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Illusoria
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Oggetto del messaggio: L'anello del Negromante Inviato: sab ago 02, 2008 00:58 |
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Iscritto il: lun apr 21, 2008 02:45 Messaggi: 1933 Località: Il mondo bidimensionale
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Storia che si ricollegerà in futuro agli eventi narrati ne: "L'Angelo della morte". E' uno dei miei scritti risalenti a quando avevo 16 anni, con due o tre modifiche recenti per riadattamento.
Sottile! Sottile! Si accosta all'incorporeo. Soprannaturale! Soprannaturale! Si accosta all'insonoro. SUN TZU L’anello del Negromante. Giunge il crepuscolo, in un lungo vicolo inondato di scatoloni, ove dimoravano quasi immobili come statue, uomini senza speranza accatastati a tratti uno sopra l’altro per riscaldarsi in un quel breve spazio di miseria concesso loro. Giacché il povero è ovunque straniero. E in fondo a quel lungo corridoio di gente dannata si ergevano imponenti palazzi ed edifici sontuosi ornati di luci di mille colori, dai quali si accedeva oltrepassando quattro piccoli gradini, a segnare il confine tra la miseria e il benestare. Tra quei tanti senza volto vi è la storia di un uomo qualunque che divideva con una sua cara amica, un materasso sfondato di gommapiuma all’interno di un enorme scatola recante l’insegna di dei pannoloni per lattanti. Egli partì anche quella sera per il suo consueto vagabondare: La città era silenziosa e deserta, sembrava molto più tardi di quanto fosse, eppure poté vedere alcuni lavoratori fare rientro nelle proprie case con espressione contenta in viso, gli parve quello l’unico momento dove il loro animo si risollevava in una giornata vissuta nell’amarezza degli interminabili turni di lavoro. In fondo alla via da lui intrapresa stavano smontando la fiera, ma quel che smontavano tuttavia non erano altro che baracche nelle quali si sbrigavano gli affari alla luce del sole. La notte offriva molte altre attività e servizi impensabili durante il giorno, nello stesso luogo che sembrava essere scomparso, deboli fasci di luce uscivano da alcuni edifici agli angoli delle strade, al loro interno poteva esserci di tutto, oppure niente in particolare. Come quella locanda. Forse fu guidato verso di essa da qualche forma d’istinto, l’istinto a sua volta guidato da una voce inudibile, la quale ripeteva lentamente il suo nome. Essa inudibile poiché al giunger della soglia d’ingresso i suoni divenner muti, la strada fino all’istante precedente semideserta tacque all’improvviso rendendo sordo anche il fruscio del vento nella notte gelida. Ciò andava ben oltre il semplice silenzio, fantasmi o qualunque altra cosa dimorasse all’interno lo inquietava, ma non vedeva ragione per far qualcosa di diverso nel ritenere il tutto strano, o poteva anche essere perfettamente normale, il che gli sfuggiva il significato di questa parola. Senza rendersene conto aveva già messo entrambi i piedi dentro e guardò con lieve interesse l’ambiente della locanda, anche se vi era ben poco da guardare: i tavoli distribuiti in maniera irregolare a gran distanza l’uno dall’altro si intravedevano a malapena, l’oscurità regnava padrona e la stanza avvolta in una sottile nube di fumo dall’odore gradevole, l’origine ignota. Tra il buio e la nube di visibile c’erano solo due tavoli nei pressi del bancone dove al centro stava una grande e antiquata lampada a petrolio, la quale illuminava l’intero luogo. Emanava luce fioca rilassante, ancora una volta agì senza pensare a quel che faceva sedendosi nel primo dei due tavoli alla destra del bancone. L’altro era occupato da due individui, nonostante fosse ben illuminato giurava nel non riuscire a riconoscere i volti di chi vi fosse seduto. Un tipo giovane, dall’accento raffinato, venne da Clive domandando: ”Gradisce qualcosa”. Clive si mise le mani in tasca tintinnando con le monetine