il Demone scuote la testa, e posa lo sguardo sull'umano. poi su i Drow e sulla Matrona. Torna infine su Morwen: "chi sono loro? amici tuoi?"le sorride dolcemente "e i Drow? sono un Nostro problema?"
con calma, per nulla preoccupato dalla situazione, rimane ad aspettare una risposta della sua piccola Nephelim, rimanendo con le ali avvolte attorno a lei.

Si trattenne a stento dal ridere al proferire del bambino
<Dubito... altrimenti la tua mamma non è una persona affidabile... un nome almeno ce l'hai?>, sorrise e poi si ricompose. Portò la mano ai suoi capelli, sistemandoli un poco.
Sospirò, distratta da una nuova presenza, per di più con cui aveva avuto "l'onore", se così si può definire, di parlare tempo addietro
<Quale sorpresa... spero di non dover sospettare di qualche... inseguimento come sempre>, rivolse un sorriso alquanto freddo e distaccato, poi riprese <Se non è una mia semplice impressione ogni volta che incontro una... "conoscenza" del vostro genere, capita sempre qualcosa...>, scosse un poco la testa, se l'avesse presa come un'offesa o meno di certo non le importava, non in questo momento, almeno.
Tornò su Zero, solo dopo aver lanciato una rapida occhiata sulla Matrona e agli altri Drow. Storse la bocca, con fare quasi annoiato
<Non ho avuto mai nulla a che fare con loro... non ancora...> solo un ghigno, nulla di più. Rispetto all'ultima volta che aveva trascorso del tempo con lui, era cambiata.
Avvicinò un poco il viso, all'orecchio del Demone, bisbigliando:
<Hai ripreso a darmi del 'voi'... devo dubitare di qualcosa?>, inarcò un poco il sopracciglio e poi sorrise dolcemente

*guarda i drow*

e questi chi sono? la mano corre all'impugnatura delo spadone che porta a tracolla

*il bambino fa un grosso sorriso*

"Mi chiamo Quarion... Mi aiuti a trovare la mia mamma bella signora?"

stupito dalla quantità di persone a lui avvicinatosi nel frattanto senza che se ne accorgesse,Goldrake blocca il braccio che stava per lanciare un Arcano di sua creazione.

osserva le creature,non è stupito dalla presenza di un demone,ne tantomeno dalla creatura Morwen,ne aveva incontrati molti altri in passato e conosceva la natura di quelle creature;il primo figlio e padre del potere nella sua forma più elevata e la seconda l'incrocio della luce più intensa,tanto da essere dolorosa,e della cattiveria tagliente come il giaccio,di una insesibile passione.

riportando la sua attenzione su ciò che stava per fare:il mago era morto e anche un guerriero,ma la matrona aveva le sue tre guardie del corpo.

era però disorientata dalle sparizioni dei membri del suo gruppo,un'azione rapida l'avrebbe fatta desistere dalla sua caccia.


con un'occhiata delle sue verdi iridi,probabilmente di natura magica,a Morwen ripone le sue armi e posiziona le mani davanti a se nell'atto di intessere un Arcano.

arnate idua mikiro irduota arnee sedma umbrae

con queste parole sussurrate al vento lieve alzatosi con l'arrivo della creatura elfatata,si alza una nera cortina,che ricopre interamente l'elfo drow e si appiettisce su di lui.

Goldrake diviene una forma di intensa oscurità magica,un elementale dell'Ombra.


salta oltre gli alberi e si confonde con la loro nera oscurità,ne diventa parte.

corre rapido e si pone in prossimità della Matrona,ad una distanza di circa 62 metri del gruppo della foreste e di 5 o 6 di altezza sulla Drow.avrebbe avuto poco tempo.

rapido intesse un altro Arcano,col quale strappa l'ombra degli alberi e la immette in un nero globo che tiene sospeso in mano,finche esso non assume la dimensione appropriata.
Il globo vine modellato,la Matrona frattanto non scorge ciò che avviene sopra di lei,ma non essendo per nulla se stessa recita rapidamente un incantesimo di teleporta per raggiungere,pensa Goldrake,i suoi guerrieri.
non importa.
l'Arcano è ultimato.

da dov'era l'elementale Goldrake cede sul letto di foglie quello che avrebbe tolto al gruppo della foresta l'impiccio della Matrona,un ragno di pura e densa oscurità,raccolta dalle basi degli alberi e dal loro cuore malvagio di esseri impossibilitati a reagire.
il ragno aveva ricevuto l'ordine di caccia e assimiliamento dei Drow della Matrona,che per nulla al mondo avrebbero combattuto un ragno di quella bellezza.


