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 Oggetto del messaggio: ##SALVATION## A novel by DC-W-MA
MessaggioInviato: gio mar 24, 2005 13:42 
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-Capitolo 1-

La notte …. Il silenzio, no il martellante e gustoso rumore, la caccia…. Incominciata. Dove sei? Dai continua a scappare…. Guarda che ti trovo. Farà sicuramente più male a te che a me, parola.

La ragazza fuggiva nel dedalo della foresta, la sentiva, era vicina, la desiderava.
Helena inciampò, cadde…. Rotolò giù per una scarpata, si graffiò contro i rami … Erano come mani…..La sfioravano…
Infine sì fermò… Sanguinava, tirò il fiato, la notte era così tranquilla…La foresta così placida al chiarore della luna.
Si appoggiò ad un albero. Sentiva il suo cuore battere all’impazzata. Sentiva freddo, era nuda, sanguinava, fuggiva da quell’orgia di corpi che si contorcevano, che sì mordevano…
Non voleva essere parte di loro, no non voleva…. Doveva diventare parte di loro…Per questo la inseguiva.
Si calmò, i battiti rallentarono……

Fuggire è inutile, non basta scappare, ormai siamo parte di te…. La mano la accarezzava, era distesa sul ramo sopra di lei…. Vide i suoi occhi…. Nell’ombra rilucevano… L’aveva presa!
-Helena, dolce Helena, spaventata Helena…… che cattiva bambina abbiamo qui…-
-Noohh ti prego … ti supplico … lasciami andare noooohhh….-
-Shhh abbiamo già perso molto tempo cattivona….-
Singhiozzava….Era eccitata…Si rilassò….Si arrese, ormai era tutta sua.
La vampira incominciò ad assaporarla, strinse a se quel corpo: caldo, vivo….Fremente.
Giocava al gatto col topo, la coccolava, la mordicchiava. Avidamente la baciò, voleva possederla in tutto e per tutto….Voleva essere posseduta. Helena la sentiva su di lei, gelida, fredda, avida, appassionata…Bramosa.
Piangeva.
Leccò le sue lacrime, baciò i suoi seni…. Fremeva…. Era impaziente.

Il gioco continuava, Helena era completamente… In estasi. Cominciò ai suoi piedi, si prostrò, li baciò …. Li graffiò. Saliva lentamente metodicamente, aprendo profonde ferite da cui leccava la linfa vitale…. Il rosso sangue.
Scivolò, si avvinghiò al sanguinante nudo corpo di Helena. Era la dominatrice…
-Tieni figlia, assapora il tuo nettare vitale-
Passò la mano col sangue di Helena vicino alla bocca della giovane… Helena succhiò avidamente, la sua anima era persa.

-INGURIT CLANI MATRONA SALZICA, INIGURIT HELENA SANGUI … INIGURIT CLANI MATRONA SALZICA….. INIGURIT-

Vibrò il fatale morso, un urlo sovrannaturale spezzò la foresta, la placida foresta….

Ripiombò il silenzio.

Succhiava senza ritegno…. Helena sussultava…. VITA….. NOVA VITA EST!
-Kaylinth …. Non succhiarglielo tutto…. Lascia respirare la nostra nuova amica….-
Sollevò la testa, sorrise, ammiccò.
-Asmodeo saluta nostra sorella …. Helena…-
- Helena qua clani esti - Helena qua clani esti- ripeteva la febbricitante ragazza, schiava dell’estasi.

Asmodeo sorrise malignamente, la luce della luna lo delineava delicatamente… Era soddisfatto.
-Asmodeo non andare e guardaci….-
-Cos….-
Rapidamente Kaylinth girò Helena e la pose di fronte a se… Ubriaca di dolore, piacere, emozioni…Helena sorrideva placida come una bambina.
-NO Kaylinth cosa vuoi fa…-
Kaylinth fece il saluto dei cavalieri dell’antico ordine, vibrò il colpo, rapido, dove la carne è più tenera, ruppe le costole e ……..
Lo estrasse, vivo e vigoroso…. Batteva, batteva, batteva.
Helena continuava a sorridere, le forze venivano… Venivano meno, cadde in ginocchio, in adorazione della sua signora.
Fu un dolce pasto….
-Folle! Hai ucciso una nostra sorella, la matrona ….SALZICA TI PUNIRA’-
-Mi premierà, lo ha già fatto, Helena era il suo regalo di addio….- Accarezzò dolcemente i capelli della ragazza, che in ginocchio, raggelata così per sempre …. Fissava le stelle.
-FOLLE DI COSA PARLI?-
-Asmodeo, semplice Asmodeo… I clan nascono così…..-
-E perché la matrona mi ha ordinato di seguirti?-
-Per avere il mio regalo di addio ….Dolce Asmodeo….-

Con fare sensuale si avvicinò, il suo corpo nudo fu rischiarato dalla luna con sommo piacere di Asmodeo.
Helena guardava le stelle, Helena guardava gli alberi scuri, Helena guardava la nera terra….Helena non guardava più.
La ragazza era morta per la seconda e ultima volta. Ora dormiva felice distesa nel bosco…. Per…. Sempre…..

Kaylinth sorrideva in silenzio a Asmodeo, era vicina, la sentiva….
Asmodeo all’improvviso crollò, piangeva, si prostrò ai piedi … Li baciò disperatamente.
-Matrona non mi lasciare, fammi diventare tuo schiavo…-
Kaylinth lo fece disperare per un po’, poi si abbassò e lo fissò mentre lo coccolava dolcemente.
-Shhh dolce Asmodeo, non pensare più a niente, schiavo sdraiati e soddisfa la tua matrona!-
Si sdraiò, violentemente la vampira balzò sopradi lui… Sì agitava…..Selvaggiamente….
Asmodeo fu percorso da brividi per tutto il corpo… Il calice che aveva sempre agognato… Ora lo avrebbe saziato di dolce succo…
Si sentiva svuotare, con violenza Kaylinth lo possedeva, lo lasciava senza respiro, lo estasiava.
Asmodeo chiuse gli occhi, Kaylinth sorrise malignamente.

I suoi artigli saettarono, rapidamente trapassarono il costato, strinsero polmoni e cuore in un abbraccio di ferro, forte…..L’ ultimo…..Un abbraccio mortale…
Asmodeo guardava ora le stelle…
La Matrona del nuovo clan continuò a possedere il suo schiavo, completando il rituale, con sommo piacere….


La foresta era placida e profumava di buono, la gioiosa figura dal nero mantello, cantava e danzava mentre seguiva il sentiero che conduceva a Villenueve…. A casa.
Teneva in mano candidi fiori, candidi fiori le ornavano la testa. La matrona tornava a casa.
Giunse finalmente alla casa del sindaco, la notte non era ancora fuggita del tutto.
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Cominciano così le avventure della mia vampira....Spero che vi piacciano... 8)


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MessaggioInviato: lun mar 28, 2005 23:08 
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-Capitolo 2-

Era una piccola sosta, divertente… Necessaria.
Guardò la chiusa porta, protezione. Salvezza, sorrise, alzò gli occhi al cielo guardò le stelle…. Che notte placida.
Terrore, paura…. Aggrediti nella sicura casa, legati, davanti a loro la nera figura dall’oscuro mantello che giocava con loro, con le loro vite.
Danzava mite e leggiadra intorno agli sventurati, senza musica, come candida farfalla che vola tra i tenui fiori… Indifesi.

Si fermò, fissò il sindaco, un uomo non tanto alto, piccolo impaurito…Debole, senza onore…
L’orgoglio di Villenueve.
La cantina, la poca luce, raggelava i prigionieri: il sindaco sua moglie, le due figlie e il primogenito maschio.

Li stava conoscendo…

-Chi diavolo sei! Parla! … Cosa vuoi!-
-Eh eh, esuberanza giovanile, tipica del maschio. Uno splendido esemplare di maschio- La nera figura si liberò della nera cappa. La videro, bianca dalla pelle di porcellana, alta statuaria, bella e perversa. Una corona di candidi fiori ornava la lunga e liscia capigliatura d’ebano.
Il suo viso sinistro e tentatore, gli occhi …. Gli occhi ….. Erano lo specchio della sua anima macabra…..e fredda.

