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 Oggetto del messaggio: Rianimazione di un feto dopo l'aborto
MessaggioInviato: lun feb 04, 2008 11:42 
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Riporto le posizioni di entrambe le "fazioni" ideologiche che in questi giorni si scontrano sulla legge 194.
Personalmente temo che la salita al governo di un nuovo polo cattolico possa portare indietro rispetto ai progressi dell'Europa e degli USA in campo scientifico. E intanto torna di moda l'accanimento terapeutoco.


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Testo congiunto dei direttori delle cliniche ginecologiche delle università romane
"Un neonato vitale, in estrema prematurità, va assistito anche se la madre è contraria"

Aborto, documento dei ginecologi
"Il feto deve essere rianimato"


ROMA - "Un neonato vitale, in estrema prematurità, va trattato come qualsiasi persona in condizioni di rischio, e assistito adeguatamente". Così si legge in un documento congiunto, firmato dai direttori delle cliniche di Ostetricia e Ginecologia di tutte e quattro le facoltà di Medicina delle università romane: La Sapienza, Tor Vergata, la Cattolica e il Campus Biomedico. Secondo i cattedratici, infatti, "con il momento della nascita la legge attribuisce la pienezza del diritto alla vita e, quindi, all'assistenza sanitaria". Di fatto, nel caso in cui un feto nasca vivo dopo un'interruzione di gravidanza, il neonatologo deve intervenire per rianimarlo, "anche se la madre è contraria, perché prevale l'interesse del neonato".

Il documento è stato presentato al termine di un convegno, promosso dalle stesse cattedre, all'ospedale Fatebenefratelli di Roma, in occasione della Giornata della Vita. "Nell'immediatezza della nascita - afferma Cinzia Caporale, biologa e membro del Comitato nazionale di Bioetica - il medico deve agire in scienza e coscienza sull'opzione di rianimare, indipendentemente dai genitori, a meno che non si palesi un caso di accanimento terapeutico".

Nel documento, il caso degli aborti dopo la 22esima settimana non viene esplicitamente citato, ma la presa di posizione ricalca le preoccupazioni già espresse dai vescovi italiani, riguardo ai casi di interruzione volontaria di gravidanza dopo il quarto mese, quando cioè le moderne tecniche di rianimazione consentirebbero di mantenere in vita il feto.

"L'attività rianimatoria esercitata alla nascita - si legge nel testo - dà il tempo necessario per una migliore valutazione delle condizioni cliniche, della risposta alla terapia intensiva e delle possibilità di sopravvivenza, e permette di discutere il caso con il personale dell'Unità ed i genitori". Tuttavia, concludono i firmatari, "se ci si rendesse conto dell'inutilità degli sforzi terapeutici, bisogna evitare a ogni costo che le cure intensive possano trasformarsi in accanimento terapeutico".

Il medico, quindi, come precisa Caporale, deve rianimare sempre. Nell'ipotesi in cui il feto sopravviva all'aborto "non ritengo necessario chiedere il consenso della madre - sottolinea la biologa membro del Comitato nazionale di bioetica - in questo caso infatti si esercita un'opzione di garanzia con cui si tutela un individuo vulnerabile e fragile, qual è il neonato, in una fase in cui non si hanno certezze cliniche". "Secondo me - aggiunge - si può presumere lo stato di abbandono giuridico del neonato da parte della madre, che ovviamente può tornare indietro sulla sua decisione".

"Non si può decidere di assistere un neonato solo in base alla settimana di gravidanza - spiega Domenico Arduini, direttore della Clinica ostetrica e ginecologica di Tor Vergata - ma in base alla patologia della madre e del figlio. Un bambino nato alla 21esima settimana non sopravvive, ma già a partire dalla 22esima ha tra il 14 e il 26% di possibilità". Salgono le aspettative di vita dalla 23esima settimana: "Al primo giorno le probabilità oscillano tra il 30 e il 47% - dice Giuseppe Noia, docente di Medicina prenatale alla Cattolica - oggi rispetto a dieci anni di fa migliorano le aspettative di sopravvivenza, ma il problema della scelta dell'assistenza è sul futuro del neonato e un'eventuale disabilità. Alcuni genitori preferiscono addirittura che i loro bimbi non vengano assistiti".


