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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: mar apr 08, 2008 12:41 
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Ysingrinus ha scritto:
Se io faccio parte di un qualche culto strano per cui considero forme di vita da difendere virus e microbi e decidessi che mi rifiuto di vendere antibiotici e vaccini varii?


[ot]ehm non vale per i virus in quanto non sono vivi[/ot]

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Il succo della storia fin qui.
Al principio fu creato l'Universo. Questo fatto ha sconcertato non poche persone ed è stato considerato dai più come una cattiva mossa.
Numerose razze sono convinte che l'universo sia stato creato da una specie di dio.
Gli Jatravartid di Viltvodle VI credono invece che il cosmo sia nato da uno starnuto di un essere chiamato il Grande Ciaparche Verde.
Gli Jatravartid, che vivono nel costante timore del giorno in cui ci sarà l'Avvento del Grande Fazzoletto da Naso Bianco, sono piccole creature azzurre fornite ciascuna di cinquanta braccia, ragion per cui sono stati gli unici, nella storia delle razze intelligenti, ad avere inventato il deodorante per le ascelle prima della ruota.
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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: mar apr 08, 2008 12:54 
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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: mar apr 08, 2008 12:57 
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Draugnim ha scritto:
Ysingrinus ha scritto:
Se io faccio parte di un qualche culto strano per cui considero forme di vita da difendere virus e microbi e decidessi che mi rifiuto di vendere antibiotici e vaccini varii?


[ot]ehm non vale per i virus in quanto non sono vivi[/ot]



Potrei comunque essere animalista e rifiutarmi di vendere farmaci testati sugli animali. Per questioni di coscienza. :)

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!


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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: mar apr 08, 2008 15:06 
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Io ho pieno rispetto per l'obiezione di coscienza, in tutte le sue forme.
E se un farmacista o una guardia medica o un dottore non se la sentono di somministrare, prescrivere, vendere la pillola del giorno dopo, ebbene rispetto la loro scelta, e chiederei che sia rispettata.




Detto questo, purtroppo questa loro obiezione, legittimissima, è incompatibile con l'esercizio della professione del farmacisa, della guardia medica, del dottore.
Per cui è con sommo rammarico che mi accingo a ritirare la licenza e a radiarli dall'albo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: mar apr 08, 2008 20:03 
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in questi casi, mi dispiace dirlo, ma l'obiezione deve essere ben motivata e non solo "io sono cattolicissimo e il papa non vuole" .
Se tu medico non mi permetti di avere tale metodo contraccettivo non devi più essere considerato medico e qui son d'accordo con Dmitrij e devi inoltre trovare un altro dottore entro le 72 ore

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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: mar apr 08, 2008 22:49 
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Dmitrij ha scritto:
Io ho pieno rispetto per l'obiezione di coscienza, in tutte le sue forme.


Idem.
Se avessi dovuto fare il servizio militare, probabilmente avrei fatto obiezione di coscienza (o servizio civile). Quindi sono il primo a capire e rispettare chi vuole seguire la propria coscienza. :)

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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: mer apr 09, 2008 09:04 
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Iscritto il: ven set 03, 2004 23:47
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ma se andate al Comune per avere un certificato senza il quale non vi accettano la domanda di mutuo ed avete solo 72 ore per ottenerlo e qui trovate un impiegato che vi dice:
"io sono un obiettore di coscienza e per rispetto agli alberi abbattuti non posso usare la carta"
Che fareste?
Mi pare che anch'essa sia un obiezione da prendere in considerazione, ma da come la vedo io chi gestisce un servizio pubblico non può peremettersi di farlo fare.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: mer apr 09, 2008 11:05 
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Skaan Natsaclanee ha scritto:
ma se andate al Comune per avere un certificato senza il quale non vi accettano la domanda di mutuo ed avete solo 72 ore per ottenerlo e qui trovate un impiegato che vi dice:
"io sono un obiettore di coscienza e per rispetto agli alberi abbattuti non posso usare la carta"

Credo che me lo farei redigere in caratteri cuneiformi su tavoletta d'argilla del 3000 a.C. :ahah:

Scherzi a parte, stiamo ragionando un pò per assurdo.
Io ho semplicemente detto che l'obiezioni di coscienza va rispettata sempre, e non è possibile imporre a qualcuno di fare ciò che ritiene eticamente sbagliato.
Però ho anche precisato che se l'etica personale, l'obiezione, contrasta con l'etica professionale, il mestiere, allora a questa persona dovrebbe essere interdetto l'ufficio pubblico di tale professione.
Se poi il medico obiettore di turno si apre uno studio privato, per quanto mi riguarda l'obiezione può anche esporla con caratteri al neon e ballerine in tutù, che nessuno andrà a contestargli nulla.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: gio apr 10, 2008 15:43 
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Dmitrij ha scritto:
Io ho pieno rispetto per l'obiezione di coscienza, in tutte le sue forme.
E se un farmacista o una guardia medica o un dottore non se la sentono di somministrare, prescrivere, vendere la pillola del giorno dopo, ebbene rispetto la loro scelta, e chiederei che sia rispettata.




