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Muzedon
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Oggetto del messaggio: Déjà vu? Tra realtà e fantasia Inviato: mar apr 10, 2007 22:24 |
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Iscritto il: mar feb 03, 2004 12:50 Messaggi: 34449 Località: Valm Neira
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Déjà vu?
A sette persone su dieci capita questa esperienza. I bambini invece ne sono immuni. Gli scienziati riprovano a darci una soluzione
Quando il signor Pharrel, arzillo ottantenne, fu contattato dal dottor Chris Moulin, neuropsicologo della Leeds University, per una visita presso il suo istituto in Inghilterra, si rifiutò di andarci. La ragione era semplice: lui in quella clinica c'era già stato e non aveva intenzione di tornarci. Quando gli fecero notare che non ci aveva mai messo piede, Pharrel descrisse con dovizia di particolari gli incontri che aveva avuto con lo specialista e perfino l'arredamento dello studio. Dettagli che si rivelarono corretti anche se, in realtà, lui in quel posto non c'era davvero mai stato. Il signor Pharrel è uno dei due casi al mondo di déjà vu cronico, studiati dai ricercatori della Leeds University che, sul tema, hanno recentemente pubblicato due articoli sulla rivista scientifica Neuropsychologia.
Se il déjà vu cronico è presente solo in pazienti con diffuse patologie del lobo temporale che impediscono un efficace controllo della consapevolezza della memoria, è pur vero che il fenomeno, nella forma più comune, coinvolge oltre il 70% delle persone. È una sensazione che per un brevissimo istante fa avvertire un'esperienza come già vissuta, fa riconoscere persone estranee, oppure sentire familiare un luogo mai visitato. Alan Brown, psicologo della Southern Methodist University (Dallas) e autore del libro The déjà-vu Experience (Psycologie Press) racconta che il fenomeno non si manifesta nei bambini, perché occorre un certo sviluppo a livello cerebrale. Infatti comincia ad apparire negli adolescenti e negli adulti, soprattutto quando sono stanchi e stressati. Nel libro Brown identifica trenta possibili spiegazioni scientifiche, classificate in quattro sottogruppi: spiegazioni puramente neurologiche (epilessia), teoria del processamento duale (la memoria che coinvolge due distinti sistemi neurali, ricordo e familiarità), teoria attenzionale (frutto di una doppia percezione: prima un piccolo black out e immediatamente dopo l'informazione riprocessata) e teorie mnestiche (qualcosa che abbiamo visto o immaginato prima nella vita cosciente o in un sogno). In pratica il fenomeno non ha solo una causa, ma diverse origini sovrapponibili fra loro. Il meccanismo impalpabile del déjà vu, proprio per la sua aurea di mistero, ha da sempre interessato filosofi, poeti, religiosi, scienziati: ognuno ha cercato di darne una spiegazione.
"In termini religiosi ha dato luogo all'idea della trasmigrazione delle anime, una metempsicosi dove in un lampo ci ricordiamo di vite trascorse. Ed era un atteggiamento condannato dalla Chiesa, Sant'Agostino diceva che era una trappola del demonio". Parole di Remo Bodei, professore di filosofia all'Università di Los Angeles che al déjà vu ha dedicato il libro Le piramidi del tempo (Il Mulino). "Aristotele sosteneva che quelli che dicevano di aver vissuto esperienze precedenti erano dei pazzi, mentre Nietzsche lo considerava un ritorno all'uguale. Noi viviamo le stesse esperienze in una circolarità enorme: accettiamo il passato senza rimpianti e guardiamo al futuro con innocenza. Per Freud non era una pura illusione, ma una reale fantasia radicata nell'inconscio".
