arrivo anche io nella mischia!!
cominciamo da una cosa che sembra esser stata sottovalutata: la colonna sonora!!
Potente, appassionanate, ti prende dentro per le interiora e ti trascina con spartana forza dentro le immagini. Ogni nota sposa i colori e le atmosfere sin nei minimi dettagli contribuendo e dando una forza "
emozionale" alle immagini da far venire i brividi.
Si passa da melodie soavi e leggere, a melodie melanconiche e pressanti adatte a rappresentare ad esempio, la scena in cui Leonida si ferma a pensare davanti alla richiesta "terra e acqua". La musica in quel frangente entra in contrasto con i campi di grano ma diviene complementare sul primissimo piano del sovrano spartano e la sua fronte corrucciata. Medesima cosa può essere detta nella scena in notturna in cui la regina e Leonida parlano sul da farsi: la musica contrasta il momento di forte dolcezza e intimità ma anche qui da una forza espressiva al primo piano di Leonida tale da farci entrare nella sua testa e compatire la preoccupazione e il cruccio del sovrano.
Arrivando alle Termopili la musica passa da una melodia che definirei "quiete prima della tempesta" a un musica dura e ben ritmata

che allo spettatore mette il diavolo in corpo!
la fotografia:
le illuminazioni e gli effetti digitali concendono ad ogni scena un propria temperatura, una propria dimensione. Inutile dire che lo splendore della fotografia può esaltare o distruggere un film. Ancor più inutile dire che 300 è esaltato dal capolavoro del direttore della fotografia. I colori e la luce ci fanno provare il freddo della notte, la nostra pelle avverte la tempesta d'acqua sulla nostra pelle così come il calore del sole durante le giornate, o il calore dovuto allo sforzo fisico della battaglia. Durante tutte le scene di battaglia è presente la stessa illuminazione e lo stesso colore che si riscontra lap rima votla nel villaggio in fiamme (meraviglioso l'albero di cadavri creato da uno Tzimisce cne senso artistico). La temperatura del colore scende nelle scene dei contatti "diplomatici" tra gli inviati di Serse e quelli di Leonida o tra gli stessi due re. Meravigliose le sfumature che assume la scena in cui gli spartani impegnati a ricostruire il muro (con pietre e la "calce offerta dai persiani") per obbligare i persiani verso le Termopili. Vengono raggiunti dal persiano per parlamentare, la luce e il colore sono caldi ma non eccessivamente, man mano che la situazione degenera fino a giungere alla fine della scena la luce e il colore divengono sempre più caldi sino a far provare quasi un caldo asfissiante.
Bellissimi i paesaggi con le montagne controluce all'alba e al tramonto, i campi di grano baciati dal sole in cui la luce e i colori fanno tirare una boccata d'aria allo sguardo dell'osservatore.
Sublimi le scene controluce, su tutte quella dei persiani che vengono spinti a mare in un meraviglioso campo totale delle loro silouette che si intrecciano dando l'idea della concitazione della scena. La disposizione delle sagome richiama la collocazione dei corpi e delle armi della battaglia di Paolo Uccello solo ripresa da un'altro punto di vista.
chiudo questa tematica citando la luminosità delle scene: la luminosità impiegata fa apparire il film come se invece di opsservare un monitor stessimo osservando la carta patinata di un tipico fumetto americano coi suoi tipici riflessi, con la sua tipica luminosità.
Interpretazione / doppiaggio
Ottime il 90% delle interpretazioni su tutte pongo Leonida, Serse, il generale spartano di cui mi sfugge il nome, specialmente alla morte del figlio e del consigliere spartano. Buona l'interpretazione di "Faramir". L'intepretazione della regina e dell'oracolo potevano essere migliori. La regina sia nella versione originale che in quell italiana aveva una voce monotono le espressioni del volto e i movimenti sono buone a tratti. L'oracolo, specialmente nelle inquadrature più strette, durante la danza, rendevano purtroppo evidente che la ripresa di quelle scene erano svolte in subacquea. Devo ammettere però che ciò danneggia relativamente la poeticità della scena. Il doppiaggio rende ottimamente la figura "divina" di Serse (tra l'altro ammazza quanto l'hanno fatto grosso!! hanno palesemente utilizato la medesima tecnica di trompe l'oeil utilizzata per rendere nano gimli e giganti gli umani rispetto agli Hobbit nel signore degli anelli), sottotono il doppiaggio della regina, buono quello dei consiglieri, ottimo quello dei sacerdoti. un'altra voce che nel film stona è quella del giovane spartano figlio del generale, davvero bruttina. Leonida è doppiato bene e tanto per cantare fuori dal coro, preferisco il suo doppiaggio italiano, duro e "spartano", rispetto all'originale americano decisamente troppo "calcato".
