Dopo aver osservato a lungo la scena, i due bianchi occhi nascosti nell'oscurità della foresta si chiusero...
D'un tratto il veloce rumore di passi che con ferocia calpestano il terreno... il bagliore del fuoco evidenzia in lontananza la figura, non era nulla di minimamente umano. La creatura ci mise un attimo a raggiungere il focolare. Si sentì una sorta di verso distorto, e con un balzo si avvinghiò su uno dei corpi appesi all'albero, iniziando a lacerarne le carni. Ora il suo aspetto era chiaro: quella creatura somigliava ad un'enorme lucertola ricoperta da spuntoni ossei acuminati. Sul suo nero corpo si notavano vistose striature di un verde acido, che a poco a poco venivano coperte dal rosso sangue schizzato via da quello che somigliava sempre meno ad un elfo.

a un certo punto sentite un urlo.
una vecchina cotonata ha osservato inorridita tutta la scena,non si muove,tira fuori un crocifisso di marzapane e inizia a delirare.

*snatch prende il crocifisso della vecchina + infuriato che mai.*
DAI QUA STOLTA!
non dovresti maneggiare una cosa del genere in un posto del genere in un momento del genere.
detto questo sbriciola il crocefisso tra le sue mani e schiaffa la polvere sulla faccia della vecchia.
il quale volto viene subito bersagliato da un potente pugno caricato con tutta la potenza di cui dispone snatch.
(ora nn so come funziona... se posso fare azioni autoconlusive o no... quindi x ora nn le faccio)
CREPA INSOLENTE

i miei sensi di draeghloth lo avvertono un'imminente battaglia.
>potro placare anche oggi la mia sete di sangue<
mi avvio sul luogo dell imminente scontro.

L'ombra continua a suonare il flauto, osservando la scena sotto di sè

Sangre y muerte...

Un grosso uomo-felino dal manto nero come la notte, richiamato dall'odore del sangue, della caccia e della morte, fece irruzione tra gli astanti. Ma era la tensione nell'aria ad averlo richiamato.
La faccia deformata da una smorfia di rabbia, il muso contratto in un ringhio ferale, denti e artigli snudati, mano sull'elsa dello spadone che portava appeso sulla schiena... spadone che pulsava di una strana luce azzurra.

- Chi OSA cacciare nel MIO territorio senza il MIO permesso? -

Muzedon lascia scorrere lo sguardo sugli astanti. Riconosce alcuni degli invitati alla festa nel palazzo di Madama Shraen, ma molte delle facce sono nuove. Mannari, miei simili, ma questi a quanto pare avrebbero proprio bisogno di una raddrizzata.

Ora mi spiegherete cosa sta accadendo qui. E farete bene a dirmi una verità soddisfacente...

Meglio lasciare una minaccia velata. L'avrebbe trasformata in realtà con estrema facilità, se fosse stato necessario.
Tre quintali e mezzo di muscoli e zanne sarebbero bastati a tenere a bada quei cuccioli... e se così non fosse stato, avrebbe attinto dalla Trama gli incantesimi che avrebbero ridotto la loro aggressività. Non si contavano più le cicatrici sul suo corpo. Per conquistare i territori di Valm Neira aveva combattuto mille battaglie... ripassò velocemente la lista di sortilegi che avrebbero fatto al caso suo.

Una voce stridula, proveniente dalle sue spalle intanto ridacchiava...

Eheheheh... pare che qui abbiamo dei cuccioli ribelli... ehehehe...

Zero sorrise alle parole del grosso mannaro.
"è vero... dev'essere umiliante per un druido farsi dare lezioni di morale da un demone. scusatemi, sacerdote di Gaia..."
con una punta d'ironia il demone accennò un inchino.
"va bene, -fratelli-... io e il mio amico Drow potremmo anche aiutarvi con le fate che presto saranno qui attorno per -cacciarvi-, ma dobbiamo avvertirvi: siamo mercenari, e i nostri servizi costano... Dico bene Niamath?"
Zero lanciò un'occhiata furba verso il compare d'un tempo e riprese: "come pagamento per i miei servizi vorrei la giovane sacerdotessa della Luna... intatta e incorrotta. Voi, Niamath che chiedete per le vostre abilità?"

"ops!"
il demone si strinse nelle spalle strizzando gli occhi come un bambino beccato sul fatto nel sentire una voce che tuttosommato gli era familiare. c'era il Signore della città qui ora. probabilmente avrebbe risolto tutto lui. sapeva del suo amore per il gentil sesso, e di certo il gattone non avrebbe permesso che venisse fatto del male alla sacerdotessa. non era necessario portare avanti il suo progetto...
"Salve, potente signore... cosa mai ha portato la vostra attenzione su questo angolo sperduto di superficie?"

L'ombra smette di suonare. Ripone il flauto e con un aggraziato balzo scende dall'albero in cui si trovava davanti a Zero.
Una folata di vento le scopre il viso fino allora celato nel cappuccio,il volto è di un roseo pallore, i capelli fulvi e ricci, gli occhi grigi e penetranti. L'espressione è seria e incute rispetto.

Buonasera, demone.

Sorride. Per un attimo si intravedono i canini aguzzi, scintillano al chiarore della luna, poi il suo viso torna serio.

Siete forte e grande è il vostro potere, perchè vi deve interessare una fanciulla? Al vostro schiccar di dita potete ottenere tutto. Vi chiedo dunque di lasciar a me la ragazza, e avrete la mia parola che nessuna tortura le verrà inflitta..

