Hazarael non perse tempo. Andò a interporsi tra i suoi avversari e la Matrona in stato d'incoscenza, a cui si rivolse sommessamente.

Nind naut dol'ruth tu'jol, ilharess.

Il fatto che non fosse scattato immediatamente verso i suoi avversari lasciando la Matrona "incustodita" denotava quanto Phemt tenesse a questa missione.

Hazarael prese posizione di fianco alla Matrona, pronto a farle scudo con il suo corpo.




TURNO A XANDROS

Xandros sogghignò quando vide Hazarael porsi in difesa della drow. nel tempo di un pensiero cambiò forma assumendo quell'aspetto che tante volte aveva usato in vita sua. Krav lo imitò, ma scelse una sfumatura diversa.Poi scomparvero tra le ombre.
riapparvero dietro Hazarael, affianco alla donna a cui andava fatto lo "scherzo". Due enormi troll, uno striato come una tigre, l'altro con un occhio enorme aperto nel petto. Con un suono di metallo che fende l'aria,entrambe i mostri sguainarono le loro armi per farle abbattere sul loro nemico.
Una folle risata si sentiva nell'aria.

Il Folle aveva finalmente la possibilità di avvalersi delle sue innumerevoli risorse.
Xandros e il suo fedele famiglio presero due delle forme più micidiali di cui disponevano e furono rapidi a mettere l'Erede in difficoltà.

Sfruttando le Ombre, si posizionarono ai suoi lati. Uno dei due Troll aveva un enorme occhio spalancato sul ventre, un occhio che Gwotz ben conosceva, capace di creare nel suo spettro visivo una zona di anti-magia.



I due non si risparmiarono e calarono subito fendenti, il Troll Krav con una grande lancia e il Troll Xandros con la sua poderosa Ades...

...ferendolo e stordendolo.


TURNO A GWOTZ

Gwotz decise che per il momento era meglio non intervenire, Xandros si era preso molta piazza e quel cono anti-magia non faceva al caso suo.
Il tempo che il non-morto si prese per riflettere però fu eccessivo e Zamura scattò in avanti.

La drow era giovane, non era certo bellissima, ma i fluenti capelli argentati, lo sguardo magnetico e il volto ben disegnato la rendevano sicuramente interessante.
Certo, andava considerato però che un'armatura completa, uno scudo fluttuante chiodato, una spada bastarda intarsiata di pietre rosso sangue impugnata a due mani, l'energia magica che fluiva dalla donna nella sua arma e il fatto che si indovinasse un fisico scolpito sotto l'equipaggiamento incantato non potevano certo renderla più attraente...

Il mantello di Zamura si aprì in due e con uno slancio ella prese il volo, atterrando alle spalle di Krav.

L'arma di Krav scattò e la colpì duramente, rischiando di inchiodarla al suolo, e lei, con un grido rauco, calò la bastarda nella schiena dell'avversario...

...che penetrò in profondità e li rilasciò la sua carica magica che si espanse violentemente nel suo corpo... ma senza recare i danni sperati! L'immane resistenza del corpo di Krav aveva neutralizzato un pesante attacco.
Poco prima di subire il colpo, il troll aveva perso l'occhio, riabilitando l'equipaggiamento di Hazarael, ritiratosi nell'addome, e aveva acquisito una leggera aura che ne arrossava i contorni.

L'elfa non si diede per vinta, assorbendo quasi tutto il potere della sua cintura, per vincere quel suo incredibile avversario. Una serie di colpi fu sferrata...

...ma fu ancora un fallimento. Uno dei due troll era a terra, era vero, ma aveva richiesto molto sforzo.

