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Neruwyn
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: lun giu 22, 2009 23:42 |
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Iscritto il: mar feb 08, 2005 17:25 Messaggi: 2698 Località: Catania
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Hai ragione, non volevo esprimere opinioni di sorta e ho dimenticato di aggiungere del testo  Più che altro perchè quando ho postato volevo metterlo come video già disponibile... In sostanza, Giampiero Godio, responsabile fattore energia della legambiente piemonte, parla della situazione di stoccaggio in piemonte, di scorie vecchie e.. nuove. Eccovi il testo integrale dell'intervista, che metto in spoiler per la lunghezza. Cita: "Sono Giampiero Godio, sono per Legambiente responsabile del settore energia in Piemonte e qui in Piemonte in questi giorni è già emergenza nucleare. Purtroppo il Piemonte non ha bisogno di cercare la parola nucleare nell’enciclopedia, qui in Piemonte, ma d’altronde anche in altre parti d’Italia, quello che il nucleare lascia sul territorio è già molto ben evidente. In Piemonte negli anni di funzionamento del nucleare pregresso, del nucleare che c’è stato negli anni 70/80 in Piemonte è rimasta l’eredità e a fronte di un certo qual numero di chilowattora di energia elettrica prodotta, chilowattora scarsi, alcuni miliardi sì di chilowattora, ma l’equivalente di poche settimane di consumi elettrici del nostro paese, a fronte di questa scarsa quantità di elettricità in Piemonte sono rimasti tanti, tanti rifiuti radioattivi e per combinazione e destino della sorte, il Piemonte si trova a ospitare oggi l’85% dei rifiuti radioattivi di tutta Italia, quindi qui quando si parla di nucleare si ha davanti quello che è il problema principale del nucleare è che è proprio questo che a fronte di una moderata produzione di elettricità, si ha una sconfinata produzione di materiali radiotossici, la cui pericolosità è grande e è durevole nel tempo, si parla di decine e decine di migliaia di anni. Allora noi, tutto sommato potrei dire che siamo fortunati a poter avere questo campanello di allarme che ci può servire per valutare i benefici e i rischi del nucleare e abbiamo fatto anche dei conti in Piemonte. Abbiamo visto che per ognuno di quei chilowattora che sono stati prodotti, dentro alla nostra centrale, ma anche dentro alle altre centrali il funzionamento è esattamente lo stesso, per ognuno di quei chilowattora e un chilowattora è la quantità di corrente elettrica che serve per cuocere una torta nel forno elettrico, se lo si tiene acceso per un’ora si consuma un chilowattora di energia elettrica, per produrlo con la fissione nucleare, dentro la centrale per la produzione di quel solo chilowattora si formano 50 milioni di becquerel, di sostanze radioattive e non è che si formano se c’è un incidente, si formano mano a mano che i chilowattora vengono erogati dalla centrale. Allora 50 milioni di becquerel sono tanti o sono pochi, ci si potrebbe chiedere, a fronte di un solo chilowattora? A Chernobyl dove c’è stato l’incidente che ha avuto le conseguenze più drammatiche della storia del nucleare, c’è un’area dove per decreto del governo Ucraino che non è un governo antinucleare c’è un’area che è interdetta, non ci si può più accedere, la zona di esclusione che è circa 30 chilometri intorno all’areatore che è scoppiato. Lì c’è una contaminazione di un milione di becquerel per ogni metro quadrato. Se per un chilowattora si producono dentro la centrale 50 milioni di becquerel, vuole dire che si produce l’equivalente di 50 metri quadrati dell’area più contaminata al mondo. Certo che per un solo chilowattora non si sa se il gioco vale la candela, anzi è proprio esplicito, la fonte nucleare pur essendo un’alternativa e non si può dire di no, ai combustibili fossili è l’alternativa più pericolosa, quella che mette in gioco la più grande quantità di sostanze pericolose e quando viene la fissione nucleare e è qui da vedere in Piemonte, non lo dobbiamo cercare sull’enciclopedia. O si formano prodotti di fissione perché si rompe il nucleo dell’atomo di uranio e allora la rottura produce i frammenti di questo nucleo che sono queste sostanze radioattive, questi milioni di becquerel, oppure il nucleo non si rompe, il neutrone viene catturato e il nucleo si ingrandisce e da uranio diventa plutonio e allora il plutonio è ancora più radiotossico di materiali di cui parlavo poco fa, dei prodotti di fissione e non solo, e può essere utilizzato per fare gli armamenti nucleari, per fare le bombe atomiche, allora ha una doppia colpevolezza.
