Il forum dei Drow, dei Vampiri e delle creature dell'oscurità
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 Oggetto del messaggio: Re: I Gdr dal punto di vista della Chiesa...
MessaggioInviato: sab feb 23, 2008 03:05 
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Pauerpleier
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Khelden Tahl ha scritto:
I Gdr dal punto di vista di quale Chiesa?


:roll:

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 Oggetto del messaggio: Re: I Gdr dal punto di vista della Chiesa...
MessaggioInviato: sab feb 23, 2008 11:04 
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comunque a parte esser d'accordo con Azrael slu fatto di idolatrare quelle poche donne che giocano, questa notizia è vecchia come il cucco :D

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 Oggetto del messaggio: Re: I Gdr dal punto di vista della Chiesa...
MessaggioInviato: sab feb 23, 2008 12:49 
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Lord Decadence ha scritto:
Rigorosamente Cattolica...i principi che vengono enunciati sono riconducibili a quel particolare culto.

Questo non vuol dire nulla.

L'ha scritto un prete, un vescovo, il papa?
No?
E allora freganulla :P.

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 Oggetto del messaggio: Re: I Gdr dal punto di vista della Chiesa...
MessaggioInviato: sab feb 23, 2008 14:41 
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Alcune parti sono interessanti, chi l'ha scritto aveva più di una vaga idea dell'argomento.

I giudizi finali sono ridicoli, é anche da dimostrare che l'interesse verso tematiche occulte sia una cosa negativa: come dire che se studi fisica e chimica cerchi automaticamente di creare una bomba nucleare!

La cosa buffa é che ho iniziato a fare gioco di ruolo frequentando l'azione cattolica :jollone:

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"[...]vedete dei marinai che stanno scaricando delle tasse..."
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 Oggetto del messaggio: Re: I Gdr dal punto di vista della Chiesa...
MessaggioInviato: sab feb 23, 2008 16:22 
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Khelden Tahl ha scritto:
Lord Decadence ha scritto:
Rigorosamente Cattolica...i principi che vengono enunciati sono riconducibili a quel particolare culto.

Questo non vuol dire nulla.

L'ha scritto un prete, un vescovo, il papa?
No?
E allora freganulla :P.


Questo significa che un credente, un semplice fedele, non avendo ricevuto i voti, non è autorizzato ad essere portatore di fede, e a condividere con il resto del mondo i principi che la propria chiesa porta avanti, giusti o sbagliati che siano? Mi pare un poco riduttivo nei confronti della religione allora...se l'ha scritto il papa, il testo allora è valido, o anche un suo sottoposto, poiché regolarmente ordinati hanno studiato...questo posso ammetterlo. Ma le idee generali, i principi che vengono enunciati, qualunque fedele indottrinato potrebbe averle...soprattutto quelli che più che fedeli chiamerei bigotti.

Purtroppo, e per questo chiedo venia, come ho già detto non posseggo la fonte di tale scritto. Ma se non vado errato, la papa & Co. non apprezzò alcuni romanzi di genere fantastico (fantastico eh, non fantasy), mi pare ad esempio che condannò il romanzo Harry Potter alla scomunica, o similmente. Lungi tale libro essere avvicinabile alla sacra cultura del fantasy...ma in fondo le idee si traspongono facilmente...non dimentichiamoci che il nostro caro Benedetto, è pur sempre a capo del Sant'Uffizzio, in altri tempi conosciuto come Santa Inquisizione...mettere all'indice è il suo lavoro... :)

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 Oggetto del messaggio: Re: I Gdr dal punto di vista della Chiesa...
MessaggioInviato: sab feb 23, 2008 21:00 
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Lord Decadence ha scritto:
Questo significa che un credente, un semplice fedele, non avendo ricevuto i voti, non è autorizzato ad essere portatore di fede, e a condividere con il resto del mondo i principi che la propria chiesa porta avanti, giusti o sbagliati che siano? Mi pare un poco riduttivo nei confronti della religione allora...se l'ha scritto il papa, il testo allora è valido, o anche un suo sottoposto, poiché regolarmente ordinati hanno studiato...questo posso ammetterlo. Ma le idee generali, i principi che vengono enunciati, qualunque fedele indottrinato potrebbe averle...soprattutto quelli che più che fedeli chiamerei bigotti.