per contare quanti spiccioli gli avanzassero, e aveva a stento il denaro per un “Whiskey, liscio”. L’uomo tornò a breve con un calice che poggiò delicatamente sul tavolo. Rimase stupito da tale eleganza. Osservò il Whiskey nel calice bronzeo, pensando su cosa stesse facendo lì seduto a sorseggiare, avendo speso tutto quello che aveva in tasca, mentre doveva recarsi alla difficile ricerca di qualcosa da mangiare, e magari rimediare qualche spicciolo. Stava per bere quel Whiskey scurissimo, talmente scuro da non sembrare neppure Whiskey, quando vi vide riflesso il volto di suo padre. S’aspettava che dicesse qualcosa, una qualunque, e invece restava a fissarlo senza proferir parola, con uno strano sorriso dipinto sulle labbra. Lo bevve tutto d’un sorso pur di togliersi la sua immagine davanti, cominciava ad avere diversi dubbi sulla natura bonaria del fumo, anzi, era certo facesse male alla salute. Così si alzò per andarsene, e immerso nei suoi pensieri, urtò lo stesso servitore dalle buone maniere di prima, al quale cadde quasi la ciotola che aveva in mano. In effetti gestiva il locale da solo, e questo per una ragione imprecisata gli dava un impressione ancor più cupa del posto. Guardandosi attorno un ultima volta, notò la luce della lampada sopra il bancone, interrompersi a pochi centimetri da un tavolo all’angolo, come se in quel determinato punto, ci fosse una barriera invisibile in grado di impedire il passaggio alle fonti luminose. Pensava ad una sua impressione, e invece la cosa era sin troppo evidente, la luce veniva piegata da un oscurità innaturale. Avvicinandosi, incuriosito per lo strano effetto, sentì una voce estremamente bassa come se venisse dall’oltretomba ripetere “Sono tornato!”. Si alzò in piedi un uomo dal viso pallido e lacerato, la cui pelle ruvida, decadente, mostrava i segni di un età molto avanzata. Uscendo a passi lenti dall’oscurità, inondava di tenebra lo spazio in cui camminava e rivolse a Clive un bieco sorriso, faticando a reggere il peso del proprio corpo, avviandosi lentamente verso la porta d’ingresso che dava all’esterno. Un ultimo sguardo vi fu tra Clive e quel losco figuro il quale si servì della voce del silenzio affinché facesse da interprete alla sua espressione del viso. Poi andò via. Clive chinò istintivamente il capo verso il pavimento, e ivi notò un anello trasparente che si confondeva col colore delle mattonelle. Raccogliendolo avvertì un fremito, e l’anello scivolò lungo il dito della mano sinistra. Il mondo e la stanza ruotarono come un vortice di colori contorti, da cui a tratti scaturivano volti spenti di spiriti agonizzanti immortalati in un sorriso distorto. Lanciò un grido mentre le porte dell’abisso si spalancavano sotto i suoi piedi e precipitava senza sosta, urlando con le mani tese ancora verso l’alto. Verso un luce che non poteva più vedere, continuando senza fine a cadere nel vuoto ornato dal buio dei sensi, in un istante di intima eternità, solo, in compagnia dell’oblio.
_________________ Non siamo che polvere e ombra. (Orazio)
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Abraxas
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Oggetto del messaggio: Re: L'anello del Negromante Inviato: sab ago 02, 2008 10:18 |
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Iscritto il: ven set 07, 2007 12:19 Messaggi: 8657 Località: Nelle oscure terre boschive elvetiche...
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 magnifico! Mi é piaciuto molto  È molto evocativo, pieno e...mi viene da dire massiccio anche se non é un termine che viene usato in questi casi Mi piace molto anche lo stile: leggermente inusuale ma molto accattivante Complimenti 
_________________ "...muoio ogni attimo e rinasco nuovo e senza ricordi:vivo e intero,non più in me, ma in ogni cosa fuori."
"L'uccello si sforza di uscire dall'uovo.L'uovo é il mondo.Chi vuol nascere deve distruggere un mondo.L'uccello vola a Dio.Il Dio si chiama Abraxas."