La sorella maggiore ebbe uno scatto di coraggio, cercava di proteggere la più piccola da quella visione, piombata lì davanti a loro, direttamente dall’inferno.
Che errore…
Kaylinth cominciò a provare una curiosità, desiderio perverso…Dell’ oggetto nascosto.
Come un fuscello scostò la sorella maggiore. Nella cantina rimbombavano le deboli urla supplicanti che la vampira ignorava, erano sole: lei e la piccola.
-Come ti chiami?- -S-s-Sarah…- -Bel nome, io mi chiamo Kaylinth - Chiacchierarono a lungo, a Kaylinth piacevano i capelli di Sarah, cominciò a ordinarglieli dolcemente in due trecce, che chiuse con due candidi fiori presi dalla sua corona. Giocava con lei, una bambola.
Sotto sguardi atterriti la coccolò come una bambola, gli staccò la testa come a una bambola, la buttò a terra come una bambola.
Ora era inutile come una bambola rotta.

La madre svenne, la moglie del sindaco pianse disperatamente…Soffriva.
-Maledetta, che tu sia dannata!-
Kaylinth leccava il rimanente sangue dai suoi mortali artigli, si avvicinava, eccitata.
Strappò le poche vesti che coprivano il giovane, cominciava a giocare con il coraggioso.

Prese possesso del giovane, la bocca della vampira suscitò nel ragazzo sensazioni già provate, ma ora più forti, interminabili…Inarrestabili, coinvolgenti.
Sazia, strinse con forza i capelli dell’uomo, era il suo burattino ormai… Lo baciò profondamente.
Sentiva di nuovo la fredda lingua femminile fonte di lussuria. Condivise con la vampira il suo gusto, era soffocato, disgustato. Estasiato.
Anche per lui giungeva la fine.
Kaylinth unì le mani, tese gli artigli sulla fresca faccia. Lo sfregiò per sempre, lo abbandonò a terra…Umiliato.

-Sindaco, sindaco …Parla, quali sono i precetti dell’antico ordine… Dei cavalieri!-
Meccanicamente il sindaco declamava la giusta nenia, Kaylinth offrì il suo ultimo spregio alla causa, cominciò a darsi piacere davanti alle immortali parole.
La perversione che toccava la donna distrasse, raggelò il sindaco che smise di cantare. Fu la vampira a terminare il sacro giuramento in preda a dolci spasmi.

-V- Vostra signoria conosce meglio di me la novella… Solo i cavalieri possono conoscerla…Vi supplico cavaliere, fuggite questa pazzia, mostrate pietà. Vi prego-

- Cavaliere, cavaliere CAVALIERE! E’ passato molto tempo da quando venivo chiamata così…-
Si avvicinò placida, fulminea infilò la mano nella bocca del suo nuovo gingillo. Spingeva con forza lo soffocava, lo faceva soffrire per le parole che aveva proferito…

- Ascoltami verme, io Kaylinth De Villenueve riprendo possesso della villa della mia famiglia e non voglio che nessuno si avvicini alla mia casa!-

-Prendo tua figlia come garanzia, finché io sarò al sicuro lei vivrà. Nessuno, per gloria, per vendetta o per errore si avvicini alla magione dei De Villenueve!-

Giocava con la testa del sindaco, lo faceva annuire…gli pizzicava la gola con gli artigli, gli provocò un conato… Rapida tolse la mano dalla gola ma non era finita, tappo la bocca con la mano artigliata in modo che il sindaco sentisse bene il sapore della cena….Soffocava, stava per morire….
Di botto lo lasciò a terra sporco, semiasfissiato …Tossiva il pollo.

Asciugò la mano sulla moglie del sindaco che piangeva, guardo il patetico sindaco e il coraggioso che piangeva come quando era bambino.

-ADDIO-

Indossò di nuovo il nero mantello, raccolse la ragazza. Lasciò gli indifesi nella cantina…Al buio.
Sorrideva, era contenta, felice …. Soddisfatta.

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MessaggioInviato: mer mar 30, 2005 00:07 
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interessanti le avventure della tua vampira...!
Una sera si potrebbe andare a cena insieme...
una caccia fra amiche...

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MessaggioInviato: mer mar 30, 2005 17:12 
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Grazie Grazie, chissà non lo escluderei :lol:

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MessaggioInviato: mer mar 30, 2005 17:21 
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-Capitolo tre-

Un’incantevole crepuscolo le accolse nella via di casa, l’aria fredda pungeva i loro volti.
L’irrealtà le accolse, la nebbia come soffice mantello aveva trasformato quel mondo quotidiano in qualcosa di nuovo, magico…Intrigante.
La nebbia, i pensieri n’erano oscurati, i ricordi plasmati a nuova forma i rimorsi cancellati…Seguiva legata l’oscura signora.
-Come ti chiami?- -Natalie- -Peccatrice !- -Io amavo- -No tu bramavi- -Si incesto- -Si- -No-
-Amore- - Penitenza- -Natalie- -Natalie- -Si peccatrice, ma non carogna come te- -Io amavo-
-Tu odi tutto- -No - -Si- -Natalie- -Sarah- -Sarah- -Sarah-
Continuava il cammino di Sarah e dell’oscura signora lungo il sentiero nel bosco, l’ammantato bosco.
Ora era libera Sarah, non scappava Sarah, seguiva placida…..Sarah.
-SARAH!- Si fermò all’improvviso….Si fermò.
Ascoltava, scrutava, fiutava…era eccitata.
Era vicina al volto di Sarah, la leccava, gli parlava con dolcezza così vicina.
-Qualcosa d’unico sta accadendo mia piccola Sarah….Andiamo per essere testimoni…dolce Sarah.-
-Si-
Rapida Kaylinth si muoveva tra le ombre del bosco, conduceva una bambina Sarah per mano, felice Sarah trotterellava seguendo la sua perversione.
La videro candida, velata di seta, contorta nel dolore…Contratta nella paura, disperata, indifesa ….Una fata? No una giovane novizia….
Placide la fissavano.
-A-Aiuto… Aiutatemi, No oooohh non ce la faccio, non ce la posso fare…..Deve nascere! AHHHHH-

Kaylinth si sedette a terra, godeva della sofferenza dell’eletta, n’era ipnotizzata ….sorrideva come quando era una fanciulla, una felice fanciulla.
Natalie davanti a quella paradossale blasfemia, intervenne, soccorse la giovane sofferente.
Urla inumane rimbombavano nella testa della vampira, il sangue ribolliva, voleva vedere, traeva piacere…Era curiosa, guardava.
Odiava….Odiava….Odiava.
Natalie no, non sapeva cosa fare, era impotente …Era impotente di fronte a quel bizzarro orrore….Ricordava lo stesso dolore, soffriva, l’anima era straziata ….Tornò Sarah, piangeva rannicchiata come una bambina appena nata.
Kaylinth in preda a lucida follia scattò, lacerò con violenza e feroce determinazione.
Dissacrò così il giovane santuario, affondò la blasfema mano… Estrasse tra urla, pianto e gemiti il peccato della novizia.
Un’innocente pianto aleggiava nella foresta….
Respirava, sentiva freddo, piangeva, era sporca di sangue e linfa vitale. Era stata trascinata alla vita dalla più perversa delle creature.
La fissava, cominciò a leccarla ovunque, la ripulì dal sangue, dalla linfa…Era inebriata nel farlo. Rideva.
Morse il cordone che l’aveva nutrita per tanto tempo… Lo sputò a terra, chi ora si sarebbe presa cura di lei, chi l’ avrebbe nutrita in futuro…..La perversione, di nome Kaylinth.

Nel bosco due bambine piangevano, entrambe salutavano la nuova vita. Kaylinth coprì la piccola, la pose nella cesta….La cullò, sorrise del bambinesco piano che le novizie perpetrano da secoli…Nel loro patetico cammino.

Sarah piangeva, forte, era rinata da poco….Per sempre.