Sinceramente non penso sia così difficile da capire.

Se lo dice il Papa, è il punto di vista della Chiesa.
Se lo dice un consiglio di vescovi, è il punto di vista della Chiesa.

Se lo scrive un credente, è il punto di vista di un singolo.

Se non è ufficiale non vale nulla.

Altrimenti domani io urlo "Kosovo merda!" in piazza, e i giornali stranieri avranno in prima pagina "Retromarcia dell'Italia sul riconoscimento dell'indipendenza Kosovara".
Non è difficile, dai. :P

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 Oggetto del messaggio: Re: I Gdr dal punto di vista della Chiesa...
MessaggioInviato: sab feb 23, 2008 23:27 
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Ho ben capito ciò che intendevi dire...l'ufficialità di un testo concordo che sia importante...

Ma a volte si deve guardare oltre queste sottigliezze, anche perché in casi delicati come questi, il parere del singolo, molte volte esprime il giudizio della comunità...ma non avendo prove da apporre in mio favore, mi astengo dal giudicare o continuare a sostenere tale convinzione...;)

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 Oggetto del messaggio: Re: I Gdr dal punto di vista della Chiesa...
MessaggioInviato: dom feb 24, 2008 21:54 
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http://www.miodiosalvami.net/tm/giochi_ruolo.html
http://christusveritas.altervista.org/giochi_di_ruolo.htm
Tarcisio Mezzetti è nato a Magione, in provincia di Perugia, il 9 Marzo 1931. Sposato, con tre figli, é nonno. Ha lavorato come ricercatore negli Stati Uniti dal 1959 al 1964.
Nominato assistente universitario e poi professore presso l'Università di Perugia, alla facoltà di Farmacia, è stato titolare della cattedra di Complementi di Chimica Tossicologica presso la stessa Università. Da pensionato serve a tempo pieno Gesù. Appartenente fin dal 1976 al Rinnovamento nello Spinto Santo assieme alla moglie (convertita nello stesso RnS dall'ebraismo al cattolicesimo) è stato membro del Comitato Nazionale di Serviziodel RnS dal 1985.
Fa parte dei responsabili delle comunità Magnificat di Perugia con le quali anima corsi di guarigione e di evangelizzazione in seno al Rinnovamento stesso.

Nemmeno chiedere "quali sono le credenziali dell'articolo?" era difficile ^^
Direi che il tipo è un pericoloso fondamentalista cattolico. Lo dico seriamente.
---
Giochi di Ruolo e dipendenze patologiche

di Massimo Montani e Gilberto Gerra

Centro Studi Farmaco-tossicodipendenze, Az. Usl di Parma. Tratto da : "Movimenti Religiosi Alternativi" DOSSIER a cura del GRIS N. 26

L'espansione della pratica dei giochi di ruolo ha sollevato da più parti perplessità e allarme: l’ambientazione spesso irreale o truculenta, il carattere totalizzante e la lunga durata di questi "giochi " porterebbe a fenomeni di alienazione e dipendenza fra i praticanti. L'articolo che segue prende dettagliatamente in esame il rischio reale.

La diffusione del "giochi dl ruolo" tra gli adolescenti, nell'età della difficile ricerca personale, è estremamente preoccupante e dovrebbe suscitare interrogativi non banali negli adulti. L'impiego di questo materiale riguarda un gran numero di giovani, a diversi livelli di coinvolgimento psichico ed emozionale, con conseguenze sul comportamento che non è semplice valutare.

Certo non è sensato liquidare il problema sbrigativamente, considerando questa, al pari di altre, la moda legata ad una effimera sottocultura: troppo evidente è la difficoltà degli adolescenti del nostro tempo a pensare un proprio futuro, a riconoscere la propria identità sostanziale, a polarizzare l’esistenza rispetto ai sistemi dei valori, per sottovalutare strumenti "ricreazionali" che proprio con l’identità inducono a giocare.

E ancora la diffusione di disordini psicologici e comportamentali che includono la ricerca delle "sensazioni forti"', al di fuori di un quotidiano grigio, la incapacità a distinguere tra reale e virtuale, la povertà di percezione e comunicazione delle emozioni suggeriscono la possibile corrispondenza ambigua di questi "giochi alle patologie sociali emergenti.

