Il sacerdote sentondo parlare a qualla maniera Quarion, domanda ad esso" cosa sei tu?"

"Niente di troppo speciale."
E dopo un inchino elegante: "Io sono Lunascura il cantastorie, al vostro servizio".
sorride, come prima anche se non si può vedere si capisce che sta sorridendo

[Foresta]

Era intenzionata a mantenere quell'assurdo silenzio, quando sentì la presentazione di...
<Lunascura...?!> sbottò con fare seccato, si dette una lieve spinta in modo da arrivare con rapidi passi alle spalle dell'uomo. Ci girò accanto, in modo da tornare di fronte a lui.
Gli dette le spalle, eppure il capo era lievemente voltato verso di lui, le iridi rosse incrociarono quello che doveva essere il suo sguardo.
<Credo proprio che Dekalinder abbia ragione... cambierò il mio modo di fare nei tuoi confronti...>, storse un poco la bocca e riprese il suo avanzare, non sapendo nemmeno lei dove voleva andare.
<Detesto chi mi mente...> borbottò fra sè, anche se giunse alle orecchie dei presenti, quasi come un sibilo che dette fastidio per parecchi istanti.

"Lunascura è il mio nome d'arte..."
*sorride*

"perche' prima ti sei presentato a noi come un bambino?..."
il sacerdote rimase immobile con la lancia verso il basso, attendendo la risposta dell'essere

"L'ho detto poco fa, ogni tanto mi diverto ad inquietare gli altri."

[Foresta]

Alle parole dell'uomo si volse di nuovo verso di lui, un'espressione di freddo divertimento palesava sul volto di Morwen.
<Inquietare?> domandò, come a voler chiedere se avesse davvero usato il termine giusto. Si mise a ridere, scuotendo la testa.
<Pensaci bene... questo si chiama seccare, non inquietare. Cosa si può trovare di inquietante in un bambino?> inarcò di nuovo il sopracciglio, sorridendo gelida.
<Però... certo che in quanto a pensiero equivali a poco più di un bambino... o forse ti sei immedesimato troppo bene nella tua parte?>, storse un poco la bocca.
<Ne dubito... come dubito che io ti aiuterò per qualsiasi altra cosa.>, lanciò una rapida occhiata verso Dekalinder, chiedendosi se per lui sarebbe stato lo stesso.
Sbuffò un poco, a questo punto avrebbe solo voluto andarsene da lì...

Il sacerdote guardo' prima l'elfa e poi nuovamente l'essere per poi dire"bhe ragazzino, solo cosi ti si puo' classificare...do ragione piena a Morwen...."
mosse il cavallo nella direzione della ragazza..."mia signora, volete che vi porti alla tomba?"

[Foresta]

Rimase stupita del fatto che per una volta il Sacerdote le dette ragione, sorrise un poco, sospirando. Soppesò la sua domanda per alcuni istanti, infine annuì in segno di assenso.
Socchiuse un poco gli occhi, sembrò mormorare qualcosa. Un turbine di piume nere avvolse Morwen, solo un lieve bagliore prima che si sostituisse, lasciando sulla schiena della MezzoSangue due ali, quasi angeliche, se non per il loro colore scuro.
<Non amo le camminate lunghe, specie in questi luoghi... quindi... spero che il Vostro cavallo sappia correre...>, mantenne il sorriso.
Si dette una lieve spinta, sollevandosi da terra, andando di fronte alla creatura che sembrava fedele al Sacerdote. Con l'indice sfiorò appena sul suo collo, dando per un attimo un senso di irrequietezza alla creatura.
Sorrise un poco, sussurrandogli all'orecchio, infinè tornò sul suo padrone
<Vuole mostrarmi la strada?>

"bah, io lo sapevo che andava a finire così, alla fine resto sempre solo io", Mormora tra se e se allontanandosi lentamente, intonando poi un triste canto elfico.

guardo' i movimenti della mezzosangue e poi rivolse lo sguardo sul ragazzo...."bhe potevi dirlo prima...io non mi sono preuccupato ma loro si...e nn pare certo un bel comportamento...comunque mia signora se potete seguitemi vi porto sul fiordo dove abbiamo eretto il tumulo.."

il sacerdote sprono' il cavallo che corse a gran velocita' e il corvo che era sulla spalla si alzo' involo seguendo i due nella camminata...

Dopo mezz'ora di viggio giunsere al fiordo e in lontananza saltava subito all'occhio il cumulo di pietre lontano

[foresta]

Non seguì il sacerdote, allontanandosi lentamente nella direzione opposta, continuando ad intonare il triste canto elfico.

-Tomba di Kalannar-

L'Incubo satava rannicchiato sul tronco di un albero morto, di fronte al tumulo di pietre. Con le ali contratte e gli artigli conficcati nella corteccia scura rimaneva in silenzio davanti alla Tomba. piume nere erano sparse un po' ovunque...un lugubre tappeto di petali del colore della notte. forse un oscuro omaggio al Demonio che li era stato sepolto.
l'unico rumore nel luogo, a parte lo scalpiccio degli zoccoli di un cavallo in avvicinamento, era il gracchiare dei corvi che li si erano radunati. la nebbia velava delicatamente la scena.

-tomba di Kalannar-

Il sacerdote era seguito dalla dama che volava alta nel cielo....il cavallo correva molto veloce...e i corvi gli stavano dietro....alla fine giunsero alla tomba.
il sacerdote scese da cavallo e lo fece allontanare...i due corvi si posarono su ambe le spalle del sacerdote, che preso l'elmo e se lo tolse, finalmente mostro il viso a MOrwen, portava capelli lunghi mossi sino ai reni, di colore castano cm gli occhi, i lienamenti erano giovanissimi, portava un po di barba brizzolata e i baffi ed il pizzo molto accentuati.
si chino' d'innanzi alla tomba intonando un canto nella lingua del nord.

-Tomba di Kalannar-

"Prete..."la voce del demone si fece largo tra la nebbia con un suono roco simile a un ruggito sbuffato. alcuni corvi sulla tomba, s'alzarono in volo urlando.
"...Cosa lega te, che tanto disprezzo nutri per la nostra genia all'essere che giace in questo sepolcro?"
Gli artigli del demone si serrarono con forza nel legno dell'albero su cui era appollaiato, facendolo scricchiolare in maniera sinistra. Gli occhi della creatura sembarvano assorbire la luce stessa del giorno, circondando la sua figura da un oscura aura di tenebra. come se la luce si rifiutasse di illuminarlo. come se ne avesse paura.