Fuori sincro
Ma la prima apparizione del termine déjà vu, chiamato anche paramnesia, è da attribuire al ricercatore francese Emile Boirac, che nel 1896 coniò questa espressione. Il fenomeno però era stato studiato alcuni decenni prima dal dottor Arthur Ladbroke Wigan che aveva avanzato l'ipotesi che fosse dovuto all'arrivo sfasato al cervello della stessa percezione con microsecondi di differenza. La mancata sincronizzazione degli emisferi cerebrali farebbe percepire inconsciamente la scena prima all'altro, così che quando arriva al secondo emisfero sembra già di aver vissuto la cosa. Da allora il fenomeno è diventato una sorta di ossessione, qualcosa di soprannaturale che ha sempre procurato un certo turbamento. Tanto che si pensava che attraverso il déjà vu si potesse risalire ad aspetti più complessi e oscuri della mente.
Disordine neurologico
Il nostro cervello, come si sa, è diviso in due emisferi: quello destro preposto alla razionalità e alla logica, quello sinistro che assolve le funzioni creative. Il fenomeno del déjà vu, dal punto di vista patologico, parte dal lobo temporale sinistro ed è legato all'epilessia (che ha origine proprio da questo lobo), che non si manifesta con una perdita di coscienza ma proprio con una serie ricorrente di déjà vu. "Il paziente vive una serie di esperienze che hanno uno scarto con la realtà, come se si trovasse all'interno di una galleria di specchi", spiega Carlo Caltagirone, professore di neurologia all'Università di Tor Vergata di Roma. "Il déjà vu è uno stimolo elettrico anomalo che si manifesta in seguito a un disordine neurologico. Come l'epilessia. La sensazione di realismo vissuta è giustificata dal coinvolgimento delle molteplici aree cerebrali, in particolare dall'amigdala (materia grigia) e dal sistema limbico, le strutture che sono appunto considerate le sedi delle emozioni. Può anche essere collegato ad ansietà e schizofrenia". Su questo fenomeno non ci sono certezze, ma solo varie teorie. Gli esperti concordano nel sostenere che il déjà vu non si presta a facili spiegazioni. L'arresto del fluire dell'esperienza non solo produce stupore e disagi, ma scompagina la realtà dell'Io. "Sotto l'aspetto fisiologico è una sorta di imprecisione della memoria, gli stimoli attivano un aspetto del ricordo e questo può essere associato a memorie del passato", dice Alberto Oliverio, psicobiologo all'Università La Sapienza di Roma. "Una determinata situazione, un paesaggio, un tramonto, una strada, la sensazione di aver già conosciuto una persona incontrata per la prima volta, attivano in noi il ricordo di un'esperienza simile fatta nel passato che però non abbiamo codificato con precisione. Questo si manifesta anche con il déjà-écouté, il déjà-veçu, fenomeni che si verificano raramente nei bambini, e con maggior frequenza nelle persone anziane perché hanno una banca dati di ricordi più vasta. Gli psicanalisti hanno un'altra teoria, per loro il déjà vu fa parte di desideri repressi, di esperienze precoci che vengono rianimate. La persona avrebbe realmente vissuto questa esperienza, ma anziché un ricordo cosciente, riaffiora solo una vaga sensazione di familiarità".
Il fascino dello spasmo
In genere il déjà vu dà un senso di spaesamento perché non ci si sente padroni delle proprie esperienze. È come se un granello di sabbia inceppasse il meccanismo del tempo e il cervello dovesse compiere uno sforzo per congiungere presente e passato, percezione e ricordo. "Le interpretazioni scientifiche sono necessarie, ma non sufficienti. La struttura del cervello può essere paragonata a una centralina telefonica. Se ci sono dei disturbi nella centralina io capisco che il senso dei messaggi non è corretto, ma nel déjà vu non ci sono disturbi", dice Bodei. "Si potrebbe fare un parallelo con il sorriso che in realtà è una normale contrazione di muscoli, ma se noi riduciamo il sorriso a questo semplice movimento togliamo tutto il suo fascino, così accade per il déjà vu. Non si può confinare questo fenomeno all'aspetto cerebrale, dobbiamo considerare anche i lati emotivi e comunicativi. Il mistero del déjà vu è stato descritto al meglio dai poeti, grazie alla loro sensibilità. Penso alle piramidi del tempo di Shakespeare che in un verso descrive gli artifici del tempo che confondono l'uomo e gli fanno dubitare della sua identità, ma anche a Gabriele D'Annunzio, Dante, Paul Verlaine, Charles Baudelaire, Giuseppe Ungaretti, che hanno descritto con inquietudine e smarrimento il fenomeno del déjà vu. Io lo considero come l'equivalente fisico del crampo muscolare, uno spasmo del cervello che ci sorprende a tradimento e forse per questo è così affascinante".