L'ambientazione dei giochi include, nella migliore delle ipotesi, il mondo magico, del mistero, pieno di incantesimi, maghi, fate, elfi, guerrieri mitici; tematica classica lo scontro tra il guerriero buono e il potente malvagio: l’adolescente respira una mentalità fatta di destini ineluttabili e di insormontabili maledizioni, si immedesima in una cornice piena di ultra-poteri e di mitologie che pongono ristretti limiti alla libertà della persona.

Nei casi peggiori, e molto frequenti, l’ambiente dei giochi è quello dei mostri, dei vampiri, dell'horror più cruento, dell'occulto e dei riti iniziatici. Si va dagli amuleti stregati all'immedesimarsi nel divorare carogne e al rivivere di cadaveri: un supermercato del sacro, dell'"aldilà" e del sacro-satanico non lontano dal modo di pensare che conduce ad aderire a gruppi o sette di questo settore.

Il bravo giocatore è quello che sa immedesimarsi meglio nel ruolo prescelto o assegnato; viene molto apprezzato per le soluzioni intelligenti, per le risorse personali che sa tirare fuori per districarsi nei passaggi più difficili del gioco: i giochi di ruolo sono per gente "smart", intelligente, brillante, astuta che guarda dall'alto in basso chi si accontenta degli spaghetti, della fidanzata e della vita reale: un cimento per uomini un pò "superiori", o che comunque presto nel gruppo stabiliranno una gerarchia di "superiorità" in base alle capacità e all'intuito. Si afferma così l’atteggiamento mentale che, attraverso un "cammino di perfezionamento", consentirebbe alla persona di raggiungere grandi risultati, ignorando limiti e relazioni interpersonali: è l'ottica utilizzata nei percorsi delle sette del "potenziale umano".

Il fatto più inquietante è che la metodologia di tali giochi presenta forti assonanze e probabilmente una origine comune con modalità utilizzate all'interno di particolari forme di psicoterapia di gruppo: in questo ambito il terapeuta, conducendo il gruppo utilizza l’assunzione di ruoli per i pazienti, al fine di far emergere aspetti interiori inespressi, facilitare l’introspezione, rimuovere inibizioni, suggerire strategie di cura e ottenere effetti catartici.

Diviene impensabile che strumenti così delicati, utilizzati da terapeuti abilitati, nei limiti di ben precisi vincoli deontologici, e con competenze specifiche, vengano impiegati in modo aspecifico, dati in pasto, attraverso dettagliatissimi "manuali", a chiunque li acquisti.

Il leader naturale di un gruppo dl adolescenti verrà dotato, attraverso il gioco, di approfonditi elementi metodologici per indurre altri nei ruoli previsti dal gioco stesso: il manuale gli suggerisce tutti i fattori necessari, gli atteggiamenti, i comportamenti, il modo di sentire e di pensare: le sue capacità carismatiche verranno ampliate da questa "dotazione" senza che alcun riferimento etico sia garantito: si vede con facilità il rischio dell' instaurarsi di dipendenze e sudditanze, di prevaricazioni e strumentalizzazioni che esulano dalle normali dinamiche di un gruppo adolescenziale.

La cosa diviene ancor più seria se si considerano i tempi del gioco: non si tratta di incarnare il ruolo di un personaggio fantastico per una o due sere, ma per molti mesi di seguito: occorre immaginare come ci si sente rivestendo il carattere del killer, del vampiro, della vittima, dell' impiccato o dell'oste menzognero per 12 - 18 mesi.

"Il gioco migliore - ci ha detto con entusiasmo uno dei giovani coinvolti – è quello che non finisce mai, che dura tutta la vita" : un immedesimarsi che sostituisce irreversibilmente il ruolo fittizio e condizionato alla persona e alle sue scelte.

Il leader del gruppo diviene un "master", un coordinatore-facilitatore che ha il compito di condurre il gioco: di solito personalità "dominanti", ad elevata autostima, forte determinazione, spunti di tipo narcisistico-istrionico assumono il ruolo di master; questi soggetti tradiscono una forte aggressività rivolta verso gli altri, ma la capacità di controllare i pari senza prevaricazioni aperte o cruente.

