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 Oggetto del messaggio: Re: I redditi degli italiani sono sul Web
MessaggioInviato: lun mag 05, 2008 05:58 
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forse è che ho qualche anno in più, ma sui giornali quei dati ci finivano 15 - 20 anni fa
infine nesuno pretende che un cittadino faccia il lavoro di altri, ma solo che s'indigni e faccia esposti

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 Oggetto del messaggio: Re: I redditi degli italiani sono sul Web
MessaggioInviato: lun mag 05, 2008 13:41 
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I controllori li abbiamo già (credo sia la guardia di finanza) basta che il loro lavoro lo facciano, altrimenti si può dire anche che mando mia nonna ultra-ottantenne ad arrestare i criminali :jollone: . Se quei dati restano in chiaro é un po' come se qualcuno mi infilasse la mano nel portafogli per vedere quanto ho :lol: ma io lo prendo a calci, uno così. Sono dati personali e privati e tali devono rimanere fino a che non c'é un'autorizzazione ben motivata a pubblicarli.

Il fatto che in altri paesi già si faccia non significa che una cosa del genere vada bene anche qui. Anziché stare a copiare (male, per di più) gli altri sarebbe meglio trovare soluzioni più adatte alla nostra cultura attuale.

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 Oggetto del messaggio: Re: I redditi degli italiani sono sul Web
MessaggioInviato: lun mag 05, 2008 15:00 
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Kagura ha scritto:
I controllori li abbiamo già (credo sia la guardia di finanza) basta che il loro lavoro lo facciano, altrimenti si può dire anche che mando mia nonna ultra-ottantenne ad arrestare i criminali :jollone: .

Abbiamo già anche la polizia, quindi tanto vale togliere la possibilità di chiamarla, devono saper fare il loro lavoro senza l'aiuto dei cittadini :sisi:
Kagura ha scritto:
Se quei dati restano in chiaro é un po' come se qualcuno mi infilasse la mano nel portafogli per vedere quanto ho :lol: ma io lo prendo a calci, uno così. Sono dati personali e privati e tali devono rimanere fino a che non c'é un'autorizzazione ben motivata a pubblicarli.

Chi ha deciso quali sono i dati personali e privati e quali no?
Cioè, per me pure il nome e cognome potrebbe essere dato privato, voglio che non compaia nei documenti ufficiali :sisi:

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 Oggetto del messaggio: Re: I redditi degli italiani sono sul Web
MessaggioInviato: lun mag 05, 2008 15:35 
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Secondo me una soluzione più che equa sarebbe la seguente:

- Per accedere al servizio di consultazione occorre registrarsi al sito dell'Agenzia delle Entrate (Nome, Cognome, Codice Fiscale, etc)
- Viene tenuta traccia di chi visita gli archivi e di chi vede i nostri dati (Nome, Indirizzo IP, etc)
- L'utente (eventualmente) può vedere da chi è stato "controllato"

Massima trasparenza, massima sicurezza. I dati sono pubblici, quindi un mafioso potrebbe comunque sapere i miei dati. Ma se qualcuno vede i miei dati, io posso saperlo, e capire chi è che mi osserva (e sapere che un certo Salvatore Riina ha guardato i miei dati un po' mi deve far insospettire... :asd:)

E' troppo semplice per essere preso in considerazione? :D

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
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 Oggetto del messaggio: Re: I redditi degli italiani sono sul Web
MessaggioInviato: lun mag 05, 2008 19:30 
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è troppo economico....

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 Oggetto del messaggio: Re: I redditi degli italiani sono sul Web
MessaggioInviato: lun mag 05, 2008 20:07 
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Skaan Natsaclanee ha scritto:
è troppo economico....


Ma no, se me lo chiedessero sparerei una cifra esagerata per realizzarlo! :P

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 Oggetto del messaggio: Re: I redditi degli italiani sono sul Web
MessaggioInviato: mar mag 06, 2008 10:46 
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L'Agenzia delle Entrate spiega al Garante della Privacy perchè si è deciso
di pubblicare le dichiarazioni. "Abbiamo soltanto applicato la legge"

Redditi online, il Fisco al Garante
"Una questione di trasparenza"



ROMA - ''Alla base della decisione l'applicazione della normativa sulla predisposizione e pubblicazione degli elenchi dei contribuenti e di quella del codice dell'amministrazione digitale. Un insieme di disposizioni che disegnano un quadro di trasparenza fiscale al quale l'Agenzia ha inteso attenersi''. Così, in sintesi, l'Agenzia delle entrate ha risposto alla richiesta di chiarimenti del Garante della privacy a proposito della pubblicazione su internet dei rediti dei contribuenti italiani.