Tempi ambigui
In una società dove tutto corre veloce il fenomeno del déjà vu sta tornando di moda. È proprio l'accelerazione del tempo, l'insieme delle più svariate esperienze, che non si riesce a far sedimentare che fanno venire un po' di nostalgia per la fissità. Insomma è come se non ci si accontentasse delle macchine digitali e le videocamere per immortalare i ricordi, si desidera qualcosa di più profondo. Così scaturisce una specie di protesta contro l'irreversibilità del tempo che si vorrebbe comandare. Ma ci si rende conto che è impossibile. "Il rapporto con il tempo è ambiguo e il fenomeno del déjà vu rende più visibile la caducità della vita, l'idea della morte. Noi tutti vorremmo rivivere i momenti belli e cancellare quelli tristi, ma con la logica sappiamo che ciò non è possibile", spiega Bodei. "Il déjà vu è un lampo senza preavviso che può apparire in momenti di tensione emotiva, in situazioni di stress o di cali di energie. Con questo fenomeno vogliamo mettere in discussione la linearità e l'irreversibilità del tempo. Ma questo modello lo possiamo smontare: il tempo è come una retta su cui scorre un filo indivisibile che è il presente, che si lascia alle spalle il passato e ha davanti il futuro. La realtà può diventare uno spazio aperto dove tutto può sempre succedere. I filosofi Plotino e Boezio dicevano che l'eternità non è infinita, è pienezza di vita che può essere colta anche in momenti discontinui, dove si spalanca un'esistenza diversa, una luce di speranza, si tratta solo di riflettere sulla struttura del tempo". Chissà se qualcuno l'ha già spiegato al signor Pharrel.
VARIAZIONI SUL TEMA
Fare e dimenticare. Credere di ascoltare. Sentire di aver provato. Una sfumatura può cambiare la percezione
• Jamais-vu, letteralmente significa il "non ricordare" di aver visto qualcosa prima. La persona sa che l'evento è accaduto, ma l'esperienza non le è familiare. - Presque-vu, ovvero "ricordare quasi", ma non del tutto. È la tipica sensazione del "ce l'ho sulla punta della lingua".
• déjà visité: la strana conoscenza di un posto nuovo. Qui la persona potrebbe riconoscere la strada da percorrere in una nuova città, un ambiente, pur sapendo che ciò non dovrebbe essere possibile. Oltre ai sogni per spiegare questo fenomeno si sono evocate la reincarnazione e anche il viaggio fuori dal corpo.
• déjà écouté: sentire qualcosa apparentemente già sentito. Al contrario del déjà vu e del déjà veçu, che implicano la precognizione, ci si riferisce in modo specifico a una sensazione mentale.
déjà éprouvé, letteralmente significa già provato.
