"Che c'entra Amauri con l'Italia?"
Pazzini contrario alla convocazione dell'attaccante della Juventus. "Io posso anche capire che vesta la maglia azzurra un giocatore che sia al 50% italiano, ma un brasiliano perché deve giocare con la nostra nazionale?". La replica di Abete: "Ha il passaporto, ha diritto alla convocazione"

Giampaolo Pazzini è il primo azzurro a esprimere una posizione chiara sul possibile arrivo di Amauri in nazionale: "Devo essere diplomatico o dire la verità? Perché allora un po' di fastidio me lo dà, se un giocatore è per metà italiano non c'è problema, è giusto che giochi, ma se un invece italiano non lo è per niente non dovrebbe giocare in azzurro". Amauri ha infatti preso il passaporto per matrimonio, mentre Camoranesi è di discendenza italiana. In nazionale si continua a parlare di Cassano: "Non so cosa succederà in azzurro - aggiunge Pazzini - e io non voglio neanche entrare in questa storia, per quanto mi riguarda io Antonio me lo tengo stretto alla Samp. Spero solo che questa polemica non nuoccia al suo rendimento in blucerchiato". Poi l'attaccante della Samp parla anche della sua condizione: "Ora sono in credito con la fortuna, ho pagato l'espulsione con l'Irlanda dopo due minuti, un fatto che mi ha frenato e condizionato".

A Pazzini ha risposto Abete: "C'è una politica sportiva di carattere generale della Federcalcio che tende a non allargare oltre misura la presenza di giocatori che non sono nati in Italia all'interno della nazionale - ha spiegato il presidente della Federcalcio - . Bisogna però rendersi conto che il parametro di riferimento è la cittadinanza di un persona, quando un giocatore è cittadino italiano ha diritto alla convocazione". Abete poi ha ha invitato a rispettare le scelte di Lippi che, come nel caso Cassano, "sono fatte per convinzione e non per puntiglio".

Per me bisogna sfruttare tutte le migliori risorse che abbiamo disponibili, perchè porsi un problema che non esiste? Se poi Lippi non lo riterrà utile all'interno del suo gruppo (come Cassano) lo lascerà a casa, altrimenti benvenga un ottimo giocatore come Amauri...

In effetti non so bene cosa pensare... del resto una persona che prende la cittadinanza italiana è un italiano a tutti gli effetti, con pari diritti e pari doveri di qualsiasi altro "nativo".
E' anche vero che altre nazioni "coloniali" hanno fatto man bassa di atleti non nativi (si pensi a Francia e Inghilterra) e lì il problema pare superato (gli unici a fare problemi in quei paesi sono i militanti di estrema destra).

Se riportiamo il discorso ad un livello sportivo il problema non si pone, Pazzini in questo momento sta giocando meglio di Amauri. Un domani chissà, io non chiuderei le porte in faccia a nessuno, come non le abbiamo chiuse al campione del mondo Camoranesi.

Se poi vogliamo fare i pignoli e tornare sulla questione politico-sportiva vi rimando ad uno dei nostri atleti più conosciuti.

Di italiano, a parte la cittadinanza, non ha niente. E del resto, chi se ne frega!?

faccio notare ciò che sottolinea Pazzini, a differenza di Camoranesi, Amauri prende la cittadinanza perchè sposato con un'italiana, mentre Camoranesi ha discendenza italiana

poi mi esprimerò anche io

Come Fiona May del resto...

Eh già, solo che Howe e May non hanno il difetto di essere giocatori della Juventus, e i tifosi faziosi e poco informati non hanno nulla da dire.

più che essere juventini, io direi che il problema è il calcio.
Nell'atletica ed in tutti gli altri sport non ci sono mai stati problemi, solo nel calcio per essere convocati si deve passare dalla cittadinanza ereditaria

Ma non ci si deve passare per legge...è un'idea di Pazzini perchè gli tira il cxxo avere un rivale in più per il posto in nazionale

tutti gli esempi che avete fatto però parlano di atleti che hanno fortemente voluto la nazionale, cosa che non si può dire di Amauri, il suo problema è che il Brasile non lo convoca altrimenti non ci sarebbero mai stati problemi

Lo stesso discorso vale per Camoranesi. Se l'avesse convocato l'Argentina non sarebbe campione del mondo azzurro.
Il problema nasce dal fatto che nel calcio una volta che scegli, è per sempre.

Nel caso di Fiona May, naturalizzata italiana nel 1994, allora cosa dovremo dire? Ha partecipato a due Mondiali, un Europeo e ad un'Olimpiade sotto bandiera britannica, solo dopo è diventata italiana sposandosi e residendo in Italia. Ovviamente poi ha scelto l'Italia non per amore, ma diciamocelo, per praticità negli allenamenti e negli spostamenti.
L'allenatore era il marito, guarda tu.

Il problema del calcio è che troppa gente lo segue. E la massa è facilmente influenzabile con frasi populiste tipo "l'Italia agli italiani".

Guardate la nazionale di calcetto. Ma anche la nazionale di basket, quella di rugby o quella femminile di pallavolo. Ci sono dei cognomi e delle storie che non suscitano clamori.

C'è una cosa che non mi è chiara, perciò il mio intervento è più una domanda che l'espressione di un'opinione.

Per quanto ne so, quando un essere umano nasce, è automaticamente cittadino del suo Paese natale (a parte rari casi in cui nasce all'estero in via del tutto eccezionale). Se la stessa persona si trasferisce in un altro Paese ed entra a far parte di coloro che possono chiedere la cittadinanza del "nuovo" Paese (per anni di residenza e lavoro o per matrimonio) può decidere se esercitare o meno tale diritto.
- Se questo avviene, cambia la cittadinanza: in questo caso ritengo sia soggetto agli stessi diritti e doveri di tutti gli altri cittadini di tale Paese.
- In caso negativo resta con la cittadinanza originaria, mantenendo i diritti e i doveri verso il Paese natale, pur risiedendo all'estero.
- Nel caso intermedio il soggetto può avere la doppia cittadinanza: a questo punto come ci si comporta? Potrebbe (teoricamente) giocare per entrambe le nazionali?, o dovrà esprimere una preferenza immutabile (almeno all'interno della stessa competizione)? oppure, infine, potrà giocare soltanto nel Paese in cui ha contemporaneamente cittadinanza e residenza?

la regola nel calcio dice che nel caso di doppia cittadinanza, il giocatore disputando una partita con una nazionale maggiore sceglie di giocare per quella. Quindi, per esempio, Balotelli che ha giocato solo in Under 21 potrebbe ancora andare a giocare nel suo paese d'origine, Camoranesi ormai per la FIFA è italiano

E perchè questo discorso non possiamo applicarlo anche ad Amauri?
Se vale per Acquafresca e Balotelli, se vale per Camoranesi... vale per qualsiasi cittadino italiano, nato o meno sul nostro suolo natìo, da genitori di qualsiasi parte del mondo.

infatti io volevo sapere cosa ne pensate, ancora non mi sono espresso

Ma infatti le domande non sono rivolte solo a te!