Gli autori sono alcuni scienziati di Harvard e dell'università di Wake Forest
E ora il dibattito etico sulle ricerche sugli embrioni potrebbe essere superato
Cellule staminali nel liquido amniotico
Scoperta Usa apre una nuova frontiera
Una grande speranza soprattutto nel settore del trapianto di organi

NEW YORK - Nel liquido amniotico si possono reperire cellule staminali capaci di differenziarsi, proprio come quelle embrionali, in cellule di tessuti, muscoli, nervi e ossa. La scoperta si deve a scienziati dell'università di Harvard e dell'Istituto di medicina dell'università di Wake Forest, nel North Carolina, e rappresenta una grande speranza per la medicina.

Sull'uso delle cellule staminali embrionali si è aperto in diversi paesi un confronto etico molto aspro, e alcuni governi hanno vietato o posto rigide limitazioni a questo genere di ricerche. Ma se cellule altrettanto preziose saranno davvero reperibili nel liquido amniotico e nella placenta, la battaglia potrebbe presto finire.

"La nostra speranza è che queste cellule rappresentino una valida risorsa per la riparazione dei tessuti e anche per la creazione di nuovi organi", ha spiegato Anthony Atala, direttore dell'istituto di medicina rigenerativa alla Wake Forest University. Lo studio che ha condotto è stato pubblicato dalla rivista Nature Biotechnology.

Lo studio settennale è iniziato prelevando liquido amniotico a donne incinte. I medici già sapevano che il liquido in cui cresce il feto contiene una grande quantità di cellule immature, ma non era chiaro se vi fossero anche staminali vere e proprie, vale a dire cellule indifferenziate capaci come le staminali embrionali di differenziarsi in cellule di diversi organi.

Gli scienziati hanno appurato che circa l'1 per cento delle cellule immature del liquido amniotico è rappresentato da vere staminali. Nel giro di qualche anno queste cellule sono state fatte crescere e sono diventate muscoli, nervi, grasso e cellule di fegato.

I primi test fatti sulle cavie hanno dato buon esito. Cellule del sistema nervoso trapiantate in topolini lobotomizzati sono cresciute e hanno riparato l'area del cervello danneggiata. "Abbiamo assistito a un parziale ripristino della funzionalità", ha detto Atala nel corso di una teleconferenza con la stampa. E' stato anche appurato che le cellule neurali così ottenute riescono a produrre neurotrasmettitori, mentre quelle del fegato possono secernere urea.

Ma gli scienziati non si lasciano trasportare dall'entusiasmo. Sanno che serviranno anni prima di poter ripetere gli esperimenti sugli esseri umani. Ma grazie alla facile reperibilità delle cellule, le ricerche potranno procedere a passo spedito.

Con quattro milioni di parti l'anno solo negli Stati Uniti, ha spiegato Atala, sarà facile raccogliere abbastanza campioni di cellule fetali da accumulare una banca dati che soddisfi le necessità di trapianto dell'intera popolazione. "Se si arrivasse a una banca di centomila campioni, il 99 per cento della popolazione americana potrebbe trovarne uno geneticamente compatibile per un eventuale trapianto", ha assicurato lo scienziato.

Ma intanto, una grossa fetta della comunità scientifica si congratula per la scoperta. Tra questi Carlo Alberto Redi, direttore del Laboratorio di biologia dello sviluppo dell'università di Pavia e direttore scientifico del Policlinco San Matteo di Pavia. Il risultato pubblicato oggi, ha osservato l'esperto, è il frutto di una sperimentazione molto lunga e che si basa su dati molto consistenti. "E' una ricerca che testimonia come la biologia cellulare stia mantenendo tutte le promesse, compiendo passi in avanti ogni giorno", ha aggiunto. Poter prelevare cellule staminali embrionali nel liquido amniotico significa avere a disposizione una quantità di cellule tale da coprire tutti i tipi immunologici.

E il risultato pubblicato oggi, ha proseguito, "è anche un esempio di come la comunità scientifica si stia organizzando per superare lo scoglio della ricerca sugli embrioni". Un risultato, ha concluso Redi, che induce a "guardare con ottimismo ai prossimi anni" e a ricordare che la biologia delle cellule staminali è uscita dai laboratori appena dieci anni fa: "E' un aspetto che i decisori politici dovrebbero considerare, assegnando finanziamenti adeguati".