L’oscura signora la fissò mentre si disperava, concepì una distorta idea, che la eccitava particolarmente…fu scossa dalla voglia, tentata, lusingata….Cedette senza resistere.
Fissò gli ultimi momenti di agonia della novizia squartata.
Spirò.
La svestì delle preziose e candide, consacrate vesti, ammirò lo scempio….Godeva dello spettacolo.
Ripeté il saluto dei cavalieri, e di nuovo i suoi artigli affondarono nella carne…Si produsse in un abile taglio chirurgico della sventurata eletta.
Natalie guardava.
Natalie moriva.
Sarah guardava.
Sarah nasceva.
Rimosse religiosamente il fegato, si preparò per il sacrilego rito. Prese le vesti e con forza le pose nel sanguinolento corpo. Schiacciò organi, lacerò la giovane, sempre più, sempre più, inzuppò le nuove sacre vesti… Rosse.
Infine ammirò, le vesti, non più candide ma rosse, accese, poi via via più scure…Consacrate alla nuova dea: la dea Kaylinth.
Chiamo a se Sarah.
- Sarah la tua signora comanda… Spogliati delle vesti.-
Sarah era succube della sua signora, poteva scappare come Natalie, no. La coscienza la incatenava, non poteva lasciare l’innocente nella perversione.
Ma in realtà voleva, voleva …Rimanere, ne era attratta.
Fu rapida e solerte come chiedeva la sua padrona.
La bellezza di Sarah si dischiuse per la sua signora… La guardava, attese qualche istante fissandola.
Gustandosela.
La rivestì con le rosse vesti, la fece inginocchiare, prese del sangue benedetto. Pose la mano insanguinata sulla fronte della nuova novizia.
- Sì allegra figlia, ora rinasci per consacrare la tua vita a me… Da ora tu sei Sarah, adorante di Kaylinth!-
Rapida la baciò con passione, ricambiata in ugual misura dalla ragazza.
-Vieni Sarah, dolce Sarah… Scrutiamo il nostro futuro.-
Prese il fegato. Sarah si distese, si fece altare per la sua dea. Kaylinth osservò entrò in trance…Vide il mutar delle stagioni, fiori meravigliosi che si schiudevano e infine vide la mano. La furiosa mano dei De Villenueve che spezzava la matrona Salziaca.
Scoppiarono in risa sguaiate, si baciarono, erano ubriache di follia… Felicità, tutte e due.
Conclusero il rito: si cibarono del crudo fegato, soddisfatte nel farlo.
Sarah placida e estasiata cominciò a danzare senza musica intorno al corpo della morta, novizia.
Kaylinth rivolse l’attenzione sulla cesta con l’innocente piccola. La prese, la piccola sorrideva, voleva giocare….
Gli passò la mano insanguinata sul piccolo viso, rimase meravigliata: l’innocente non solo gradiva, ma cominciò a succhiare avidamente dalla mano il rosso nutrimento.
Kaylinth era sorpresa, piacevolmente spiazzata….
-Tutto bene mia signora?- Sarah si strusciava languidamente al corpo della sua dea.
-Si figlia, questa notte è stata indimenticabile, unica. –
-Sono così felice… Mia signora-
-Manca solo una cosa….Un nome per questo piccolo angelo….-
Guardavano le stelle, ancora una volta, erano già tutte fuggite. Tranne una: la stella del crepuscolo, Astrid.
-Astrid, Astrid sarà il suo nome!- E baciò amorevolmente sulla fronte la piccola.La tenne in braccio, prese per mano la sua novizia e incominciò a incamminarsi…
-Vieni Sarah, è tardi….Corriamo a casa!-

Nella nebbia correva una nera figura, portava in braccio un piccolo angelo e teneva per mano una rossa figura incappucciata.
Ridevano.
Correvano spensierate verso la loro casa.

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MessaggioInviato: ven apr 01, 2005 23:11 
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-Capitolo Quattro-

La nebbia era come una candida coperta, soffice…Il giorno non era ancora arrivato, doveva però sbrigarsi. Entrò in quel misterioso mondo, antico…Prezioso.
Il portone era spalancato, non si notava da lontano, solo da vicino….Bisognava solo scostare candidi fiori cadenti…Leggiadri, profumati.
Entrò con coraggio, con riverenza, calpestava in silenzio quel luogo.
Buio, silenzio.
….Pace impalpabile…Era emozionata, curiosa, attenta.
Qualcuno osservava.
Salì le imponenti scale che portavano ai piani superiori, aveva una torcia, la torcia traballava minacciosamente, combatteva la sua battaglia contro i suoi nemici invisibili, vinceva, tornava placida, ricominciava a lottare….
La sorprese nella sua casa, gli sguardi si contrapposero, uno gelido, fiero …Trionfante.
L’altro caldo, curioso…Sorpreso.
Entrambe dai capelli d’ebano, entrambe forti…

…Si ergeva vittoriosa sul cadavere, i capelli d’ebano disciolti dal vento, aveva la pelle bianca… Lo sguardo magnetico….Forte.
Innalzava la sua lucente spada, era un monito per i nemici. L’armatura, gioiello di artigianato, era indossata con grazia inarrivabile.
Una mano femminile sfiorava la tela, ne ammirò il tratto, ne costatò il valore…Immenso.
Un valore immenso, per l’anima… Si, stupita da un quadro, non era mai successo, mai.
Quanto aveva fissato la figura, quanto era volata con la sua fanciullesca fantasia…Ora guardava un importante pezzo di storia, lesse con riverenza la piccola targhetta d’oro.
-Kaylinth De Villenueve – Il nome risuonò nella vuota residenza.
-Onore a te Kaylinth De Villenueve, io sono Faerie…. Io alleggerirò la tua magione del suo ricco fardello. Sempre che ci sia qualcosa. – Non riusciva a ridere, si sentiva a disagio, avrebbe voluto abbandonare quella villa, dopotutto Kaylinth era sempre un mito della sua infanzia.
Incuriosita, continuò.
Scricchiolii insistenti le tenevano compagnia nell’oscura gita.
Un fruscio le fermò il respiro. Un vagito, spense la torcia, balenò nell’ombra …. Attese.
Ascoltava nascosta agli occhi di tutti, le ombre la avvolgevano, proteggevano… Era armata del suo fido coltello, pronta.
Silenzio, buio … Pace.
Il gelido vento cominciò a baciarla, un brivido percorse tutto il suo giovane corpo.
Attendeva…. Scricchiolio….
Silenzio.
Fruscio, scricchiolio. Pianto di una bambina.
Qualcosa è vicino, via cambiare posizione, cercare una nuova ombra … Sicura.
La sentiva, era vicina, la cercava…. Desiderava.
La villa era silenziosa, fredda… Placida.
Stava attenta, aspettava.
Silenzio, Buio, pace.
Si spostò, seguiva l’ombra, controllava.
Qualcuno osservava.
Inciampò, cadde… Era nervosa, il cuore era un tuono martellante…. Era un gustoso rumore.
Si calmò, i battiti rallentarono… Era sola.
La villa era placida …Buia.

A tentoni toccò qualcosa di fermo, freddo con un seno… Duro. Una statua… Aveva un viso ben levigato. Rise.
-Kaylinth doveva avere un culto della personalità esagerato….Questa è sicuramente una sua statua.
Era eccitata.
Volle dare sfogo ad una sua perversione, ripose il coltello, cominciò a leccare la statua, partì dal viso, continuò sul prosperoso seno e arrivò all’ombelico, qui si fermò.
Era una statua incredibile, fatta probabilmente da un grande artista, levigata a perfezione.
-Eh eh chissà se l’ ha fatta uguale …Uguale…-
Intorno solo silenzio.
Toccò ….. Sorpresa.
-Eh eh sei brava ragazza…. Dai continua….-
Faerie cadde all’indietro, sguainò il coltello … Era pronta, stupita.
Qualcuno osservava.
Kaylinth la guardava, piccola … Impaurita.
Faerie guardava, non vedeva niente, ma la sentiva vicina…. Troppo.
-Chi sei, ragazza?-
-Cosa diavolo sei tu!-
-Il mio nome è Kaylinth De Villenueve, sign….-
-Balle…. E’ morta da quasi un secolo-
-Oh come passa il tempo….- Le girò intorno, la colpì da dietro con un calcio nel costato.
-Puttana! Fai la sbruffona solo perché non ti vedo!- Era in trappola.
-Ti accendo la luce?- La schiaffeggiò
-Sei solo una vile ….Puttana!-
Kaylinth rideva, rideva …. Non rise più.


L’ abbracciò all’improvviso, alzò l’arma e affondò il mortale colpo al fegato della vampira.
Si guardavano negli occhi, ora si vedevano….
-Ho sangue elfico… e vedo anch’io nelle tenebre! Puttana!-
-Sei forte ragazza… Mi piaci, mi ecciti- Stava morendo, era stato facile… Veloce, doloroso.
Faerie sentiva venir meno la donna, aveva trionfato……


Almeno credeva.
Qualcuno osservava.
Come fulmine, la vampira si riprese, la buttò a terra, si liberò del pugnale…. La costrinse a terra, la baciò con violenza. Faerie era raggelata, cercò la libertà, colpì con forza la vampira con un pugno…
..Inutile.
Kaylinth rispose con una testata.
Faerie svenne nel suo sangue.
Ora era sua…. Per sempre.




Qualcuno osservava.

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MessaggioInviato: dom apr 03, 2005 17:08 
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-Capitolo quinto-

Giro giro in tondo,
cavallo imperatondo,
cavallo d’argento,
che costa cinquecento.
Centocinquanta,
la gallina canta,
lasciatela cantare,
si vuole maritare.

Humpty Dumpty sat on a wall,
Humpty Dumpty had a great fall;
all the King’s horses and all the King’s men,
couldn’t put Humpty together again.