Percentuali d'esperienza
Luoghi fisici e vite passate. Canzoni, odori e incontri. Un sondaggio misura le nostre reazioni al déjà vu Da un recente sondaggio sul fenomeno del déjà vu, realizzato in Italia dall'Associazione Dal tramonto all'alba risulta che: Il 92% delle persone sostengono di aver avuto un'esperienza del genere, ma non a tutti ha fatto piacere. Per il 67% del campione sono i luoghi fisici a stimolare l'insorgere del déjà vu. Percorrere strade, entrare in locali, attraversare piazze di città straniere, provoca la sensazione di avere già vissuto questa esperienza. Molto più rari sono l'incontro con una persona e la sensazione di un'emozione. Per il 58% l'elemento scatenante è determinato da una sensazione o un insieme di circostanze. Non sempre è sufficiente un odore, un'immagine o l'ascolto di una canzone. Il 68% delle persone considera il déjà vu un fenomeno paranormale, legato a ricordi di vite passare. Per il resto degli intervistati è invece soltanto un trabocchetto della memoria. L'esperienza del déjà vu è accompagnata da un forte senso di familiarità e da un senso di stranezza e misteriosità. Il 43% degli intervistati ha dichiarato di aver provato una sensazione di piacere, mentre il 41% ne è rimasto turbato.
_________________ Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle. Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!
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Ysingrinus
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Oggetto del messaggio: Inviato: gio mag 03, 2007 11:21 |
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Iscritto il: gio mag 03, 2007 02:05 Messaggi: 14507 Località: Manduria - Roma (molto poca)
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Piccoli déjà vu mi sono capitati diversi volte, ho visto mio fratello dirmi una cosa che mi aveva già detto, ho visto anche diversi scambi di frase ripetersi nell'ordine in cui ero sicuro di averli già visti io. Il che mi fa preoccupar un po', anche perché un giorno quando andavo alle medie ad un certo punto mi sono trovato completamente "imbambolato" (adoperai questo termine per spiegare a mio padre cosa mi era successo  ), con le persone che mi parlavano ed io che mi rendevo conto dopo di quello che era successo, e la cosa mi ricordo che mi diede molto fastidio, non mi ero semplicemente distratto, avevo proprio perso quei pochi attimi, questo collegato al fatto che mia madre da giovane abbia sofferto un poco di epilessia mi fa pensare che posso avere qualche piccolo problemino neurologico, il che mi scoccia alquanto in effetti
Poi volevo fare una domanda: quest'arzillo signore effettivamente aveva previsto il futuro o per lo meno portato il suo "occhio interiore" in quella clinica in qualche modo? Se il fenomeno del déjà vu è un inceppamento del cervello in effetti, tralasciando il lato romantico e poetico che non disdegno affatto, che correlazione può esserci con il sapere cose che non sono mai state viste?
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Aiame
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Oggetto del messaggio: Inviato: ven set 14, 2007 19:16 |
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Iscritto il: dom set 02, 2007 20:29 Messaggi: 55
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Ciao apri delle conversazioni davvero interessanti in cui mi rispecchio appieno.
anche io ho provato questo cenere di cose e anche parecchio spesso.
una volta ero al telefono con una mia amica e camminavo per il corridoio di casa mia, quando mi dice una frase che mi aveva già detto metre guardavo fuori dalla finestra. poi solo un secondo più tardi mi sono accorta che proprio mentre guardavo fuori dalla finestra mi aveva detto della determinata frase.
poi un'altra cosa che mi ha sconvolto è stato il fatto che quando sono andata in gita a roma stavamo percorrendo una strada, vi dico non ero mai stata a roma in vita mia, e conoscevo esattamente dove portava e conoscevo le case e i negozi come se ci fossi già stata centinaia di volte.
un altra cosa è stato una volta che ero in giro con mia madre a fare compere e un tipo camminava nel verso opposto di noi, quando eravamo quasi allineati, mi è venuta la sensazione di conoscerlo e ho provato un senso di amicizia verso di lui e non lo avevo mai visto prima...
tu bel micione che dici?(posso chiamarti così vero? o ti da fastidio?)
un bacione a tutti...^^
_________________ Il sangue è da sempre considerato qualcosa di sacro, e quindi noi che viviamo di esso siamo considerati creature profane e mostri senza anima, anche se in verità siamo più simili agli umani di ciò che pensano...
