :lol: Ho inteso male ciò che volevi dire :wink:

Rose ha scritto:
Ci siamo capiti: per quanto possa essere importante la scuola, l'educazione deve essere in primis impartita a casa. E se son rose, fioriranno... in barba alla nuova legge.

Il discorso mi piace, però credo (suppongo, imho :look: ) che a livello statale i conti vadano fatti statisticamente.
Penso che più che le previsioni su "rapporto investimento/tasso di istruzione/rendita economica" sia direttamente su "tagli/rendita economica". Non so se rendo l'idea. :goccia:

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