Kaylinth pose delicatamente la piccola Astrid nella culla, la bambina stringeva felice un orsacchiotto di pezza. La vampira sorrise, baciò sulla fronte il placido angelo….Il suo angelo.

Giro giro in tondo,
cavallo imperatondo,
cavallo d’argento,
che costa cinquecento.
Centocinquanta,
la gallina canta,
lasciatela cantare,
si vuole maritare.

Finalmente dopo tanti anni quella stanza accoglieva due bambine, le aveva attese a lungo….
Il grande cavallo a dondolo, continuava a dondolare da solo, era bianco, intarsiato finemente, bello…Rilassante.
Kaylinth lo fermò, ne era di nuovo attratta, salì in groppa. Cominciò a dondolarsi, ricordava il passato, tornò indietro nel tempo….

Humpty Dumpty sat on a wall,
Humpty Dumpty had a great fall;
all the King’s horses and all the King’s men,
couldn’t put Humpty together again.

Era una calda mattina d’estate, una piccola bambina dalla pelle di porcellana e dai capelli d’ebano
giocava nel patio di una grande villa.
Giocava con la sua bambola preferita, gli stava riordinando i capelli in due trecce, che chiuse con due candidi fiori: due margherite appena colte.

Giro giro in tondo,
cavallo imperatondo,
cavallo d’argento,
che costa cinquecento.
Centocinquanta,
la gallina canta,
lasciatela cantare,
si vuole maritare.

- Kaylinth ti va di venire a spasso con me? Ti porto a vedere tante cose meravigliose…-
Kaylinth sorrise, era felice…Eccitata.
Contenta stringeva la mano del grande uomo….Passeggiavano, allegri.

Humpty Dumpty sat on a wall,
Humpty Dumpty had a great fall;
all the King’s horses and all the King’s men,
couldn’t put Humpty together again.

Giunsero alle stalle.
- Kay, ti manca la mamma?-
-Si, padre-
-Vieni a vedere….-

Giro giro in tondo,
cavallo imperatondo,
cavallo d’argento,
che costa cinquecento.
Centocinquanta,
la gallina canta,
lasciatela cantare,
si vuole maritare.

Era sorpresa, esterrefatta…Impaurita.
Una splendida puledra, bianca, dal lungo crine….Sublime, tutta sua.
-Dobbiamo dargli un nome…-
- Astra – Rispose l’eccitata bambina.
-Astra sarà il suo nome- Ribadì il padre…


Giro giro in tondo,
cavallo imperatondo,
cavallo d’argento,
che costa cinquecento.
Centocinquanta,
la gallina canta,
lasciatela cantare,
si vuole maritare.

Dondolava, cavalcava, dondolava, cavalcava…Dondolava, persa nelle sue fanciullesche fantasie.
Lacrime correvano sul levigato viso, tornò in sé. Tornò forte, dondolava, pianificava.
Guardava Astrid che dormiva beata insieme al suo orsetto. Intorno a loro ruotavano leggiadre, fiabesche immagini di fate, elfi…Draghi.
Si dondolava. Guardava la stanza.

Qualcuno osservava.

La stanza era colma di giocattoli, bambole, orsetti, piccoli armigeri … Libri di favole e una spada di legno finemente lavorata: la prima spada che Kaylinth brandì nel suo cammino di cavaliere.
Continuava a dondolarsi…Immaginava il futuro.

Humpty Dumpty sat on a wall,
Humpty Dumpty had a great fall;
all the King’s horses and all the King’s men,
couldn’t put Humpty together again.

Astrid, la piccolina, l’aveva desiderata a lungo… Ora finalmente era nelle sue mani, l’ avrebbe cresciuta, doveva insegnarli a cavalcare … Tutti i De Villenueve sapevano cavalcare… Astrid era il primo tassello del…
Come una bolla di sapone che esplode…. I suoi pensieri furono interrotti…
Qualcuno leggeva, o almeno provava.

Qualcuno osservava.

Smise di dondolarsi, sorrise, le lacrime erano un ricordo.
I-IL-IL-C-C-CA-CAN-CANE…..IN-INS-INSE-INSE-INSEGUE-I-IL-IL-G-G-GA-GAT-GATTO.
Alla flebile luce di una candela appoggiata su un tavolo, seduta su un divanetto di rossa stoffa e di legno laccato, intarsiato, una figura di rosso vestita e dai capelli color del grano, leggeva un libro dalle grandi figure.
Un grande abbraccio cinse Sarah.
-Che brava bambina abbiamo qua..-
Sarah era felice, si crogiolava nel materno, gelido abbraccio.
-E’ tardi, è ora che tu, mia diletta figlia, dorma…Su da brava-
-Si, madre- Le lacrime rigavano di nuovo il candido viso di Kaylinth, si alzò, intanto Sarah sdraiata sul soffice divano stringeva la sua ultima conquista: il libro….La lettura.

Fai la ninna, fai la nanna,
angelo bello della tua mamma….

Baciò sulla fronte la piccola Sarah, la coprì con una calda coperta.

Fai la ninna, fai la nanna,
angelo bello della tua mamma….

Nella stanza continuavano a ruotare leggiadre, fiabesche immagini di fate.Due bambine sognavano.

Qualcuno osservava.

-E’ bello vederti ancora qui piccolo uomo…-
Il vecchio nano uscì dalle ombre, non era molto cambiato, non aveva la barba né i capelli, solo qualche ruga in più sul viso.
-Ora ti lascio, sorveglia le piccole… Io mi devo occupare della nostra giovane ospite…-
Il nano eseguì un inchino, Kaylinth si diresse verso i sotterranei.
-Ah, una domanda, abbiamo ancora i topi?-
Il nano sorrise.

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-Capitolo sesto-

…Tre giorni, sono passati tre giorni, tre lunghi e pacifici giorni.
Un essere umano può resistere a lungo senza mangiare, ma dopo tre giorni senza bere….Beh, pace all’anima sua.

Tre lunghi giorni, tre volte il sole ha illuminato questa terra, due volte le tenebre hanno avvolto questo paese. Due…

Dormire.
E ahimè sognare.

Un grande dolore nello sterno, la rabbia, l’impotenza…Essere sospesa da terra, vinta.

Dolore.
Sognare.

Un lungo corridoio, buio…Svelti! Veloci…. Cercare…. Faccia a faccia con il nemico…Perdere.

Dolore.
Sognare.

Ricordare….Immortali parole, che martellano nella mente….Dolore, dolore, dolore.

Guardare.

Per l’ultima volta tutta la vita….

…E infine morire.

Un piccolo campanello….Suona.

-Ancora quel sogno….- Strinse a se la sua bambola preferita….


…..Entra Polonio

Amleto Dio v’ abbia in gloria, signore.

Polonio Monsignore, la regina vuol parlarvi d’urgenza.

Amleto Guardate quella nuvola lassù. Non vi pare richiami la forma di un cammello.

Polonio Eh, per la messa, proprio d’un cammello, si.

Amleto O, piuttosto di una donnola?

………………

………………

Sarah Una donnola si, alla forma del dorso?

Kaylinth O una bambina, con trecce chiuse da candidi fiori?
………………

………………

Sarah Mia figlia. Spiccicata.

Suona un campanellino, suona un campanellino.

Kaylinth Sorrido e gioisco figlia, tu impari….. E in fretta.

……Sarah chiude il libro. Felice.


Il sole stava calando, era finalmente giunta l’ora della colazione.
Erano tutti riuniti nella sala da pranzo.
Astrid stava ancora sonnecchiando in una graziosa carrozzina….Alla sinistra di Kaylinth, alla destra Sarah non vedeva l’ora di placare la fame…

Entrò il nano, spingeva una sedia con ruote, seduta e legata…. Imbavagliata, Faerie veniva condotta dalla sua aguzzina.

Era inerme.

-Prima di cominciare….Sarah, preghiamo…-

Perplessa.
Ci pensò un po’ su…..

-Ma chi preghiamo …..Madre?-
-Hai già la risposta-
-Mmmmmm-
-Vedi? Lo sa anche lei-
-mmmm….Vediamo è una persona importante?-
-Si, ed è anche molto bella-
-Tiro a indovinare?-
-Si, si dai prova!-
-E’ il nano!-
-Ah ah, sciocchina!-
-Ah ah….-
Risero a lungo…

-MMMMmmmmm-

Il nano osservava, rise …. Si ricompose immediatamente.
Sarah diventò seria, cinse le mani in preghiera.

-Ringrazio Kaylinth, la mia dea, per quello che ha fatto e farà ….-
-Cosi sia- Aggiunse la vampira.