I soggetti alla ricerca di identità, piu attratti da prospettive ideali, che trovano disattese nella società reale, con caratteri di fondo non lontani dal pattern depressivo, o con personalità passivo-dipendente, si adattano al ruolo di giocatore e ricevono punto per punto dal manuale le informazioni necessarie alla definizione di sè: come devono essere "fisicamente", come sentirsi psicologicarnente, quali atteggiamenti assumere: un vero e proprio stato di dipendenza può instaurarsi nei confronti del master: "Tutto dipende dalla bravura del master - ammette un giocatore di diciotto anni - se ci sa fare il gioco diventa straordinario" ; il ritorno ad una realtà senza ruoli predefiniti e senza guida può essere disorientante.

Il master racconta: è la voce fuori campo, il filo conduttore, il narratore, tra le pagine di un libro, che dà colore agli avvenimenti, ai luoghi, ti fa entrare nelle situazioni. Può essere più o meno direttivo, svolgere il ruolo di un semplice "facilitatore" o suggerire con autorità incondizionata il canovaccio su cui i giocatori costruiscono la loro parte.

Permette di scegliere i personaggi o li assegna a seconda delle caratteristiche dei giocatori: anche in questo caso un ambito ricreazionale di apparente libertà si trasforma in luogo di stigmatizzazione, nell'assegnazione di "etichette" che, della persona, pretendono di esaurire le potenzialità in modo rigido e riduttivo.

Il gioco è tutto mentale, non fisico, non agito: le paure o l’impatto con la concretezza, con la vita misurabile, con "l’alterità" degli altri senza mediazioni sono rimandati a un futuro senza definizione; il virtuale fa da ricettacolo per la sensazione di inadeguatezza a relazioni interpersonali "vere"', fatte anche di accettazione dei propri limiti e dei problemi degli altri.

Le conseguenze di quest’immersione nel virtuale, che si estendono alla vita di tutti i giorni, hanno proporzioni non valutabili. I rapporti sessuali al di fuori della coppia stabile sono liberati da "fastidiosi sensi di colpa" se avvengono in conseguenza dell'assunzione di un ruolo per gioco: la violenza o i comportamenti autodistruttivi non sei tu che li agisci, ma il tuo personaggio che ti è rimasto "appiccicato" addosso, quindi sono resi più giustificabili.

Il gioco "Vampire", ambientato tra creature della notte, non-morti o morti-viventi, definisce del vampiro i caratteri fisici, psicologici, attitudinali, "vampirici" e gli ultra-poteri: pregi e difetti del personaggio che emergeranno nelle varie partite e che consentiranno l’assegnazione di punteggi negativi o positivi.

Un pregio del vampiro proposto agli adolescenti è l'inappagabile desiderio di uccidere, un'altra caratteristica presentata come positiva è la "duplice natura", la natura ambigua della creatura vampirica, divisa in se stessa. Un tipico difetto del vampiro è rappresentato dagli incubi notturni che lasciano strascichi la notte successiva rendendo più difficili le azioni nel gioco: non si richiede la competenza dello psichiatra per comprendere a quali gravi forme di destrutturazione della personalità ci si possa trovare di fronte in seguito a queste "innocue assunzioni di ruolo; quali percezioni distorte di sè possano essere indotte.

Se da un lato la violenza e l’ambiguità, il sangue e l’onnipotenza sono i fattori determinanti comuni di queste trame, dall'altro una vera e propria esplicitata intenzione all'esplorazione dell'insight, del sè profondo, è oggetto di specifici glochi.

Sul gioco Kult c'è scritto: "Pericoloso: questo gioco conduce ad esplorare aspetti oscuri della tua anima; questo può arrecare disturbo a qualcuno: vietato ai minori di anni 16" : quale sia la finalità di sintetizzare aspetti profondi di sè all'interno di un gioco non è facile intuire: certo l’aspettativa di un feeling interpersonale non superficiale, nelle dinamiche di gruppo, si va affermando sempre più e la stessa aspettativa è espressa dai consumatori di pastiglie nelle discoteche, i derivati anfetaminici definiti, proprio per il loro ruolo "'entactogeni".