Un plauso particolare va alla prova resa dai piccoli spartani le cui espressioni erano aprticolarmente glaciali e nei momenti di lotta assai ferali e crudeli. Ottima la voce narrante.
Costumi e trucco
Finalmente le armi e gli elmi non son lisci come la pelle del culo di un bambino appena nato!! Le armi e gli scudi spartani sono praticamente perfette riproduzioni. La barba e l'acconciatura di Leonida, si nota specialmente nella scena in cui morente si rivolge alla sua regina, è la perfetta riproduzione delle teste dei Kuroi della grecia classica: la barba a "punta", i riccioletti ben divisi sulla fronte, le tre "fasce" ben divise di capelli in testa. Una meravigliosa citazione! Anche le divise e i costumi dei persiani sono splendide riproduzioni. Anche le toghe dei consiglieri e i vestiti della egina meritano una menzione. I costumisti hanno curato tutto in maniera perfetta.
effetti speciali e Cf
che dire se non
perfetti! Non c'è un solo dettaglio che stoni. Gli interventi di CF sono tutti molto realistici e ben resi. Su tutti il gabbiano che appollaiato sulla lancia spartana spicca il volo e vola verso il mare. Cito in particolare quest'immagine poichè è facile mascherare gli interventi di Cf ove essa non è soggetto della narrazione, ad sempio i paesaggi. Ben più arduo è il raggiungimento di tale scopo quando l'elemento di cf è centrale rispetto la narrazione.
Citazione di Sin City quando il volto del corruttore persiano giunto dai sacerdoti diviene nero e i suoi occhi bianchissimi portando sullo schermo una classica immagine in pieno stile miller.
Regia
Poco ma buono il lavoro del il regista. Le sequenze sono prese pare pare dalla graphic novel del genio creatore di Sin City. Capolavoro, la regia di questo film è lo stato di sublimazione dell'arte della regia. Ogni immagine è un quadro a se stante collegati con sapiente tecnica ed enorme sensibilità. Non è presente il tutto il film uno stacco o una dissolvenza che infastidisca la visione. Il ritmo delle immagini è indiavoltato ma non disturba, varia costantemente da situazione a situazione costruendo nella generalità un ritmo narrativo da manuale. Anche il tirmo interno ad ogni immagine è davvero ben calibrato, con un gioco continuo di rallenty o accellerazioni che imbriglia lo spettatore e ne incolla lo sguardo allo schermo. Sublime la scEna di chiusura in cui gli spartani si muovono al rallenty e la macchian da presa si avvicina con una zoommata a velocità alternata fino a chiudere sullo scudo di "faramir". I movimenti di camera sono perfetti, le angolazioni le inquadrature sono davvero l'esempio visibile di come un regista può, piegando a suo piacimento le immagini e la sua fantasia, forgiare un opera di monumentale bellezza e forza.
le frasi che preferisco( in ordine di di proiezione del film):
1
-Insulti la mia regina, minacci la mia gente di morte e schiavitù-
-leonida questa è pazzia-
-Pazzia?? QUESTA E' SPARTAA!-
2
-folli! le nostre frecce oscureranno il sole-
-Beh vuol dure che combattermo nell'ombra-
3
-SPARTANI! QUI E' DOVE COMBATTEREMO, QUI E' DOVE LORO MORIRAANOO!-
4
-SPARTANI! preparate la colazione e mangiate in abbondanza perchè QUESTA SERA CENEREMO ALL'INFERNO!-
voto: 9