Scorie nucleari lungo fiumi e falde
Perché però tutto questo ci preoccupa oggi? Ci preoccupa oggi perché mentre il governo, mentre una parte della collettività scientifica vuole ritornare al nucleare. Bene, non si riesce neanche a mettere in una condizione di decente sicurezza, il risultato della stagione nucleare passata, noi qui in Piemonte abbiamo l’85% di questi rifiuti radioattivi e sono suddivisi su tre siti: 1) il più pericoloso pertanto è il sito di Saluggia, ha la sfortuna di essere stato uno di quegli impianti dove si portano le barre di combustibile, gli elementi di combustibile per recuperare il plutonio e quindi lì sono stati accumulati negli anni diversi di questi elementi di combustibile, diverse barre perché dovevano servire per poter, nel tempo, recuperare sempre più plutonio perché era un materiale strategico. Poi il progetto è andato avanti per un certo periodo, fino al referendum del 1987 dove il popolo italiano ha scelto di rinunciare a questa pericolosa tecnologia, visto cosa era successo a Chernobyl, però è rimasto il materiale su cui si è lavorato e lì ci sono 5 chili di plutonio e lì ci sono dell’85% di rifiuti che ci sono in Piemonte, ce ne sono l’84% , è quasi tutto lì, dell’85% di rifiuti che ci sono in Piemonte, ce n’è l’84%, è quasi tutto lì il materiale, purtroppo è l’area di gran lunga più inidonea, siamo vicinissimi alla Dora Baltea che è uno dei più grandi, in Piemonte è il più grande affluente del Po e siamo paradossalmente appena un chilometro e mezzo a monte del più grande acquedotto del Piemonte che ha i suoi pozzi proprio lì, a valle di questi impianti nucleari, quindi Saluggia grida vendetta, grida vendetta, non lo dice solo Legambiente, non solo Pro Natura, non solo Medicina Democratica, non solo i comitati, lo dicono tutti, lo ha detto Carlo Rubbia, il premio nobel quando pro tempore essendo Presidente dell’Enea, era il proprietario di quei materiali radioattivi, ha detto: c’è un solo posto al mondo dove c’è una pericolosità così elevata e quel posto era Saluggia. Poi c’è un secondo sito che è Trino dove c’era la centrale nucleare e dove in riva al Po c’è una quantità meno elevata, ma ugualmente, tristemente grande di materiali radioattivi e c’è il nocciolo stesso della vecchia centrale. Quello è il secondo luogo, il terzo luogo è Bosco Marengo, quest’ultimo aveva ospitato negli anni 70/80 un impianto di fabbricazione di combustibile, lì arrivava l’uranio arricchito e veniva trasformato in pastiglie che venivano infilate dentro agli elementi di combustibile per poi andare a funzionare nelle centrali e ha fatto il suo lavoro, questo impianto era fatto per questo e ha ovviamente accumulato anche esso dei rifiuti radioattivi, rifiuti radioattivi che sono in gran parte di uranio naturale e di uranio arricchito, non sono quindi prodotti di fissione perché non c’è mai stata in quel luogo la fissione nucleare. Era un luogo dove il combustibile si preparava, quindi come quantità di becquerel e di radioattiva a Bosco Marengo ce ne è di meno che negli altri due siti in Piemonte.
