io dico che ci si deve documentare meglio sul fatto, in particolare andare a vedere più da vicino i motivi di censura
cercando su internet ho trovato questo documento publicato a quanto pare da uno dei forum censurati; ho epurato il testo da tutto ciò che non riguarda direttamente la questione censura e spiegazioni della stessa (è comunque consultabile in versione integrale all'indirizzo
http://www.ecn.org/forte/RCR/com_thething.htm)
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"Ogni persona, ogni associazione, ogni istituzione sul fronte della lotta
alla diffusione
via Internet della pedofilia dovrebbe riflettere più volte su quanto sta
accadendo e poi,
superato stupore e sconcerto, chiedersi e chiedere come tutto questo sia mai
possibile e come un’amministrazione pubblica lo possa aver reso
possibile. E aspettare una risposta da chi può e deve darla"
Don Fortunato di Noto,
Responsabile di Telefono Arcobaleno
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Roma, 4 / 10 / 2000
LA SCURE DELLA CENSURA SI ABBATTE SULLA RETE CIVICA ROMANA
AvAnA Net e The Thing Roma censurati dal Comune di Roma
Quanto sta succedendo in queste ore a Roma ha dell'incredibile. In due
giorni due squallidi casi di censura si abbattono sulla Rete Civica Romana,
colpendo due gruppi, AvaNa Net e The Thing Roma, fortemente attivi in
questi anni in campo telematico, culturale e sociale. A determinare la scelta del Comune di oscurare le pagine dei due gruppi, l'isteria
anti-pedofilia di questi giorni, alimentata da diversi organi di
informazione e da una classe politica non più in grado di distinguere la pedofilia da una riflessione critica sul fenomeno stesso, immagini morbose da normali stampe del 1700.
Ricapitoliamo i fatti. In seguito all'ennesima segnalazione di Don
Fortunato di Noto, il prete Presidente dell'Associazione Arcobaleno, la cui missione è quella di stanare pedofili e satanisti su Internet, il vicedirettore generale del Comune di Roma, Mariella Gramaglia, decide di oscurare, in data lunedì 2 ottobre, le pagine di AvanaNet, gruppo storico della telematica romana.
Diversi giornali, tra cui Il Messaggero
(
http://www.ilmessaggero.it/hermes/20001 ... A/APRE.htm), Il Corriere della Sera, La Repubblica, riportano, in data 3 ottobre, estratti dal sito, contenenti alcuni messaggi sul presunto piacere sessuale che i minori proverebbero nei rapporti erotici con gli adulti. Quanto basta per far scattare la denuncia del prete coraggio e le dichiarazioni al fulmicotone della Gramaglia, che dopo averne sospeso gli spazi, minaccia di denunciare l'associazione AvaNa "in sede civile e penale per aver leso l'onorabilità sua e del Comune di Roma".
Ciò che i giornali omettono però di dire o dicono in modo incompleto, è che le frasi in questione non sono dell'Associazione AvaNa ma fanno parte di un libro - pubblicato integralmente sul sito - intitolato Lasciate che i bimbi, e firmato con lo pseudonimo di Luther Blissett. Reinserite nel giusto contesto - che è quello di un libro inchiesta sul fenomeno pedofilia e sull'uso strumentale che spesso ne viene fatto - le frasi in questione perdono infatti ogni profilo morboso.
"Lasciate che i bimbi" è infatti una controinchiesta su pedofilia e
satanismo che già nel 1997 cercava di fare un po' di chiarezza
nell'isterismo mediale dilagante ed individuava il rischio di un nuovo livello di limitazione delle libertà civili. Nel testo non è presente nessuna minima esaltazione di qualsiasi forma di violenza a danno di minori come degli adulti ma, trattandosi di un inchiesta seria, il volume contiene molte citazioni tratte da studi clinici che prendono in considerazione esperienze sessuali fra adulti e minori. In particolare le citazioni segnalate da Don Fortunato Di Noto sono estratte dal volume di psicologia "Child and Sex" edito dalla Little Brown & Company casa editrice che fa capo al gruppo multinazionale Time Warner.
Il libro Lasciate che i Bimbi è consultabile online al seguente indirizzo:
http://www.LutherBlisset.net/archive_it/227_it.html
http://www.ecn.org/deviazioni/blissetto ... sciate.htm
Curioso anche il motivo per cui l'associazione AvANa ha deciso di
riprodurre integralmente il libro sullo spazio messo a disposizione dal web del comune.
