…Nerino… come altro avrebbe potuto chiamare quel gatto nero, spelacchiato, catturato per i vicoli di Shabetoryk?!…
se ne stava disteso sopra una libreria al piano terra della Biblioteca Oscura, guardando dall’ alto, sornione, gli spostamenti di N’ amirhà… affancendata a riordinare gli impolverati manoscritti …
nonostante fosse tenuto a rigoroso digiuno quei maledetti ratti scorrazzavano liberamente tra gli scaffali e sulle travi in legno del soffitto incuranti dello sfaccendato felino…
Strano quel gatto, ripugnante nelle sue chiazze rozzastre attraverso le quali, pareva intravedersi la carne viva, il costato.. in quella sua innaturale magrezza e in quel nauseabondo fetore..
N’ amirhà ogni tanto si soffermava a guardarlo in un misto di commiserazione, di rabbia per l’ inettitudine a catturare quelle bestie immonde, e di velato timore per quell' animale che non mangiava, non dormiva e se ne stava tutto il tempo a fissarla….
A volte le sembrava di sentire il suo sguardo Talune altre scompariva d’ improvviso per poi ricomparire pochi passi davanti a lei, facendola trasalire, fermo, immobile, a fissarla con quegli occhi gialli… e cosa ancor più strana quando incrociava il suo sguardo avvertiva una fitta di dolore alla ferita sulla guancia sinistra.
Proprio non capiva, c’era qualcosa di misterioso in lui, in quella biblioteca…. ma sentiva che qualcosa stava per accadere.
…e dalla stanza segreta udir lamenti sepolcrali, e quel tonfo sordo, pesante…
Questo Micio ha una storia... Nel mio vecchi shard era "Nerino" una sorta di gatto nero alla E.A. Poe, che si era reso colpevole (o meritevole?) di aver reso cieca una sacerdotessa oscura, questa particolare condizione le aveva dato modo di percepire la realtà attraverso la preveggenza. Ci sono affezionata =P ...
come altro avrebbe potuto chiamare
quel gatto nero, spelacchiato, catturato per i vicoli
di Shabetoryk?!…
se ne stava disteso sopra una libreria al piano
terra della Biblioteca Oscura,
guardando dall’ alto, sornione, gli spostamenti di N’ amirhà…
affancendata a riordinare
gli impolverati manoscritti …
nonostante fosse tenuto a rigoroso digiuno
quei maledetti ratti
scorrazzavano liberamente tra gli scaffali
e sulle travi in legno del soffitto
incuranti dello sfaccendato felino…
Strano quel gatto,
ripugnante nelle sue chiazze rozzastre
attraverso le quali,
pareva intravedersi la carne viva, il costato..
in quella sua innaturale magrezza
e in quel nauseabondo fetore..
N’ amirhà ogni tanto si soffermava
a guardarlo in un misto di commiserazione,
di rabbia per l’ inettitudine a catturare quelle bestie immonde,
e di velato timore
per quell' animale che non mangiava,
non dormiva
e se ne stava tutto il tempo a fissarla….
A volte le sembrava di sentire il suo sguardo
Talune altre scompariva d’ improvviso
per poi ricomparire pochi passi davanti a lei,
facendola trasalire,
fermo, immobile, a fissarla con quegli occhi gialli…
e cosa ancor più strana
quando incrociava il suo sguardo
avvertiva una fitta di dolore
alla ferita sulla guancia sinistra.
Proprio non capiva,
c’era qualcosa di misterioso in lui,
in quella biblioteca….
ma sentiva che qualcosa stava per accadere.
…e dalla stanza segreta udir lamenti sepolcrali,
e quel tonfo sordo, pesante…
Nel mio vecchi shard era "Nerino" una sorta di gatto nero alla E.A. Poe, che si era reso colpevole (o meritevole?) di aver reso cieca una sacerdotessa oscura, questa particolare condizione le aveva dato modo di percepire la realtà attraverso la preveggenza.
Ci sono affezionata =P ...