L'emergenza nucleare di Bosco Marengo
Ma perché oggi siamo qui a parlare di un’emergenza nucleare proprio a Bosco Marengo? Perché a Bosco Marengo proprio perché è il caso, tra i tre casi del Piemonte di nucleare pregresso, forse più semplice, meno preoccupante. Lì si è manifestata la strategia di Sogin, quest’ultima è la società pubblica che si occupa o che si dovrebbe occupare di nucleare in Italia, si occupa e si dovrebbe occupare di rifiuti radioattivi pregressi e cosa decide di fare Sogin? Non decide di dire: va beh, questi rifiuti radioattivi sono rimasti a Trino, Saluggia, Bosco Marengo in luoghi del tutto non idonei, troviamo un posto un po’ più idoneo e pazienza, ormai sono stati prodotti, vediamo di metterlo in un posto un po’ più razionale, non certo vicino ai fiumi come Saluggia e come Trino e non certo in una pianura a alta vulnerabilità della falda e densamente abitata come la zona dell’alessandrino e di Bosco Marengo. Individuiamo, certo con fatica e con sofferenza un luogo oggettivamente un po’ più sicuro, sono convinto che non ci siano luoghi sicuri per tenerci materiali nucleari, questa è la ragione per cui sono contrario al nucleare, il problema è proprio quello, ma certo a fronte di materiali già prodotti, bisognerà trovare una sistemazione la più idonea possibile e cosa ti fa Sogin? Non fa questo passo di ricerca di una situazione a livello nazionale o anche internazionale di maggiore sicurezza relativamente maggiore, niente, decide di fare i depositi nucleari laddove i materiali nucleari già si trovano e quindi proprio in quei siti che erano stati localizzati in modo del tutto irresponsabile 30, 40 anni fa quando si potrebbe pensare che il nucleare si riteneva come fosse ricostituente anziché pericoloso, quindi decide di fare sia a Bosco Marengo, sia anche a Trino e a Saluggia, i depositi nucleari esattamente all’interno degli stessi siti in riva ai fiumi etc., etc., siccome a Saluggia era necessaria una procedura di valutazione di impatto ambientale, a Trino anche stante la quantità e la qualità di rifiuti, Bosco Marengo che secondo Sogin non richiedeva questa procedura perché era un caso relativamente più semplice, è già disponibile un’autorizzazione a procedere, quindi Sogin ne ha già iniziato i lavori e noi non ce ne siamo accorti perché ovviamente nessuno ci avvisa come cittadini, come associazioni, ci siamo accorti che il processo di trasformazione di quel sito di Bosco Marengo in deposito era già in corso e abbiamo improvvisato un ricorso, raccogliendo tra cittadini, tra quelle poche associazioni che siamo in Piemonte, ricorso chiedendo di bloccare questo processo che è contrario alla legge, perché la legge oggi dice, per i rifiuti radioattivi in Italia bisogna trovare un sito centralizzato dove metterli in condizioni di sicurezza relativamente maggiore e dice anche che questo deposito, cosiddetto deposito nazionale, deve essere individuato, avrebbe dovuto essere individuato entro il 2008, invece di fare quello come era nel suo mandato e Sogin parte a fare il deposito a Bosco Marengo. Noi ricorriamo al Tar, diciamo le nostre ragioni, diciamo: se si farà lì il deposito sarà più pericoloso che in qualunque altro posto d’Italia leggermente più intelligente e quindi perché fare lì e aumentare il rischio anche se questi materiali radioattivi già ci sono e bisogna comunque da qualche parte tenerli, chi si assume la responsabilità? E allora il Tar ci dà ragione, sospende i lavori di realizzazione di questo deposito lì a Bosco Marengo, ovviamente Sogin reagisce. Intanto si procura l’avvocato più in gamba che riesce a trovare sul mercato, insieme un controricorso al Consiglio di Stato a cui ci troviamo in questi giorni a dover rispondere. I ricorsi al Consiglio di Stato sono certamente fonte di giustizia, ma bisogna portare gli avvocati e numerare le proprie ragioni e questo è molto costoso, sono decine di migliaia di euro e non a misura di associazioni come Legambiente, Pro Natura, Medicina Democratica che avevano racimolato con fatica già le poche migliaia di euro che servivano per un ricorso al Tar. Allora abbiamo lanciato un appello, un appello a tutte le persone che volessero aiutarci, consce di aiutare non tanto il singolo caso Bosco Marengo, ma di aiutare il primo esempio di mentalità, di trasformazione di questi siti in depositi colpevolmente e sulla stampa internazionale qui ho un articolo, diceva a dicembre quando l’autorizzazione è arrivata, il primo esempio di