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Muzedon
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Oggetto del messaggio: Inviato: ven set 14, 2007 19:26 |
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Iscritto il: mar feb 03, 2004 12:50 Messaggi: 34449 Località: Valm Neira
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Vite già vissute, dato che lo spazio-tempo è circolare e tutto ricomincia da capo era dopo era?
Oppure vite parallele che si toccano solo brevemente?
O ancora, scherzi della psiche?
Esiste una soluzione comprovabile? Sta di fatto che mi capita spesso di trovarmi in situazioni che mi pare di avere già vissuto, anche se il ricordo è sbiadito... lo senti, è lì a portata di mano, ma ti sfugge appena prima di poterlo afferrare.
Qualunque sia la verità... credo che sia un elemento importante della mia vita, che non sottovaluterò quando si ripresenterà. 
_________________ Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle. Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!
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Aiame
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Oggetto del messaggio: Inviato: ven set 14, 2007 19:35 |
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Iscritto il: dom set 02, 2007 20:29 Messaggi: 55
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a già poi mi sono dimenticata di scrivere anche un al'tra cosa...
io è da quando sono piccola che canto una canzone in una lingua strana, non so da dove venga so solo che ce l'ho perennemente in testa.
è una canzone che non ho mai sentito e i miei genitori dicono che non esiste, ma io la conosco lostesso.
è davvero una lingua strana e non la conosco e non sono mai riusita a capire nulla, ma quando la canto è come se mi isolassi da tutto e poi so perfettamente che cosa sto dicendo anche se quando smetto, non lo so.
è una cosa stranissima e non so se l'ho spiegata bene ma è così...
e comunque per quello che penso io, bel gattone, potrebbe trattarsi come hai detto tu di una vita parallela che a causa di qualche cosa si congiunge con la nostra e ci da questo senso di aver già vissuto quella sensazione o quell'esperienza...
un bacione^^
_________________ Il sangue è da sempre considerato qualcosa di sacro, e quindi noi che viviamo di esso siamo considerati creature profane e mostri senza anima, anche se in verità siamo più simili agli umani di ciò che pensano...
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Muzedon
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Oggetto del messaggio: Inviato: ven set 14, 2007 19:59 |
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Iscritto il: mar feb 03, 2004 12:50 Messaggi: 34449 Località: Valm Neira
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Mi farai sentire quella canzone?
Non posso ancora svelare perchè, ma voglio sentirla. 
_________________ Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle. Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!
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Aiame
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Oggetto del messaggio: Inviato: ven set 14, 2007 20:21 |
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Iscritto il: dom set 02, 2007 20:29 Messaggi: 55
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io non avrei problema a fare sentire la canzone, ma sono stonatissima e poi anche se l'ho registrata sul cel non riesco a passarla sul computer e non saprei come fare a fartela sentire...
un bacione bel micione...^^
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Muzedon
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Oggetto del messaggio: Inviato: ven set 14, 2007 20:23 |
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Iscritto il: mar feb 03, 2004 12:50 Messaggi: 34449 Località: Valm Neira
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Aiame ha scritto: io non avrei problema a fare sentire la canzone, ma sono stonatissima e poi anche se l'ho registrata sul cel non riesco a passarla sul computer e non saprei come fare a fartela sentire... un bacione bel micione...^^
Non sono un informatico per nulla.
Ti spiego la prossima volta che ci sentiamo su MSN come fare.
PS: per le stonature... haem... parli con uno che sa solo fischiettare, io e il canto non siamo fatti per stare assieme. 
_________________ Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle. Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!
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Aiame
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Oggetto del messaggio: Inviato: ven set 14, 2007 20:26 |
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Iscritto il: dom set 02, 2007 20:29 Messaggi: 55
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ok va bene ok.
non ti colleghi ora a msn?