''Il documento - prosegue il comunicato dell'Agenzia - ripercorre l'evoluzione delle norme che hanno regolato la pubblicità degli elenchi. E la norma, nell'attuale assetto dell'amministrazione finanziaria, attribuisce al Direttore dell'Agenzia la fissazione dei termini e delle modalita' per la formazione e la pubblicazione degli elenchi. Si tratta, dunque, di una valutazione amministrativa assunta dall'Agenzia delle Entrate nell'ambito della sua autonomia''.

''La forma di pubblicità dei dati reddituali prevista dal legislatore - spiega ancora la nota - consiste nella consultabilità dei dati da parte di chiunque. La ratio della norma è quella di favorire una forma di controllo diffuso da parte dei cittadini rispetto all'adempimento degli obblighi tributari. La scelta di Internet quale mezzo di comunicazione è stata fatta per adeguare i comportamenti dell'Agenzia a quanto stabilito dal Codice dell'amministrazione digitale varato nel 2005, che impone alla PA di utilizzare come strumento ordinario di fruibilità delle informazioni la modalità digitale".

"Il Codice - continua l'Agenzia - tra l'altro, impone alla PA l'uso delle nuove tecnologie per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini al processo democratico e per facilitare l'esercizio dei diritti politici e civili, sia individuali che collettivi, tra i quali si può inquadrare il diritto alla consultazione degli elenchi dei contribuenti. Si è ritenuto che le norme in materia di trattamento dei dati personali non precludano la diffusione dei dati reddituali tramite Internet, posto che la libera conoscibilità di essi da parte di chiunque è del tutto pacifica, come più volte affermato dallo stesso Garante''.

''La novità rispetto al passato - sottolinea quindi l'Agenzia delle Entrate - è rappresentata dal mezzo: Internet. Ma si tratta di una novità relativa in quanto occorre considerare come gli articoli abitualmente pubblicati dai giornali che riportano i dati reddituali dei contribuenti sono per lungo tempo liberamente consultabili sulla rete. In definitiva, la diffusione dei dati reddituali con modalità telematiche da parte dell'autorità pubblica costituisce un elemento di garanzia, trasparenza e affidabilita' dell'informazione''.

Infine, l'Agenzia esprime ''piena fiducia nelle valutazioni del Garante della Privacy e della magistratura in relazione alle azioni intraprese a seguito della pubblicazione degli elenchi dei contribuenti on line. Piena collaborazione e' stata assicurata alla polizia postale che ha acquisito la documentazione relativa alla decisione dell'Agenzia di rendere consultabili gli elenchi tramite Internet''.

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 Oggetto del messaggio: Re: I redditi degli italiani sono sul Web
MessaggioInviato: mar mag 06, 2008 13:23 
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Khelden Tahl ha scritto:
Kagura ha scritto:
I controllori li abbiamo già (credo sia la guardia di finanza) basta che il loro lavoro lo facciano, altrimenti si può dire anche che mando mia nonna ultra-ottantenne ad arrestare i criminali :jollone: .

Abbiamo già anche la polizia, quindi tanto vale togliere la possibilità di chiamarla, devono saper fare il loro lavoro senza l'aiuto dei cittadini :sisi:


A me sembra solo l'inizio della caccia alle streghe, sinceramente. Vabbé, le streghe che (forse) evadono, ma ad ogni modo presumo che prima di denunciare ci debba essere un minimo di prova del reato, e una cosa del tipo:- l'ho visto guidare un'auto di pseudo-lusso o comprare dei gioielli - non mi pare una prova adatta. Cosa che si potrebbe fare anche solo per noia se cani e porci possono guardare in tasca agli altri. Può andar bene la soluzione proposta da Muze (e immagino anche da altri). :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: I redditi degli italiani sono sul Web
MessaggioInviato: mar mag 06, 2008 15:04 
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Ma se per questo puoi denunciare pure ora il tuo vicino di casa dicendo che uccide le ragazzine liceali, che cambia?
Se denunci il tuo vicino di casa leggendo la sua dichiarazione dei redditi e poi scopri che dichiarava poco perché guadagnava tramite giochi in borsa (quindi tassate alla fonte), ci fai una figura di merda e bon; se non evade che gli cambia?

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 Oggetto del messaggio: Re: I redditi degli italiani sono sul Web
MessaggioInviato: mar mag 06, 2008 15:18 
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E' questo il punto: la gente dice che "così fioccheranno denunce a sproposito". :roll:
E io rispondo: "che mi denuncino, io non ho nulla da nascondere".