Queti e silenziosi, due nuovi individui erano apparsi sulla scena.
L'uno, guidato da un infallibile fiuto e un impeccabile istinto.
L'altro, inviato dal suo dio per recuperare ciò che al Divino spetta.
Nessun sul campo aveva ancora avvertito la loro presenza, anche se loro, al di sopra dello scontro, poterono notarsi e riconoscersi: Abominium e Willyghul.
Il Cognoscitore era li per le Tavole, il Turpe era li per lui. Vecna inviò al suo servo le informaizoni necessarie, il suo avversario serviva una divinità oscura e futile, dedita al sangue e alla caccia... in qualunque forma. Erano Cacciatore e Preda.
I due erano rispettivamente coscienti di quanti gli erano intorno, mentre i combattenti, ad eccezione di gwotz, non li notarono.






TURNO AD ABOMINIUM

Un sordo dolore gli scuoteva le ossa, anche quelle che non erano 'sue' dall'inizio, ma lo erano diventate. Era passato per le mani di numerosi carnefici, che si erano sbizzarriti sul suo corpo, che appariva così resistente.
Lo avevano reso ancora più bizzarro, per usare un eufemismo, di quanto non fosse in partenza.
Per la pietà degli dei, questa creatura generata dal Male, era orribile a vedersi.

Come faceva a vivere, con tutte quelle cicatrici, quei tendini tesi allo spasmo?...
La sua grande malvagità allo stato primordiale, lo aveva tenuto in vita sinora, impedendo al suo fisico di crollare.

La sua mente era abbastanza lucida al momento, sebbene non avesse mai pace a causa dei nervi.
Questa necessità di progettare un attacco con criterio lo infastidiva notevolmente...
Daltronde stava servendo la volontà di Orso Blu, che lo aveva spinto a lasciare momentaneamente incustodito il suo covo nella giungla; raramente gli commissionava assassini facili, per cui doveva stare attento.
Altrimenti per divertirsi senza troppi rischi di solito gli bastava fare fuori tutti coloro che si avventuravano nella sua zona.
< Ammazza, sventra, mangia! > Sì, lo avrebbe fatto, ancora una volta, senza pietà, come sempre.

L'Abominio spalancò le ali membranose e con rapidi colpi, troppo rapidi, si portò accanto al Willy, che potè ammirare quel capolavoro muscolare e presagirne l'imminente funzionamento a suo discapito.
Prima di ogni cosa, la magia cessò di funzionare intorno ai due, presumibilmente grazie ad un lucente monile al collo del mostro, l'unico che funzionasse.

Le iridi del Cacciatore divennero sanguigne, il suo corpo fu scosso da un tremito mentre tutto se stesso cedeva all'ira e scattava verso Willyghul.


Abominium fallì il tentativo, ma perseverava.



TURNO A XANDROS

Xandros cambiò di nuovo forma ma in maniera impercettibile, poi scatenò tutta la sua potenza su Hazarael che ancora era stordito.
La sua lama,nel frattempo si illuminò per un istante e scatenò la sua forza magica sulla ragazza che aveva attaccato il suo padrone.

Xandros concentrò le familiari membra di Troll nell'assalto ad Hazarael..

...devastandolo in maniera indicibile. L'Erede, accorso valorosamente per proteggere la Matrona, aveva finito per farle da scudo.

L'arma del Folle intanto tentava di inibire la drow...

...ma senza successo.



TURNO A GWOTZ

Ritrovatosi di fronte al suo primo avversario, impegnato con Xandros, la rabbia crebbe nel non-morto che però controllandola bene la attenuò per evitare l'inceppo in errori da parte di qualche sentimento. Visto il campo di battaglia e i movimenti dei presenti, adesso cominciò a eseguire qualche movimento, giusto per scaldare la festa e compiere la loro missione al recupero delle Tavole. Nessuna voce usci dalle sue labra se non la cantilena di uno o più incantesimi

Il non-morto piegò il Tempo, scagliando una miriade di sortilegi. Una Mano di forza accorse per fargli da scudo contro i pericoli della radura, così come quattro grandi scheletri dalle orbite spiritate si materializzarono al suo fianco...
...il vero assalto, l'imprevisto, arrivò dopo e fu un'apostrofo sul Libro della Storia.