Stupito dalla rapidità con cui il ragno si era messo sulle tracce della Matrona e dei sui compari,goldrake si affretta a tornare nel luogo dove aveva lasciato l'umano e gli altri.

Anche se si era perso le loro affermazioni ci mise poco a capire la non-situazione.

ora dovremmo essere pù al sicuro:disse all'umano,l'unico:ho recuperato inaspettatamente la mia Arte,evidentemente senza il mago che reggeva il bastone della mia costrizione la morsa sulla mia Natura si è indebolita di molto,ci ho fatto guadagnare un bel pò di tempo.


Hei bimbo,se vuoi un consiglio,non cedere troppa confidenza alla "signorina"Morwen,anche se per loro natura non si macchiano delle anime di innocenti,spesso si divertono con l'arte dell'inganno.poi Goldrake si ricorda di star parlando con un bambino,seppur anomalo e denso di potere grezzo.
in poche parole non hai molto da temere da lei,ma stai attento.

a Morwen invece:
tu,o oscura luce,il tuo potere è immenso e la tua abilità molto astuta,certo,ma saresti sciocca a trattare chi non possiede ali per volare come dei lenti deboli,anche se non possono accedere alla conoscenza dell'Ancestro possono benissimo avere accesso agli Arcani dello Spirito e delle Anime e alla conoscenza degli infiniti tomi della Kabbalah Nera.
la Tua natura innata ti concede passaggio per le porte della Nera Luce,ma c'è chi come me ha aperto con la forza quei cancelli.

il tipo che porta lo spadone:
i drow che temevi sono lontani e quell drow che ti si para davanti non lo è del tutto,non hai nulla da temere,riponi quindi la tua arma,sono in corso scontri che superano la concezione fisica.bisogna portare rispetto per i nativi dell'Ancestro
dice indicando il Demone e la Creatura che Goldrake stesso definisce Oscura Luce.

Riabbassò lo sguardo verso il bambino, fece per dirgli qualcosa, quando venne bloccata dal proferire dell'ennesimo presente. Sorrise gelidamente, le iridi rosse sembrarono ravvivarsi sempre più, come sangue appena versato. In un lampo d'ombra scomparve, per riapparire nel tempo stesso al suo fianco, lasciando solo qualche piuma nera sparsa al vento
<Non so se considerare le vostre parole un semplice "diffondere" di conoscenza o forse quello che potrei definire "rispetto"...>, rise e poi scomparve di nuovo, comparendo alle sue spalle, con il viso poco lontano dal collo
<Allora... quand'è che dovrei divertirmi a usare l'arte dell'inganno...?>, proferì quasi bisbigliando, poi fece qualche passo, tornando di fronte a lui, squadrandolo un poco. Rimase in silenzio per lunghi istanti, infine riprese
<Sempre lieta di conoscere una persona di questo... animo...?>, non proprio convinta, inarcò un sopracciglio, mentre rivolse un inchino.
Si voltò verso il bambino, accucciandosi accanto a lui. Lo fissò negli occhi, come a volerne capire i pensieri, assorbendone l'anima stessa. Istanti dopo solo un dolce sorriso
<Conoscevo qualcuno che portava il tuo nome... la tua mamma... è un'Umana?>, lo chiese, eppure era quasi sicura che la risposta fosse negativa.
Solo una rapida occhiata in direzione di Draugnim, sbuffando <Non c'è bisogno di fare l'eroe... stanno tutti bene... se si ha tempo per conversare di certo è così!>

