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 Oggetto del messaggio: Verdi occhi nella notte
MessaggioInviato: lun feb 04, 2008 18:15 
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Verdi occhi nella notte

Mancavano poche ore al tramonto, le lunghe ombre degli alberi venivano proiettate sul duro sentiero battuto che attraversava la foresta di Matrax, dove l’aria era ferma, come i rami degli alberi e le foglie al suolo. Il mercante Giamir camminava tranquillamente, senza preoccuparsi delle storie che si narravano su quegli antichi boschi, sulle creature che avrebbero abitato il sottosuolo, le misteriose sparizioni degli anni passati. Giamir aveva ricevuto una buona ordinazione, davvero un ottimo affare, che gli avrebbe fruttato molti calderi d’oro. Un ricco nobile Lord della città di Lami, che si situava oltre la foresta, aveva acquistato la Fiamma degli Inferi, uno dei più grandi rubini esistenti da un gioielliere di Tepis, da dove appunto proveniva il mercante. Ed egli, collaborando con la gilda degli orefici, era stato incaricato del trasporto della preziosa gemma sino ai forzieri del compratore a Lami. Trattandosi di un trasporto di così grande valore, Giamir non aveva fiducia dei corrieri di cui si serviva normalmente per piccoli carichi e brevi distanze; aveva quindi deciso di intraprendere da solo il viaggio, e protetto dalla notte, era partito da Tepis due giorni fa, portando con se in tasca il rubino e il contratto di avvenuta consegna che il nobile avrebbe dovuto firmare come convalida, versando anche la ricompensa pattuita per il trasporto sino alla sua dimora. Pregustava già i cinquecento calderi, guadagno netto, dato che non doveva pagare i corrieri e le inutili spese superflue che essi costantemente si concedevano durante i viaggi di consegna, spacciandole per spese impossibili da evitare, per qualche impellente bisogno. La luce svaniva rapidamente dall’intera foresta, e questo rallentava il percorso del mercante, il quale doveva prestare estrema attenzione al terreno, disseminato di radici superficiali e di sassi di varia grandezza, più piccoli di veri massi, ma sufficientemente grandi ad intralciare il sentiero angusto. A quell’ora molti erano i suoni che si potevano udire, inquietanti, soffusi tra i rami degli alberi. Ecco un gufo pronto all’assalto di un piccolo roditore, molto vicino, e poi una lince in attesa, osservando Giamir, e poi ecco altri occhi verdi, moltissimi. E proprio questo atterrì il mercante, quegli occhi verdi e fissi, che lo osservavano crudeli ed impassibili. Goblin fu il suo primo pensiero, solo i goblin potevano possedere iridi smeraldini e rilucenti nelle tenebre calanti. Il Sole era completamente scomparso, il buio si era impadronito di ogni anfratto, nessun rumore più, nessun gufo, o fruscio di vento. Solo piccole risate divertite, rumori di lame delicatamente sfregate l’una contro l’altra. Giamir nell’udir tali suoni venne colto da una frenesia cieca, che si tramutò in una corsa folle, dritto per il sentiero, senza curarsi dei rami che gli graffiavano il volto. Percorse molte centinaia di metri, si arrestò e guardò alle sue spalle. Gli occhi erano svaniti, niente più risatine, solo il silenzio e il canto di un cuculo solitario. Fece per proseguire, ma mettendo un piede in fallo, incastrandolo in una radice sporgente, cadde rovinosamente, mentre dalla sua tasca uscì il prezioso cofanetto contenente la gemma. Prima di pensare al dolore che la caduta gli aveva provocato alla caviglia raccolse il cofanetto, ancora chiuso e se lo rimise in tasca. Si rialzò a fatica, poggiandosi sulla gamba non danneggiata, e zoppicando riprese la via della fuga, voltandosi ancora una volta indietro, e costatando con estremo orrore che gli occhi erano riapparsi, piuttosto lontani dalla sua posizione, ma in veloce avvicinamento. Molte storie venivano raccontate nelle taverne a proposito dei goblin, e nessuna terminava felicemente. Si diceva che essi fossero bramosi delle ricchezze che si potevano recuperare anche con le azioni più turpi e depravate. Non esitavano ad uccidere a cavare denti d’oro, a strappare vesti ed ornamenti se essi avevano valore, altrimenti si accontentavano semplicemente della vita dei viandanti, oppure delle virtù delle giovani donne smarrite. Naturalmente queste storie non erano mai state verificate, poiché se qualcuno scompariva, non si indagava se fosse un orso, un crepaccio o un goblin la causa. Mentre Giamir fuggiva, rantolando per il dolore e la fatica, cominciò a sentire numerosi passo veloci dietro di se, piccoli strepiti e urla eccitate. Una completa frenesia aveva colto le creature, mentre agilmente scavalcavano massi e radici in direzione del povero mercante. Non aveva armi con se, poiché contava di arrivare prima di notte a Lami, concedersi un buon sonno in qualche locanda, e poi al mattino dopo, consegnare la gemma al compratore, prima di intraprendere il viaggio di ritorno. Non aveva nemmeno utilizzato un destriero, poiché il sentiero era troppo stretto e tortuoso per un cavallo di qualsiasi razza. Erano sempre più vicini, fra poco lo avrebbero raggiunto, e allora Giamir non osava immaginare la sua fine. Senza il tempo di riflettere, lasciò il sentiero, e si diresse in salita tra gli alberi, su di un terreno coperto di foglie umide e di cortecce marce. Venti metri almeno, prima di individuare un albero dal tronco abbastanza grande da consentirgli una pausa, senza poter essere individuato da quegli occhi indagatori. Si nascose, raggomitolandosi dietro al tronco, smorzando il suo fiato pesante e portando le mani alla caviglia dolente, stringendo i denti per la sofferenza, Si era gonfiata in poco tempo, e non gli avrebbe consentito di certo la continuazione del suo cammino. Non gli restava che attendere il mattino, sperando di non essere scoperto dai goblin. Tese l’orecchio per captare un’eventuale presenza, ma l’intera foresta taceva. Un sospiro di sollievo uscì dalla sua bocca, troncato nel momento stesso in cui i suoi occhi raggelati osservarono una miriade di piccole iridi verdi rilucenti sui rami di molti alberi. Lo guardavano perfidi, ridacchiando frequentemente e scambiandosi commenti e battute nella loro lingue. Giamir immaginò che stessero discutendo sulla maniera di ucciderlo, oppure su come spartirsi il bottino. Il suo respiro si arrestò quando uno di loro balzò dal ramo, atterrò al suolo sollevando foglie e terriccio, e si avvicinò velocemente a lui, con un sorriso beffardo sul volto. Giamir mise una mano sul cofanetto, e con l’altra afferrò un grosso ramo tarlato. Non si sarebbe arreso senza almeno opporre una minima resistenza. Il goblin ora gli era di fronte, con la sua misera statura, e vestito di pelli di piccoli animali silvani. Tese un pungo verso il mercante, e lo aprì pronunciando poche parole sconnesse: “Noi trova belo oggetto lucciante su strada, noi riporta sasso lucente a omo che perso quando cade. Ora tu attendi mattino, poi torna su strada”. Quindi lasciò cadere dalla mano un pesante oggetto che si pose su di un mucchio di foglie, mentre il goblin era già sparito, assieme ai suoi compagni, lasciando solo il mercante. Sorpreso lasciò cadere il ramo, raccolse da terra l’oggetto e l’osservò. Stava stringendo tra le mani la Fiamma degli Inferi, che riluceva alla luce della Lina. Prese il cofanetto dalla tasca, lo aprì velocemente, e costatò che dentro non vi era nulla. Poi rimase lì, con la gemma tra le mani tremanti, osservando con i suoi occhi l’oscurità della notte.