Accenna un inchino al demone accompagnando il gesto con una mano e lo fissa negli occhi in attesa di una sua risposta.

un'espressione perplessa e confusa si dipinge sul volto del demone, già coinvolto in troppe situazioni differenti nello stesso momento.
Zero risponde al sorriso della giovane e prende tempo...
il suo sguardo va sull'imponente signore della città, si sposta poi sul Lycan con coi stava parlando prima, poi ancora su Muzedon, poi su Niamath e infine torna sul viso della fanciulla.
Si ritrae di qualche millimerto e comincia: "Miasignora... chiedete perchèm'interessi della fanciulla? Ebbene sappiate che non tutti i Demoni sono esseri sanguinari e detiti alla sola violenza. Io sono un Incubo e, normalmente, non mi faccio scrupolo nell'assassinio o nel delitto, ma per natura non amo veder soffrire femmine. di qualsiasi razza esse siano. volevo quella femmina di fata per me, per salvar la vita a lei. le avrei restituito la libertà, lontano da questo bosco... lontano dagli artigli e dalle zanne della morte. Non sono sicuro che sia un bene per lei affidarla a voi..."
il demone socchiude gli occhi e rimane in attesa...

Osservo il procedere degli eventi mentre la mia armatura riflette alcuni colori delle fiamme, osservo i Licantropi, i demoni, il drow e il vampiro(?) poi rivolgo lo sguardo versocolui che sembra appartenere alla mia razza. Annuso l'aria ma mi accorgo che forse non è un litoriano come me ma forse un mannaro come cane4 pazzo e tutti glialtri presenti.

> Vedete o potente signore noi (io e cane pazzo )e tutte le altre persone siamo qui per partecipare ad una cena che avevamo organizzato e ci farebbe piacere che lei si unisse a noi per i festeggiamenti<
Allungo verso il nuovo arrivato un piattocon della carne e un boccale di birrache appoggio davanti a lui senza avvicinarmi troppo, poi mi avvicino alla ragazza(umana) e dopo aver controllato dico

> Demone le tue intenzioni rivelano la tua vera natura e per questo sono assai turbatoperchè mai avrei pensato che un demone fosse tanto strano, quanto a voi vampiro vorrei evitare cheil vostro pasto fosse un umano non preferite magari un elfo giovane e ben nutrito? quanto al nostro lucertolone solitario, preferisce il crudo pasto all'invito di cenare in compagnia e di mangiare a sazietà.<
mi giro prendo la ciotola che era sotto l'arrosto di elfo ormai ricolma di sangue e la avvicino al vampiro/a,

Mi spiace, ma non mi nutro di prede che scappano su due zampe...

L'odore leggermente nauseante di carne elfica bruciata permeava l'aria, rendendo la conversazione ancora meno piacevole, se fosse stato possibile.
Quell'odore riportava alla mente del felino ricordi di tempi lontani.

Parlate di "caccia" con troppa leggerezza, miei signori. La caccia è un rituale sacro, che poco ha che vedere con tutto questo...

Dubitava che qualsiasi di questi esseri si fosse fermato a recitare una preghiera per accompagnare l'anima della creatura nell'aldilà. Disonorare in siffatto modo la preda era qualcosa di abominevole.

...per non parlare delle inutili torture inflitte a quell'elfo.

La tortura fine a sè stessa era una pratica che gli dava sui nervi. Un divertimento sadico per esseri fortemente complessati. Muzedon non avrebbe mai disonorato il suo avversario in quel modo... se non per ottenere informazioni da cui dipendeva la vita di qualcuno a lui caro. Troppo facile infierire su una creatura inerme. Povere, deboli, creature...

Senti, mannaro, ho intenzione di acquistare la rivvil. Stabilisci una cifra, e ti verrà risarcito il prezzo della tua preda.

Sapeva di camminare su un terreno pericoloso. Stava cercando di sottrarre la preda ad un branco di mannari, seppure ancora cuccioli, rispetto alla sua vita ormai pluricentenaria... inoltre l'interesse di Zero e di Tesla per quella donna era decisamente preoccupante.
Certo, avrebbe lasciato la rivvil a quei due molto più volentieri più che al branco... avrebbero soddisfatto le loro pulsioni sessuali, non l'avrebbero uccisa. Almeno non subito.
Ma non poteva rischiare. La donna era una sacerdotessa di Selune... Muzedon non avrebbe potuto soprassedere...

Prima il prezzo della donna, poi potremo discutere di quegli elfi pallidi a fondovalle...

La vampira volge lo sguardo verso Muzedon, poi si gira con aria interrogativa verso Thurisaz e Cane Pazzo, in attesa di una loro decisione.

avvicinandomi alla ragazza esprimo > Primo io non sono un mannaro! secondo il prezzo della donna lo decidera il suo cacciatore ovvero Cane Pazzo anche se io avrei da ridire in quanto avrei voluto assaggiare la tenera carne delle guance.<
Il mio sguardo si volge verso la donna, allungo una mano verso la pelle morbida del viso per osservare meglio la preda.

> Non sono interessato ad accoppiarmi con lei non apprtiene alla mia razza e non mi infonde alcun interesse quindi se volete scusarmi la sorveglierò io fino alla decisione finale. <
Passo un braccio sulla vita della ragazza mentre rinfodero gli artigli e la traggo verso di me

Lancia un'occhiata alla ragazza. Strizza gli occhi. Sarebbe un vero peccato sprecarla.

Dunque aspetterò la sua decisione..

Con un balzo porta la mano sul ramo dal quale era discesa e con una capriola aggraziata vi torna sopra

Mph...

Si riappoggia il flauto tra le labbra pallide e riprende a suonare, fin quando non si prenderà una decisione sulla sorte della fanciulla.