Incominciarono.
-MMMMMmmmmm- -Mmmmmm nnnohhh- -MMMMMMMMMM-

Due posti erano rimasti vuoti….
Due….

Faerie stava alla destra di Astrid, poteva ascoltare, vedere ….Ma non poteva parlare.

-Bene, è bello vedere la famiglia riunita…-
-Mmmmmm-
-Buongiorno anche a te, mio cavaliere-

Sarah sghignazzava nascondendo il sorriso con la mano…

-MMMMmmmm-

Sul tavolo facevano bella mostra varie leccornie. Carne affumicata, pane appena sfornato…Ancora caldo, fragrante.
Latte appena munto, uova, biscotti, splendide torte e polposi frutti di stagione.
Sarah cominciò a divorare la carne e le uova….Famelica.
Affamata Faerie guardava….La fame era uno spietato debitore….La sete era mortale….Non le avevano dato più da bere… Si era dovuta ingegnare con quello che la natura le aveva offerto, puzzava……

Per fortuna il nano l’aveva ripulita, resa presentabile….Profumata.

Era una nuova tortura, cibo a portata di mano ma irraggiungibile e fame che ti divora….Piangeva.

Neanche Kaylinth mangiava….Sorseggiava, un liquido rosso. Lo versava nel suo bicchiere di cristallo da una curiosa bottiglia in legno, forse di betulla. Aspettava…..

Astrid si svegliò, piangeva, reclamava la sua colazione.

-Presto, dammi lo spiedo arroventato!-

Il nano lo porse prontamente alla sua padrona…Poi si diresse verso Astrid, la prese.
Faerie chiuse gli occhi, non voleva vedere.
Sarah si tagliò un pezzo della sua torta preferita….Quella al cioccolato…

La carne bruciava a contatto con l’infernale spiedo, Faerie sentiva l’odore della di carne bruciata, Faerie piangeva.
Il latte si scaldava, fu presto pronto.
Kaylinth fece cadere lo spiedo a terra, prese Astrid dalle mani del nano. Le offrì il prosperoso seno.

Faerie guardava….Era sbalordita.
Astrid succhiava soddisfatta il caldo latte della sua blasfema madre.

Kaylinth fissava soddisfatta Faerie

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-Capitolo settimo-

Faerie fissava Kaylinth.


Lo sguardo accusatorio della ragazza fronteggiava quello gelido della vampira.

Lontano…

Lo sguardo rabbioso della ragazza fronteggiava quello maligno della vampira.

Più vicino…

Lo sguardo giusto della ragazza sosteneva quello perverso della vampira.

Ancora più vicino…

Lo sguardo implorante della ragazza cercava quello materno della vampira.

Lì accanto a lei…

- Lo so, hai fame ….. Vero? ….Piccola…..-
-MMmmmmm-
-Ti darò quello che brami, ma a una condizione…..-
-MMmmmmm-
-IMPLORAMI ……..SERVA!-
Con rabbia Kaylinth rimosse il bavaglio di pelle….
Nella silenziosa sala si udivano solo tre rumori: Astrid che ridacchiava del piccolo sonaglio che Sarah faceva cantare per lei, e il rumore dei piatti che venivano tolti dal silenzioso piccolo servo.
Il volto di Faerie, una maschera di dolore, era rigato dalle copiose lacrime che la ragazza versava in silenzio.
Come una madre severa Kaylinth aspettava.
Fuori il vento fischiava.
-Kaylinth … Ti prego, ti imploro….. Dammi qualcosa da mangiare…..Sono Faerie …. La tua umile serva…-
Il silenzio regnava nella sala, Sarah si era fermata….Astrid aspettava.
Il nano osservava.
-Questa è la tua prima lezione: un cavaliere è umile davanti alla sua dea!-
-Brava, brava piccola…… Verrai ricompensata….-
La vampira offrì il seno alla ragazza. Faerie cominciò a succhiare disperatamente il caldo latte…. Era stata salvata…..Graziata dalla morte.
Kaylinth all’improvviso, tirò con forza i lisci capelli della ladra…. Le fece reclinare con dolore la testa all’indietro. Faceva male….Il dolore saliva, era bello.
Kaylinth la baciò profondamente, Faerie sentiva il freddo, la passione della femmina che la dominava.
Le piaceva, il suo istinto più profondo e perverso veniva soddisfatto….
All’improvviso si fermò.
-Mmnoooh, ancora, ancora ti prego……-
La vampira la fissava, era soddisfatta….. Vincente.

-Ti prego, ancora….- Supplicava la giovane.
La matrona distolse lo sguardo, rideva.
Il nano riprese a spingere la carrozzina della prigioniera….La riconduceva all’allegro sotterraneo.
Faerie urlava, piangeva, urlava, piangeva.
-NOOOOH…. KAYLINTH NO, NON MI LASCIARE SOLA ….PIETA’…….-
Urlava, piangeva, urlava, piangeva…… Si allontanava.

-Sarah…. Mia dolce e diletta Sarah, mi assenterò per un po’ mi raccomando occupati di Astrid…. Mi fido di te.-
-Mmmmmsiii, lo farò- Sarah si strusciava languida al corpo della sua dea, con riverenza le baciava le mani….
-Vai, mia diletta….-
-Ah mi raccomando leggile una bella storia….-
Sarah ci pensò un momento…..-Alice, Alice nel paese delle meraviglie.-
-Si …. Mi piace…. Quando torno la leggerai anche a me….-
Sarah era eccitata, cominciò a spingere la carrozzina della piccola, la riconduceva nella loro allegra camera.
Sarah cantava.

Humpty Dumpty sat on a wall,
Humpty Dumpty had a great fall;
all the King’s horses and all the King’s men,
couldn’t put Humpty together again.

Astrid rideva, felice.

Kaylinth era tranquilla, serena….. Un po’ triste.

La notte era tranquilla, serena. Migliaia di stelle incorniciavano la placida foresta, la luna non era ancora piena, mancavano ancora pochi giorni….
Silenziosa, assorta una nera figura dall’oscuro mantello si era chinata per raccogliere fiori….
Colse un grande mazzo di candidi fiori, bianchi…..Soffici.
Pensava, la sua mente ricordava eventi passati ….Eventi felici e dolorosi.
Come sotto a ipnosi, si muoveva come un ombra, stava andando in un luogo silenzioso… Mistico.
Varcò il cancello del cimitero, il gufo cantava….
Il gufo guardava….
Il gufo spiccò il volo, rasentò le tombe, sfiorò le lapidi….Lo prese…
Tornò al suo posto, il gufo mangiava.
Kaylinth lo guardava…….
Piccole mani cercavano di accarezzarlo….
-Kaylinth, non disturbare il vecchio Long Jonh…-
-Maestro …. Perché i gufi dormono di giorno?-
-Perché la notte non hanno sonno!- Rideva…..
-Ah-
La piccola bambina dai capelli d’ebano rimase però perplessa dalla risposta.
-Kaylinth …Come deve essere un cavaliere agli occhi degli dei?- Chiese il vecchio maestro.
-Un cavaliere deve essere umile agli occhi degli dei… Un cavaliere deve essere umile agli occhi degli dei… Un cavaliere deve essere umile agli occhi degli dei… Un cavaliere deve essere umile agli occhi degli dei… Un cavaliere deve essere umile agli occhi degli dei…- Avanzava nel cimitero…. In trance….
Una bambina correva tra le lapidi, era inseguita da una donna dai capelli corvini, ridevano…. Giocavano… Sfioravano Kaylinth, erano eteree, lontane, fantasmi.
Avanzava tra le lapidi e gli oscuri alberi…..Saliva delle scale.
Arrivò davanti alla porta…. Perché la gente piange?
Vide il giovane piccolo servo….
Il padre di Kaylinth piangeva…. Il nano distolse l’attenzione della bambina con un gioco di prestigio….
La piccola rideva.
Kaylinth ora piangeva.

Qualcuno scavava nel silenzioso e tetro cimitero alla luce di una flebile lanterna….
Kaylinth fece scattare la serratura rompicapo, entrò nella cappella di famiglia. Era una cappella semplice, spoglia, apparteneva al ramo del padre della vampira, non ospitava molti famigliari…..
Solo due…. I più importanti.
Rivide finalmente i suoi amati genitori. Le pietre tombali riproducevano nel marmo le compiante immagini dei defunti, vide il padre vigoroso…Bello che stringeva la sua spada. Vide sua madre dolce come una dea.
Accarezzò il volto del padre, lo baciò su una guancia….
-Padre, la tua piccolina è tornata…-
Depose i fiori ai piedi della madre, abbracciò il freddo marmo….Piangeva.
Avrebbe voluto tanto che quelle mani la coccolassero ancora.
Si rannicchiò sulla tomba della madre….Piangeva come una bambina.