autorizzazione per uno smantellamento, per un “decommissioning” in Italia e ne veniva data notizia, Bosco Marengo è il primo caso in cui in Italia si procede alla disattivazione di un impianto, ma è una disattivazione falsa perché se fosse disattivazione: la disattivazione è definita come il rilascio del sito esente da vincoli di natura radiologica. Ma no signori, il sito non viene rilasciato esente da vincoli di natura radiologica, perché gli viene costruito sopra un deposito, dove i materiali radioattivi restano lì! Altro che green field, prato verde che è l’obiettivo, detto in gergo della dismissione, viene rilasciato il prato verde, no signori, viene coniato un altro termine, il brown field, il prato marrone tradotto alla lettera che vuole dire: si trasforma in un deposito che resta lì e vincola quindi da un punto di vista radiologico il sito. Allora queste sono anche ragioni formali, noi non possiamo permettere che questa mentalità passi, perché se passa Bosco Marengo passerà a Trino, passerà a Saluggia, a Latina, a Sessa Aurunca, a Rotondelle e a Caorso e in tutti i centri dove il nucleare c’è, noi invece che un deposito centralizzato, scelto non come si fece a Scanzano, si tentò di fare a Scanzano, ma scelto con razionalità, con oggettività, con democrazia, anziché uno ce ne troveremmo una quindicina in Italia e questo forse fa felice Sogin, ma fa triste chi si preoccupa anche del nucleare le potrà venire, il nucleare che potrà venire deve fare i conti con questo problema e se noi gli faremo trovare 15 depositi, sarà sicuramente un’agevolazione, allora noi vogliamo che invece questa sia una situazione dove chi vuole il nucleare nuovo dica prima come risolvere il problema del nucleare vecchio almeno in una situazione di sicurezza decente. Il partire in questo modo è invece il massimo dei tradimenti, è il modo di affrontare il problema in maniera irresponsabile. Non sapevamo come fare, abbiamo lanciato questo appello e fortunatamente l’amico Beppe Grillo è stato raggiunto da questo appello che abbiamo lanciato e si è dato disponibile a metterci la sua persona e anche dei contributi anche significativi e noi non possiamo che esserne felici che la nostra famiglia che reagisce a questa provocazione di Sogin che è una famiglia fatta di cittadini, comitati e di associazioni ambientaliste, possa contare su una personalità importante, conosciuta, famosa e anche capace di comunicare come quella di Beppe Grillo che ringrazio di cuore e allargandosi la famiglia in questa maniera così qualificata, penso che anche il problema sarà più facilmente vittorioso, penso che Sogin avrà qualche problema in più e quindi tutti insieme avremo mostrato che il nucleare è un problema ancora da risolvere, altroché di andare verso il futuro con la sconsideratezza con cui si sta andando." Giampiero Godio, Legambiente
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Skaan Natsaclanee
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: mar giu 23, 2009 18:47 |
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Iscritto il: ven set 03, 2004 23:47 Messaggi: 8034 Località: Roma
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Muzedon
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: gio lug 09, 2009 21:58 |
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Iscritto il: mar feb 03, 2004 12:50 Messaggi: 34449 Località: Valm Neira
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Entro sei mesi il governo deve scrivere le norme per scegliere le nuove centrali Azioni comuni dei consumatori, ma non retroattive: resta fuori il caso Parmalat Il Senato approva il ddl sviluppo tornano nucleare e class action
ROMA - Con 154 voti a favore, un voto contrario, un astenuto e il fallito tentativo di Pd e Idv di far mancare il numero legale lasciando l'aula, il Senato ha approvato in via definitiva il ddl sviluppo. Il passaggio più importante del provvedimento diventato legge dopo quattro letture riguarda il nucleare. Entro 6 mesi dall'entrata in vigore della legge, il governo deve adottare uno o più decreti legislativi per la localizzazione sul territorio nazionale degli impianti e dei sistemi di stoccaggio e deposito dei rifiuti radioattivi. Altri aspetti chiave del ddl sviluppo sono il ritorno della class action (anche se non sarà retroattiva ed entrerà in vigore non prima del gennaio 2010) e il ripristino dei fondi per l'editoria (140 milioni in due anni che vengono coperti con un aumento della Robin tax).