Gwotz serrò i pugni, congiunse le mani, puntò gli indici e mirando il punto esatto con le pupille della mente scagliò la Disgiunzione: essa colpì Hazarael, Krav, Xandros, Zamura, la Matrona... e le Tavole...

L'Erede, dei suoi innumerevoli oggetti incantati, perse il controllo un solo elemento. Una pietra magica, che da sempre lo supportava, cadde priva di valore ai suoi piedi. L'immane volontà di Hazarael fu sufficiente a proteggerlo dall'Abiurazione del non-morto. Idem per Xandros, che sentì il potere di uno dei suoi anelli magici svanire. Il duro colpo al mutaforma arrivò quando l'incantesimo intessuto da Gwotz secondo le istruzioni di Mordenkainen dissolse la sua trasformazione, riportandolo alla sua forma originaria di essere umano... e contemporaneamente quella di Krav che, privo delle forze necessarie, sprofondò nell'oblio della morte.

Zamura, d'altro canto, fu abbandonata da ben più di qualche oggetto, tra cui alcuni dei suoi più preziosi... sembrava che per quanto determinata, la Prescelta, non potesse tener testa alla volontà dei Fighters.

La Matrona risplendette violacea e, come posseduta, levitò alzando i palmi verso il cielo.
Tutto ciò che non era la nuda terra e i presenti venne strappato da un invisibile e violento uragano di forza, lasciando nient'altro che deserto nel raggio di centinaia di metri. Il terreno fu cosparso di fratture, da cui presero ad emergere una miriade di ragni. Nessuno dei presenti potè muovere un solo dito per reagire, inchiodati al loro posto, come pezzi degli scacchi capaci solo di ribaltarsi.

...tra i due litiganti, il terzo, Gode.

Zamura ed Hazarael seppero di aver fallito, ma la Dea non li punì per questo, non li abbandonò. Piuttosto l'incertezza e la consapevolezza della sconfitta permanevano nei loro cuori. Rimasero soli, con Abominium a poca distanza da loro, in un deserto di amarezza. Il Cacciatore sentiva di aver perso la propria preda, ma che i restanti potevano non essere da meno...




La Prescelta cadde in ginocchio, senza dire nient'altro.


TURNO AD ABOMINIUM.

Il mostro girò la testa a destra e a sinistra, si affidò ai suoi sensi straordinari, ma...
Del suo pranzo non era rimasta nessuna traccia! Quale rabbia incontrollabile!

In un attimo decise sul dafarsi, aveva dei desideri bestiali da soddisfare e le due femmine sarebbero andate bene per cominciare...il Massacro.

Il Cacciatore non trovava requie per essersi lasciato sfuggire Willyghul, ma nella sua brama di sangue un pensiero si concretizzò e si mosse per usare violenza alla giovane drow.

Con una valocità impressionante si gettò su Zamura...

...afferrandola e muovendo sapientemente per arrecarle più danni possibili...


Il gridò di dolore della Prescelta riscosse Hazarael dallo stupore, ma non la Matrona che al momento sembrava completamente persa, con gli occhi fissi nel vuoto e l'espressione spenta. Interi anni della sua vita erano andati completamente in fumo nel giro di pochi istanti.




TURNO AD HAZARAEL

Sconfitta. Il suo sapore amaro si confondeva a quello del sangue nel palato di Hazarael. Si era lasciato imbambolare come un novellino da quella specie di mutaforma del Folle. Ora che riusciva nuovamente a pensare e a muoversi sentiva solo una rabbia impotente ribollirgli dentro. Nonostante si stesse reggendo incerto sulle gambe, con i piedi a mollo nel suo stesso sangue, la mente annebbiata dall'ira e dal dolore, l' Erede si gettò in un ultimo assalto verso l'unico nemico rimasto.