-In piena notte a scavare! Puah… che vita…-
-In cuor mio ti capisco, caro fratello-
-Oh Peter…. Per le tonache di Sakkara ….. Non cominciare, ti prego!-
-Eh si, si và nella valle della notte eterna!-
Will fece zittire il fratello con una palata di terra fangosa in piena faccia.
Peter cadde nel fango, provò paura, un teschio ghignante, rideva di lui.
-OHHHH- Scalpitava, spaventato.
Il teschio rideva, fermo …..Immobile.
-Aveva ragione la mamma….Peter il letterato e Will il ….. mmmmm …. Eh …. Beh, lasciamo perdere…… Chi abbiamo qua?
-Ah Peter….Peter, proprio tu cervellone di famiglia…. Non riconosci il Maestro?-
-Chi è di grazia questo calvo?- Indicando il burlone.
-DORIAN ……. CORNELIUS ….. Detto WILLIAM!-
-MA….h!- Rispose Peter.
-Vedi che lo conosci!-
-Ah!-
-No MA!-
-MA?-
-Ah, hai capito!-
-Un gran letterato, ecco che fine fanno i grandi letterati….Peter!-
Peter rimase in religioso silenzio.
-Bah, addio MA!- E lanciò via il teschio fuori dalla sicura fossa.
Fu preso al volo da una sinistra figura nuda che sedeva su una lapide alla sinistra della fossa, dove i due concentrati becchini scavavano.
Ricordava…. Quante volte aveva baciato le labbra di quella persona, il suo maestro, quante volte il maestro l’ aveva portata in spalle, mentre le spiegava la biologia e la bellezza del creato. Avevano riso tanto insieme.
Il maestro ora rideva per sempre….
Kaylinth era contrariata del trattamento che quelle patetiche creature avevano riservato al suo maestro…..Si sarebbe divertita con loro…….

-Ma per chi scaviamo?- Chiese Peter.
-Eh, eh per uno che neanche lo merita!-
-E chi è?-
-Il figlio del Sindaco-
-Ah si ricordo, furono le acque che si diressero minacciose contro di lui! E’ stato un suicidio per legittima difesa…..Si, si!-
-Aveva ragione la povera mamma che eri arguto, ma ricorda, solo il denaro fa la differenza, anche da morto…. Se lo facesse il figlio del ciabattino…. Al suo funerale andrebbero solo i pesci!…. Parola!-
Risero tutti e tre all’unisono….. Ehmmm tutti e quattro, il maestro ora rideva sempre……

La videro.

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MessaggioInviato: ven apr 29, 2005 16:30 
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Mi sa che ho postato due volte lo stesso capitolo.... :lol:

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MessaggioInviato: mar mag 10, 2005 17:28 
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-IL VERO CAPITOLO OTTO-

Una bellezza candida, silenziosa, appena sussurrata…….Pronunciata.
Stava in ginocchio su una tomba, pelle d’alabastro…..Bianca.
I lunghi capelli erano accesi…..Indimenticabili, rossi come le fiamme dell’inferno.

Piangeva…..

Il maestro era a bocca aperta …..
Cioè Kaylinth non reggeva più la mascella, cosa credevate?

Kaylinth era perplessa e incuriosita…..

I due becchini, come due cani che agognano la facile preda, facevano a gara per uscire dalla fossa.

Ridevano.

Una voce suadente che sussurrava insistentemente ai loro cuori li fermò.
-Peter, Peter ….Dolce Peter fermati…….Non mi lasciare qui sola….. Sono qui ….. Solo per te….-
-Will, Will….Aspetta, no….Non mi lasciare…..Non voglio restare sola…..Fermati, sono qui…. Solo per te….-
Si fermarono ad ascoltare la cristallina voce, alzarono gli occhi per vedere l’incredibile angelo che parlava piano ai loro cuori….
La visione era magnifica, e stava languidamente distesa lungo il bordo sinistro della fossa, pelle bianca rischiarata dall’argentea luna….Lunghi capelli neri, occhi bramosi….Felini….Corpo creato per soddisfare ogni sfrenato desiderio…. Avrebbe placato i due virili giovani.

Era lì….Per loro, solo per loro…

Leggiadra come una fata Kaylinth scese nella fangosa e umida fossa.
I due ragazzi adesso non avevano occhi che per lei, erano due placidi cuccioli nelle mani della loro carnefice.
Cominciò ad accarezzarli….Voleva giocare, voleva divertirsi….Lo desiderava….

Lo avrebbe avuto.

Avida si strusciava sui muscolosi corpi dei becchini, gli ignari cominciarono a sospirare e a ringraziare la fortuna.
Caddero in ginocchio, nudi.Con forza la vampira stringeva i capelli dei suoi due giocattoli, fremeva, gemeva…. I due con passione sfioravano….Con forza….Con dolcezza…. Kaylinth era estasiata dalle loro labbra, dalle loro lingue…..Continuava a dominarli, a tenerli in ginocchio…Le piaceva.
Rese il gioco più interessante, decise di sottrarsi alle due bocche vogliose….
Will e Peter caddero violentemente nel fango, di fronte si ergeva l’intrigante ninfa.
Con fare felino la donna si riavvicinò ai due, si offriva, sfiorava i loro corpi….Ma appena cercavano di accarezzarla si ritraeva, rapida…
Godeva nel vederli bramosi e insoddisfatti….
Peter cercò di bloccare la sfuggevole ragazza, cercò di abbracciare il prosperoso seno, reso scivoloso dal fango. Come un anguilla Kaylinth gli sfuggì, ridendo gioiosamente.
Ben presto la risata fu contagiosa e nella fossa dove si svolgeva l’eccitante caccia cominciarono ad echeggiare le risa dei tre.

Intanto un’anima tormentata piangeva su una fredda tomba di marmo. Pensieri tristi e dolorosi si accavallavano nella sua mente, il mondo le era crollato addosso… Si sentiva sola… Inutile ….
Condannata.
Piangeva lacrime di disperazione….Il dolore corrodeva lentamente e senza ritegno la sua fragile anima….

Kaylinth rideva, giocava….Era eccitata….Sorrideva.
Commise un’errore, fu finalmente catturata: con astuzia Will la prese alla sprovvista. Serrava i polsi della vampira con una mano dietro alla schiena della preda, sentiva il respiro dell’uomo sul suo collo….Era in ginocchio, sporca di fango, era alla mercé del ragazzo…..Con una mano le sfiorava il turgido seno…..
Fingeva di resistergli….Ansimava….Lo voleva motivare di più….Gemeva…..Voleva sentire la forza del maschio.
Will l’ accontentò, rapido la prese con forza….Contronatura, la vampira inarcava la schiena, mugolava, gemeva…..Ululava il suo profondo dolore e il suo immenso piacere.

Urlava frasi sconnesse, implorava il suo oscuro signore….Pregava in una lingua ancestrale, perversa…Oscura.
Si dimenava selvaggiamente sulla fredda tomba, il marmo risucchiava il suo vitale calore…Soffriva.

Il maestro guardava, ghignante…Soddisfatto.
Lo stava sfidando…L’ umile servo ringhiava, era spaventato….
Il teschio si mosse, aprì la mascella, serrò la mascella, aprì la mascella, serrò la mascella, aprì la mascella, serrò la mascella…..
Il lupo nero fuggì nell’oscura foresta, non sarebbe più tornato…
Era pensierosa …..Perché aveva lasciato all’improvviso la locanda….Cosa l’aveva attratta….
Cosa la teneva lì, ferma, incatenata….Seminascosta nell’ombra, dietro al sicuro albero.
Fece capolino, i suoi argentei capelli attirarono la pallida luce della luna…Era curiosa, attratta…Sentiva la vita, presagiva la morte….
Si fece coraggio, si sentiva forte…Avrebbe scoperto il motivo della sua presenza in quel luogo.

