il lich lasciò cadere a terra valas per guardarlo attentamente,attualmente era molto indeciso sul da farsi

Valas lo guardò in faccia e gli disse piangendo "Se volete uccidermi fate pure, sono stanco di vivere" poi prese le due lame e se le premette sul collo; aspettando il verdetto finale dei suoi due giudici.

"Non fate sciocchezze" una voce gelida riecheggiò alle spalle del ragazzo accompagnata da un turbine di piume nere, da esso comparvero Zero e l'Elfa.
Si avvicinò all'Umano con sguardo freddo e spostò le lame dalla sua gola "Uccidervi non farà altro che fare del male a te e negare delle informazioni a noi..."

"Bene, cosa volete sapere da me?"

"anche i morti posssono parlare, se si sanno porre loro le giuste domande... la prima volta che ti ho visto, assassino, ti ho risparmiato... forse per ingenuità ho creduto che non avessi fatto del male alla mia protetta... sono stato avventato. tu l'hai ferita... e adesso mi ritrovo a chiederti un'altra volta la stessa domanda: Cosa mi dovrebbe trattenere dall'ucciderti?"
il demone parlò piano, scandendo le sue parole con fredda chiarezza. tratteneva a stento la rabbia verso Valas.

Valas lo guardò esasperato Zero e gli disse con fermezza "come ho già detto ai tuoi compagni di viaggio io non mi ricordo niente di quello che sia successo, ero nel mio villaggio e..... un momento! ora mi ricordo! quello spettro faceva parte di una combricola del Dracolich, una vasta rete di spie, assassini, agenti del male e mostri provenienti da altri piani. E so anche che CHI COMANDA ha potere sui Draghi Non-Morti". Si voltò verso il resto del gruppo e disse "Posso condurvi fino a dove sono stato assalito, alla foresta, dove si pensa che ci sia un portale che conduca al nascondiglio. La foresta si trova al dilà delle montagne innevate di Frost"

il demonio continuava a fissare l'assassino con occhi che lampeggiavano fiamme di fredda rabbia. Aveva ancora nelle narici l'odore del sangue della sua Nephelim...
"non..."il resto delle sue parole si trasformò in un basso rantolo di furia animalesca.
lentamente le dita affusolate dell'incubo si allungarono divenendo artigli dal filo perfetto. le labbra gli si incresparono sui denti, snudando zanne affilate... tutti i muscoli dell'Abissale erano tanto contratti da fargli male.
la creatura pereva sul punto di scattare come una fiera sulla sua preda.

Valas alzò il braccio e gli disse "Non ho niente contro di te demone" poi getto a terra le spade in segno di pace. "Basta girarci intorno, io vi ho dato le informazioni che volevate" si avvicinò a Zero "Fa quel che devi".

Si voltò verso Zero preoccupata per la sua reazione, gli si avvicinò cercando di non farlo avvicinare al ragazzo "...Zero...per...per favore..."

Il demone scattò verso Valas ruggendo.
fermò le sue fauci ad un passo dal suo collo. Gli artigli si strinsero sull'aria a pochi centimetri dalla testa del mortale.
qualcosa l'aveva bloccato. sempre con l'espressione di una bestia inferocita, l'incubo fiutò l'aria, sbuffando il suo fiato sulla pelle dell'uomo.
poi si ritrasse ringhiando, portandosi al fianco dell'elfa.
"sei... sei salvo. per ora..."
il demone fece una pausa cercando di ridare alla sua voce un tono più -umano-.
"sappi che devi la vita a colei che hai quasi ucciso."

Valas guardò verso la donna con un misto di gratitudine e di curiosità, poi lanciò un incantesimo silenzioso e una voce maschile rimbombò nella testa dell'elfa "Perchè mi hai risparmiato? Da quel che ho capito, ti ho quasi uccisa......"

Guardò Zero sorridendogli "Grazie, per avermi ascoltata..." non era cosa di cui dubitava, eppure le era sembrato che la rabbia che lo aveva pervaso avesse fatto in modo che lui non ascoltasse altro attorno a sè che la sofferenza dell'Umano.
Guardò seria il ragazzo, a quanto pare non voleva più vivere <Pensiero sciocco...o forse no...>, non era sicura di lasciar avverare questo suo desiderio "Puoi portarci, allora, in questo posto?"

"Sicuro, ci aspettano tre giorni di cammino per arrivare al fiume Dellestre; da lì alle montagne Frost ci sono altri dieci giorni di marcia". Poi si scrollò di dosso tutte le preoccupazioni "Possiamo partire quando volete".