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Bianca Noir
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Oggetto del messaggio: Inviato: ven set 14, 2007 22:14 |
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Iscritto il: dom set 09, 2007 19:19 Messaggi: 180 Località: ***Sono dovunque e da nessuna parte...***
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Bello...veramente è super..^^ Comunque anche a me è capitato più di una volta.....ed è sempre scioccante perchè è come se conoscessi quella frase un attimo prima....poi un gg un tipo mi si avvicina...e mi fa so di conoserti, ma non ti ho mai vista....da quel momento...cerco di capire da dove vengono i miei déjà vu........^^  anche se me li dimentico subito....^^
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DADA
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Oggetto del messaggio: Inviato: ven set 14, 2007 23:50 |
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Iscritto il: sab apr 03, 2004 11:34 Messaggi: 2944 Località: Oscuravalle
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Bianca Noir ha scritto: ..poi un gg un tipo mi si avvicina...e mi fa so di conoserti, ma non ti ho mai vista....
tecnica di marpionaggio 
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Ysingrinus
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Oggetto del messaggio: Inviato: sab set 15, 2007 13:29 |
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Iscritto il: gio mag 03, 2007 02:05 Messaggi: 14507 Località: Manduria - Roma (molto poca)
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Poi trovate il modo di rendere quella canzone, probabilmente dei Grandi Antichi (:D), sul forum? =)
_________________ Amore è la legge, amore sotto la volontà
Ogni uomo ed ogni donna è una stella.
Liber AL vel Legis
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Bianca Noir
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Oggetto del messaggio: Inviato: sab set 15, 2007 16:20 |
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Iscritto il: dom set 09, 2007 19:19 Messaggi: 180 Località: ***Sono dovunque e da nessuna parte...***
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DADA ha scritto: Bianca Noir ha scritto: ..poi un gg un tipo mi si avvicina...e mi fa so di conoserti, ma non ti ho mai vista.... tecnica di marpionaggio 
Se le inventano tutte....
La canzone di mia sorella???? Aiame hai sentito adesso devi incidere un album ok????
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Aiame
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Oggetto del messaggio: Inviato: sab set 15, 2007 18:25 |
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Iscritto il: dom set 02, 2007 20:29 Messaggi: 55
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si certo un album se sono stonata come una campana ma va beh lasciamo perdere^^
un bacione a tutti^^
_________________ Il sangue è da sempre considerato qualcosa di sacro, e quindi noi che viviamo di esso siamo considerati creature profane e mostri senza anima, anche se in verità siamo più simili agli umani di ciò che pensano...
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goldrake
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Oggetto del messaggio: Inviato: sab set 15, 2007 19:07 |
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Iscritto il: mer lug 13, 2005 14:43 Messaggi: 8646
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Passo per qualcosa che non vorrei se vi dico che è da quando avevo 6 anni che mi capitano quasi di continuo...dejà vù,ora che so come chiamarli?
Casa già viste,strade già percorse,persone e situazioni già affrontate,note già ascoltate,oggetti ricreati...il tutto a volte con anche minuti e minuti di ritardo ma con la consapevolezza di aver già fatto ciò in quel modo.
Di continuo,fino ad ora e...se rifletto su determinate cose seno di averle rivissute solo poco tempo prima,ancora.
A volte è un assalto a volte un sentore,non ho mai dato peso a questi avvenimenti sennon poche volte,quando mi lasciavano basito,mi son sempre detto che in fondo se la mente gioca degli scherzi allora si stà divertendo un mondo,tralasciando discorsi di volontà e cause...semplicemente non potevo permettermi di rincorrere le ombre dei ricordi.
Muzedon,io ti devo una statua.
Non ho mai sofferto di epilessia e non ho mai avuto e dico mai problemi neurologici ne altro.
Qualcuno sa dirmi se ciò può causare problemi al difuori del dejà vù stesso?
_________________ Every day meditate for ten minutes. If you have no time, meditate for an hour.
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