Nel 1998 Lucia Musti, Pubblico Ministero nel processo contro I Bambini di Satana risolto con l'assoluzione di tutti gli imputati decideva di sporgere querela contro alcuni siti che già ospitavano il testo. Per solidarietà ai provider denunciati AvANa decideva pubblicamente di dare spazio al libro sul proprio spazio web.
Strano che il reato contestando dalla Musti all'autore fosse quello di diffamazione a mezzo stampa e abuso di critica verso il suo operato nel processo contro I Bambini di Satana. Strano che un P.M. molto attento a questioni legate alla pedofilia, non abbia allora rilevato alcun estremo per procedere penalmente verso gli autori.
Senza tener conto minimamente di questo contesto e di questi precedenti, il Comune di Roma ha deciso di oscurare gli spazi assegnati ad AvAna, attribuendogli la responsabilità del testo in questione, come se si trattassero di dichiarazioni volte a istigare la pedofilia. Ha gettato così fango su un pezzo di storia della telematica di base romana. Ma la "storia" appunto non finisce qui.
ATTO SECONDO: ENTRANO IN SCENA LE STAMPE DEL 1700
L'atto secondo di questo triste racconto, comincia quando, siamo in data 4 ottobre, il gruppo di The Thing Roma - uno dei sette nodi del network internazionale di The Thing dedicato alla net.art e alla net.culture - si accorge che sul suo sito non è più presente un documento html, contenente un'intervista all'artista australiana Francesca da Rimini (alias DollYoko).
A schiarirgli subito le idee, è una lettera di Mauro Biddau, membro della Vice Direzione Generale del Comune di Roma e webmaster della Rete Civica.
Nella mail Biddau sostiene di aver rimosso due immagini dal documento (in realtà ha rimosso l'intero documento) perché "non risultano essere in linea con le norme dell'Accordo tra Comune di Roma e Associazioni non profit per lo sviluppo della Rete Civica a suo tempo sottoscritto". Tale accordo in realtà si limita a sostenere l'impegno da parte delle Associazioni a non usare Internet per diffondere materiale offensivo nei confronti di nessuno.
La cosa incredibile è che le immagini in questione - che potete visionare insieme al testo integrale dell'intervista all'indirizzo
http://www.thing.net/~dollyoko/censored/dollyoko.html - sono tratte da Doll Space (
http://www.thing.net/~dollyoko/), un famosissimo lavoro di Web Art, finanziato all'artista dall'Australia Council, vincitore di due premi internazionali, e acquistato da "quei perversoni" della University of Wenstminster.
Non solo, le gif animate in questione sono state composte dall'artista utilizzando una stampa olandese del 1789 (data ormai impronunciabile), che fu una delle prime illustrazioni dei romanzi del Marchese De Sade (altro noto pervertito, peccato che i suoi testi siano tutti legali e in circolazione). Alcune immagini di questo libro, ancora in grado di suscitare "scandalo" e "offesa" a oltre duecento anni di distanza, sono reperibili all'indirizzo
http://www.opkamer.nl/amea/members/sade.htm
Dopo aver assistito a tutto ciò, noi non possiamo che sentirci pienamente d'accordo con Don Fortunato di Noto nell'affermare che:
"Ogni persona, ogni associazione, ogni istituzione [...] dovrebbe
riflettere più volte su quanto sta accadendo e poi, superato
stupore e sconcerto, chiedersi e chiedere come tutto questo sia mai
possibile e come un’amministrazione pubblica lo possa aver reso
possibile. E aspettare una risposta da chi può e deve darla".
io non ho potuto visitare i link visto che il computer a mia diposizione sfrutta un filtro che pesa le frasi presenti nelle pagine, negli URL, vieta taluni siti, e in poche parole non consente un'informazione completa...mi auguro che non ci sia nulla di troppo osceno, ne qual caso spero che il minor numero di animi possa essere offeso prima che il mod o l'admin prenda provvedimenti a riguardo.
cmq io sostengo sempre la tesi del documentarci al meglio, sentendo tutte e due le campane e magari anche altre voci assolutamente estranee alla faccenda per poi farsi ognuno un'idea personale