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L'INTERVISTA. Livia Turco, ministro della Salute: così non si aiuta la maternità
"Aspetto il parere del Consiglio Superiore di Sanità: servono punti fermi ed equilibrati"

"Crudeltà insensata la rianimazione
contro la volontà della madre"



ROMA - Livia Turco, anche se ministro della Salute di un governo sconfitto, è ancora molto determinata. "Sfido", dice in modo netto e scandendo le parole, "sfido chi vuole mettere in discussione la 194, una legge molto saggia e lungimirante". Anche se è dispiaciuta e stanca per i toni di un dibattito che appare a tratti "surreale", per la "bagarre politica", per affermazioni che "non aiutano la maternità e ad accogliere una vita", Livia Turco non si sente vinta. E sa che non è il momento dei giri di parole: "É una crudeltà insensata voler rianimare un feto contro la volontà della madre".

Ministro, perché è tornato lo scontro sull'aborto?
"Non lo so, so però che non è un dibattito sereno, non so quanto queste prese di posizione saranno efficaci per promuovere la capacità di accoglienza della maternità. Questo è invece importante: che chi vuole un figlio possa farlo con un sostegno, un'accoglienza. Occorre fare un dibattito serio su questo, bisognerebbe ragionare di più sulle persone e meno sui principi, sarebbe necessario mettere in campo dialogo e reciproco ascolto. Il dibattito che c'è ora non promuove una maggiore accoglienza di una vita umana, invece si allontana sempre di più dalle persone reali".

Eppure posizioni come quelle dei ginecologi delle università romane sembrano voler dare più attenzione alla vita. Cosa ne pensa di quello che hanno detto che può essere necessario rianimare il feto anche contro la volontà della madre?
"Vogliono rianimare il feto? Va bene, rianimino il feto. Anche nella 194 c'è un riferimento a questo, c'è sempre comunque un medico che decide, di volta in volta, in base ad ogni storia e ad ogni peculiarità. Mi sembra però una crudeltà insensata che certo non aiuta ad accogliere una vita umana farlo contro la volontà della madre. Credo che conti il parere del medico e che la vita vada alimentata ma non contro la volontà della madre ma con quella volontà e il medico non può non tenerne conto. Questo documento delle università romane è solo un documento, lo prendo per quello che è".

Lei ha chiesto il parere del Consiglio superiore di sanità sulle cure ai nati prematuri. È stato elaborato? Lo diffonderà?
"L'ho avviato ma non è stato ancora deliberato, lo solleciterò nonostante la complessa situazione politica. Credo che ci sia bisogno di punti di riferimento sereni che nascono dalle competenze mediche, il Paese deve avere punti di riferimento equilibrati lontani dalla bagarre e dalle strumentalizzazioni politiche".

Si attende anche l'entrata in commercio della Ru486, la pillola abortiva. Anche su questo c'è già chi ha dichiarato battaglia. È vero che sarà in vendita a febbraio?
"C'è un procedimento avviato, si deve proseguire una procedura, la Ru486 è utilizzata nei paesi europei, l'Italia si basa su una procedura che non è conclusa, l'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, dovrà pronunciarsi, è un passo necessario per consentire un dibattito sereno".

Ministro, siamo alla vigilia di un nuovo governo, pensa che nella prossima legislatura verrà messa in discussione e cambiata la legge 194?
"L'ho detto e lo ripeto: sfido chi vuole metterla in discussione. Vedendola da vicino l'ho apprezzata ancora di più, ho apprezzato il suo equilibrio e la sua lungimiranza. La legge ha fatto leva su due principi etici fondamentali: la responsabilità femminile e la responsabilità del medico. Io sono serena. Tutti sanno che con questa legge l'aborto è diminuito. Ho fiducia nelle donne e nella loro saggezza".

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!


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 Oggetto del messaggio: Re: Rianimazione di un feto dopo l'aborto
MessaggioInviato: lun feb 04, 2008 12:45 
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siamo ad un passo dalla legalizzazione della negromanzia


un bel +1 non guasta ogni tanto

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 Oggetto del messaggio: Re: Rianimazione di un feto dopo l'aborto
MessaggioInviato: lun feb 04, 2008 14:18 
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Quoto le tue apprensioni e preoccupazioni Muze, è un colpo al cuore per me... :(

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 Oggetto del messaggio: Re: Rianimazione di un feto dopo l'aborto
MessaggioInviato: lun feb 04, 2008 15:10 
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Non é completamente insensata, solo che credo il nostro progresso medico non arrivi ancora a quei livelli.