"la mia mamma... no..."
*sorrisone*

Sospira. assaporando sulla linga il sapore della Tenebra manipolata dal Drow-Elementale... gustando il terrore che precede la morte che i Drow fuggendo si erano lasciati alle spalle.
L'Incubo ha un fremito di piacere, sentendosi rinvigorito da tutta quell'energia negativa. Sorride, avvicinandosi nuovamente a Morwen.
Le si rivolge in Abissale: "[Piccola... se preferisci posso tornare ad essere più informale... volevo solo essere galante"[/color]
un sorriso inquietante taglia il volto del Demonio.
"[iSento scorrere il potere in te come lo Stige in piena... hai molto da raccontarmi, piccola mia Nephelim..."[/i][/color]

Solo un altro freddo, ma allo stesso tempo dolce, sorriso rivolto a Quarion
<Immaginavo... una piccola conferma non guasta mai...>
Sentendo il proferire di Zero, si alzò nuovamente e si voltò verso di lui, lo fissò negli occhi intensamente
<Quando mai mancherai di... galanteria...? E' una cosa di cui dubito molto...>, sorrise dolcemente, poi abbracciandolo forte, quasi come se le mancasse da molto... difatti era così.
<Devo essere stata dove non avrei voluto... o meglio... dovuto...>, si mise a ridere, socchiudendo un poco gli occhi

l'Incubo rimane un attimo stupito dall'abbraccio della piccola Nephelim.poi, con un delicato artiglio bianco le carezza dolcemente i capelli, scendendo poi sul viso, fino ad arrivare al collo.
prosegue sussurrando nella lingua dell'Abisso: "[i]anche voi mi siete mancata... dove siete stata, tutto questo tempo?[/i]"

Alzò lo sguardo su Zero, poi lo riabbassò con la stessa velocità. Storse un poco la bocca, mentre le iridi sembrarono velarsi. Rimase lunghi istanti in silenzio, poi sospirò e rispose, in un flebile sussurro:
<... non lo so...>, tre semplici, quanto banali e ordinarie parole, forse perchè era la verità o forse no... questo non se lo sa nemmeno spiegare.
Sorrise nuovamente e poi scosse la testa
<Ma dopotutto che importanza ha...? Sono pur sempre viva...>, sottolineò l'ultima parola, quasi a voler ricordare tutte le volte in cui ha rischiato di morire, ma non intenzionalmente

Il demone la cinge con le ali. rimane in silenzio con la sua piccola mezzosangue tra le braccia. quanto tempo era passato dall'ultima volta che erano stati così vicini?
non ricordava. "sono un po' confuso, vedi? continuo a oscillare tra il Voi e il Tu... cosa ti ha portato qui? a me puoi dirlo?"

Sorrise e poi lo strinse più forte
<Chissà... forse l'incontrare vecchie conoscenze che mi mancavano...>.
Lo fissò per degli istanti e poi riprese a sussurrare, come se sperasse che forse così il concetto si sarebbe impresso nella mente di Zero:
<Cosa posso fare perchè Voi mi ridiate del 'tu'...? Non è poi così difficile...>, una risata cristallina come l'acqua affiorò dalle labbra di Morwen, espandendosi lievemente tutt'attorno

Rimane in silenzio per qualche istante, mentre i suoi occhi neri come quelli di uno squalo, restano sulla Nephelim.
"vedrò di fare il possibile... sarà che sei tanto cambiata dall'ultima volta che ti ho visto... sei cresciuta... cresciuta bene, sia chiaro"
le sorride snudando appena le candide zanne affilate.

Inarcò appena un sopracciglio e poi riprese a ridere, come se fosse divertita dalle sue parole
<Cambiata, eh...?!>, si portò la mano destra di fronte alle labbra, una volta che il respiro raggiunse livelli normali, riprese:
<Davvero? Sembra quasi strano sentirselo dire...>, prese a giocare con una ciocca di capelli, allontanandosi lievemente da lui
<Ciò non vuol dire che devi darmi del Voi... sono pur sempre io...> sorrise dolcemente e tornò in silenzio, in attesa della risposta