Vide all’improvviso ….L’uomo, il suo passato, portava ancora il grembiule….Herb, il locandiere…Un fantasma….
-Rayne, non andare, fuggi da questo regno della morte….-
Cominciò a sanguinare dalle ferite inferte da mani invisibili…..Crollò a terra.
La vampira distolse un secondo lo sguardo… Non c’ era più…..
Rayne giunse al cospetto del teschio….Lo guardava dall’alto in basso….Ma uno strano senso di disagio cominciò a salire lento, metodico….Freddo, come un ragno lungo la sua schiena.
Era curiosa, sentiva risate distorte provenienti da una fossa….. Il battere incessante di passionali cuori…Il sottile rumore del sangue che abbandona un giovane corpo, che scorre sul gelido ed eterno marmo.
Sfiorò i contorti sogni, chiuse gli occhi…. Cadde in ginocchio.
Era una facile preda… Lunghe nere tonache, che mormoravano antiche nenie….La circondarono.
La rabbia di Rayne esplose, era giunto il momento della vendetta…Avrebbe massacrato le tonache di Sakkara…..
Balenò rapida…. In una danza di morte…..Li ferì rapida…. Li colse alla sprovvista…
Staccò una testa….Fece infilzare due stupidi monaci dalle loro stesse spade….Rallentò, leccò il sangue dalle insanguinate armi che fuoriuscivano dalle schiene dei suoi assalitori…..
Godeva….Rideva selvaggiamente…Il sangue le ribolliva dentro……Era posseduta dalla pura rabbia …Dal puro odio….Si sentiva viva….
Questa volta i suoi aguzzini avevano a che fare con Rayne la vampira ….Non con una spaventata ragazza piangente….
L’avevano sottovalutata….
Si sbagliavano…
Avrebbero pagato…

Sarebbero morti….
Un altro bastardo cadde ai suoi piedi, aveva lacerato profondamente il ventre dello sfortunato monaco….Sangue, budelli fuoriuscivano dall’uomo….Urlava….Cercava di rimetterli dentro, era infantile, inutile…… Patetico.
Schivò una spadata, colpì l’aggressore nel suo profondo io….. Il giovane cadde in ginocchio ululando.
Rayne sentiva le sue prede, non poteva essere sorpresa….
Si girò per il secondo….L’ agguantò con una mano alla gola…Stringeva…Voleva divertirsi, cominciò a scendere con l’altra…..
-P….Pie….Pietà- Sussurrava il monaco.
Rayne continuava a stringere…..Lo teneva sollevato da terra….-Userò la stessa pietà che avete avuto per me….-
Cominciò a toccarlo con violenza, voleva portarlo all’apice del piacere.
Il monaco cercava di resistere….Era inutile.
La vampira percepì che provava piacere…..Era ora che ricevesse il dolore….
Lo castrò.
Urla inumane echeggiavano nel cimitero avvolto dalla nebbia….
Il teschio guardava.
Il maestro rideva soddisfatto come sempre.
Rayne ruppe il collo al suo morente giocattolo…..Lo gettò via….
Rivolse l’attenzione all’unico monaco sopravvissuto….Era svenuto.
Dormiva placido…Come un angelo.
La ragazza lo baciò dolcemente sulla fronte, come quando si saluta qualcuno che parte….
Un sincero augurio…
Alzò la mano artigliata….Il gufo cantava….
-Salutami l’inferno figlio di puttana…-
Il teschio guardava….
Il monaco urlava, urlava, urlava… Sentiva gli artigli che lo avevano reso cieco….Solleticavano il cervello….Rayne aspettava ad ucciderlo.
L’uomo era in preda agli spasmi, il suo corpo non gli apparteneva più….Era uno scomposto, agitato burattino nelle mani di una perversa burattinaia.
Cominciò a trascinarlo nudo sugli aguzzi sassolini del vialetto.
-Urla cane….Invoca il tuo dio….Morirai presto….Infame…Prega!-
-Noooh AHHHHHHH-
-Pietà!-
-E’ finita da molto tempo….-
Con fredda ferocia sbatté la testa del giovane sulla fredda lapide.
Una due, tre, quattro ….Il monaco spirò…..Cinque, sei, sette…Stava a guardarlo…Scivolava lentamente a terra….
Rideva di pura gioia.
-Ora sono forte, molto forte…..Invincibile!-
Sfidava il sorridente maestro.
Lo guardava dall’alto in basso….
-Ne sei proprio sicura …..Piccola Rayne?-
Si voltò di scattò….Una tunica nera si stagliava davanti a lei, fece cadere il nero cappuccio….Era suo padre.
Rideva.
Rayne non credeva ai suoi occhi: suo padre di nuovo vivo, in combutta con i suoi assassini.
Fu rapido, un battito di ciglia, la lama trafisse il cuore di Rayne.
Rayne sussurrava….
Rayne urlava.
Si svegliò nel suo letto alla locanda….
Appena ripresa da quelle forti sensazioni cominciò a ridere.
-Un sogno…Uno strampalato sogno?- Non era del tutto convinta.
Pensava, rifletteva. Il teschio che ghignava, che si burlava della sua forza.
Il teschio.
Il teschio.
Il teschio.
Il teschio guardava e sorrideva per sempre.

Kaylinth gemeva.
Kaylinth cantava il suo dolore e il suo piacere.
Era posseduta da entrambi i fratelli, sentiva i loro….Baci, urlava come un’ossessa.
Alla fine sprofondarono stanchi nel fango della fossa…
Peter sonnecchiava con il sorriso sulle labbra, Will guardava Kaylinth che giocava con il fango… Le ricordava la piccola Maria, sorrideva placidamente come lei.
Il gufo cantava.
Il maestro guardava.
Tutto era placido e silenzioso nel cimitero….
Nella fossa urlavano come anime dannate in preda al dolore.
Era cominciata la cena………Ehmm, no era cominciato il divertimento….Per Kaylinth.
Aveva cambiato espressione, prima di rivelare la sua bestiale cattiveria….Prima sorrideva felice come una piccola bambina, dolce come una fata……Ora rideva come un’ossessa, feroce come una tigre.
Peter giaceva a terra, immobilizzato. La vampira con un potente artigliata gli aveva spezzato la schiena, non avrebbe più camminato, di certo non sarebbe scappato.
Non sentiva più le gambe, piangeva, soffriva, poteva solo guardare…..
Guardare suo fratello che veniva torturato….

Mani mozzate, questa era la prima punizione di Kaylinth ….Aveva tentato di scappare…. Le mani erano fuori dalla fossa…Will rimaneva dentro sanguinante.
Stava in ginocchio contorto nel dolore…Il sangue colava dai moncherini…Il cuore stava per scoppiare, i nervi erano ceduti, aveva paura….Si urinò addosso…
Kaylinth accarezzava la schiena del becchino con dolcezza….Il giovane era terrorizzato, chiedeva, invocava….Supplicava un po’ di pietà.
-La pietà è solo per i deboli…-
-La pietà è solo per i deboli…-
-La pietà è solo per i deboli…-
Ripeteva come un’oscura nenia la vampira.

Cominciò piano….Piano, quasi con rispetto ad infilare la mano artigliata….Will la sentiva farsi largo da dietro nelle viscere, era indifeso, tremante come una povera fanciulla… Piangeva…Urlava…Gemeva.
La vampira continuava ad affondare con dovizia la mano, lacerava le viscere, strappava le budella…
Profanava il virile corpo.
Dette il colpo finale: trapassò il ventre del becchino …La mano balenò sanguinolenta dalla pancia, seguita dalle viscere del giovane.
Will urlava….Urlava….Urlava. ….Urlava….Urlava. ….Urlava….Urlava. ….Urlava….Urlava.
Peter guardava con gli occhi intrisi di pianto quell’orrore….
Kaylinth non ebbe lo stesso riguardo avuto precedentemente: estrasse rapida la mano, rompendo l’osso sacro nella frettolosa manovra.
Leggiadra ed atletica uscì dalla fossa….Prese una mano di Will e la gettò sul volto di Peter.
Li guardava, contratti nel dolore, sanguinanti, terrorizzati, imploranti….
-Non è ancora finita ….Bastardi!-
Si guardò intorno….Curioso ….Notò dei mucchietti di cenere nera ….Il teschio rideva…
Non dette però peso alla faccenda…Prese il corpo del figlio del sindaco…Lo spezzò e lo gettò nella supplichevole fossa.
Prese la pala e cominciò la punizione finale dei due.Spalava terra sopra i due disperati, li sentiva implorare, si sporgeva per vedere i loro occhi…
Era appagante.
Era macabro.
Molto divertente.
Si distese sulla fossa coperta, prese una mano di Will….Ascoltava, sentiva la disperazione, l’angoscia, il terrore….I preziosi istanti della vita che finisce.
Cominciò ad accarezzarsi con la mano di Will, scese giù, con violenza usava la mano del becchino per darsi piacere…..Gemeva.
Calò il silenzio….Kaylinth si mise a guardare le stelle, rideva…Si sentiva soddisfatta, felice.
Cantava una vecchia canzone. :wink:

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MessaggioInviato: mar mag 10, 2005 17:44 
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Località: sopra dentro e intorno
bello bello ^^ ho letto solo poke parti ma davvero bello....quasi quasi lo impagino e lo stampo..O.O

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 Oggetto del messaggio: -CAPITOLO NOVE-
MessaggioInviato: dom giu 12, 2005 22:04 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 18:23
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Località: La collina del disonore
Une chanson douce
que me chantait ma maman
en suçant mon pouce
j’ écoutais en m’endormant.