Poi magari mi sbaglio...

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 Oggetto del messaggio: Re: Rianimazione di un feto dopo l'aborto
MessaggioInviato: lun feb 04, 2008 16:13 
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Ad essere onesto, neanche io questa volta ho un'opinione molto decisa in merito. Credo dipenda tutto dalle singole situazioni, è per questo che fare una legge generica è difficile.

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 Oggetto del messaggio: Re: Rianimazione di un feto dopo l'aborto
MessaggioInviato: lun feb 04, 2008 16:18 
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Ogni volta che si fanno leggi di questo genere temo che per seguire l'Idea si perda di vista l'essere umano, per seguire l'idea, giusta o sbagliata che sia, si rischia di far soffrire persone o future persone che non hanno intenzione di soffrire o che non volevano niente di quello che l'Idea vuole...

Forse sono un po' contorto... :?

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 Oggetto del messaggio: Re: Rianimazione di un feto dopo l'aborto
MessaggioInviato: lun feb 04, 2008 20:02 
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Nient'affatto, sono perfettamente d'accordo con te.

Ogni volta che lo Stato intende promuovere una legge che, come ben dice Azrael, è generica, inevitabilmente andranno a crearsi situazioni in cui i diritti specifici di una persona vengono calpestati.
E questo perchè, come rileva Ysi, una legge generica antepone l'idea alle persone.

Ma poichè una legge specifica per ogni caso sarebbe impossibile, a mio parere in determinati ambiti sarebbe bene che lo Stato non s'intrometta, lasciando che ciascuna situazione si risolva secondo i desideri delle persone direttamente coinvolte.

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 Oggetto del messaggio: Re: Rianimazione di un feto dopo l'aborto
MessaggioInviato: mar feb 05, 2008 22:45 
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in realtà, quanto dichiarato dai dottori è un falso anche se è un cavillo.
loro affermano che tutti i cittadini italiani devono essere curati, ma un feto di pochi mesi non è un cittadino e non è italiano non essendo ancora registrato all'anagrafe.
Comunque la legge 194 a mio dire può essere rivista in alcune parti, ma è una buona legge, se venisse abolita torneremmo alla penosa e drastica situazione di prima con centinaia di donne che morivano in "ambulatori" ricavati negli scantinati o in piccole camere nascoste.

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 Oggetto del messaggio: Re: Rianimazione di un feto dopo l'aborto
MessaggioInviato: mar feb 05, 2008 23:39 
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Skaan Natsaclanee ha scritto:
in realtà, quanto dichiarato dai dottori è un falso anche se è un cavillo.
loro affermano che tutti i cittadini italiani devono essere curati, ma un feto di pochi mesi non è un cittadino e non è italiano non essendo ancora registrato all'anagrafe.

Hum in Italia non c'è l'obbligo di curare TUTTI?
Cioè, anche se si trova una persona senza documenti mica la si lascia a morire in mezzo alla strada, così come cittadini statunitensi o del Lesotho.

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 Oggetto del messaggio: Re: Rianimazione di un feto dopo l'aborto
MessaggioInviato: mer feb 06, 2008 09:59 
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veramente gli Statunitensi, se non hai l'assicurazione medica ti lasciano crepare, ma non è questo il caso ;)
Per me comunque è una cavolata cercare di rianimare un feto abortito di 3 mesi anche se certo non vieterei di farlo fintanto che garantiscono la possibilità d'aborto invariata

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 Oggetto del messaggio: Re: Rianimazione di un feto dopo l'aborto
MessaggioInviato: mer feb 06, 2008 22:28 
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quello che mi chiedo io è: che senso ha rianimare un feto, che ha scarse possibilità di sopravvivenza e, soprattutto, non ha una famiglia?

credo che tornare indietro impedendo l'aborto sia una cosa da paese del terzo mondo....
a, forse lo siamo già.....

verrà il giorno che posterò dall'estero se si continua così.......

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le apparenze esistono per guardare oltre, giacchè il cuore più grande può battere nell'essere più piccolo e singolare. Chi chiude gli occhi per presunzione non scoprirà questo preziosissimo tesoro ne in se stesso nè negli altri
perchè io..... sono un uomo con dei sentimenti.... P.N.