NUCLEARE. E' il punto più controverso e più gravido di conseguenza sul futuro del Paese. A 22 anni dal referendum che bocciò l'uso dell'energia atomica, l'Italia si impegna a darsi un impianto legislativo per riabbracciare il nucleare. Il ddl prevede infatti che entro sei mesi il governo predisporrà la normativa per per la localizzazione delle centrali oltre che dei sistemi di stoccaggio e deposito dei rifiuti radioattivi. Sarà il Cipe a definire le tipologie degli impianti. I siti potranno essere dichiarati "di interesse strategico nazionale" e quindi soggetti anche a controllo militare, come già avviene per le discariche dei rifiuti. A vigilare sulla sicurezza delle nuove centrali, dalla costruzione, alla gestione e al successivo smaltimento delle scorie sarà l'Agenzia per la sicurezza nucleare.
Questa parte del provvedimento ha scatenato durissime reazioni e critiche dal mondo ambientalista e da alcuni amministratori locali di aree che potrebbero essere interessate dalla costruzioni di nuove centrali, come il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e quella del Piemonte Mercedes Bresso.
_________________ Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle. Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!
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MasterMind
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: ven lug 10, 2009 11:00 |
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Iscritto il: mer mar 24, 2004 14:59 Messaggi: 9776 Località: Necropolis
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Tornana il nucleare Il Senato approva il ddl sviluppo
ROMA - Con 154 voti a favore, un voto contrario, un astenuto e il fallito tentativo di Pd e Idv di far mancare il numero legale lasciando l'aula, il Senato ha approvato in via definitiva il ddl sviluppo. Il passaggio più importante del provvedimento diventato legge dopo quattro letture riguarda il nucleare. Entro 6 mesi dall'entrata in vigore della legge, il governo deve adottare uno o più decreti legislativi per la localizzazione sul territorio nazionale degli impianti e dei sistemi di stoccaggio e deposito dei rifiuti radioattivi. Altri aspetti chiave del ddl sviluppo sono il ritorno della class action (anche se non sarà retroattiva ed entrerà in vigore non prima del gennaio 2010) e il ripristino dei fondi per l'editoria (140 milioni in due anni che vengono coperti con un aumento della Robin tax).
Ecco nel dettaglio le novità.
NUCLEARE. E' il punto più controverso e più gravido di conseguenza sul futuro del Paese. A 22 anni dal referendum che bocciò l'uso dell'energia atomica, l'Italia si impegna a darsi un impianto legislativo per riabbracciare il nucleare. Il ddl prevede infatti che entro sei mesi il governo predisporrà la normativa per per la localizzazione delle centrali oltre che dei sistemi di stoccaggio e deposito dei rifiuti radioattivi. Sarà il Cipe a definire le tipologie degli impianti. I siti potranno essere dichiarati "di interesse strategico nazionale" e quindi soggetti anche a controllo militare, come già avviene per le discariche dei rifiuti. A vigilare sulla sicurezza delle nuove centrali, dalla costruzione, alla gestione e al successivo smaltimento delle scorie sarà l'Agenzia per la sicurezza nucleare.
Questa parte del provvedimento ha scatenato durissime reazioni e critiche dal mondo ambientalista e da alcuni amministratori locali di aree che potrebbero essere interessate dalla costruzioni di nuove centrali, come il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e quella del Piemonte Mercedes Bresso.
EFFICIENZA ENERGETICA. Il ddl prevede che il ministro dello Sviluppo economico predisponga entro il 31 dicembre 2009 un piano straordinario per l'efficienza ed il risparmio energetico, da trasmettere alla Commissione europea, preparato con l'apporto dell'Agenzia nazionale per l'efficienza energetica. per gli interessati sulle ulteriori novità del ddl NON attinenti alla questione (w w i decreti macedonia sintomo di malcostume italiano di ogni colore) ecco qui mentre, come si è letto altrove, incentivi e fondi per le energie rinnovabili sono ancora blocati e non c'è una politica di propulsione organica, lasciando le iniziative ai privati e alla loro buona volontà/scommessa 
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What if I say I’m not like the others What if I say I’m not just another one of your plays You’re the pretender What if I say I will never surrender
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Skaan Natsaclanee
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: lun lug 13, 2009 21:29 |
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Iscritto il: ven set 03, 2004 23:47 Messaggi: 8034 Località: Roma
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Muzedon
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: dom lug 19, 2009 22:48 |
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Iscritto il: mar feb 03, 2004 12:50 Messaggi: 34449 Località: Valm Neira
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_________________ Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle. Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!