Più che altro, gli italiani preferiscono che non si sappia quanto guadagnano, cosicchè non possano essere giudicati in base a quello. Ma è sostanzialmente un problema di chi dà ai soldi più importanza di quello che realmente abbiano. :)

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 Oggetto del messaggio: Re: I redditi degli italiani sono sul Web
MessaggioInviato: mer mag 07, 2008 14:37 
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A ciascuno la sua opinione, come sempre. Ad ogni modo,é stato deciso che non si può fare in quel modo (a meno che non salti fuori qualcos'altro)...

http://www.tgcom.mediaset.it/tgfin/arti ... 2355.shtml

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 Oggetto del messaggio: Re: I redditi degli italiani sono sul Web
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Muzedon ha scritto:
E' questo il punto: la gente dice che "così fioccheranno denunce a sproposito". :roll:
E io rispondo: "che mi denuncino, io non ho nulla da nascondere".

Più che altro, gli italiani preferiscono che non si sappia quanto guadagnano, cosicchè non possano essere giudicati in base a quello. Ma è sostanzialmente un problema di chi dà ai soldi più importanza di quello che realmente abbiano. :)


Però muze ti voglio vedere se ogni due per tre ti arrivano a casa gli sbirri con un mandato di comparizione, per non parlare di altre misure cautelari come restrizione della libertà di movimento, obbligo di firma, blocco dei beni... tutte cose che possono accadere.
Però mi sembra assurdo che possano accadere solo alla luce di una denuncia basata su "secondo me questo ha dichiarato troppo poco!"

E poi saresti sempre in ballo con avvocati.

E poi già c'è la giustizia col suo sistema lento e ingolfato.

Insomma... le variabili contro a me sembrano tante, che poi le ritengo solo corollarie rispetto a quanto ho già detto prima, ovvero che nessuno ha il diritto di ficcare il naso nei miei affari senza una ragione fondata e accertata.

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Dmitrij ha scritto:
Però muze ti voglio vedere se ogni due per tre ti arrivano a casa gli sbirri con un mandato di comparizione, per non parlare di altre misure cautelari come restrizione della libertà di movimento, obbligo di firma, blocco dei beni... tutte cose che possono accadere.
Però mi sembra assurdo che possano accadere solo alla luce di una denuncia basata su "secondo me questo ha dichiarato troppo poco!"


In Italia, terra del garantismo ad oltranza, queste cose non accadranno mai. :D

Nel senso, al massimo ti arriva un avviso di garanzia (per farti sapere che stanno indagando su di te, in modo che tu possa compromettere le indagini, of course) e poi solo in caso tu sia colpevole partono le sanzioni di cui parli.
Soltanto per il sospetto di omicidio o per reati gravi c'è il fermo precauzionale... figurati se per il "furto" allo Stato ti fanno tutte quelle storie prima del terzo grado di giudizio....

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le misure restrittive sulla libertà individuali sono una rarità nel sistema giudiziario italiano figurarsi se ti danno i domiciliari per un 730 fatto male

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 Oggetto del messaggio: Re: I redditi degli italiani sono sul Web
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Beh non mi riferivo ai domiciliari... ma ad esempio al divieto di espatrio. Anche perchè ho citato misure cautelari che si adottano ad indagini in corso, non a crimine appurato. Ma il MasterMint non è avvicato? Magari lui sa suggerirci di più ^_^

Comunque quel che proponete è che la GdF si mobiliti per un'indagine ogni volta che un cittadino ha un sospetto su un altro perchè secondo lui ha dichiarato troppo poco, o perchè magari ha un contenzioso di tutt'altro genere in corso, o perchè semplicemente gli sta sulla "cippa".
Già adesso non si muovono; così si ritroverebbero col lavoro decuplicato, per il 90% delle volte inutilmente.

E a che pro?

Esistono già gli studi di settore, per cui se la tua dichiarazione esce da certi parametri (nel nostro caso se l'importo dichiarato è di molto inferiore alla media nazionale o comunque ad una cifra accettabile) sei già potenzialmente nel mirino dei finanzini, che hanno accesso a tutti quei dati che un normale cittadino si scorda.
Basterebbe usare questo strumento, per sistemare la questione.
Altrimenti perchè la Confcommercio ha fatto tutta quella cagnara quando con la Finanziaria il governo Prodi ha cercato di aggiornare gli studi di settore, vecchi di anni oramai.

Quello che manca non sono i mezzi, ma la volontà da parte dello Stato: di effettuare i controlli, e di diminuire una pressione fiscale indecente.

Perchè il cittadino dovrebbe fare (male) il lavoro per cui già paga (molto) lo Stato?

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