Due birre da Ysi barattate per l'eliminazione delle microspie 
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Illusoria
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Oggetto del messaggio: Re: L'anello del Negromante Inviato: sab ago 02, 2008 16:25 |
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Iscritto il: lun apr 21, 2008 02:45 Messaggi: 1933 Località: Il mondo bidimensionale
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Ah, la mia cara e affezionata lettrice! Grazie mille come sempre per dei così bei complimenti.
_________________ Non siamo che polvere e ombra. (Orazio)
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Ysingrinus
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Oggetto del messaggio: Re: L'anello del Negromante Inviato: sab ago 02, 2008 18:04 |
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Iscritto il: gio mag 03, 2007 02:05 Messaggi: 14507 Località: Manduria - Roma (molto poca)
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Tornato dai viaggi leggerò tutto ciò che hai scritto Illusoria, per lo meno tutto ciò che non ho già letto! =)
_________________ Amore è la legge, amore sotto la volontà
Ogni uomo ed ogni donna è una stella.
Liber AL vel Legis
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Illusoria
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Oggetto del messaggio: Re: L'anello del Negromante Inviato: sab ago 02, 2008 20:05 |
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Iscritto il: lun apr 21, 2008 02:45 Messaggi: 1933 Località: Il mondo bidimensionale
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Ysingrinus ha scritto: Tornato dai viaggi leggerò tutto ciò che hai scritto Illusoria, per lo meno tutto ciò che non ho già letto! =) Mi fà molto piacere, attenderò con impazienza.  Che i tuoi viaggi ti siano propizi mastro Ysingrinus. Val do neira e i miei scritti non vanno da nessuna parte e saranno sempre quì ad aspettarti.  P:S Durante la tua precedente assenza ho letto alcuni dei tuoi racconti come "Una gita al mare" che mi è piaciuto davvero molto. La descrizione dell'ambiente circostante e le senzazioni che questo genera nel protagonista sono evocative, così come il finale proiettato verso un abbandonarsi sereno nell'accettazione dell'ignoto. Tenevo a dirtelo perchè la paura dell'uomo per l'ignoto è uno dei temi su cui rifletto da molto tempo.
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Ysingrinus
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Oggetto del messaggio: Re: L'anello del Negromante Inviato: lun ago 04, 2008 21:21 |
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Iscritto il: gio mag 03, 2007 02:05 Messaggi: 14507 Località: Manduria - Roma (molto poca)
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Lieto di fare piacere a qualcuno, specialmente se il qualcuno è una donna e scrive...  Qui ho una scassata connessione truffa tramite cellulare, quindi è possibile che mi connetta ma che non ci stia troppo, quindi non bisogna pensare che mi connetto ma non leggo i racconti eh!  Grazie del complimento per la gita marina, sono contento che ti sia piaciuto =)
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Liber AL vel Legis
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Illusoria
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Oggetto del messaggio: Re: L'anello del Negromante Inviato: lun ago 04, 2008 22:07 |
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Iscritto il: lun apr 21, 2008 02:45 Messaggi: 1933 Località: Il mondo bidimensionale
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Riguardo alla connessione porcheria incommensurabile per cellulare, ci sono passata anch'io anni fà: era una connessione GPRS... il cavo seriale, usava lo stesso attacco per il carica batterie, così quando mi avventuravo in un download particolarmente lungo (60 MB) rischiavo di finire con la batteria a terra, prima di poterlo portare a termine.
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Ysingrinus
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Oggetto del messaggio: Re: L'anello del Negromante Inviato: lun ago 25, 2008 21:05 |
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Iscritto il: gio mag 03, 2007 02:05 Messaggi: 14507 Località: Manduria - Roma (molto poca)
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Molto interessante, mi piace come hai scritto il racconto, e mi rammarico di averlo letto così tardi. Vedo la fine dietro ogni angolo, qualsiasi posto può essere fatale, qualsiasi scelta può distruggerti. Una narrazione scorrevole e descrittiva, che proietta il lettore subito nel vivo del racconto, complimenti! Unico neo che posso citare, per non sembrare di parte più che altro, è il nome del personaggio, che sostituerei con una lettera puntata, magari C. Oppure lo vedrei bene in un contesto italiano, ma sono sciocchezze queste, di assai poco conto.