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Dekalinder
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: lun lug 20, 2009 01:42 |
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Iscritto il: mar nov 25, 2008 23:04 Messaggi: 253 Località: Shakuras
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In 30 anni, con tutti gli avanzamenti tecnologici a cavallo di 2 millenni, il costo per lo stesso progetto viene a triplicarsi? qua c'è definitivamente qualcosa che non quadra nei conti. E non è una questione che riguarda prettamente il nucleare.
_________________ "Magic resides in my mind, my heart, my blood, and my soul. How can anyone as limited as you possibly stand against me?"
Oslavan Kaligos, the Night-Bearer, Eldritch Theurge
"RPG's are a lot like life. You gain experience, earn money, and mercilessly destroy anyone who oppose you"
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Skaan Natsaclanee
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: mar lug 21, 2009 22:21 |
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Iscritto il: ven set 03, 2004 23:47 Messaggi: 8034 Località: Roma
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invece riguarda prettamente le centrali nucleari. i costi iniziali sono stabiliti in base ai dati attuali, ma tra progettazione e costruzione possono passare 20 anni durante i quali i costi lievitano in maniera allarmante
_________________ https://pbs.twimg.com/profile_images/1121322043/antiK.jpg
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goldrake
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: mer lug 22, 2009 23:10 |
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Iscritto il: mer lug 13, 2005 14:43 Messaggi: 8646
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Skaan Natsaclanee ha scritto: invece riguarda prettamente le centrali nucleari. i costi iniziali sono stabiliti in base ai dati attuali, ma tra progettazione e costruzione possono passare 20 anni durante i quali i costi lievitano in maniera allarmante Si, ma non lievitano in base ai progetti fatti.
_________________ Every day meditate for ten minutes. If you have no time, meditate for an hour.
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Skaan Natsaclanee
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: lun lug 27, 2009 00:21 |
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Iscritto il: ven set 03, 2004 23:47 Messaggi: 8034 Località: Roma
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pensa ad i costi per costruire una casa. normalmente ci vogliono dai 2 mesi ad un anno, ma i preventivi vemgono calcolati con i prezzi del momento. tra 2 mesi se il cemento sarà triplicato, anche i prezzi della casa aumenteranno senza contare gli "inevitabili" inconvenienti ora se a questo aggiungi che durante la costruzione verrà inventata una struttura antisismica sicura e che per legge andrà posizionata, per legge andrà poi ammodernata la casa e avrai in piccolo un perché dei costi triplicati. Le centrali nucleari naseranno in Italia se ci saranno già obsolete ed in 15 anni di costruzione pensa solo di stipendi quanto saranno aumentati i costi se i salari medi aumenteranno del 1% annuo
_________________ https://pbs.twimg.com/profile_images/1121322043/antiK.jpg
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goldrake
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: lun lug 27, 2009 08:56 |
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Iscritto il: mer lug 13, 2005 14:43 Messaggi: 8646
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Credo ciò che tra i "7" sperati dal governo canadese e i 23 francesi ci sia un abisso non del tutto dipendente dal mercato. Ovviamente non ne so nulla di come si costruisce una centrale nucleare, ma conservo i miei dubbi.
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Muzedon
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: lun set 07, 2009 14:21 |
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Iscritto il: mar feb 03, 2004 12:50 Messaggi: 34449 Località: Valm Neira
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_________________ Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle. Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!