Sarebbe davvero una gran cosa! In questo modo tutti i battibecchi etici cesserebbero...ci voglia il tempo che ci voglia, almeno la chiesa non avrà più nulla da ridire!

Spero che sia così, se si possono prelevare quelle cellule dal liquido amniotico senza danneggiare il feto può essere utile anche al bambino, se la ricerca sulle staminali continua a dare i suoi frutti.

E' una cazzata...una cosa del tutto inutile.

Potrei anche spiegarvi perche', ma poi passerei per saccente.

Beh...come saprete già con la donazione delle cellule contenute nel cordone ombelicale molti sono riusciti a fare miracoli....
sia perchè sono molto più tollerate sia perchè donatori di midollo non ce ne sono molti...sia perchè esistono banche in svizzera dove per 20 anni vengono congelate e conservate ...e permettono soprattutto ai parenti ma anche al bimbo stesso di usufruirne in qualsiasi momento...figuriamoci dal liquido amniotico quanto si può ricavare....
....
per saperne di più andate a leggere qui:

http://it.wikipedia.org/wiki/Cellula_staminale

http://staminali.aduc.it/php_newsshow_0_5823.html

A rischio di passare per saccente...

La cosa e' una cretinata atroce per tre ordini di motivi:

a. DISPONIBILITA': le staminali embrionarie si estraggono tranquillamente anche dalla placenta. Come dal cordone. Trovare che ci sono anche nel liquido amniotico non cambia assolutamente nulla riguardo alla disponibilita'. Tantevvero che in svariate parti del mondo ci si lavora tranquillamente sopra.

b. UTILIZZO: le staminali embrionarie fanno "gola" perche' possono diventare qualsiasi tipo di tessuro, ma tranquilli che danno rigetto al trapianto pure loro. Difatti, quelle che vengono attualmente usate (le cordonali) vengono usate nei trapianti ematologici (trapianti di midollo) dove C'E' BISOGNO di un certo grado di rigetto, perche' aiuta a combattere la malattia e le cellule residue eventualmente in giro. Ma e' un campo limitato.

c. AMNIOCENTESI: scusate, ma come vorreste fare voi per avere cellule? Ingravidiamo tutte le donne a portata di mano per avere liquido amniotico? Mettiamo il secchiello di raccolta sotto a quelle che stan perdendo le acque? No, immagino vogliate fare l'amniocentesi. Al di la' che sono MOLTO dubbiosa di quante cellule possano stare in un singolo prelievo per l'amniocentesi, immagino che non sappiate che l'amniocentesi comporta un rischio di 1/400 di ABORTO.


CONCLUSIONI: ci fa piacere vedere confermato che ci sono staminali nel liquido amniotico, ma all'atto pratico e' una cosa totalmente INUTILE.

Se era gia risaputo e, come dici tu Xyatha, inutile, perchè mai ha fatto tanto scalpore sta notizia?

Logan, di riflesso potrei chiederti come mai si continua a speculare sul delitto di Cogne. I giornalisti riconoscono ciò che fa notizia e lo amplificano a loro piacimento, il fatto che una notizia faccia scalpore non segna assolutamente nulla della sua importanza.

Perche' un conto e' lavorarci con le staminali e un conto e' scriverci sopra, Logan.

L'articolo se non ricordo male e' stato pubblicato da Nature Biotechnology; in genere questi grossi giornali danno LORO le comunicazioni alla stampa, quando hanno qualche articolo "da notizia" che stanno per pubblicare. E' un modo come un altro di farsi pubblicita', solo che ovviamente il giornalista vede "staminali-embrionarie-senza uccidere gli embrioni-etica-Vaticano" e si butta a pesce.