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Illusoria
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Oggetto del messaggio: Re: L'anello del Negromante Inviato: mar ago 26, 2008 08:10 |
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Iscritto il: lun apr 21, 2008 02:45 Messaggi: 1933 Località: Il mondo bidimensionale
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Grazie Ysi, per dei così bei complimenti. E mi fa piacere che sia riuscito l'effetto di mostrare come il libero arbitrio del protagonista sia in verità una mera illusione. Ysingrinus ha scritto: Unico neo che posso citare, per non sembrare di parte più che altro, è il nome del personaggio, che sostituerei con una lettera puntata, magari C. Oppure lo vedrei bene in un contesto italiano, ma sono sciocchezze queste, di assai poco conto. Quella della lettera puntata è una soluzione a cui non avevo pensato, è stata usata da diversi altri scrittori, quali Kafka ne "Il castello", dove aveva chiamato il protagonista col nome di K. Riguardo al contesto: all'inizio era italiano. Il racconto originale faceva parte di un romanzo cestinato ambientato nell'antica Roma, che aveva come protagonista un generale Romano visionario che viveva la sua epoca in un atmosfera allucinata. Poi in seguito ha subito qualche lieve modifica per inserirvi un introduzione che lo trasformasse in un racconto a se stante. Anche "L'angelo della morte" inizialmente faceva parte dello stesso romanzo, e aveva come protagonista questo generale romano. Dopo invece ho deciso, sempre nell'intenzione di costruire un introduzione per fare un racconto a parte, di cambiare il protagonista.
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Ysingrinus
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Oggetto del messaggio: Re: L'anello del Negromante Inviato: mer ago 27, 2008 17:12 |
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Iscritto il: gio mag 03, 2007 02:05 Messaggi: 14507 Località: Manduria - Roma (molto poca)
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Sono contento di averti dato un consiglio che può risultarti utile, ma come mai hai deciso di posizionare il racconto in un altro spazio-tempo? E non potresti riuscire a ritrasferirlo in Italia, magari in qualche piccolo paesino caratteristico? In fondo nella botte piccola c'è il vino buono  Dico questo perché l'idea del paese statunitense (sto facendo solo un esempio) mi aliena un po', mi sembra lontano e strano, il piccolo paese italiano (o anche la grande città), anche se sconosciuto a me, lo trovo invece famigliare, regalandomi così l'idea che dietro ad ogni MIO passo ci possa essere qualcosa di fantastico e terribile, non dietro ad ogni passo di un signore che vive a una decina di migliaia di km da me  Insomma mi potrei immedesimare meglio in poche parole, questa è la causa del commento 
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Illusoria
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Oggetto del messaggio: Re: L'anello del Negromante Inviato: mer ago 27, 2008 18:02 |
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Iscritto il: lun apr 21, 2008 02:45 Messaggi: 1933 Località: Il mondo bidimensionale
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Originariamente il racconto era ambientato a Roma, e narrava del periodo in cui Giulio Cesare veniva assassinato... potrei provare a ritrasferire il racconto in questa città, perchè effettivamente l'ambiente che ho descritto sa un po' troppo di ambientazione statunitense molto distante. Magari se ritrovo i miei scritti originali (devo riordinare la mia stanza che sembra un deposito), posso ricostruire l'ambientazione della roma antica in un contesto più moderno. 
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Ysingrinus
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Oggetto del messaggio: Re: L'anello del Negromante Inviato: mer ago 27, 2008 19:19 |
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Iscritto il: gio mag 03, 2007 02:05 Messaggi: 14507 Località: Manduria - Roma (molto poca)
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Così si parla! Complimenti!  
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