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Muzedon
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: lun set 14, 2009 18:29 |
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Iscritto il: mar feb 03, 2004 12:50 Messaggi: 34449 Località: Valm Neira
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Energia: «Sulle rinnovabili i numeri non tornano»Le energie rinnovabili sono una «grande opportunità di ricerca e di business», ma i target che si sono posti l'Unione europea e l'amministrazione Obama sono irraggiungibili. «I tecnici più avveduti lo sanno. I politici tengono l'informazione nel cassetto. Tutti sanno che le rinnovabili, da sole, non possono fornire l'energia di domani», spiega Angelo Spena, direttore dei laboratori di fisica tecnica ambientale dell'Università Tor Vergata di Roma e coordinatore del dottorato in ingegneria delle fonti di energia. Il problema è che per fare un'analisi serena occorrono dati precisi: « Per non dissipare e disilludere il grande potenziale dato dall'entusiasmo dei più giovani occorre una riflessione attenta sul peso specifico che possono rappresentare oggi le fonti rinnovabili prima di fare partire una filiera industriale che si regge solo sugli incentivi». Perchè, i dati che ci sono in circolazione non sono corretti? I media comunicano continui aumenti delle potenze installate. Ma non c'è informazione sull'energia prodotta da quei kilowatt. Se l'impianto non lavora, i kilowattora sono zero. Abbiamo fatto uno studio sui dati del Gse del 2007-8, i soli che riportano i kilowattora prodotti all'anno dalle potenze incentivate in Italia. Ebbene? Abbiamo diviso kilowattora su kilowatt, ottenendo le ore di funzionamento. Tenga conto che in un anno ci sono 8.760 ore. Una centrale termoelettrica a carbone funziona 7.000 ore, quindi l'80% del tempo disponibile. Il solare termico resta sotto le mille ore. Lo stesso per il fotovoltaico. Eppure quando si fanno studi di fattibilità, in genere vengono assicurate da 1.100 a 1.400 ore di attività. Nella realtà, il ritorno dell'investimento è più lungo. E' come avere una bellissima Ferrari ma tenerla in box. Fig. 1 – Italia. Ore di equivalente funzionamento a pieno carico di impianti solari fotovoltaici. Nuovo Conto Energia, anno 2008 (Fonte: GSE, 2009).Vale anche per le altre fonti? L'eolico va un pochino meglio, con 1.500-1.600 ore l'anno. La buona notizia arriva dalle biomasse, con 4.000-5.000 ore. Fig. 2 – Italia, anno solare 2007. Ore di equivalente funzionamento a pieno carico degli impianti eolici. (Fonte: GSE, 2008).Da dove nasce questo divario tra installato e produzioni effettive? Ci sono tre ordini di problemi. Il primo è legato a malfunzionamenti e problemi di sistema, poi la geografia del Paese: in molte zone il vento è raro. Infine, si scontano gli errori nelle analisi preventive, troppo semplicistiche e ottimistiche. Si trascurano troppi aspetti prestazionali. Una fonte rinnovabile deve soddisfare insieme tutti i tre requisiti: costo, durata, efficienza. Se solo uno non c'è, salta tutto. Fig. 3 – Producibilità teorica e misurata degli impianti eolici censiti dal GSE nel 2007, in funzione della velocità statistica media del vento.Cosa si può fare? C'è anzitutto necessità di efficienza energetica e di comportamenti virtuosi di tutti noi. Poi bisogna discernere il grano dal loglio. Io faccio una critica alla incentivazione indiscriminata, e una sollecitazione. Le tecnologie oggi commerciali danno quello che abbiamo visto. Siamo solo alle batterie, non alle finali. Se investiamo tutto in incentivi rischiamo di creare un mercato che non sta in piedi. Di tutto abbiamo bisogno meno che di occupazione effimera. Al momento l'urgenza non è promuovere una nuova massa critica industriale. Salverei solo la termotecnica per le biomasse e l'elettromeccanica per l'eolico, già ben radicate nel nostro tessuto industriale. Per il resto occorre monitorare bene l'esistente e dare più risorse alla ricerca. C'è ancora molto da fare. Quali sono i filoni più promettenti? Certamente l'integrazione dei captatori solari negli edifici. Non solo sui tetti, ma anche sulle facciate. E l'eolico off-shore, in mare, che può sfruttare venti maggiori. Infine, lo ripeto, bisogna mettere a punto dei nuovi studi di sistema per fare meglio le scelte e i progetti. E per attribuire bene ad ogni clima le più adatte tecnologie Quando crede che il problema delle risorse energetiche si farà urgente? Difficile fare previsioni, spesso si sono rivelate errate. I combustibili fossili hanno ancora almeno alcuni decenni di vita piena e soddisfacente. La tensione sui prezzi risponde più a logiche speculative che alla scarsezza delle risorse. Io mi preoccupo quando vedo che il prezzo del petrolio scende troppo. Abbiamo studiato l'andamento della quotazione del greggio e l'ammontare degli investimenti delle compagnie petrolifere in tecnologie per la ricerca e l'estrazione negli ultimi trent'anni. Scoprendo che c'è una correlazione fortissima.
