Skaan Natsaclanee ha scritto:
sicuramente l'esercitazione andrà a buon fine, ma in caso di reale attacco da parte di veri Hacker cosa succederebbe?
probabilmente un giorno si ed uno no qualche haker riesce gia ad entrare in tutti questi siti governativi USA.

Cita:
Si è conclusa dopo oltre un anno di attività illecita l'avventura dell'hacker 16enne che per molto tempo ha tenuto in scacco esperti e investigatori informatici americani e svedesi. Dopo aver vìolato i sistemi protetti della Nasa e di molti altri laboratori di ricerca top secret, infatti, il giovane pirata informatico è stato prima individuato e poi fermato dalle autorità competenti.
Originario di Uppsala e caratterizato dal nome in codice "Stakkato", prima di essere catturato il 16enne svedese è riuscito a rubare password e codici segreti per entrare in migliaia di computer protetti. Nel mirino del baby-hacker sono finiti anche nomi illustri come quello del Jet Propulsion Laboratory della Nasa a Pasadena, di una base dei caccia F-18 della U.S. Navy in Maryland e di un centro per i test missilistici del Pentagono in New Mexico.
Incriminato a marzo a Uppsala, in Svezia, il ragazzo, di cui non è stata resa nota l'identità, per ora è stato lasciato in libertà, ma sotto lo stretto controllo dei genitori. Gli inquirenti gli hanno sequestrato i computer e presto potrebbero spuntare anche dei complici. Stakkato ha cominciato la sua avventura nell'aprile del 2004, perforando le difese di TeraGrid, un network ad alta velocità che collega laboratori di ricerca in tutti gli Usa.
In particolare è stato vìolato un sistema informatico realizzato dalla società Cisco Systems, uno dei colossi che producono le infrastrutture di Internet. L'hacker si è impadronito di istruzioni di programmazione della Cisco e ha avuto accesso a catena a una serie di server collegati in rete, rubando password una dopo l'altra. Il meccanismo gli ha permesso di ottenere sempre maggiori autorizzazioni d'accesso e di conseguenza altre password per aggirarsi nei network più delicati del governo americano.
Secondo gli esperti che gli hanno dato la caccia, per portare a termine la sua cyber-avventura, lo studente svedese non avrebbe utilizzato tecniche d'attacco innovative, ma sarebbe stato particolarmente bravo a creare sistemi automatici per l'individuazione delle chiavi d'accesso alle reti protette. Ora le sue gesta su Internet diverranno una leggenda per gli amanti del genere, nel frattempo si riapre la discussione sulla sicurezza della Rete.