Piuttosto, qualche giorno fa e' uscito un articolo (che devo leggermi) di uno che pare che sia riuscito a riportare "indietro" le cellule adulte, facendole tornare staminali...ecco...QUELLO sarebbe un bel colpo^^

sono d'accordo con Xyatha... oltre x i motivi da lei descritti, anche x un altro in piu: ho lavorato 2 anni nella ricerca scientifica, e nel mio laboratorio si facevano anche questo genere di esperimenti, con i topi (proprio in collaborazione con quel professore italiano che hanno nominato nel telegiornale stasera e che ha partecipato a questa scoperta...); in tutti gli esperimenti (nostri o di chiunque altro) in cui si usavano le cellule staminali estratte da altri topi, dopo circa 6 mesi/ 1 anno si ritrovavano alcune di queste cellule in giro x altri tessuti diversi da quello in cui erano state iniettate... il che significa enorme rischio di cancro... (senza contare quanti topi morivano dopo l'operazione e/o quante poche cellule sopravvivevano dopo l'impianto...)

purtroppo il problema non è tanto avere le staminali (che cmq le staminali del cordone, della placenta o del liquido amniotico non sono come quelle embrionali...c'è una bella differenza) ma trovare il modo di impiantarle

EDIT: e x le cellule riportate indietro allo stadio di staminali...
1-non diventano cmq staminali totipotenti (come le embrionali)
2-sono ancora piu pericolose delle altre xche si è influito con varie sostanze sul loro ciclo e sull'espressione del DNA

questo non toglie che è positivo trovare vari modi x estrarre staminali senza toccare gli embrioni, ma di strada da fare ce n'è tanta

Alis, il problema non sarebbe avere le staminali indifferenziate, ma avere un processo del genere:

pezzo di pelle----> staminale----> fegato (o quel che sia) da reimpiantare

cioe', farle re-differenziare in qualcosa di diverso prima di impiantarle, non fare un impianto puro e semplice di roba indifferenziata potenzialmente cancerogena. E capisci che avere una opzione del genere, senza "conflitto" di rigetto, perche' viene dalla tua stessa pelle, per dire... beh, insomma, magari:P La differenziazione delle staminali e' un processo che gia' si fa... certo non fai la "pera" di staminali e basta (cioe', aspetta: in ematologia si fa, ma li' ributti nel sangue roba che "fa" sangue, quindi, tra virgolette, niente di strano".

Comunque probabilmente oggi grandina: io e Alis siamo d'accordo...

ah beh certo! questo si che sarebbe stupendo...certo non è x niente semplice far sviluppare un organo in vitro...

PS: preferirei la neve al posto della grandine

Alis, lo stanno GIA' facendo. Ci sono dei giapponesi che stanno facendo cornee da staminali recuperate nella mucosa della bocca, in Odontoiatria prendono le staminali da dentro la mandibola per rifarti parti di denti, e so che stanno anche facendo ricrescere pezzi di cuore (anche se per ora ci stan lavorando solo sul topo...).

Se ti interessa l'argomento, cerca roba sul Tissue Engeneering

Ammetto di non aver capito una mazza di quello che state dicendo, ma la cosa continua ad interessarmi...Vi porgo un'altra domanda allora!
E se le cellule staminali estratte dal liquido amniotico avessero un utilizzo specifico, come negli esempi della cornea e dei denti, che, per esempio, è troppo rischioso estrarre da altre fonti (come dal feto stesso, immagino)?
E' possibile, o ho sparato un'altra minchiata?

ammetto che non essendo piu nella ricerca da un anno non mi sono piu tenuto informato...
ma quindi vuoi dire che prendono le staminali, fanno la cornea o il pezzo di dente in vitro e poi lo impiantano?
io ero rimasto che alcuni professori stavano provando a ricreare delle parti di muscolo (parliamo sempre di "in vitro") partendo da staminali ma c'erano parecchi problemi soprattutto con la struttura di sostegno che si dovrebbe usare x far crescere il tessuto in tridimensionale... e pensavo che tutti gli altri organi avessero lo stesso problema... ma ora non so come siano messi...


non sono sicuro di aver capito cosa ti interessa sapere... spero di si:
il punto di trovare staminali in altre parti del corpo è importante proprio x evitare di estrarle dall'embrione (e penso che siamo tutti d'accordo sul fatto che non sia giusto)... poi riguardo l'utilizzo non è importante da dove vengono prese le staminali (anche se poi in realtà qualche differenza c'è) xche, in quanto "staminali", sono cellule "non differenziate", cioe con gli opportuni stimoli diventano qualsiasi tipo di cellula
se ho sbagliato a rispondere dimmi pure