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 Oggetto del messaggio: Re: Verdi occhi nella notte
MessaggioInviato: lun feb 04, 2008 22:44 
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Beh, devo dire che questo racconto è molto ben strutturato, con un'ottima scelta di vocaboli che dimostra le tue spiccate capacità lessicali, mi piace molto il tuo stile, l'ho notato anche dando un'occhiata agli altri racconti, complimenti

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 Oggetto del messaggio: Re: Verdi occhi nella notte
MessaggioInviato: lun feb 04, 2008 23:10 
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Ti ringrazio molto Nobile Messer per le tue parole :)

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 Oggetto del messaggio: Re: Verdi occhi nella notte
MessaggioInviato: lun feb 04, 2008 23:30 
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Beh, se una cosa è bella, è bella ^^

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 Oggetto del messaggio: Re: Verdi occhi nella notte
MessaggioInviato: mar feb 05, 2008 03:28 
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Su questo non posso che concordare!

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 Oggetto del messaggio: Re: Verdi occhi nella notte
MessaggioInviato: mer feb 06, 2008 17:48 
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Davvero un bel racconto, con un finale divertente e istruttivo. L'unica critica che posso muoverti è la scelta stilistica, che, a mio avviso, ricorda molto una storiella fantasy. Io avrei cercato di renderlo ancora più fiaboso, più simile ad una favola che terrorizza e istruisce al tempo stesso nel finale catartico. In conclusione avrei usato descrizioni più cupe e avrei inserito un po' di risatine di goblin con fruscii appena percettibili all'inizio. Queste scene difettano di sonoro, sonoro inquietante, che accompagnato alla corsa folle del protagonista avrebbe sicuramente fatto trattenere il fiato.
In conclusione il racconto mi è però piaciuto molto, complimenti!

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 Oggetto del messaggio: Re: Verdi occhi nella notte
MessaggioInviato: mer feb 06, 2008 18:16 
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L'idea che proponi non è per nulla male...ma ti dirò..sul sonoro rimango perplesso...non amo troppo inserire nei racconti onomatopea...quindi come le risate, oppure espressioni come vabbè, bhè, arg e così via....ma posso semrpe lavorarci su per trovare una soluzione alternativa altrettanto significativa ^^

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 Oggetto del messaggio: Re: Verdi occhi nella notte
MessaggioInviato: mer feb 06, 2008 19:24 
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Non essendo io un futurista, non vado matto per le onomatopee :P
Descrivere il suono come: "risate maligne", "continui ticchettii e scricchiolii sui rami" etc etc :P
Non "Ihihih", "creeak" etc etc :D

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 Oggetto del messaggio: Re: Verdi occhi nella notte
MessaggioInviato: mer feb 06, 2008 21:09 
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Ysingrinus ha scritto:
Non essendo io un futurista, non vado matto per le onomatopee :P
Descrivere il suono come: "risate maligne", "continui ticchettii e scricchiolii sui rami" etc etc :P
Non "Ihihih", "creeak" etc etc :D


Ora comprendo, precisamete come intendevo :)

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 Oggetto del messaggio: Re: Verdi occhi nella notte
MessaggioInviato: mer feb 06, 2008 22:35 
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che bello, uno dei pochi racconti a lieto fine e con una morale, bravo lord.

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ebbbene si ho tolto la mia firma storica :sese:
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i dadi sono sempre utili a chi gioca a D&D e Vampire


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 Oggetto del messaggio: Re: Verdi occhi nella notte
MessaggioInviato: mer feb 06, 2008 22:54 
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Ah sì...il lieto fine non è mia specialità di norma...la morale...bhè, a quella ci si può pensare...ma la decadenza è meglio ^^

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