Detto questo, purtroppo questa loro obiezione, legittimissima, è incompatibile con l'esercizio della professione del farmacisa, della guardia medica, del dottore.
Per cui è con sommo rammarico che mi accingo a ritirare la licenza e a radiarli dall'albo.


Potremmo argomentare per ore il fatto che un cattolico abbia lo stesso diritto di esercitare la professione medica, nel limite della propria moralità, di un buddhista o di un ateo.
Ritirando la licenza ai medici obiettori di coscienza compi un atto di razzismo pari al vietare ad un ebreo di studiare all'Università. :roll:

Parlando puramente di etica professionale, ricordiamo che i medici per essere eticamente (e quindi, dal mio punto di vista, anche legalmente) tali devono accettare il Giuramento di Ippocrate.
Ora, tralasciamo il fatto che il testo classico del Giuramento Ippocratico dice esplicitamente:

"Scegliero' il regime per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, e mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministerò a nessuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, e non prenderò mai un' iniziativa del genere; e neppure fornirò mai a una donna un mezzo per procurare l'aborto. Conserverò pia e pura la mia vita e la mia arte."

Dico, è giusto che un simile testo sia stato comunque radicalmente modificato, forse per via del fatto che sono passati diversi annetti. :D
Guardiamo quindi, semplicemente, la versione moderna. Non ce ne sarebbe bisogno, ma per completezza incollo il testo integrale:

"Consapevole dell' importanza e della solennità dell' atto che compio e dell' impegno che assumo, giuro: di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento; di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell' uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale; di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente; di attenermi alla mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze; di prestare la mia opera con diligenza, perizia, e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione; di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale ed alle mie doti morali; di evitare, anche al di fuori dell' esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione. Di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni; di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità condizione sociale e ideologia politica; di prestare assistenza d' urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità a disposizione dell'Autorità competente; di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto; di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell' esercizio della mia professione o in ragione del mio stato; di astenermi dall' "accanimento" diagnostico e terapeutico."

Ora, mi sono permesso di evidenziare come mai un medico che non se la sentisse di prescrivere la pillola del giorno dopo avrebbe tutte le ragioni di farlo.
Ho pure evidenziato in blu quello che parrebbe essere un argomento a mio sfavore: "Curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica." Eppure, vi faccio notare che la scelta dei verbi non è affatto casuale. Si parla di curare, e dubito fortemente che in qualsiasi manuale di medicina la gravidanza sia presentata come una malattia. :wink:

Ritengo per questi motivi che un medico che scelga di essere obiettore di coscienza:
a) Non è assolutamente inferiore ad un altro medico.
b) Dev'essere assolutamente libero nella sua scelta, che dev'essere rispettata.
c) Mantiene la stessa dignità professionale degli altri medici.
d) Non può assolutamente essere discriminato in alcun modo, men che meno deve essere messo nelle condizioni di non poter più praticare.
Come ho già detto, ritengo che l'idea di impedire ai medici obiettori di professare sia un'idea razzista, e di un razzismo ingiustificato, perché è già stato ampiamente stabilito che uno scienziato, medico, ricercatore o chicchesia ha lo stesso diritto di avere una fede e dei principi morali di chiunque altro. E questi principi non sono assolutamente incompatibili con la professione di medico, per quello che vi ho appena mostrato, scritto in bianco su nero. :D
Vi risparmio la citazione di Einstein su cos'è uno scienziato senza Dio, per carità. :roll:

Ovviamente è scontato che chiunque voglia avere la pillola del giorno dopo deve essere in grado di averla in tempo utile. Se un medico è obiettore di coscienza è una scelta sua, ma ciò non deve condizionare le scelte di una paziente. Deve sempre essere disponibile qualcuno che possa (e voglia) prendere provvedimenti di questo genere, per Legge. Così come, per Legge, deve esserci sempre qualcuno negli ospedali e nei Pronto Soccorso a qualsiasi ora.

Per quanto riguarda il principio generale, comunque, sono d'accordo con Dimitrj: se l'etica personale, l'obiezione, contrasta con l'etica professionale, il mestiere, allora a questa persona dovrebbe essere interdetto l'ufficio pubblico di tale professione. Sempre nel rispetto dell'etica personale, però.
Ma credo che, in questo caso, l'etica personale non contrasti assolutamente con l'etica professionale, ed il perché ve l'ho mostrato. Mi piacerebbe ci fosse ancora Xyatha, ogni tanto. :ahah:

Comunque mi sorprende sempre di più vedere come i più "rigidi" siano sempre i più liberi. Una volta gli anarchici non predicavano la restrizione del mestiere di nessuno. :no

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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: gio apr 10, 2008 17:01 
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Iscritto il: mer giu 27, 2007 11:02
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Eheh è vero, mi hai colto in fallo e sono dopotutto contento.
In effetti quel che mi hai fatto notare è qualcosa su cui ho riflettuto poco tempo dopo aver postato, e devo dire che sono d'accordo con le tue conclusioni.