_________________ Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle. Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!
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Muzedon
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: gio ott 08, 2009 17:26 |
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Iscritto il: mar feb 03, 2004 12:50 Messaggi: 34449 Località: Valm Neira
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Il sondaggio Il 72% della popolazione continua a non fidarsi dell'atomo e vorrebbe puntare sulle alternative eolica e solare Nucleare, tre italiani su quattro non vogliono centrali in 'casa'
Tre italiani su quattro non vogliono nemmeno prendere in considerazione l'idea di una centrale nucleare nella propria provincia. E il 72 per cento non crede che le attuali tecnologie nucleari garantiscano elevati standard di sicurezza.
E' il verdetto che esce dall'indagine sulla democrazia energetica condotta dall'Istituto Format per conto di Somedia su un campione statisticamente rappresentativo della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni (sono state effettuate 1.000 interviste con il sistema Cati dal 14 al 17 settembre 2009). L'atomo esce bocciato in modo netto, nonostante il lungo pressing del governo che ha aperto all'industria francese del settore, in forte difficoltà di bilancio e alle prese con l'aspro contenzioso giudiziario per l'impianto di nuova generazione che sta subendo un rinvio dopo l'altro in Finlandia.
Che il nucleare non piaccia agli italiani del resto sembra essere una conclusione alla quale è arrivato anche Palazzo Chigi: il governo ha deciso di rinviare la definizione dei siti per le quattro centrali che intende costruire a un periodo successivo alle elezioni regionali di primavera. Ma come produrre l'energia che sarà comunque necessaria, anche spingendo al massimo sulla leva dell'efficienza? Ecco l'indice di gradimento sulle rinnovabili che emerge dall'indagine di Format diffusa oggi al convegno Energetica, organizzato da Somedia. Al primo posto c'è il solare fotovoltaico con il 48,6 per cento. Al secondo l'eolico con il 25,9 per cento. Al terzo il solare termico con il 17,3 per cento. Poi vengono le biomasse (2,6 per cento), le onde marine (3,3 per cento), la geotermia (1,3 per cento), il mini idroelettrico (1,0 per cento).
Il livello di conoscenza delle fonti di energia rinnovabili non è risultato molto alto. Ha affermato di conoscere “molto bene” l'energia solare fotovoltaica il 26,4% del campione, l'energia solare termica il 17,1 per cento, l'energia eolica il 26,6 per cento, l'energia da biomasse il 12,3 per cento, l'energia dalle onde del mare il 7,5 per cento, la geotermia il 10,8 per cento ed il mini-idroelettrico il 6,3 per cento.
_________________ Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle. Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!
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Muzedon
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Oggetto del messaggio: Re: Fonti di energia alternative e nucleare Inviato: mer feb 10, 2010 11:41 |
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Iscritto il: mar feb 03, 2004 12:50 Messaggi: 34449 Località: Valm Neira
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Nucleare, ok dal Consiglio dei ministri Il governo ha approvato il decreto che disciplina la realizzazione di nuove centrali
ROMA - Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo sulla disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonchè misure compensative e campagne informative al pubblico. Lo si apprende da fonti ministeriali.
LA «STRATEGIA NUCLEARE» - Il decreto aveva ricevuto ieri il via libera anche delle commissioni parlamentari competenti e ha registrato il parere positivo anche del Consiglio di Stato sebbene con osservazioni recepite nel decreto approvato dall'esecutivo. All'appello manca dunque il parere della Conferenza Unificata che il governo acquisirà in un momento successivo essendosi avvalso della decretazione di urgenza, che consente la consultazione successiva della Conferenza. Il decreto in questione prevede alcune scadenze importanti, tra cui quella che prevede che entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge, il governo dovrà adottare la «Strategia nucleare», un documento programmatico quanti impianti verranno realizzati, la relativa potenza complessiva ed i tempi attesi di costruzione e di messa in esercizio degli stessi.
_________________ Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle. Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!
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