Accecato da una rabbia senza logica nei confronti di un avversario che pareva inafferrabile, Tank non si trattenne e si lanciò verso l'avversario.
Arrivato alla base dell'edificio di legno su cui torreggiava l'Angelo Nero, pianto a fondo le mani nel legno e incominciò a scalare.

TURNO A KHILAG
(distanza 7,5m, copertura parziale per Khilag)

Khilag riaprì gl'occhi di scatto.
nella lingua degli abissi poi parlo in modo riverente:
Shaleb, questi offende con la sua esistenza il volere di Dispater stesso, credo che sia il caso di calmare i suoi bollori una volta per tutte
e poi i poteri della mente si collegarono con quelli dell'Erinni dalla candida pelle

L'aiuto di Shaleb ti è oggi concesso, angelo mio rispose sorridendo l'avvenente donna comparsa a fianco di Khilag, la cui pelle bianca esaltava il rosso furore dei suoi occhi.
Dispiegando le ampie ali piumate, discese planando in un ampio arco verso Tank, in quel momento impegnato nello scalare l'edificio.
Quando fu a pochi metri dal massiccio e irascibile guerriero, sfilò dal suo corpo sinuoso una lunga corda e la scagliò contro di lui. La fune si animò magicamente e si avviluppò intorno al corpo metallico di Tank, le braccia distese e intrappolate: cadde con un tonfo a terra.
Nel mentre, anche Khilag era calato dall'alto, e ora che il suo avversario era intrappolato, ne approfittò: afferrò con entrambe le mani le strette funi, piegò le gambe e con un potente scatto si levò in volo, trascinando Tank verso l'alto, verso il cielo.

TURNO A TANK
(altezza dal suolo 18m)

E' TUTTO QUA??? Tank resisteva bene ai colpi del suo nemico, e sapeva che se fosse riuscito a fare una certa cosa per il suo avversario non ci sarebbe stato scampo! Le deboli funi che lo intrappolavano si ruppero con molta facilità e dopo la caduta, nulla potè evitare un possente colpo all'alleato del suo avversario codardo. "ALLORA SCENDI O NO? VUOI CONTINUARE COSI'???? PER ME NON C'è PROBLEMA!!!!

Quando le funi si strapparono come fili di ragnatela sotto l'immensa forza di Tank, il colosso precipitò al suolo con un'impatto assordante.

Shaleb si spostò quel tanto che bastava per evitare di rimanere sepolta sotto l'ammasso di metallo del corpo del guerriero, ma non a sufficienza per evitare l'affondo che questi gli impartì.
La bellissima donna alata lanciò un urlo stridulo quando vide lo squarcio aprirsi sul suo corpo, un suo seno cadere a terra amputato e il sangue nero sgorgare copioso dal suo corpo.


TURNO A KHILAG

Mentre lo spadone di Khilag continuava il suo macabro percorso

l'erinni, gravemente ferita, non intendeva comunque abbandonare il campo e, provò ad allonanarsi da Tank per estrarre il suo arco.
Tentò una piroetta per evitare il fendente che sarebbe arrivato dal guerriero: non fu abbastanza lesta, ma quantomeno fu sufficientemente fortunata, perchè Tank sbagliò il colpo e piantò il suo falchion nel suolo.
Quando si fu sollevata dal suolo, andò a posarsi sul tetto di uno dei due più alti edifici, e da lì lasciò partire una freccia, che si piantò nella gamba di Tank.


Nel frattempo, anche l'angelo nero si era risolto ad entrare in mischia. Buttandosi in picchiata su Tank, riuscì con un colpo d'ali a bloccarsi appena sopra Tank e a tracciare con la sua lama un ampio arco: l'impatto fu tremendo. La falce attraversò tutto il corpo metallico, e fu ritratta dal suo bersaglio con un cigolio alieno.


Ora però Tank aveva la possibilità di replicare.

TURNO A TANK
(distanza 1,5m. a contatto)

Tank finalmente riuscì a fare il suo attacco completo, anche se era rimasto molto colpito dal mirabolante colpo del suo avversario!

E finalmente la furia di Tank ebbe il suo sfogo.
Senza pensarci due volte, il guerriero sollevò alto sopra la sua testa il grande falchion e lo calò in un arco mortale.
La possente armatura di Khilag, forgiata dalla maestria dei nani, cedette e si formarono macabri squarci di adamantio, da cui però non colò sangue.
Cedette una, due, tre volte, e solo l'ultimo colpo fu risparmiato all'angelo nero.


Eppure, alla fine, l'essere alato era ancora in piedi.
A pezzi, lacero, un arto quasi staccato e una pioggia di piume nere tutt'intorno. Eppure in piedi.

Con le ultime energie rimaste, riprese il volo, alzandosi in alto, ben oltre la portata di Tank, del suo avversario, che non voleva saperne di cedere anche sotto colpi più letali.
Il dubbio che qualcosa sosteneva Tank al di là della sue possibilità s'insinuò nei suoi pensieri, e con esso il dubbio di riuscire a sconfiggerlo.

Dall'arco dell'erinni, altre due frecce partirono, solo una colpì con scarsi effetti. E Khilag vide i suoi dubbi farsi concreti quando ancora lo spadone continuò a incidere il corpo metallico del nemico.


TURNO A TANK

I due guerrieri non seppero mai quanto avrebbe potuto protrarsi ancora il loro duello, con Tank insensibile alle ferite ma incapace di raggiungere il suo avversario.
Gli venne ordinato di deporre le armi, l'erinni fece ritorno al suo piano nativo, e i due guerrieri vennero trasportati al palazzo di Tharmekhul.
L'incontro era finito in parità.