C'è però una parziale spiegazione...
Come libertario mi trovo spesso a dover scegliere se seguire puramente i principi, o se dover scendere a compromessi con lo status quo.
Quello precedente era un ragionamento in un'ottica di sanità pubblica, statale, dove teoricamente questa dovrebbe essere uno strumento e un'istituzione al servizio del cittadino.
Ora, che servizio è mai, se può venir negato dal disaccordo, pur comprensibile, di chi il servizio è tenuto ad esercitarlo? Tenuto per legge.

Il ragionamento parte dal fatto che chi ambisce alla professione medica sa, fin dal principio, che potrà trovarsi dinanzi a situazioni in contrasto con la propria sensibilità.
Esattamente come, ad esempio, chi sceglie di fare il carabiniere sa che dovrà sacrificare spesso il proprio raziocinio in virtù di un'obbedienza.
Se accetti di fare il medico nell'apparato pubblico, allora sai che la legge consente ad una donna incinta di richiedere la prescrizione e la somministrazione di un farmaco come la pillola del giorno dopo.

Vuoi essere medico? bene. Vuoi essere medico conservando pienamente le tue convinzioni personali? Altrettanto bene! Apri uno studio privato ed esercita la professione la libero professionista. In nessun caso qualcuno potrà contestare le tue scelte.

Come vedi, sotto un certo punto di vista, è anche a causa della situazione schizofrenica del sistema sanitario italiano, diviso tra pubblico e privato, che si generano simili contraddizioni.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: sab apr 12, 2008 21:11 
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Iscritto il: ven ago 12, 2005 23:11
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Inutile, continuo ad essere evocata in giro... :ahah:

Si, lo so, sono indimenticabile. :ahah:


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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: sab apr 12, 2008 21:18 
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Pauerpleier
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Iscritto il: dom dic 11, 2005 15:44
Messaggi: 1890
Località: Deserto di Nebbia
Anche se con poche speranze te lo chiedo lo stesso: perchè, visto che ogni tanto fai una capatina per leggere quà e là, non ricominci a partecipare attivamente?
Devo ammettere che c'è stato un peiodo nel quale si è sentita la tua mancanza...o forse l'ho avvertita solo io :roll:

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Tira i Dadi


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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: dom apr 13, 2008 01:21 
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Iscritto il: ven ago 12, 2005 23:11
Messaggi: 1555
In effetti non leggo di qua e di la'... ho aperto un topic sulla citta' virtuale che amministro nella sezione "altri giochi di ruolo" (la citta' e' Menzoberranzan), e avevo fatto una ricerca sul mio nome per vedere se per caso s'era parlato della cosa in altri topic (magari in quelli della sezione drow, non avendo tempo ne' voglia di leggermeli tutti) e questo e' il primo topic che usciva nell'elenco del "cerca" :roll:

Non partecipo attivamente perche' non ne vale la pena: voi non siete interessati a quanto ho da dire, cosa che si e' ampiamente dimostrata in passato, ma solo a trovare pretesti per farmi innervosire e potermi attaccare di conseguenza: e a me non va piu' di prestarmi a questo gioco. L'ho fatto finche' ho pensato che quello che potevo portare alle discussioni potesse interessare a qualcuno: quando questa convinzione e' scomparsa, ed ho capito che invece volevate solo vedermi fuori dalle balle, ho tolto il disturbo.

Sono masochista, ma non tanto da voler riprendere deliberatamente il gioco al massacro. Visto che e' il MIO massacro.

E comunque credo che siamo OT.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: dom apr 13, 2008 07:54 
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Iscritto il: dom lug 17, 2005 23:02
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E io credo che questo OT lo abbia iniziato tu. :P
Evitiamo di continuare o vi butto su una Chiusura Brutale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il miraggio della pillola del giorno dopo
MessaggioInviato: dom apr 13, 2008 09:58 
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Cita:
voi non siete interessati a quanto ho da dire

Inizia la mia scalata verso il ban...
Non sono d'accordo :ahah: :wink:

Ritornando in tema, mi trovo d'accordo con entrambi i punti di vista di Dimitrj e Azrael, i quali si incastrano perfettamente.
Solo, prima di pensare a curare la schizofrenia della Sanità italiana, dobbiamo debellare completamente i lavavetri :asd:

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