Se è vero che la morte rende santi,
come ormai da tanto tempo,
io quel giorno non versavo una lacrima;
né provavo pietà e pena quando era in agonia.
Non mi accorsi mai di quel fiore blu in vita.

Io mi trovavo in sala operatoria, quando ormai non c'era più niente da fare,
e si aspettava l'ultimo respiro. Lei era in affanno, ma il suo sguardo era dolce,
ed io la trovavo sexy ed eccitante. Strani pensieri mi passavano per la testa.
Soltanto quando morì, mi accorsi di amarla tutta.
Stavo zitto per rispetto, e forse perché mi piaceva così, priva di vita.

S'acquetano i venti non spirano più.

Musiche perse
giovani perverse
sfidano la sorte
imparando lingue morte

Antiarpa la notte
poche luci sparse
sei candele bianche
odore repellente

gioca con me, il mio potere è reale
il piacere non è solo un dio
ma un peccato mortale

brucia con me
into fire is
pleasure of play

Oscura, ma bella! Complimenti, è scritta con l'anima, e all'anima arriva!