Come se non fosse abbastanza strabiliante la vittoria di Crocetta...
Battiato assessore alla Cultura in Sicilia L’artista: “Rinuncio al compenso Cercherò di organizzare eventi che mettano in contatto l’isola Sicilia
con il resto del mondo”In Giunta entra, ma non vuole essere chiamato assessore, preferisce il solo nome, perché altrimenti si offende, anche perché, sostiene, non fa politica, anzi, fa volentieri a meno di politici, e per sentirsi libero lavorerà gratis. Scende in campo alla sua maniera, senza infingimenti, Franco Battiato che scioglie la riserva e accetta l’incarico di assessore alla Cultura della giunta del neo governatore eletto della Sicilia, Rosario Crocetta.
A convincerlo è stato proprio l’ex sindaco di Gela, che si insedierà nei prossimi giorni a Palazzo d’Orleans: «ho visto Crocetta nei suoi interventi televisivi - afferma Battiato incontrando i giornalisti a Catania assieme al suo futuro presidente di Giunta - e l’ho trovato travolgente». Ma è il “maestro” che non riesce a convincere i cronisti che lo “assediano” a sedersi, per favore, durante la conferenza: «V’asssitati pi favuri?», sollecita inascoltato. Per questo li bacchetta con fermezza:«Mi pariti suddi...(mi sembrate sordi, ndr)».
Poi spiega la sua scelta.«Scendo in campo volentieri, ma - precisa - parzialmente, perché non posso, e non voglio, cambiare mestiere». Il suo impegno sarà allo stesso tempo «temporaneo e definitivo, dipende da come andranno le cose». Anche perché, chiarisce, «non faccio politica e non voglio avere a che fare con i politici». C’è una cosa, infatti, che la fa innervosire: «il latrocinio istituzionalizzato di chi ruba milioni di euro per farsi case e palazzi». Lui è «pronto a pagare più tasse» di quanto già non faccia, ma a condizione che i soldi «vadano a quelli che hanno bisogno di pensioni sociali». Invita comunque a «non generalizzare» perché «è troppo facile dire non credo alla politica». Ma è cauto, comunque, e forse anche per questo non vuole essere chiamato assessore: «è una parola che mi offende: chiamatemi Franco, e sarò Franco», sussurra sorridendo.
Pone più volte l’accento sul «potere essere libero». Per questo, per eventualmente «potere lasciare l’incarico da un momento all’altro», ha posto come condizione, accettata, anche quella di «non volere stipendio». Per il resto è pronto a lavorare per la Sicilia, anche se «è ancora presto per parlare di programmi e iniziative». «L’unico progetto utile che posso fare - dice - è quello di trovare uno spazio dove non si entri con degli ostacoli e dove c’è la libertà di poter organizzare degli eventi speciali che mettono in contatto la Sicilia con il resto del mondo, dalla Cina all’America, alla Germania».
Battiato annuncia che il suo sarà «un progetto ambizioso che si può fare anche con pochi soldi, come abbiamo dimostrato in passato». «Ci metto la mia serietà», garantisce, e ricorda che cultura e spettacolo «sono due cose diverse: la cultura non ha bisogno dello spettacolo, mentre lo spettacolo avrebbe bisogno di cultura».
Il suo ingresso in giunta è “benedetto” da un conterraneo catanese altrettanto noto, Pippo Baudo: «Battiato è un uomo di profonda cultura, potrà fare bene». Crocetta è soddisfatto del risultato ottenuto: «è questo il target di assessori a cui guarda la mia giunta». «Su questo - aggiunge - costruiamo una ipotesi di lavoro nuovo che è legata alla competenza. Dobbiamo costruire una nuova Sicilia ed essere orgogliosi della nostra identità». Crocetta professa ottimismo, convinto che «questa Regione si riprenderà, ma per fare questo - osserva - i siciliani devono trovare il coraggio, la forza e l’impegno, come sta facendo Franco Battiato».