O le armi o il sesso; sembra una riedizione colombiana di Bulli e pupe, invece è la storia dello sciopero più curioso della malavita sudamericana: le donne dei gangster di Pereira, dipartimento di Risaralda, hanno 'incrociato le gambe' e deciso di negare il talamo ai loro compagni fin quando non accetteranno di rinunciare alla violenza.
“Vogliamo che sappiano che la violenza non è sexy”, dice Jennifer Bayer, 18 anni. Con lei, in questo coraggioso e inusuale sciopero, almeno una ventina di altre donne che chiedono ai loro compagni di consegnare le armi alle autorità colombiane ed accettare di aderire ai corsi di formazione professionale proposti loro dall'ufficio comunale.
Per farsi comprendere meglio dai propri uomini, le ribelli hanno coniato uno slogan rap. Tradotto, suona più o meno così: “Noi donne valiamo un s acco. Diciamo no agli uomini violenti, a stare con loro prendiamo un pacco”.
All'inizio i 'pistoleros' hanno riso di fronte all'ultimatum, credendo fosse uno scherzo. “Ma hanno subito capito che facevamo sul serio”, ha spiegato sorridendo la Bayer. E poi non va dimenticato che secondo quanto riferito dal responsabile della sicurezza della città, Julio Cesar Gomez, sondaggi eseguiti sui membri delle gang dimostrano che la loro attività preferita è proprio il sesso e che la partecipazione alle gang criminali è mirata, più che al denaro, al raggiungimento del potere e alla seduzione sessuale.
“Visto che fino ad ora non ci hanno vuoluto ascoltare - chiosa un'altra delle fidanzate, la diciottenne Ruth Macias - siamo sicure che in questo modo ci daranno retta...”. Del resto, l’argomento ‘tira’. E per i malviventi la minaccia di passare notti in bianco preoccupa più della divi sa dei poliziotti o del rancio delle patrie galere.
scusate ma dovevo troppo postarla

dopo aver riso per mezz'ora