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MessaggioInviato: mer feb 06, 2008 22:30 
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Skaan Natsaclanee ha scritto:
veramente gli Statunitensi, se non hai l'assicurazione medica ti lasciano crepare, ma non è questo il caso ;)

Stiamo parlando dell'Italia.

In Italia un cittadino statunitense, uno del lesotho, uno senza documenti e un apolide vengono tutti curati in caso stiano morendo sul ciglio della strada, quindi: "loro affermano che tutti i cittadini italiani devono essere curati, ma un feto di pochi mesi non è un cittadino e non è italiano non essendo ancora registrato all'anagrafe." perde un po' del suo senso, no?



PS: Tra l'altro anche negli US vieni curato pure senza assicurazione medica, hanno l'obbligo di stabilizzare le tue condizioni nel caso stessi morendo, poi magari ti buttano in mezzo alla strada subito dopo, ma è un altro problema :P

gio83 ha scritto:
quello che mi chiedo io è: che senso ha rianimare un feto, che ha scarse possibilità di sopravvivenza e, soprattutto, non ha una famiglia?

Che senso ha rianimare un barbone che ha scarse possibilità di sopravvivenza, non ha una famiglia ecc.?
Che senso ha rianimare un bambino trovato in un cassonetto? :o

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 Oggetto del messaggio: Re: Rianimazione di un feto dopo l'aborto
MessaggioInviato: mer feb 06, 2008 22:40 
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Khelden Tahl ha scritto:
Che senso ha rianimare un barbone che ha scarse possibilità di sopravvivenza, non ha una famiglia ecc.?
Che senso ha rianimare un bambino trovato in un cassonetto? :o
tanti barboni sono barboni per scelta, un bambino è già una persona, mentre se parliamo di feti, ancora non parliamo di una cosa vivente, almeno secondo il mio parere, oltretutto, in questo caso andiamo contro una scelta fatta da una persona nel pieno rispetto delle leggi, già non deve essere semplice decidere di abortire, metti che in sala operatoria ti prendano il feto e lo salvano, credo che la "mamma" che già sarebbe distrutta a livello psicologico, lo sarebbe ancora di più.....

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 Oggetto del messaggio: Re: Rianimazione di un feto dopo l'aborto
MessaggioInviato: mer feb 06, 2008 22:57 
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gio83 ha scritto:
Khelden Tahl ha scritto:
Che senso ha rianimare un barbone che ha scarse possibilità di sopravvivenza, non ha una famiglia ecc.?
Che senso ha rianimare un bambino trovato in un cassonetto? :o
tanti barboni sono barboni per scelta, un bambino è già una persona, mentre se parliamo di feti, ancora non parliamo di una cosa vivente, almeno secondo il mio parere, oltretutto, in questo caso andiamo contro una scelta fatta da una persona nel pieno rispetto delle leggi, già non deve essere semplice decidere di abortire, metti che in sala operatoria ti prendano il feto e lo salvano, credo che la "mamma" che già sarebbe distrutta a livello psicologico, lo sarebbe ancora di più.....

Tanti barboni sono barboni per scelta. Quindi?

Cita:
mentre se parliamo di feti, ancora non parliamo di una cosa vivente

Se non sono viventi come li si può RIanimare?

Cita:
in questo caso andiamo contro una scelta fatta da una persona nel pieno rispetto delle leggi

Non è così semplice. La donna sceglie di abortire, ma nel caso il bambino abortito sia VIVO, che si fa? Lo si lascia morire? Lo si ammazza?
Il fatto che sia in pieno rispetto della legge non credo dovrebbe interessare un medico.

Cita:
metti che in sala operatoria ti prendano il feto e lo salvano, credo che la "mamma" che già sarebbe distrutta a livello psicologico, lo sarebbe ancora di più

Questa è surreale :asd:

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 Oggetto del messaggio: Re: Rianimazione di un feto dopo l'aborto
MessaggioInviato: mer feb 06, 2008 23:02 
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Non vorrei che questi discorsi, non questi che vengono fatti qui a Valm che sono puro allenamento dialettico, portasse una corrente di pensiero filosofo-religiosa a prevalere su altri concetti e idee cambiando radicalmente alcuni importanti traguardi raggiunti in campo sociale.

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