Questo conoscersi fino in fondo ed esprimere agli altri la propria identità sostanziale risponde da un lato ad una esigenza positiva, ma c'è da chiedersi come mai debba essere mediato, nel nostro tempo, dal gioco o dai farmaci: ancora ci si deve interrogare riguardo ai limiti e alle violazioni degli stessi nell'ambito di una strumentale "divulgazione"' della propria intimità.

"Ah, certo" - dice il commerciante - "Se poi qualcuno ha difficoltà personali, e interpreta le cose in modo autodistruttivo, non dipende certo dal gioco" : anche in questo caso la società adulta abdica alla responsabilità di tutelare proprio le persone più fragili... Un mondo di gente "'solida" e sicura che prevede di generare per certo figli stabili e incondizionati: un mondo di "vincitori" che non hanno tempo per i perdenti e i falliti!

Da ultimo va rilevato che l’impiego di sostanze psicoattive, in particolare le metamfetamine e le incontrollabili nuove generazioni di stimolanti sintetici, si sposa perfettamente con le esigenze dei partecipanti al giochi di ruolo: queste droghe aumentano, durante l’effetto acuto, l’energia, l’intuito e la concentrazione, ma contemporaneamente conferiscono disinibizione associata ad un blando distacco dalla realtà: niente di meglio come veicolo per migliori livelli di immedesimazione nel ruolo fantastico, per affievolire ancor più i confini tra verità e sogno, nella apparente valorizzazione della propria "smartness" (lucidità, intelligenza). E, d'altro canto, proprio le alterazioni biochimiche cerebrali indotte dall'ecstasy e dalle droghe analoghe, con le associate turbe del tono dell'umore e dell'identità, potranno, all'interno di un circolo vizioso, indurre di nuovo alla dipendenza da relazioni interpersonali esclusivamente inquadrate attraverso le regole dei giochi di ruolo.
---

Di questi due invece, Massimo Montani e Gilberto Gerra non ho trovato notizie, solo di Gilberto Gerra c'è quello che credo sia un omonimo tossicologo.

Rispetto all'articolo comunque, io lo trovo preoccupante, è per un "credo" simile che è stata e viene negata la libertà a molte persone, siano essi adolescenti che streghe mandate al rogo. L'ottusità può generare dure repressioni e non oso immaginare come "correggerebbero" un ragazzo questi. Magari esagero.

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 Oggetto del messaggio: Re: I Gdr dal punto di vista della Chiesa...
MessaggioInviato: dom feb 24, 2008 22:26 
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Ogni genere di estremismo è pericoloso, c'è poco da fare...e non v'è rimedio per curarlo...c'è solo da non eccedere ne in un senso, ne nell'altro...la verità, come dicono i saggi, sta nel mezzo...

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 Oggetto del messaggio: Re: I Gdr dal punto di vista della Chiesa...
MessaggioInviato: lun feb 25, 2008 20:04 
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Lord Decadence ha scritto:
Ogni genere di estremismo è pericoloso, c'è poco da fare...e non v'è rimedio per curarlo...c'è solo da non eccedere ne in un senso, ne nell'altro...la verità, come dicono i saggi, sta nel mezzo...


Il centro esatto rende ignavi, bisogna attivarsi dall'una e dall'altra parte, con moderazione, per rimanere in equilibrio.

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 Oggetto del messaggio: Re: I Gdr dal punto di vista della Chiesa...
MessaggioInviato: lun feb 25, 2008 21:10 
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Bhè, non trovo che rimanendo al centro si sia ignavi...in fondo, se si rimane al centro, si persegue comunque una politica di centro...è discostandosi totalmente da tutti i punti di vista, quasi anche dal proprio che si diventa ignavi...a mio parere naturalmente...poi non so...

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 Oggetto del messaggio: Re: I Gdr dal punto di vista della Chiesa...
MessaggioInviato: mar feb 26, 2008 11:44 
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Iscritto il: gio apr 19, 2007 09:13
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Ammetto di non aver letto proprio tutti tutti gli articoli, perchè arrivata ad un certo punto mi si sono rizzati i cappelli in testa e, tra un pelo e l'altro, non riuscivo più a vedere il monitor...