Cette chanson douce
je veux la chanter pour toi
car ta peau est douce
comme la mousse des bois


La petite biche est aux abois
dans le bois se cache le loup hou hou hou hou
mais le brave chevalier passa
et prit la biche dans ses bras la la la


La petite biche
ce sera toi si tu veux
le loup on s’en fiche
contre lui nous seros deux


Une chanson douce
pour tout les petits enfants
une chanson douce
que me chantait ma maman


Oh le joli conte que voilà
la biche en femme se changea la la la la
et dans le bras du beau chevalier
belle princesse elle est restée. A tout jamais


La belle princesse
avait des jolis cheveux
la même caresse
se lit au fond de tes yeux


Une chanson douce
que me chantait ma maman
en suçant mon pouce
j’ écoutais en m’endormant.


Cette chanson douce
je veux la chanter pour toi
car ta peau est douce
comme la mousse des bois


La petite biche est aux abois
dans le bois se cache le loup hou hou hou hou
mais le brave chevalier passa
et prit la biche dans ses bras la la la


La petite biche
ce sera toi si tu veux
le loup on s’en fiche
contre lui nous seros deux


Une chanson douce
pour tout les petits enfants
une chanson douce
que me chantait ma maman


Oh le joli conte que voilà
la biche en femme se changea la la la la
et dans le bras du beau chevalier
belle princesse elle est restée. A tout jamais


La belle princesse
avait des jolis cheveux
la même caresse
se lit au fond de tes yeux

Kaylinth si alzò, rideva, smise all’improvviso. Fiutava. Percepiva il gustoso nutrimento che andava perduto.
Un vero peccato.
Si avvicinò.
Sulla fredda tomba, in preda al delirio, si trovava la ragazza dai capelli rossi.
In una pozza di sangue.
Rappreso.
Era la prima volta, la vampira non aveva mai assistito a quel curioso, raccapricciante spettacolo: un suicidio.
Era uno spettacolo di pazienza, rassegnata determinazione verso la morte, un viaggio appena cominciato…
Kaylinth cominciò a leccare dal gelido marmo il liquido cremisi. Continuò seguendola spina dorsale della ragazza, la giovane farfugliava.
Era inutile ascoltarla.
Né salvarla.
-Madre, madre sei tu?-
La voce era tremante, fievole, non piangeva, non aveva più le forze per opporsi; la sua mente vagava già nel limbo, probabilmente.
Chissà cosa sognava e quali fantasmi le facessero compagnia.
La matrona si sentì a disagio, in principio poteva sembrare un simpatico diversivo, ma ora il suo istinto di madre la chiamava in causa.
Si strinse alla ragazza, passò le dita tra i soffici capelli.
-Si, figlia, sono qua-
-Che bello, ti ho sognato a lungo….-
-Shh, devi dormire bambina, un lungo viaggio ti aspetta.-

Et c’est la nuit.
Sur les champs s’etend la brume,
et c’est la nuit.
Tadis quele jour s’achève,
et que tout frémit et rêve,
notre chant vibrant s’élève,
et c’est la nuit.


Sous le toit des cieux immenses,
en cette nuit,
tout se drape de silence,
en cette nuit,
tout respire le mystère,
et soudain, loin de la terre,
l’esprit part et se libère,
en cette nuit.


Kaylinth era risoluta, avrebbe aspettato insieme alla piccola la nera signora : la dolce morte.
Un piccolo tatuaggio attirò l’attenzione della vampira, la ragazza lo portava sul dorso della mano.
Si concentrò per ricordare.

Un pentacolo.
Rovesciato.
Scritte arcane.
Simboli alchemici.

La soluzione colpì Kaylinth come un fulmine a ciel sereno: demoni! Sakkara!
Non deve morire!
Qualcosa si agitava nella matrona, ansia, passione e un piacevole desiderio: la vendetta.
Con fare brutale risvegliò la morente.
-No, brutta stronza, non è tempo di morire!-
Rapida fermò l’emorragia che stava spengendo quell’inutile vita.
Ma che per uno scherzo del destino era diventata ora la più importante per la vampira.
Nella notte una curiosa, nera figura correva nel bosco, portava con se una ragazza in spalla e nella mano stringeva un teschio ghignante.


Anche la sua mente correva, inseguiva dolorosi ricordi…

I demoni, orde scatenate di male puro, abitatori della dimensione in cui il tempo è un concetto astratto, lo spazio una convenzione inutile.
Il luogo in cui la luce non può sfuggire.
Ignoto.
Terrificante.

Pensava, rimuginava. Qualcosa ardeva dentro alla donna che si faceva beffa dei vivi e dei morti. Che cosa aveva acceso il fuoco di Kaylinth?
Correva.
Demoni….

La mattina era cominciata nello sgomento nella piccola città di Villenueve.
Herb il locandiere morto, caduto dalla finestra, un uomo, probabilmente un viandante, morto nella locanda. Il sindaco aveva un diavolo per capello, peccato che era calvo…
Nel trambusto generale nessuno si era reso conto dei tre viandanti che avevano sfiorato la folla che era accorsa a vedere lo spettacolo della morte.
Solo una persona li aveva notati.
Stava nascosta, dietro ad imposte chiuse, sbirciava da una fessura…Nella sicura ombra.
Studiò i due uomini a cavallo, probabilmente maghi, patetici ai suoi occhi.
Inutili.
Non erano degni della sua attenzione, ma Kaylinth continuava a spiarli, erano accompagnati da una donna.
Dai capelli bianchi.
Giovane, misteriosa ….Indecifrabile.
Su un cavallo che i comuni mortali non cavalcano: nero come l’incubo e dagli occhi di fiamma.
Voleva conoscerla….

Osservò i due maghi, di cui uno abbastanza prolisso in chiacchere. Leggeva bramosa le sue labbra…
Era come una faina golosa che osservava un pollaio.
“che confusione!- - Tiriamo dritto Kerift?- - non mi voglio impicciare- -Non vedo l’ora di essere a Porto Draco- -morde il labbro- -Ehy Rayne bestia eccellente!- -Si lo so, gentile Caesar-.
Pensava Kaylinth, spaziava con la mente al tempo che Rayne avrebbe impiegato per arrivare a Porto Draco: un’enormità.
La matrona conosceva l’antico sistema, poteva andare e venire in un istante.
-Vivrà!- Il medico di Villenueve, riportò la vampira alla realtà.
-Bene, sono contenta, sei stato di parola…-
-Ricordati la promessa- Sentenziò il medico a denti stretti.
-Certo, bambinone, la tua mammina non andrà all’inferno- Con dolcezza la perversa donna lasciò libera l’ignara vecchia, già devastata dai demoni della sua senile mente.

Era placida come una bambina, una vecchia bambina.

Une chanson douce
que me chantait ma maman
en suçant mon pouce
j’ écoutais en m’endormant.


Cette chanson douce
je veux la chanter pour toi
car ta peau est douce
comme la mousse des bois


La petite biche est aux abois
dans le bois se cache le loup hou hou hou hou
mais le brave chevalier passa
et prit la biche dans ses bras la la la


La petite biche
ce sera toi si tu veux
le loup on s’en fiche
contre lui nous seros deux


Une chanson douce
pour tout les petits enfants
une chanson douce
que me chantait ma maman


Oh le joli conte que voilà
la biche en femme se changea la la la la
et dans le bras du beau chevalier
belle princesse elle est restée. A tout jamais


La belle princesse
avait des jolis cheveux
la même caresse
se lit au fond de tes yeux


Une chanson douce
que me chantait ma maman
en suçant mon pouce
j’ écoutais en m’endormant.


Cette chanson douce
je veux la chanter pour toi
car ta peau est douce
comme la mousse des bois


La petite biche est aux abois
dans le bois se cache le loup hou hou hou hou
mais le brave chevalier passa
et prit la biche dans ses bras la la la


La petite biche
ce sera toi si tu veux
le loup on s’en fiche
contre lui nous seros deux


Une chanson douce
pour tout les petits enfants
une chanson douce
que me chantait ma maman


Oh le joli conte que voilà
la biche en femme se changea la la la la
et dans le bras du beau chevalier
belle princesse elle est restée. A tout jamais


La belle princesse
avait des jolis cheveux
la même caresse
se lit au fond de tes yeux

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