Comunque questo testo mi ha turbata molto. Non tanto per i contenuti, che in fondo non sono una novità. Basta vedere, tanto per fare un esempio, come la Chiesa o i suoi più ciechi sostenitori abbiano condotto la loro guerra alle opere "fantasy" e/o allegoriche già ai tempi di Dante. Inutile dire che requisito necessario e sufficiente per cominciare la guerra sia sempre stato fin dall'alba dei tempi uno spunto che minacciasse potere politico o supremazia ideologica. Che tale spunto poi fosse vero o presunto, per i fanatici di qualunque Credo è sempre stato irrilevante.
Questo tanto per dire che il valore didattico di metafore e trasposizioni è sempre stato ottusamente osteggiato e a questo proposito basta vedere come siano millenni ormai che perfino i testi sacri vengono interpretati alla lettera, senza un minimo di ragionamento (come dire... sono secoli che si danno la zappa sui piedi; che il lupo perde il pelo ma non il vizio, etc...).

In ogni caso questo punto di vista tanto rigido può essere irritante e offensivo, soprattutto per quei credenti che giocano e che vengono trattati come malati mentali nella migliore delle ipotesi, come dei serpenti traditori nella peggiore (se poi in casa hai un set di dadi a più facce, è meglio chiamare le Fiamme Gialle perchè è peggio che tenere sotto il letto un kilo di eroina).

Tuttavia, come dicevo, la parte peggiore di questo testo non è il contenuto scontato, ma il modo in cui è stato scritto.
E' terrificante come lo stile si sforzi di essere scientifico e distaccato, come l'autore si prodighi nel fornire prove, indizi, collegamenti logici per avvalorare la propria tesi e si convinca lui stesso di essere riuscito a dimostrare in modo quasi matematico le proprie ragioni.
Il problema è che è un metodo "quasi" rigoroso e in quel "quasi" si può inserire di tutto, perfino l'influsso dei marziani.

Io, che sono cristiana cattolica, sono un fisico (sacrilegio! O l'una o l'altra cosa!), amo la lettura, conosco l'inglese e sono una pericolosissima giocatrice di ruolo che sta assieme al suo Master, metto questo testo sullo stesso piano di quegli articoli pseudoscientifici che portano immagini, filmati, grafici, numero di reggiseno dell'ultima coniglietta di playboy e indirizzo IP giornaliero a sostegno delle loro tesi sulla fine del mondo, sugli alieni, sull'effetto serra e le tempeste solari - che come è ovvio distruggeranno tutti i sistemi di comunicazione terrestri perchè un granello di polvere è cascato sul sole durante una particolare congiunzione astrale.
Oltrettutto non lo trovo ideologicamente migliore di quei documenti, molto in voga nella Germania hitleriana, che sostenevano la superiorità di una razza rispetto all'altra sulla base di osservazioni di carattere fisiologico o somatico e il cui scopo era semplicemente dare una patina di credibilità al tutto. (Se ci penso mi si rizzano di nuovo i capelli, proprio ora che cominciavano ad abbassarsi!)

E' meglio che non dica altro e chiuda qui, citando il saggio drago d'oro Kacdaninymila che diceva: "E' tipico degli umanoidi riportare tre osservazioni, sbagliarne una e sulla base di quella trarre una conclusione del tutto errata."

Oddio!! Ma che ho fatto!? Ho citato il Draconomicon!! Scusate, devo scappare. Ho le guardie svizzere sotto casa...


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MessaggioInviato: mar feb 26, 2008 12:47 
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Scappa finchè sei in tempo, cercherò di bloccarli recitando loro una ninna nanna rosario...per ripagarti delle bellissime parole che ti sei presa la briga di donarci! State indietro Cioccolatosi Guardiani....

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MessaggioInviato: mar feb 26, 2008 13:29 
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Beh, io sono sicuro che se in alcuni gruppi il Dungeon Master viene considerato come Dio... Io sarei molto sullo stile Antico Testamento. :devil:

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 Oggetto del messaggio: Re: I Gdr dal punto di vista della Chiesa...
MessaggioInviato: mar feb 26, 2008 16:23 
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Località: Abbazia sommersa di Nosgoth
La chiesa si occupasse di ciò che gli compete e lasciasse stare ipocrisie e buffonate varie, anche se devo ringraziarli per le grasse risate che mi sto facendo

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Born in a time of darkness and evil, under the sign of God, glory is my mother, fire is my brother, sword my only law!!!


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